Rifiuti pericolosi nel Vibonese, sequestro e denunce

I Carabinieri hanno individuato nella frazione Porto Salvo di Vibo Valentia, un’area di 200 metri quadrati sulla quale i titolari di un’officina specializzata nella lavorazione del ferro avevano realizzato abusivamente una discarica.

Nel sito, secondo i militari dell'Arma, sarebbero stati accumulati "sistematicamente" rifiuti speciali, come ad esempio: vecchie saldatrici, stampanti, frigoriferi, contenitori con residui di vernice, pneumatici, materiale ferroso, materiale elettrico e lubrificati derivati dallo scarto di componenti meccaniche.  

I Carabinieri di Vibo Marina e della Stazione Forestale di Vibo Valentia sono intervenuti anche a scopo preventivo, poiché la ditta in questione opera con attrezzi che raggiungono elevate temperature e l'eventuale propagazione di un incendio avrebbe potuto innescare una bomba ecologica.

L'intera area è stata, inoltre, sequestrata in attesa dell’analisi dei tecnici dell’Arpacal che dovranno quantificare e qualificare i rifiuti speciali. I titolari della ditta sono stati denunciati per inosservanza delle prescrizioni sullo smaltimento dei rifiuti speciali.

  • Published in Cronaca

Rifiuti speciali dati alle fiamme, denunciate due persone

Combustione illecita di rifiuti. Questo il reato contestato dai carabinieri forestale della Stazione di Cosenza all’amministratore di un impresa edile e ad un suo dipendente.

Alla denuncia dei due si è giunti dopo un controllo effettuato nell’area periferica della città bruzia, in seguito alla segnalazione al 112 fatta da alcuni cittadini, infastiditi, da diverso tempo, dal fumo prodotto dalla combustione di materiale plastico.

Giunti sul posto i militari hanno notato un colonna di fumo levarsi dai margini dell’alveo del torrente Cardone.

Arrivati nei pressi della sede operativa di un'impresa edile, gli uomini dell'Arma hanno accertato la presenza di un cumulo di rifiuti speciali, posto sulla riva del torrente Cardone, che era stato dato alle fiamme.

L’area oggetto dell’illecito smaltimento era accessibile attraverso la sede dell’impresa edile nella quale stavano lavorando diversi operai.

I carabinieri forestali sono quindi risaliti al responsabile dell’attività, un dipendente della stessa azienda con la corresponsabilità del titolare dell’impresa.

Il cumulo dei rifiuti è stato posto sotto sequestro unitamente ad alcuni reperti presenti tra i residui della combustione ritenuti necessari per l’accertamento fatti.

  • Published in Cronaca

Rifiuti speciali in fiamme in una discarica abusiva, intervengono i vigili del fuoco

Un incendio di rifiuti, molti dei quali speciali, è divampato nella giornata di ieri, in località Calderaio, nel comune di Pianopoli.
 
Le fiamme hanno interessato pneumatici, lastre in eternit ed altri rifiuti speciali abbandonati in una discarica abusiva a cielo aperto, a poca distanza dalla strada statale 280.
 
La densa nuvola di fumo nero, visibile a distanza, ha creato non pochi disagi alla viabilità sull'arteria stradale.
 
L'intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Lamezia terme è valso alla completa estinzione dell'incendio ed alla conseguente segnalazione, alle autorità competenti, della presenza di enormi quantità di rifiuti speciali, che possono mettere a rischio l'incolumità dei cittadini.
  • Published in Cronaca

Rifiuti speciali a pochi metri dalla battigia, sequestrata area demaniale

I carabineri forestale della Stazione di Oriolo hanno posto sotto sequestro, in località “Marina” nel Comune di Roseto Capo Spulico, circa quattromila mila metri cubi di “fresato d’asfalto”.

Il materiale, considerato rifiuto speciale, è stato depositato a ridosso della foce del torrente Ferro, a circa 100 metri dalla battigia, su suolo demaniale nudo e senza alcuna protezione.

Dalle indagini è emerso che il materiale sarebbe stato ceduto a titolo gratuito al  Comune di Roseto Capo Spulico, da una ditta che, nei mesi scorsi, aveva eseguito lavori di manutenzione e rifacimento del manto stradale della Ss 106 Jonica.

In seguito al rinvenimento del materiale ed al sequestro dell’area, i militari hanno denunciato per gestione illecita di rifiuti speciali il responsabile dell’area tecnica del Comune di Roseto.   

  • Published in Cronaca

Serre: scoperti 25 fusti contenenti rifiuti speciali

Sono 25 i fusti pieni di rifiuti speciali rinvenuti, ieri, nella frazione Savini di Sorianello, dai carabinieri della polizia giudiziaria-Nucleo Ambientale della Procura di Vibo Valentia.

La scoperta ha portato al sequestro di un’area di 100 metri quadri sulla quale, anche nei prossimi giorni, continuerà a focalizzarsi l’attenzione dei militari dell’Arma e dei tecnici Arpacal.

Allo  stato, le analisi condotte dal Nucleo batteriologico chimico e radiologico dei vigili del fuoco (Nbcr), avrebbero escluso il rischio di contaminazione radioattiva.

Da un primo sommario esame pare che i fusti contenessero materiale plastico solidificato.

Sequestrato deposito illecito di rifiuti speciali pericolosi: modalità di gestione inadeguate

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Locri unitamente a personale del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria hanno sequestrato, a seguito del decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Locri, Maria Teresa Gerace, un deposito illecito di rifiuti speciali pericolosi sito nella città di Locri. Tale decreto scaturisce dalle risultanze investigative poste in essere a seguito di mirata attività d’indagine svolta dai militari dell’Arma locrese volta a contrastare il traffico illecito di rifiuti nel territorio di competenza; in particolare, i Carabinieri, a seguito di un controllo eseguito nel mese di giugno 2015 unitamente a personale del Nucleo Operativo Ecologico di Reggio Calabria, hanno riscontrato che l’attività della ditta New Ecology, finalizzata alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, fosse illegittima, in quanto il deposito dei rifiuti speciali è risultato totalmente privo di:

− celle frigorifere, necessarie nel periodo da maggio a settembre alla conservazione dei rifiuti speciali ivi stoccati;

− etichettatura dei rifiuti, particolarmente importante, considerata la natura pericolosa dei rifiuti trattati, che dovrebbero essere smaltiti nelle 48 ore in caso di assenza di dispositivi refrigeranti;

− indicazioni delle aree dedicate ai singoli rifiuti, accumulati invece in un unico ambiente, senza particolare accortezza.

I Carabinieri, dunque, hanno verificato che l’attività di gestione rifiuti della ditta New Ecology è stata svolta con “modalità inadeguate e potenzialmente pericolose per la salute pubblica”, tanto che il locale adibito a deposito è risultato essere un’abitazione privata, sita nel centro cittadino. La proprietaria, infatti, parente del titolare della ditta, non aveva mai richiesto il relativo cambio di destinazione d’uso e, pertanto, il locale era assolutamente non idoneo a custodire i rifiuti speciali sanitari raccolti dall’azienda New Ecology. Inoltre, gli ulteriori accertamenti svolti dai militari della Compagnia di Locri hanno consentito di stabilire che i provvedimenti autorizzativi rilasciati dalla Provincia di Reggio Calabria, erano viziati poiché i dirigenti della ditta New Ecology avevano prodotto atti falsificati e, in alcuni casi, inesistenti che, allegati alla richiesta di autorizzazione all’esercizio dell’attività di raccolta rifiuti speciali, ne hanno costituito l’elemento indispensabile per il rilascio della stessa. Pertanto, i militari dell’Arma hanno apposto i sigilli al deposito, in attesa di inviare tutti i rifiuti speciali presenti nel sito sequestrato presso un idoneo centro di smaltimento.

Bruciavano rifiuti speciali: il Corpo forestale dello Stato ha denunciato tre persone

Nel corso dei servizi finalizzati anche all’attuazione del programma straordinario denominato "Focus ndrangheta", il personale del Comando stazione forestale di Davoli, attirato da una colonna di fumo di colore scuro proveniente dalla località "Silipà" del Comune di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, ha sorpreso due persone intente a bruciare un ingente quantitativo di rifiuti speciali che avevano da poco scaricato da un autocarro posizionato lì vicino. La pattuglia della Forestale ha identificato due uomini ed avviato immediatamente gli accertamenti  relativi alla proprietà dell’autocarro e dell’area su cui si stavano smaltendo illecitamente, mediante combustione, rifiuti speciali come pannelli di truciolare, piallacci, cartoni,  e altro ancora. Agli esiti delle indagini sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, in concorso tra loro  per reati in danno all’ambiente, oltre alle due persone trovate sul luogo, anche il titolare di una ditta edile con sede a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, il quale è risultato intestatario sia dell’area del rogo e sia dell’automezzo utilizzato per il trasporto dei rifiuti. Inoltre, gli agenti del Corpo forestale dello Stato, al fine di impedire la prosecuzione dell’attività illecita con conseguente propagazione di  fumi insalubri e molesti sprigionatisi dalla combustione dei rifiuti, hanno anche provveduto a sequestrare l’area situata nelle vicinanze di una zona residenziale.  L’Autorità giudiziaria ha convalidato il sequestro.  

 

  • Published in Cronaca
Subscribe to this RSS feed