Ospedale e randagismo, Serra al centro punta l'indice contro il sindaco Barillari

"L’ospedale civile di Serra San Bruno così come generazioni di ragazzi diventati adulti lo hanno conosciuto non c’è più. Al suo posto è rimasto un sarcofago con pochi servizi, frutto di un disegno disomogeneo della sanità pubblica a cui l’amministrazione comunale della cittadina bruniana e le altre del territorio non hanno saputo opporsi. Il bilancio è sotto gli occhi di tutti: conquiste sociali e diritto alla salute smantellato a fronte degli innumerevoli bisogni sanitari di un comprensorio montano abbandonato a se stesso. Serra al Centro attraverso il suo impegno vuole riportare l’attenzione sull’argomento che, al di là di facili proclami del sindaco Barillari che non trovano riscontro nella realtà, deve necessariamente essere inserito all’interno di un confronto tra tutte le amministrazioni del comprensorio. Ed è perfettamente inutile puntare l’indice, cercando di spostare l’obiettivo, sull’attacco politico di comitati veri o presunti, il problema esiste ed è sotto gli occhi di tutti e deve essere affrontato con coscienziosità e grande responsabilità. Difatti, nonostante i dubbi e le perplessità dimostrate da chi sperava nella poca serietà, Serra al Centro, ha avanzato delle proposte concrete attraverso una petizione, con raccolta firme, che è stata inoltrata al Presidente della Regione Calabria con tanto di raccomandata. E’ necessario rimettere l’ospedale San Bruno nelle condizioni di operare al meglio, e l’Asp di Vibo Valentia deve farsi carico di assumere personale con concorsi pubblici a tempo indeterminato, rendendoli appetibili e non prospettando un futuro di precarietà rispetto al quale i medici vanno via o addirittura non si presentano alle selezioni. Bisogna avere il coraggio di cambiare, altro che accettare passivamente le scelte calate dall’alto. Inoltre, i componenti del gruppo, si chiedono che fine abbia fatto il documento sottoscritto in sede di Consiglio comunale aperto. Non vogliono credere al fatto che sia stato appeso su qualche parete come un quadro di natura morta. La “deospedalizzazione” del San Bruno trova terreno fertile nell’inerzia dell’amministrazione comunale incapace di veicolare sul tavolo della politica i bisogni sanitari dell’entroterra, lasciando ampio margine di discrezionalità sulla gestione senza giudizio dei servizi sanitari, che curiosamente vengono ampliati in alcuni luoghi e tagliati in altri. La nostra non è una battaglia di campanile, ma non ha senso creare duplicati se non per scegliere, in base a ragioni prettamente politiche (spartizioni) e non sanitarie, il mantenimento di un presidio ospedaliero anziché un’altro. Ma anche in questo caso il sindaco Barillari pare non accorgersi di nulla. Come sembra non essersi accorto del problema randagismo che è tornato ad attanagliare la nostra città. Un problema che è duplice: da un lato la sicurezza e la incolumità pubblica, la recente aggressione di un cane ai danni di una ragazza lo dimostra; dall’alto il problema dei possibili avvelenamenti di cani randagi, già conosciuto da queste parti, che potrebbe ripresentarsi. Tanti i problemi e tutti irrisolti. Ma se la maggioranza comunale non vede la minoranza invece non sente. E su questo fronte Serra San Bruno gode un primato più unico che raro: quello di avere una opposizione che non si oppone".

E' quanto si legge in una nota, sottoscritta dai componenti di Serra al centro: Salvatore Censore, Gregorio De Caria, Domenico Figliuzzi, Maria Rosaria Franzè, Bruno Iovine, Cosimina Pisani, Elena Pisani, Nensy Rachiele, Giovanni Vellone, Rosa Vellone e Giuseppe Zangari.

 

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Serra: ragazza aggredita da un cane, l'appello dei genitori

Riceviamo e pubblichiamo
"A distanza di una settimana dell’aggressione subita da nostra figlia ad opera di un maremmano randagio, io e mio marito, intendiamo, intanto, ringraziare pubblicamente la persona che alle 18,30 di lunedì pomeriggio, innanzi alla Stazione dei Carabinieri ed in prossimità di un parco giochi gremito di famiglie con bambini - il signor Nazzareno Campese -è intervenuto tempestivamente a sferrare un calcio al randagio “nel momento in cui stava per attaccare le parti vitali  della ragazzina”. Ringraziamo, altresì, il Comando dei Carabinieri di Serra San Bruno, anch’essi intervenuti prontamente ad allontanare il randagio e ad effettuare le prime cure a nostra figlia; e, poi, il Servizio Veterinario dell’ASP ed il Comando di Polizia Municipale del Comune di Serra San Bruno che si sono prontamente attivati per individuare il randagio ed accalappiarlo.
Tutte le parti intervenute riferiscono - facendoci gelare il sangue- che si è trattato di una “tragedia mancata”!
Molti cittadini purtroppo, in questi giorni di estate, riferiscono di temere di muoversi a piedi in quanto nei loro quartieri avvistano cani di grossa taglia. Purtroppo, come ben sa chi possiede un amico a quattro zampe, il problema non è se "il cane è buono!"...per usare un'espressione diffusa! Il problema sorge qualora il malcapitato si trovi in giro con il proprio cane o compia atti che possono essere interpretati dal randagio come invasivi del proprio territorio. 
Per questo, oggi, ci sembra doveroso ricordare alla cittadinanza tutta che, per far sì che quanto accaduto non accada più né a Serra, né altrove, sia necessario non abbassare la guardia nei confronti del randagismo. Cani di così grossa dimensione (ma neanche più piccoli), non dovrebbero poter circolare liberamente in nessun paese ed ogni cittadino che tema per la propria ed altrui incolumità deve segnalare, ufficialmente, alle forze dell’ordine e di polizia municipale la presenza di cani pericolosi o di cani feriti. Da mamma e nel rispetto di quanto già promosso in passato nel ruolo di amministratore di Serra San Bruno, aggiungo - ricordando tristemente i fatti di Satriano (data la mancata efficacia della LR n.41790 competente in materia) - quanto sia importante prevenire il fenomeno del randagismo attuando una seria campagna di sterilizzazione delle femmine in accordo con i veterinari del territorio e con l’unico scopo di contenere le nascite. E, questo, per un duplice motivo:
perché è segno di civiltà far sì che in un paese come Serra San Bruno (ma, come già detto, ovunque!) i cittadini ed i turisti possano muoversi a piedi o in bici nella più assoluta sicurezza, senza temere aggressioni di sorta perpetrate da randagi;
perché spesso nel tentativo bonario di aiutare le associazioni territoriali che si occupano di randagismo, si corre il rischio di alimentare un sistema lucrativo e corrotto dove, oggi più che mai, l'ultimo aspetto considerato è il benessere dei quattrozampe (basta leggere i rapporti sulle zoomafie della Lav-Lega antivivisezione che sostengono che il randagismo frutti un giro di 500 milioni di euro l'anno)".
 
Jlenia Tucci e Bruno Masciari

Serra, randagismo: LiberaMente punta l'indice contro l'amministrazione comunale

Riceviamo e Pubblichiamo

" Fin dalle prime riunioni dei consigli comunali abbiamo sempre sottolineato l'esigenza di intervenire in modo programmatico e risolutivo sul tema del randagismo.

Da parte dell'amministrazione comunale, però, si è sempre avuto un atteggiamento di sufficienza limitato al solo scopo di firmare una convenzione per l'accalappiamento e il ricovero degli animali randagi.

Dopo un'attesa durata due anni, amplificata da ripetuti annunci di pronta risoluzione del problema e svariate aggressioni ai danni dei cittadini che hanno portato ulteriori contenziosi, la convenzione firmata con un canile è stata accolta dalla maggioranza con toni trionfalistici.

Purtroppo l'ennesimo caso di inciviltà che disonora l'immagine di Serra, ci spinge ancora una volta a ribadire ciò che è sempre stata la nostra convinzione: senza una collaborazione sinergica con i volontari del luogo, che potrebbe portare occupazione e sviluppo per il paese, il tema del randagismo continuerà ad essere presente sull'agenda politica locale generando frustrazione e rabbia.

Non basta firmare una convenzione, insomma, per sostenere che tutto è sistemato.

Una convenzione che, da un lato, poteva essere stipulata molto prima se si fosse dato ascolto alle parole pronunciate dall'opposizione (da inizio mandato comunale abbiamo segnalato l'inadeguatezza delle risorse stanziate per affidare il servizio); dall'altro, non è misura soddisfacente alla risoluzione del problema: una volta accolto il numero di unità per il quale il comune paga una certa somma, infatti, la struttura non può ricoverarne altre a meno che non si sborsino ulteriori denari. Nel frattempo, il numero di animali randagi crescerà nuovamente, come d'altronde sta accadendo negli ultimi tempi.

Tanto vale, allora, investire sui volontari, sul loro impegno civico e sulla prevenzione del fenomeno con campagne di sterilizzazione.

Perché non dare loro l'opportunità di sviluppare un rifugio per i randagi? Perché non sostenere il loro impegno che include il monitoraggio degli animali presenti sul territorio? E' necessario costruire un luogo di transizione per gli animali randagi che potranno, così, trovare una nuova casa tramite le adozioni o campagne di sensibilizzazione al tema.

Sarebbe un'opportunità di sviluppo civico e, al tempo stesso, un segnale di rivincita verso gli incivili che macchiano l'immagine dell'intera comunità serrese.

Ma tutto ciò, però, rientrerebbe nelle capacità di una classe dirigente abile a strutturare linee programmatiche.

Una qualità che, ad oggi, l'attuale amministrazione ha dimostrato di non avere".

Movimento Civico Serrese - LiberaMente

 

 

 

 

Serra San Bruno, verso una soluzione il problema del randagismo

«Il nostro lavoro prosegue, con fatti e azioni concrete, perché il cambiamento si pratica con i fatti, non soltanto a parole».

Lo afferma il sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, il quale annuncia importanti novità in materia di randagismo, non prima però di fare un breve excursus ripercorrendo alcune fasi della questione.

«Nella precedente fase amministrativa - fa sapere il primo cittadino - il Comune di Serra San Bruno aveva interrotto i rapporti con il canile convenzionato al quale doveva essere riconosciuto un importo di circa 26mila euro, debito sorto a fronte del servizio svolto e non pagato. Nel frattempo, però, Serra rimaneva sprovvista. Testa bassa e lavoro paziente: nel 2016, dopo il nostro insediamento, riconosciamo il debito. Successivamente, con delibera di giunta del 23 novembre 2017, l’amministrazione provvede a dare avvio alla prima procedura per l'affidamento del servizio, che scade senza alcuna domanda pervenuta. A questa ne segue un’altra, ma l’unica domanda presentata non rispettava le condizioni generali e i criteri richiesti. Con la terza gara, in attesa dell’esito della necessaria informazione antimafia, il servizio veniva parzialmente affidato, ma la certificazione - inviata agli uffici comunali a distanza di un anno dalla richiesta – aveva dato esito negativo e per tale ragione non era possibile procedere con l’aggiudicazione definitiva della suddetta gara. Adesso, a conclusione della lunga procedura burocratica non dipendente dalla volontà dell’amministrazione, finalmente Serra ha una nuova convenzione per il ricovero, l'assistenza e il mantenimento dei cani randagi presenti sul territorio comunale».

La convenzione avrà una durata di oltre due anni (dicembre 2020). Il ricovero e il mantenimento spetteranno alla ditta, mentre l’accalappiamento sarà di competenza dell’Asp.

 «Si tratta - prosegue il sindaco - di un risultato positivo, per niente scontato, come non lo sono stati gli anni necessari a ripristinare la normalità. Ci tengo, inoltre, a ringraziare particolarmente tutti i cittadini volontari che hanno dato una mano nell'affrontare questo problema, rinnovando il valore e il significato dell'essere una comunità. Le strumentalizzazioni sul tema non sono mancate e sicuramente non sarà alimentando polemiche che si risolveranno i problemi».

Serra, LiberaMente: "Il randagismo è l'ennesimo segnale dei limiti operativi dell’amministrazione comunale"

Riceviamo e pubblichiamo

"L’ennesima immagine di un cane senza vita, la cui carcassa questa volta viene trasportata sul furgone comunale in direzione campo sportivo, ci spinge a chiedere spiegazioni su quanto accaduto ed a prendere atto, ancora una volta, che agli annunci in materia di randagismo non sono mai seguite azioni risolutive.

A ciò, oltre al caso del cane randagio trovato morto lo scorso 31 marzo, si aggiunge un altro caso di avvelenamento avvenuto nella mattina di mercoledì 18 aprile.

Sorgono, inoltre, forti dubbi riguardo la corretta procedura di smaltimento messa in atto dall’ente comunale.

Duole constatare che il fenomeno del randagismo è ai massimi livelli di allerta e l’unica azione dell’amministrazione comunale è il mutismo che la contraddistingue.

Lo stesso mutismo riservato, tra l’altro, ai volontari che sino ad oggi hanno provato a soccorrere gli animali randagi ponendo un freno alla problematica.

Infine, ci si intestardisce sulla stipula di convenzioni con canili, senza valutare alcuna risoluzione del fenomeno: una convenzione che, tra l’altro, non risolverebbe nulla dato che la sistemazione di un cane in una struttura costa mediamente € 1.277,50 all'anno, (fino a € 8.942,5 se si considera che la permanenza media di un cane in un canile è di 7 anni) e la cifra stanziata a bilancio permetterebbe la presa in cura di una decina di animali, solo una parte del numero complessivo che oggi popola il paese.

Tutto tace, insomma, nonostante di soluzioni ne siano state proposte a bizzeffe, come la costituzione di un canile sanitario, ad esempio, i cui fondi a disposizione sono stati garantiti al Comune di Vibo Valentia, mentre Serra continua a non muovere un dito per trovare soluzioni alternative.

Magari attingendo a quei fondi si sarebbe risolto un serio problema per la popolazione, creando un'opportunità di lavoro per quei volontari che ad oggi, a spese loro, provvedono alle cure, all'adozione nonché alla sterilizzazione dei randagi.

Nessuna risposta è stata fornita, inoltre, a chi ha proposto la costituzione di un'anagrafe canina comunale e una programmazione per impedire il moltiplicarsi di cuccioli sul territorio comunale.

Il caso randagismo è, insomma, uno dei tanti segnali che dimostra i limiti operativi di un’amministrazione ormai giunta a metà mandato, il cui sindaco e i relativi consiglieri di maggioranza, finora, si sono adoperati alla sola sponsorizzazione di candidature, senza stabilire alcuna linea programmatica inerente alle problematiche della cittadina.

Da parte nostra continueremo ad essere disponibili ad eventuali tavoli di confronto al fine di esporre idee e trovare risposte adatte per tutta la cittadinanza.

La paura, però, è che ancora una volta il mutismo di chi bada alla sola forma ma non ai contenuti, avrà la meglio sul dialogo volto alla ricerca del bene comune".

Movimento Civico Serrese LiberaMente

Randagismo, il comune di Briatico avvia l'iter per il servizio di ricovero, mantenimento e cura dei cani

É stato pubblicato nell’Albo pretorio online del portale web dell’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia il bando di gara, mediante procedura aperta, avente ad oggetto l’affidamento, nel comune di Briatico, del servizio di: “Ricovero, mantenimento e cura dei cani randagi”. 

L’importo dell’appalto, il cui iter tecnico e burocratico è seguito dalla Stazione unica appaltante della Provincia di Vibo Valentia, è di 15.816,00 euro.

L’intento principale dell’Amministrazione comunale di Briatico, guidata dal sindaco Andrea Niglia, è quello di: “Eliminare le potenziali situazioni di pericolo per i cittadini causate dai cani randagi, che spesso a branchi vanno in giro per le vie del paese e, nel contempo, dare adeguata assistenza agli animali”.

Il servizio di ricovero e mantenimento dei cani, tra le altre cose, prevede: l'assistenza igienico-sanitaria, attraverso personale qualificato; la corretta alimentazione degli animali; la pulizia dei recinti ove vengono custoditi; la comunicazione al servizio veterinario competente di ogni sintomo di malattia epidemica; le cure sanitarie, le sterilizzazioni e le apposizioni di microchip; nonché ogni interazione e relazione costruttiva con i cittadini e le associazioni a tutela degli animali presenti sul territorio.

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Serra, LiberaMente: "Il randagismo è un problema insostenibile per l'intera cittadinanza"

“La problematica inerente al randagismo è arrivata ormai ad una condizione insostenibile per l'intera cittadinanza. Nonostante i continui annunci dell'Amministrazione comunale dell'ultimo anno, infatti, i cittadini di Serra San Bruno sono costretti a convivere con diversi branchi di cani che girovagano per le vie del paese attentando, in alcuni casi, all'incolumità delle persone”.

 E’ quanto scrivono in una nota, i consiglieri comunali del gruppo LiberaMente: Alfredo Barillari, Rosanna Federico e Cosimo Polito.

 “A tal riguardo – aggiungono i consiglieri di minoranza - sono numerose le segnalazioni che sono pervenute al Movimento civico serrese LiberaMente, aventi come oggetto anche aggressioni avvenute nei confronti di bambini che in questi giorni, con la riapertura delle Scuole, non sono liberi e sicuri di percorrere le vie a loro più familiari.

Alle segnalazioni di altri cittadini, alcuni dei quali hanno agito per vie legali nei confronti dell'Ente, si somma l'appello ormai disperato di giovani volontari che più volte si sono rivolti al sindaco ricevendo, però, solo promesse tramutate nel tempo in un atteggiamento di indifferenza.

Si tratta – prosegue il comunicato - di cittadine e cittadini sensibili al problema, spesso impegnati anche finanziariamente nel risolvere i casi di abbandono e che si spendono affinché non avvengano altri casi di inciviltà come gli avvelenamenti accaduti a più riprese nel corso del tempo.

Nei confronti di tutta la cittadinanza, l'Amministrazione comunale non può più ‘lavarsene le mani’ provando ad affidare il servizio ad una struttura della quale ancora si attende l'interdittiva prefettizia antimafia.

Le risorse stanziate, inoltre, non risolverebbero il problema perché utili, al massimo, per il ricovero di una decina di cani mentre i randagi presenti a Serra raggiungono ormai un numero molto più alto.

Manca quindi, anche in questo caso, un approccio programmatico al problema che potrebbe risolvere l'emergenza e creare sviluppo.

È nostra convinzione, infatti, che la cifra destinata in bilancio potrebbe essere investita in un progetto di microcredito per la creazione di un rifugio in cui i cani randagi possano essere sterilizzati per poi essere dati in adozione.

A tal riguardo, i ‘volontari’ che si sono preso carico del problema sono riusciti a fare adottare più di trenta cani adulti e una cinquantina di cuccioli abbandonati sul territorio comunale, dimostrando un forte impegno civico.

Un segnale di sviluppo – concludono gli esponenti di LiberaMente - che dovrebbe essere raccolto e implementato da chi propaganda da più di un anno solo ed esclusivamente circa l'ordinaria amministrazione ma che non comprende, a quanto pare, che il decoro urbano della nostra cittadina passa anche dalla sicurezza dei cittadini e dalla civiltà nei confronti degli animali”.

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Serra. Verso una gara per l'affidamento del servizio di ricovero dei cani randagi

Il Comune di Serra San Bruno, guidato dal sindaco Luigi Tassone, ha emanato una direttiva indirizzata al responsabile del settore di Vigilanza, Nazzareno Mannella, affinché avvii una gara ad evidenza pubblica per l'individuazione di un operatore a cui affidare per due anni il servizio di ricovero, mantenimento e custodia dei cani randagi e/o morsicatori vaganti catturati nel territorio comunale, presso un rifugio canile e sanitario. 

“Ancora una volta – ha affermato il sindaco Luigi Tassone - l'amministrazione comunale si è dimostrata sensibile e attenta di fronte ad una problematica come quella del randagismo e dopo aver chiuso l'annoso contenzioso con la società ‘Calabria Ecologica Sas’, azienda che gestisce il canile di San Gregorio d'Ippona, con la quale il Comune per anni ha avuto una convenzione, è riuscita in questo modo a trovare un rimedio definitivo per la risoluzione di uno dei tanti disastri ereditati dall'amministrazione Rosi”.

 

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