Controllo del territorio: 5 persone denunciate dai Carabinieri

Cinque persone sono state denunciate dai Carabinieri nell'ambito di un'operazione straordinaria funzionale a controllare l'area territoriale coperta dai militari dell'Arma di Roccella Ionica. In particolare, gli uomini in divisa hanno deferito un rumeno di 27 anni che, con valori alcolemici superiori a quelli previsti dalle norme, stava conducendo un furgone. Altri due rumeni, tra loro padre e figlio, rispettivamente di 39 e 17 anni, sono stati scoperti nell'atto di rubare nel supermercato "Punto Simply" di Marina di Gioiosa Ionica. Si erano appropriati di prodotti alimentari che valgono complessivamente diverse centinaia di euro. Pochi minuti dopo, gli stessi, insieme ad altre due persone, un 40enne ed un 26enne anch'essi di nazionalità rumena, transitavano su un furgone per le strade di Gioiosa Ionica nel quale sono stati rinvenuti generi alimentari e prodotti di bellezza che gli investigatori ritengono siano stati illecitamente acquisiti: nei loro confronti è scattata la denuncia per ricettazione. 

Un 61enne arrestato per armi, munizioni e ricettazione

I Carabinieri hanno tratto in arresto un sessantunenne in esecuzione all’ordine di esecuzione di misura detentiva in carcere emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Milano. S.M., di Maropati, già noto alle forze dell'ordine,  è stato ritenuto responsabile dei reati in materia di porto illegittimo di armi e munizioni e ricettazione.

Armi e ricettazione: arrestato un 57enne

I Carabinieri hanno arrestato un cinquantasettenne coinvolto in passato in altri procedimenti penali  in ottemperanza all’ordine di esecuzione di pene concorrenti, emesso dalla Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Reggio Calabria. N.C. è ritenuto responsabile di ricettazione e detenzione illegale di arma da fuoco. 

Firma falsa su assegni rubati, arrestato 41enne

I carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal locale G.I.P. un 41enne reggino per il reato di ricettazione. Nello specifico, le indagini condotte dalla Stazione Principale della Compagnia di Reggio Calabria, con la collaborazione dei paritetici Comandi Arma di Gallina, Rosario Valanidi e Catona, hanno permesso di evidenziare come il soggetto avesse ricevuto 3 assegni facenti parte di un più ampio compendio di furto di una borsa commesso nell’aprile scorso ai danni di una donna, per poi compilarli integralmente, apponendovi una firma falsa, mediante l’utilizzo di un alias. L’uomo, successivamente, ha consegnato i titoli di pagamento a due ditte di Reggio, per un importo di 2.000 euro, mentre il terzo assegno, recante un importo di 1.300 euro, ha tentato di versarlo sul proprio libretto postale. Al 41enne è stata altresì contestata la recidiva specifica, reiterata ed infraquinquennale,  in virtù dei precedenti specifici nella commissione di simili reati. L’arrestato, terminate le operazioni di rito, è stato condotto presso la casa circondariale di Arghillà. I due responsabile del furto erano già stati tratti in arresto dai carabinieri della Stazione di Gallico nel giugno scorso.. L’Arma dei carabinieri si rivela, quindi, ancora una volta, istituzione vicina al cittadino, che grazie alla sua tentacolare organizzazione territoriale riesce a condurre una proficua manovra organica di contrasto al crimine diffuso.

Armi e droga: 25enne arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto un giovane di 25 anni già noto alle forze dell'ordine in esecuzione di una misura cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi. Giovanni Sesini, di Rosarno, è ritenuto responsabile di porto e detenzione di armi e munizioni clandestine e da guerra, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. 

Associazione mafiosa, maxi-operazione alle prime luci dell’alba

Dalle prime ore di stamattina nella provincia di Reggio Calabria ed in altre province è in corso una vasta operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria per l’esecuzione di 37 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria nonché di numerose perquisizioni. I reati contestati sono associazione per delinquere di tipo mafioso, porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, ricettazione, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento personale, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, estorsione, furto, spendita e introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate, danneggiamento seguito da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.

  • Published in Cronaca

Calunnia e ricettazione, arrestato un 63enne

I carabinieri hanno tratto in arresto un 63enne di Polistena, per il reato di calunnia e ricettazione, in esecuzione all’ordine di espiazione di pene concorrenti e contestuale ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Palmi. Il soggetto dovrà espiare una pena complessiva di 4 anni di reclusione ed 800 euro di multa, per un cumulo di pene detentive. 

Trovato in casa con due pistole clandestine: arrestato

Era legittimo detentore di altre armi ma i carabinieri, nel corso di un controllo domiciliare, ne hanno trovate altre due detenute illegalmente. Un 66enne di Briatico è stato tratto in arresto per detenzione abusiva di armi clandestine e munizioni nonché per il reato di ricettazione. I militari della locale Stazione hanno infatti rinvenuto due pistole: una Beretta modello 34 calibro 9 corto con due caricatori e 21 munizioni e una pistola marca Walther Modello PPK calibro 7.65 con un caricatore e 5 munizioni stesso calibro. L’uomo non ha saputo offrire una giustificazione plausibile in merito alla detenzione delle pistole, peraltro perfettamente oleate e ben funzionanti. In virtù di quanto riscontrato il soggetto è stato condotto presso gli uffici del Comando Stazione e dichiarato in arresto per i reati di ricettazione, detenzione abusiva di armi clandestine e munizioni. Su disposizione dell’autorità giudiziaria è stato tradotto presso il proprio domicilio in regime di detenzione domiciliare.

 

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