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Ad agosto nuovi voli tra Bologna e la Calabria

Saranno incrementati nel mese di agosto i collegamenti aerei gestiti da Alitalia tra Bologna e la Calabria. La compagnia utilizzerà velivoli Airbus 320 o 319. Ogni settimana ci saranno altri due voli in direzione di Lamezia Terme ed altrettanti che avranno come destinazione Reggio Calabria. Il lunedì ed il venerdì è prevista la partenza dal capoluogo emiliano alle 13:10, l'atterraggio allo scalo lametino è fissato, invece, per le 14:50. In senso contrario, l'aereo partirà dalle 10:45 arrivando a Bologna alle 12:25. Il collegamento con l'aeroporto dello Stretto è stato programmato per il martedì ed il giovedì: Bologna-Reggio Calabria alle 12:55, arrivo alle 14:35. Dalla Calabria l'orario è alle 10:30, quello di sbarco alle 12:10. 

    

Mancava l'autorizzazione: sequestrato un chiosco

Nell’ambito di ordinari controlli del territorio finalizzati al rispetto delle norme di tutela del demanio marittimo, militari della unità organizzativa Polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria congiuntamente ai finanzieri della sezione operativa navale di Reggio Calabria, hanno accertato, secondo la loro stessa ricostruzione, che la titolare, la 43enne C.G., di una struttura balneare aveva mantenuto, sul lungomare di Gallico del Comune di Reggio Calabria, senza alcuna autorizzazione, il chiosco adibito a locale cucina, deposito e bar, per un ingombro complessivo di circa 170 metri quadri. La stessa ditta, riferiscono gli investigatori, era stata già oggetto di specifica attività di controllo nella scorsa estate nell’ambito della pianificazione prefettizia denominata "Focus 'ndrangheta" ed anche in quella occasione era stata deferita alla locale Procura per violazioni alle norme sia demaniali che paesaggistico-ambientali. All’esito di ulteriori accertamenti effettuati anche presso il competente servizio Demanio marittimo del Comune di Reggio Calabria, alla ditta era stato altresì emesso nel dicembre 2015, apposito provvedimento di decadenza dal titolo concessorio. Pertanto la struttura era mantenuta senza alcun titolo autorizzativo, oltre al fatto di aver superato i limiti stagionali di utilizzo (1 maggio – 30 ottobre). L’attività di Polizia Giudiziaria è stata convalidata dal giudice per le indagini preliminari  del Tribunale di Reggio Calabria che ha emesso proprio decreto di sequestro preventivo, su ichiesta di convalida del magistrato titolare delle indagini Catananti della locale Procura. All’attività di sequestro ha partecipato anche una pattuglia della stazione carabinieri di Gallico. L’indagata è stata altresì nominata custode giudiziale senza facoltà d’uso.

Caso Parco Caserta. "Intonato il de profundis per la trasparenza della Giunta Falcomatà"

"Scriviamo queste righe a pochi minuti dalla fine della manifestazione tenutasi questa mattina a difesa del Parco Caserta, colmi di soddisfazione, di speranza e, concedetecelo, di orgoglio per il successo ottenuto". Inizia così una nota inoltrata dal Comitato per la salvaguardia dell'area di Parco Caserta, i cui componenti mostrano legittima soddisfazione per l'esito del sit in organizzato per rendere pubbliche in maniera ancor più plastica la ferma contrarietà rispetto alle reticenze dell'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria di fronte ad un caso tuttora avvolto nel mistero. "Siamo partiti in pochi qualche mese fa, spinti solo dal senso civico e dalla volontà di fare chiarezza su una situazione troppo opaca per essere lecita: per questo avere visto oggi, in piazza con noi, diverse centinaia di persone (duecento? Trecento? Poco importa!) desiderose di dimostrare la propria solidarietà al Comitato e di protestare contro la vergognosa vicenda della messa in vendita di Parco Caserta è stato - rivendicano i promotori - meraviglioso ed insperato. Ci ha fatto grande piacere la partecipazione di partiti ed associazioni, che concretamente dimostrano di avere a cuore gli interessi della città a prescindere dagli schieramenti; ma la cosa più bella è stata assistere all’interesse dei tanti cittadini accorsi, ascoltare la testimonianza di ciascuno, percepire dagli sguardi e dalle parole la passione e l’indignazione che la vicenda suscita, ma soprattutto la volontà di non rassegnarsi e di far sentire forte la propria voce per reclamare chiarezza ed impegni precisi da parte delle Istituzioni in relazione a tre specifici punti: ripristino dell’integrità territoriale del Parco, inserimento dello stesso tra i beni del patrimonio indisponibile e recupero e riqualificazione dell’area, da tempo abbandonata.  Non vogliamo dilungarci troppo: siamo certi che i numerosi giornalisti presenti sapranno raccontare meglio di noi la bella mattinata che abbiamo vissuto; offriamo semplicemente una breve riflessione sulla vicenda del Parco facendo nostre le parole di un nostro generoso sostenitore, che di seguito trascriviamo". Queste le considerazioni condivise con la stampa dal Comitato e che riportiamo integralmente: "Il muro di omertà e reticenza (retaggio di una retriva mentalità diffusa in alcuni non raccomandabili ambienti del territorio) eretto dall’Amministrazione Comunale cittadina lascia intravedere qualche crepa: il riferimento è alla ormai (ahinoi) nota e triste vicenda relativa al Parco Caserta. E’ di qualche giorno la notizia che l’Amministrazione Comunale ha messo in vendita, tra una miriade di altri beni, 'la parte bassa del Parco Caserta': come accennato, ciò è emerso grazie all’iniziativa di privati. L’Amministrazione, invece,  resta muta in un altezzoso e sprezzante silenzio; nessuna dichiarazione, spiegazione, commento. Forse  per la vergogna, intervenuta con tardiva resipiscenza, di aver compiuto una scellerata operazione. Ad onor del vero vi sono le stravaganti esternazioni dell’assessore  Zimbalatti il quale si affanna, inutilmente, ad attribuire la responsabilità del fatto alle precedenti amministrazioni (ancorché esistente), dimenticando che egli stesso, non più tardi di un mese fa, in ben due distinte votazioni ha avallato il tutto ed, ancor più grave, non si è opposto alla stipula dell’atto di cessione da parte dell’Amministrazione,  di cui fa parte,  ad un privato  di una porzione del Parco. Se non fosse per la gravità del fatto che si ripercuote negativamente sulla città, verrebbe da dire 'siamo alle comiche'. Dunque, ufficialmente da parte dell’Amministrazione nulla,  zitti e muti. E dire che in molti in città avevano salutato l’elezione di un gruppo di giovani alla guida del Comune con grandi aspettative, frutto di loro promesse e con speranza che la loro giovinezza (non compromessa con il passato tanto deprecato) avrebbe portato una ventata di correttezza e trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Invece le aspettative, stando ai fatti, sono andate incontro ad una cocente delusione. Intanto, con il comportamento registrato fino ad ora relativo alla vicenda Parco Caserta, al concetto di trasparenza è stato intonato il 'de profundis'  ed è stato sepolto sotto una pesante lapide. Non si spiega altrimenti l’atteggiamento tenuto fino ad ora sul caso che potrebbe dare adito ad interpretazione anche maliziose. E’ inconcepibile che per far cassa si alieni un bene di uso pubblico alla stregua di qualche non utilizzato immobile o  terreno.  Assolutamente demenziale! Non si venga a dire che il piano è stato predisposto dai Commissari; la giustificazione non ha ragione di esistere. Intanto perché l’attuale Amministrazione ha fatto due distinti provvedimenti  (la Delibera di giunta n. 110 del 27.7.2015 e la Delibera del Consiglio comunale n. 37 del 3.9.2015) con i quali ha rimodulato il piano dei Commissari; evidentemente dopo averlo attentamente valutato, escludendo soltanto alcuni cespiti patrimoniali ritenuti di pregio, tra i quali non rientra un bene pubblico per eccellenza: un parco pubblico sito al centro della città. Inoltre, va osservato che i Commissari (corpo estraneo alla città) hanno svolto un compito meramente 'ragionieristico', hanno solo cercato di far quadrare i conti; cosa che non è concepibile sia riproposta da un consesso elettivo formato da cittadini che hanno a cuore le sorti delle loro città e che la devono salvaguardare anche sotto il profilo della sua vivibilità da parte di tutti. Le alternative sono due: o ci troviamo di fronte ad un gruppo di “dilettanti allo sbaraglio” che agisce senza comprendere bene quello che fa (facili vittime, quindi, di smaliziati, abili ed interessati manovratori), oppure lo stesso gruppo pone in essere, consapevolmente e intenzionalmente, operazioni ambigue ed oscure. In quest’ultimo  caso viene in mente l’affermazione dell’on. Andreotti 'a pensar male degli altri si fa peccato ma molto spesso ci si indovina'. Il silenzio dell’Amministrazione infatti, potrebbe indurre a pensare che dietro l’operazione di vendita di un prezioso bene pubblico (cosa significa “parte bassa del Parco Caserta” ?) si possa nascondere qualche cosa di indicibile che non può essere messa in discussione, per cui si lascia che il trascorrere del tempo stenda il suo manto pietoso consentendo che intervenga l’oblio a mettere le cose a posto. In entrambi i casi non resta che rivolgere una accorata preghiera alla Madonna della Consolazione perché interceda a salvare questa sventurata città. Resta, comunque, l’infamia perpetrata che va scolpita a chiare lettere all’ingresso di quanto resterà di quello che doveva rappresentare, solo poco più di un decennio fa, 'un  meraviglioso parco pubblico fiore all’occhiello della città' (per carità di patria è opportuno non specificare  a chi appartiene l’affermazione). Se così stanno le cose, errare è umano, perseverare è diabolico! Vale solo per i gonzi l’idea dell’ineluttabilità del fatto, figlia di un stupido fatalismo, poiché vi sono plurimi strumenti per rimediare ad uno scandalo senza precedenti che passerà alla storia della città come un’autentica vergogna: la vendita a privati dell’unico 'polmone pubblico', senza alcuna corretta motivazione, non potendo ritenere tali i quattro “baiocchi” ricavabili, mera elemosina". "Qui finiscono le parole donateci dal nostro sostenitore: vi si sentono vibrare rabbia ed amarezza per le condizioni in cui versa la nostra città, ma senza rassegnazione, bensì con lo spirito battagliero - sottolineano gli organizzatori - di chi ha ancora la forza di indignarsi di fronte ai soprusi ed il coraggio di combattere per la propria dignità ed i propri diritti. Gli stessi sentimenti, lasciatecelo ripetere, che tutti i cittadini intervenuti alla manifestazione di questa mattina ci hanno voluto testimoniare! Speriamo davvero possano essere uno stimolo per tutti, perché la battaglia per il Parco non potrà essere vinta senza l’entusiasmo e la collaborazione della maggioranza silenziosa di questa città. Per chiudere, annunciamo di avere predisposto una lettera aperta al Sindaco della nostra città, che tutti gli intervenuti alla manifestazione hanno voluto sottoscrivere: provvederemo a trasmetterla a tutti gli organi di informazione nei prossimi giorni, sperando che possa smuovere l’Amministrazione, finora silente, ad accettare un confronto onesto e trasparente con i cittadini".    

 

Nuovo blitz della Polizia: controllati 300 persone e 186 veicoli

Nelle scorse giornate di venerdì e sabato, nell’ambito del dispositivo denominato "Focus ‘ndrangheta", sono stati nuovamente oggetto di serrati controlli da parte della Polizia di Stato. i quartieri cittadini di Archi, Gallina e Ravagnese, a Reggio Calabria. Massivo, anche in questa circostanza, è stato l’impiego di uomini e mezzi della Polizia di Stato nel corso dei blitz messi in atto in esecuzione di una mirata strategia operativa di aggressione ai sodalizi mafiosi elaborata in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, al fine di contrastare il recente acuirsi di fenomeni criminali, culminati nei noti fatti di sangue di qualche settimana fa. Con l’ausilio di oltre 200 uomini sono, così, proseguite le attività di controllo del territorio e le perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di noti pregiudicati ritenuti inseriti nelle locali cosche di ‘ndrangheta, attraverso gli interventi operativi di pattuglie dedicate che vanno ad affiancarsi agli ordinari dispositivi già previsti per l’attuazione del Piano Coordinato di Controllo del Territorio. I servizi dispiegati dalla Polizia di Stato, al fine di contrastare in maniera decisa le dinamiche criminogene in particolari contesti territoriali, hanno visto ancora una volta la sinergica cooperazione degli investigatori della Squadra Mobile di Reggio Calabria, degli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, l’impiego del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria meridionale” di Siderno, delle unità cinofile della Polizia di Stato nonché l’ausilio del personale del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica. Nello specifico, il consuntivo dell’attività svolta nei predetti punti nevralgici della città, ha visto il controllo di 300 persone e di 186 veicoli nonché l’effettuazione di 44 posti di controllo. Sono state, altresì, eseguite 4 perquisizioni domiciliari e personali ed elevati 2 verbali per contravvenzioni al Codice della Strada. Il dispositivo di sicurezza messo in campo dal Questore della provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, proseguirà ulteriormente nei prossimi giorni anche in altre località del comprensorio reggino ad alta densità criminale. 

 

Per una volta l'Atam non conosce ritardi e corre in soccorso dell'assessore Quattrone

Dei 183.914 cittadini di Reggio Calabria nessuno sarà disposto a spendere, in qualità di utente, una sola parola a favore dell'Atam. Tutti, indistintamente, saprebbero fornire aneddoti e vari episodi di vita quotidiana combattendo con disservizi e ritardi. Nel pomeriggio di oggi, però, ribaltando l'opinione diffusa nei confronti dell'Azienda che gestisce i trasporti pubblici di Reggio Calabria, con una puntualità da far vergognare gli svizzeri è arrivato in perfetto orario sulla tabella di marcia un comunicato che tesse le lodi dell'assessore Agata Quattrone. Coincidenze astrali hanno fatto sì che la nota venisse scritta e trasmessa nel bel mezzo delle infuocate polemiche di cui è, suo malgrado, protagonista, la delegata della Giunta Falcomatà alla Pianificazione dello Sviluppo Urbano Sostenibile, a Mobilità e Trasporti ed alla Smart City. Investita dalla bufera sorta in seguito all'approvazione di una delibera che affida una consulenza da 190 mila euro ad una società con cui l'assessore medesimo ha avuto a lungo rapporti di lavoro, adesso può, inopinatamente, salire sull'"autobus" accorso a supportare la sua "preziosa" azione amministrativa. Dall'Azienda di traposto, infatti, hanno ritenuto doveroso far sapere con somma urgenza al popolo reggino che: "L’ATAM ha corso il serio rischio di perdere un finanziamento di circa 1,6 milioni di euro". Parole e pensieri del professor Antonino Gatto, l'Amministratore Unico, che non ha potuto fare a meno di porre nel dovuto risalto l'impegno alacremente profuso dalla discussa esponente dell'Esecutivo di Palazzo San Giorgio. Ed infatti, il manager certo non si risparmia nell'indicare fin nel dettaglio quale sia stata la figura decisiva cui la cittadinanza devota deve inchinarsi. Se il pericolo è stato scongiurato, infatti, è solo "grazie all’impegno ed alle misure intraprese dall'Amministrazione Comunale ed in particolare dall’Assessore Agata Quattrone, presso i Ministeri dell’Ambiente, dei Trasporti e dell’Economia (MEF). Un'opera che faticherà ad uscire dai libri di storia consentendo lo "sblocco" del finanziamento a breve "integralmente riassegnato prima alla Regione e poi trasferito all’azienda entro la fine del corrente mese. Come si ricorderà, ATAM, ha messo in esercizio nel mese di dicembre scorso 8 nuovi autobus finanziati dal Ministero dell’Ambiente, per il tramite della Regione". "Tuttavia - non tralascia nulla il professor Gatto -  nonostante, l’azienda  avesse regolarmente espletato tutte le procedure per ottenere l’erogazione delle somme dovute, l’iter burocratico tra Regione e Ministero si era 'inceppato', costringendo l’azienda ad anticipare il pagamento alla ditta aggiudicatrice con fondi propri. Col reale rischio, peraltro, che le risorse non utilizzate per tempo, fossero destinate ad altre aziende". Ed è proprio questo aggrovigliato nodo che ha permesso alla "wonder woman della mobilità reggina"  di sprigionare la sua proverbiale potenza di fuoco, in quanto, come ci rende edotti l'Amministratore Unico: "La determinazione dell’assessore Quattrone ha, per fortuna, scongiurato tale evenienza, assicurando ad ATAM una 'boccata di ossigeno' di cui ha estremo bisogno in una fase delicata del suo risanamento, dopo l'esaltante esperienza del superamento della istanza di fallimento". La conclusione del peana è pure essa irrituale, al pari del resto: "Esprimo, pertanto - è l'auspicio 'sincero' del professor Gatto - il mio ringraziamento all’Assessore Quattrone  per  la sua costante vicinanza all’azienda, con l’augurio che possa proseguire la collaborazione intrapresa in merito alla realizzazione degli interventi e progetti messi in campo nel settore del trasporto pubblico locale". Tradotto per i non addetti ai lavori: spazzate il polverone sollevato attorno al caso oggetto della diatriba e non vi azzardate a chiedere, come state facendo un giorno sì e l'altro pure, le sue dimissioni. Per una volta, la prima invero negli ultimi anni, qualcosa uscito dal terminal Atam è arrivato al capolinea senza intoppi e compiendo un percorso netto. 

 

Due poliziotti fuori servizio catturano un rapinatore che aveva appena derubato due donne

Nel primo pomeriggio di ieri due poliziotti hanno proceduto, liberi dal servizio, all’arresto in flagranza di reato di un rapinatore che, poco prima, aveva malmenato selvaggiamente una donna e la propria figlia, derubandole delle loro borse. Durante le concitate fasi dell’arresto l’uomo ha opposto resistenza, al punto da ingaggiare una violenta colluttazione con un uno dei due appartenenti alla Polizia di Stato, un ispettore della Squadra Mobile il quale, benché inizialmente da solo, è riuscito ugualmente ad immobilizzare il malvivente, successivamente coadiuvato dal pronto intervento di altro poliziotto, in servizio all’Ufficio di Gabinetto della Questura, il quale nel frattempo era giunto sul posto attirato dalle urla a dalla colluttazione del collega della Squadra Mobile con il rapinatore ed il figlio minore. Il rapinatore, Antonio Francesco Smiraldo, 43 anni, si trova adesso rinchiuso in carcere con l’accusa di rapina, violenza, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, nonché di lesioni personali aggravate sia in danno delle due donne che del poliziotto. Il figlio minore è stato affidato alla madre. L’episodio, nel corso del quale l’ispettore ha riportato lesioni giudicate guaribili in 25 giorni dai medici degli Ospedali Riuniti, è accaduto nei pressi del parcheggio dell’istituto comprensivo "De Amicis- Bolani" di Reggio Calabria, allorché il solerte ispettore della Polizia di Stato, dopo aver udito la voce di una donna che esclamava "Chiamate la Polizia!", ha notato la presenza di due soggetti, un uomo di circa 40/45 anni ed il figlio minore, che, con fare sospetto, rovistavano all’interno di una borsa. A questo punto, il poliziotto, collegando quanto aveva appena udito, intuiva che poteva trattarsi proprio dei due presunti scippatori che, poco prima, avevano derubato la donna che invocava aiuto. Pertanto, ha bloccatola marcia dell’autovettura e, una volta sceso dall’auto, ha intimato ai due di fermarsi, qualificandosi come appartenente alla Polizia di Stato. Tuttavia, l’uomo, anziché fermarsi, lo ha aggredito con pugni e calci. Ne è nata una colluttazione durata diversi minuti, fin quando l’ispettore è riuscito a bloccare l’adulto che, durante lo scontro fisico, incitava il ragazzo a sparare al poliziotto con una pistola, sicché lo stesso agente ha proceduto, non senza difficoltà, all’immediato controllo del borsello che il ragazzo portava con se, accertando che non vi era alcuna arma.  Pertanto, l’uomo, con precedenti di Polizia in materia di armi, oltraggio, resistenza, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, risalenti nel tempo, è stato arrestato, grazie anche al pronto intervento del secondo appartenente alla Polizia di Stato che si stava recando al lavoro presso la Questura e di una Volante, prontamente accorsa sul posto, su disposizione della sala operativa della Questura, alla quale era stato richiesto l’intervento. 

 

Un 58enne agli arresti domiciliari per calunnia

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 58 anni in ottemperanza all’ordine di esecuzione per espiazione di pena, emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Antonino Sorbo, di Reggio Calabria, deve scontare la pena definitiva residua di un anno e 4 mesi per il reato di calunnia, commesso nell’anno 2006. Il 58enne stato posto agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Vendita Parco Caserta: Amministrazione Falcomatà nel mirino dei cittadini "defraudati" e "presi in giro"

"Abbiamo appreso dalla stampa che la trattativa per la vendita di una porzione del Parco Caserta, da noi denunciata da tempo, si è infine conclusa con la stipulazione dell’atto notarile di compravendita del cespite: non è questa, purtroppo, l’unica brutta notizia, atteso che con delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 2015 l’intera parte inferiore del Parco Caserta - sottolinea in una nota il Comitato per la Salvaguardia dell'Area di Parco Caserta - è stata inserita nell’elenco dei beni che il Comune intenderebbe dismettere per ripianare il buco di bilancio. Augurandoci che nulla sia ancora stato fatto in questo senso, invitiamo tutti coloro che si sentono defraudati e presi in giro dai nostri amministratori a scendere in piazza assieme a noi domenica prossima, 6 marzo alle ore 11:00, per un sit-in nello spiazzo all’interno del Parco (lato via Rosselli), per manifestare contro la vendita di un bene che ci appartiene e discutere tutti assieme di come recuperarlo e valorizzarlo, a beneficio della collettività: sarà anche l’occasione, per chi vorrà partecipare, per fare un po’ di pulizia da sterpi e rami secchi e cominciare simbolicamente a riappropriarci dell’area". 

 

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