Coronavirus, il Psi propone al sindaco di Vibo: assistenza domiciliare e rinvio pagamento tasse

“E’ arrivato il momento di sederci, calmarci, riflettere. Non è più il tempo per scaricare le colpe, di arroccarsi  nelle proprie convinzioni personali e politiche, non è il momento di lamentarsi . Dopo la conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte e alla luce del nuovo DPCM è evidente che siamo stati richiamati al senso della responsabilità, della collaborazione e della solidarietà”, lo dichiara il segretario della federazione provinciale del Psi, Gian Maria Lebrino.

“In questi giorni il direttivo si è riunito per valutare il da farsi e ne sono uscite importanti proposte: abbiamo pensato che, per provare a superare questo difficile momento sia necessario in questa fase stare ancor più vicini alle fasce deboli della popolazione. Fasce che rischiano di essere ancora più penalizzate e messe a rischio. In questa direzione abbiamo pensato di inviare una lettera aperta al sindaco di Vibo Valentia, ma vale anche per tutti i sindaci del territorio e della Calabria, con le nostre proposte”.

Nella lettera, la federazione vibonese del Psi chiede al primo cittadino, ove non si sia già provveduto in tal senso, di istituire un servizio di assistenza- aiuto a domicilio. Nonché di portare a conoscenza e divulgare il più possibile che si può anche fare la spesa online in tutte le principali catene di supermercati, con consegna a casa. Evitando così lunghe code e soprattutto evitando di uscire da casa.

Altra richiesta è quella di convocare un consiglio comunale straordinario per adottare misure di defiscalizzazione, riduzione o cancellazioni dei tributi locali, per quanto consentito dalla normativa, prevedendo comunque un lungo rinvio di tutte le scadenze, comprese quelle del canone idrico.

“Sinergia e senso civico saranno le principali armi che ci consentiranno di uscire vittoriosi da questa guerra contro il covid19 – conclude Lebrino – Insieme sconfiggeremo il virus, ce la faremo. La lotte partitica, il dividersi in fazioni in questo momento non ha senso”.

 

La Lega fa proseliti in Calabria e tutto finirà (forse) a "tarallucci e vino"

 La caccia al parente è inconsistente sul piano giudiziario, e sciacallesca sul piano morale. In Calabria siamo tutti parenti e amici e nemici, comunque ci conosciamo tutti; e io sono sicurissimo che, in una qualsiasi delle mie infinite avventure politiche, culturali eccetera, devo aver cenato con qualche delinquente dai modi molto gentili. “Qualunque cosa… ” mi dissero una volta due giovanottoni ammirati dalla mia oratoria, e io feci finta di non capire; o bastava chiedere…

 Con la teoria dei parenti e quella delle cene, la Bindi, con la capacità analizzatrice di un rinoceronte alla carica, ha fatto sciogliere non so quanti Comuni calabresi. Perciò, se qualcuno ha delle accuse e delle prove, le esibisca; se no, con le insinuazioni non si va da nessuna parte.

 Non sono preoccupato che il leghista meridionale abbia un cugino. E del resto, i mafiosi calabresi sono tutti conosciutissimi, latitanti inclusi.

 Sono preoccupato che la Lega, ora che è al potere a Roma e che potrebbe prendere anche le Regioni, si meridionalizzi nel senso peggiore del termine, cioè vi si insinuino mandrie di avvoltoi e riciclati, capacissimi di rinnegare la loro Dc, il loro Ps, e anche il loro Pd, e mettersi a parlare in purissimo dialetto della Brianza!

 Illazioni? Ma no: nel 1860 i Meridionali erano quasi tutti borbonici, l’anno dopo tutti sabaudi; nel 1943 erano quasi tutti fascisti, il mese dopo avevano bruciato la camicia nera. E non dimentichiamo quando quasi tutti i medici della Calabria diventarono socialisti.

 O vogliamo scordare quella manica di girella e voltagabbana che, dopo anni di reggicoda Dc e Psi e senza mai aver votato Msi manco una volta, nel 1994, si scoprirono improvvisamente neofascisti, e si iscrissero in massa ad Alleanza nazionale? E davano lezioni di fascismo! E raccontavano le più squallide bugie sulle loro giovanili vicende eroiche: ahahahah!

 Ecco, io non vorrei che tutti questi signori o i loro figli e nipoti entrassero nella Lega, facessero carriera nella Lega, “portassero voti” alla Lega, per poi ricordarsi che la figlioletta ha un concorso… e il rampollo ha un esame difficile da pagare; sì, pagare: tanto arriva la prescrizione come è successo all’università Magna Graecia di Catanzaro.

 Io, al posto di Salvini, porrei un fittissimo filtro alle iscrizioni; e se un candidato alla tessera è stato Dc, Psi, Pd e roba simile, gli farei fare un annetto di anticamera.

 Intanto, nel dubbio, io resto all’ultima tessera di partito della mia vita, scaduta il 31 dicembre 1994.

  • Published in Diorama

"Le Primarie delle idee" del Psi approdano nel vibonese

"Le Primarie delle idee. La sinistra che ti protegge”. Questo il tema della  consultazione pubblica promossa dal Psi a livello nazionale, con la quale è stato chiesto ai cittadini di esprimersi su alcune priorità, relative alla protezione sociale e che riguardano temi come la sicurezza, immigrazione, la microcriminalità, il gioco d’azzardo, le periferie, il made in Italy, accise e bollette che gravano sulle famiglie.
 
"La consultazione - si legge in una nota della federazioni provinciale del Psi di Vibo Valentia - sarà oggetto di proposte di legge e battaglie del partito dentro e fuori il parlamento, nei consigli comunali e regionali, nei territori".
 
In particolare, nella giornata di ieri (domenica 18 giugno), i socialisti vibonesi hanno allestito i loro banchetti in piazza Martiri di Ungheria a Vibo Valentia ed in piazza Roma a Santa Domenica di Ricadi.
 
Per il segretario provinciale Gianmaria Lebrino, l'iniziativa ha permesso di dimocstrare che  "il partito è ben radicato sul territorio e non perde occasione per stare assieme alle gente e dalla parte della gente, calarsi nelle problematiche e addivenire a una soluzione è lo scopo della sana politica". 

 

Subscribe to this RSS feed