Fabrizia, Carè (Ramoscello d'Ulivo): "Dal sindaco solo annunci e promesse"

Riceviamo e pubblichiamo

"Il gruppo d’opposizione “Ramoscello d’Ulivo per Fabrizia” nella persona del suo portavoce Avv. Antonio Carè, intende precisare quanto segue: se la maggioranza pensa di trattare l’opposizione come un orpello si sbaglia di grosso e farebbe bene a riconsiderare la propria posizione, e quella di qualche consigliere comunale guascone e spiritoso che sui social si lascia andare a facile ironia, perché essa non abdicherà al proprio ruolo istituzionale che è quello di vigilare sull’operato della maggioranza, segnalando apertamente all’opinione pubblica tutte le sue malefatte. Certamente l’opposizione non si farà imbavagliare da amministratori che, allo stato, stanno dimostrando scarsa capacità amministrativa adottando atti (vedi delibera di G.C. n. 30 del 9/04/2019) fortemente discutibili. Da quando Fazio è sindaco non fa altro che “brillare” per annunci, proclami e promesse mancate. E, intanto sotto la sua amministrazione registriamo un dato di fatto: Fabrizia ha perso una banca storica che non sarà di certo un bancomat evoluto a sostituirla; registriamo la chiusura dello “Sprar” che ha fatto perdere ben otto posti di lavoro; registriamo dopo due anni di amministrazione l’assenza di una giornata di lavoro per i pochi cittadini rimasti; registriamo una massiccia emigrazione di intere famiglie e di molti giovani in cerca di prima occupazione; registriamo che dopo l’approvazione del rendiconto di gestione 2018 l’ente è da considerarsi in condizioni strutturalmente deficitario. Questi sono “i meravigliosi risultati” dell’amministrazione Fazio!!! Fake news che egli sta raccontando ai cittadini fabriziesi che ormai però si sono resi conto del grande bluff e anche quegli estimatori che gli sono rimasti stanno rendendosi conto che dietro tutta quella propaganda si nasconde il nulla. Quanto al rilievo che il sindaco Fazio muove all’opposizione per non essere stata a fianco del Comitato civico, anche questa è un’altra delle sue tante bugie, atteso che, il gruppo “Ramoscello d’Ulivo”, sin da subito e precisamente in occasione della serrata delle attività commerciali del 23 gennaio 2019 ha espresso tutta la sua vicinanza offrendo e garantendo la più ampia disponibilità a collaborare sia nella raccolta delle firme sia nel richiamare l’attenzione delle Istituzione per impedire la chiusura della filiale “Bper”. Relativamente ai locali siti in via Barco di proprietà comunale ridotti ad uno scempio, ricordo al sindaco Fazio che in quei locali ci sono diverse attività commerciali, ivi compreso “Poste Italiane”, tutti muniti di regolare agibilità dove, però, a differenza di “Bper Banca S.p.A.” i conduttori pagano un regolare affitto al comune. Ed infine il sottoscritto portavoce non può non constatare come la concessione gratuita alla “Bper” del locale per l’istallazione del bancomat non è stata fatta per andare incontro ai cittadini fabriziesi, che, nel frattempo per la stragrande maggioranza, hanno cambiato banca, ma per favorire una società per azioni che registra utili per centinaia e centinaia di milioni di euro all’anno. Ma ciò pare che al sindaco e a tutta la maggioranza interessi poco a tal punto da stigmatizzare una legittima presa di posizione dell’opposizione a cui veramente stanno a cuore le sorti del nostro paese. Ecco le motivazioni che hanno spinto l’opposizione a richiedere la convocazione del Consiglio comunale, sede istituzionale per un confronto sui contenuti e non sulle chiacchiere da social".

Fabrizia, "Ramoscello d'ulivo" attacca l'amministrazione: "La lapide che ricorda i caduti appartiene a tutti"

Riceviamo e pubblichiamo

“'Le istituzioni vengono prima delle persone'. E il tentativo di confondere la situazione amministrativa venutasi a determinare al comune di Fabrizia sarebbe una banale mistificazione, un espediente furbesco non più ammissibile che evidenziano una commistione di ruoli, istituzionali e personale, che vanno oltre la semplice legalità. Perché relegare la cerimonia di così alto valore storico-simbolico, del “Centenario della posa della lapide in marmo sulla facciata della chiesa matrice in memoria dei caduti della Prima guerra mondiale”, a semplice divulgazione propagandistica, è stato un clamoroso autogol sia per gli ideatori, sia per i suoi organizzatori. Non si programma una celebrazione così importante con un semplice annuncio pubblicato il giorno 18 maggio 2019 da un quotidiano on-line o da un quasi furtivo manifestino, per poi svolgerla il giorno successivo 19 maggio 2019. La maggioranza avrebbe dovuto valutare prima, molto attentamente, le condizioni per favorire la partecipazione della cittadinanza e di tutte le istituzioni democratiche, che volutamente sono state ignorate, come se l’iniziativa fosse prerogativa di un gruppo ristretto di amici e non, invece, organizzata dalla massima istituzione locale il comune di Fabrizia. Ma quella lapide marmorea è forse di esclusiva proprietà della maggioranza amministrativa o appartiene per caso all’opposizione consiliare? Oppure è della chiesa perché posata sulla facciata del sagrato? No! Occorre ribadire con estrema chiarezza e fermezza: la lapide appartiene al patrimonio storico della comunità fabriziese nella sua interezza. Perché i nomi di quegli eroi in essa scolpiti e caduti durante la Grande guerra non sono proprietà di nessuno in particolare, ma appartengono a Fabrizia e alle rispettive famiglie di provenienza. Per quegli ideali di libertà quei giovani e valorosi eroi hanno immolato fino all’estremo sacrificio la loro giovane vita che non può essere ingannata da iniziative estemporanee e irresponsabili o da espedienti di corto respiro. Averne poi banalizzato la rilevanza storica, sociale e popolare della cerimonia, e semplificato il suo profondo contenuto istituzionale, con un mordi e fuggi da fine settimana alla presenza di pochi intimi, rappresenta una esibizione propagandistica intollerabile da respingere e condannare. La poca importanza che l’amministrazione ha rivolto a questa cerimonia equivale all’incapacità nell’affrontare tutti i problemi reali del nostro paese".

“Ramoscello d’ulivo per Fabrizia”

Fabrizia, la maggioranza attacca: "minoranza ingiustificatamente finora assente"

Riceviamo pubblichiamo da parte del gruppo di maggioranza del Comunale di Fabrizia, un resoconto del secondo consiglio comunale con annesso un duro attacco alla minoranza, che a loro dire, è finora latitante

"Dopo il primo consiglio di insediamento, durante il quale sono state messe a votazione nomine, designazioni e investiture più che altro procedurali e di rito, già da subito a Fabrizia si comincia ad entrare nel vivo dell’attività consiliare ed amministrativa. Il secondo Consiglio Comunale, convocato dal Presidente Vincenzo Costa per discutere ed approvare importanti questioni tecniche e finanziarie, ha visto la partecipazione di un nutrito numero di liberi cittadini, sinceramente interessati a seguire la concreta messa in pratica di quella che ormai viene comunemente avvertita come una svolta sostanziale ed innovativa nell’agire politico, sociale ed amministrativo della collettività.

Il gruppo di Maggioranza Liberi e Giovani, guidato dal sindaco Francesco Fazio, ha compiutamente relazionato ed unanimemente approvato tutte le proposte inserite all’ordine del giorno. I lavori si sono svolti in un clima molto professionale ma anche interlocutorio, in modo tale da permettere a tutti i cittadini presenti di entrare nel merito e giudicare – al di là dei tecnicismi – la bontà e l’opportunità delle proposte deliberative. Tenendo conto delle specifiche competenze personali e professionali di ciascuno, hanno relazionato ed apportato il proprio contributo tutti i consiglieri del gruppo di maggioranza: dal Vice-Sindaco Andrea Leonardo Pasqualino, all’Assessore Antonio Tassone, dal capo-gruppo Enzo Iacopetta ai consiglieri Francesco Cirillo, Samantha Nesci e Rosita Daniele.

A margine del consiglio, ovviamente, l’intero gruppo di maggioranza ha voluto esprimere piena solidarietà nei confronti del figlio del Consigliere Mamone, condannando qualsiasi gesto di violenza, per qualsiasi ragione o circostanza e ribadendo, tra l’altro, il proprio impegno amministrativo sulla questione della Pubblica Sicurezza.

Unica nota negativa dell’intero consiglio rimane l’ingiustificabile, incomprensibile ed inopportuna latitanza dell’intero gruppo di minoranza – così detto Ramoscello d’Ulivo (poiché a dire il vero i tre consiglieri eletti tra le fila della minoranza non hanno ancora effettuato nessuna costituzione ufficiale di tale gruppo consiliare, anche se vi sono norme regolamentari e statutarie che consentono di definirlo e considerarlo tale, fino a prova contraria, sulla base della comune elezione all’interno della lista uscita sconfitta dalle ultime elezioni amministrative). Assenza incomprensibile ed inopportuna, specie se si considerano i diversi proclami dal sapore propagandistico veicolati a più non posso a mezzo stampa e social network, mediante i quali e in tono forse solo provocatorio, tra l’altro, si suggerivano punti per l’ordine del giorno da inserire in Consigli Comunali che, paradossalmente, la stessa minoranza continua a dissertare.

Eppure, durante l’ultimo Consiglio, si doveva discutere ed approvare uno degli aspetti più importanti della gestione amministrativa dell’ente, ovvero l’assestamento generale del bilancio e la salvaguardia degli equilibri per la gestione 2017-2019. Un argomento talmente importante che avrebbe potuto più che giustificare la tanto attesa discesa dall’Aventino – metafora che, comunque, un gruppo di giovani rappresentanti politici, la maggior parte dei quali di centro-sinistra, che hanno ottenuto l’importante mandato da un ampio e caloroso consenso elettorale-democratico, non può che criticare e condannare apertamente come denigratoria ed inopportuna."

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