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Isole ecologiche: la denuncia dell'Osservatorio Cittadino Rifiuti Siderno

Riceviamo e pubblichiamo

"Le isole ecologiche a Siderno si moltiplicano. Apprendiamo dai siti d’informazione locale, e solo da quelli, perché sull'albo pretorio del Comune non vi é traccia, che l'Amministrazione Comunale ha allestito un centro di raccolta provvisorio per le “suppellettili danneggiate dall'alluvione”, suscitando in noi alcune inevitabili riflessioni. Ci chiediamo che senso abbia creare un centro di raccolta provvisorio in un luogo diverso dal Piazzale della Cittadinanza Europea, dove solitamente avviene il conferimento degli ingombranti e, soprattutto, perché il fantomatico Centro Cittadino di Raccolta dei rifiuti sito in località Pellegrina continua ad essere chiuso al pubblico, nonostante il certificato di regolare ultimazione dei lavori datato 15/7/2016 e la Determina (mai revocata) n.823 del 6/9/2016  di messa in esercizio della stessa.

Per capirne di più, ci siamo recati al campo sportivo per chiedere informazioni all'addetto comunale preposto alla raccolta delle suppellettili danneggiate durante l'alluvione, ma con grande stupore, abbiamo trovato un cassone scarrabile incustodito, in cui qualcosa, non si sa come, effettivamente era stata conferita. Cosa ancora più sorprendente, il cassone risultava provvisto di una chiusura a soffietto contro gli agenti atmosferici, a differenza di quelli collocati nel Centro Cittadino di Raccolta dei rifiuti, costati fior di migliaia di soldi pubblici ma privi di copertura.

Successivamente abbiamo raggiunto l’ “Isola Ecologica” di località Pellegrina e approfittando dell’apertura del cancello principale per dei lavori in corso d’opera, siamo entrati con in mano il progetto ufficiale, acquisito a suo tempo dall'albo pretorio. Abbiamo così notato con grande disappunto gravi difformità rispetto a quanto realizzato, trovando il piazzale sempre più invaso dalle canne che fuoriescono dall'asfalto, i cassoni pieni d'acqua piovana, di sfalci di potatura e materiali vari depositati alla rinfusa, i contenitori per i rifiuti speciali, toner e farmaci inesistenti.

Manca inoltre un sistema antincendio, il sistema di raccolta delle acque meteoriche é realizzato in modo parziale, non sono state realizzate la pavimentazione dell'area destinata al parcheggio né la sistemazione del verde pubblico con ulivi cipressini e l'area resta invasa dalle sterpaglie e dal canneto. In compenso, però, abbiamo assistito ai lavori per la realizzazione di una nuova recinzione ed una tettoia non previste nel progetto originale. Viene spontaneo chiedersi che senso abbia spendere altri soldi pubblici (l'appalto dell'isola ecologica é costato oltre 180.000 euro e questi nuovi lavori comportano una spesa aggiuntiva di 8.000 euro) per chiudere un'area all'interno di una zona già recintata. Forse si temono incursioni da parte di cittadini fin troppo virtuosi con la brama di conferire i rifiuti nottetempo o di coloro, che avendo tranciato la rete, come da noi stessi formalmente segnalato, potrebbero entrare per non si sa quali fini? Ma soprattutto ci si chiede come sia possibile che siano stati pagati lavori non realizzati o realizzati male!Chi doveva controllare l’ha davvero fatto?"

Osservatorio Cittadino Rifiuti Siderno

 

Differenziata. Arpacal pubblica il report rifiuti 2015: Serra San Bruno al 4,56%

È Casole Bruzio, in provincia di Cosenza, con l’87,61% dei rifiuti che vanno in differenziata, il comune della Calabria più virtuoso nel 2015 per quanto riguarda il rapporto tra tonnellate di rifiuti urbani prodotti e, appunto, quelli raccolti con il sistema della differenziata. Segue, sempre dalla provincia di Cosenza, Pietrafitta con l’82,14%, e poi Trenta, con l’81,77% di raccolta differenziata. Alla luce delle recenti polemiche assume poi significato il dato di Serra San Bruno: 4.56%.

Tra le province più virtuose, continua a rimanere in testa Cosenza con il 35,61% (24,95%  nel 2014), seguita da Catanzaro con 22,24% (16,17% nel 2014) e Vibo Valentia con 18,54% (15,18% nell’anno precedente); seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 11,51% (11,34% nel 2014) e Crotone con il 11,90% (9,97% nel 2014). La Calabria, nel suo complesso, segna un +7,08 % di raccolta differenziata, passando dal 17,26% del 2014 al 24,34% del 2015.

È quanto emerge dal Report Rifiuti, riferito all’anno 2015, che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL) ha pubblicato sul proprio sito web; il documento raccoglie ed elabora i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti a tutti i Comuni della Regione Calabria, e distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER.

Il Report – realizzato dal dottor Clemente Migliorino, responsabile della Sezione regionale Catasto Rifiuti istituita presso l’Area Qualità e Valutazione Ambientale della Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dottor Fabrizio Trapuzzano – è stato inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunicato ai Dipartimenti Ambiente e Programmazione Comunitaria della Regione Calabria; i dati ufficiali pubblicati dall’Arpacal, infatti, fotografando lo stato della Raccolta differenziata in Calabria, permettono ai Comuni di poter accedere ai contribuiti erogati dalla stessa Regione.

Percentuali a parte, il miglioramento più sensibile nella qualità del dato complessivo sta nel numero di comuni che sono stati raggiunti dal lavoro di raccolta dati dell’Arpacal. Quest’anno, infatti, su 409 comuni della Calabria, l’Arpacal ha acquisito i dati di 397 municipalità, pari al 97,07% del totale; rimangono fuori 12 comuni, cinque totalmente assenti e sette che hanno deciso di non fare la differenziata. Il 50% del dato complessivo (197 su 397 comuni) è stato acquisito dall’Arpacal attraverso un software dedicato, che l’Agenzia ambientale ha da poco in dotazione, che permette di reperire i dati dei Comuni che, sino alle annualità precedenti,  non erano, a vario titolo, reperibili. Il dato non è così roseo come può sembrare, fanno sapere dal catasto Rifiuti, perché il numero di comuni calabresi che, spontaneamente, ha deciso di comunicare i dati in loro possesso, è sceso rispetto alle annualità precedenti. 

Per l’anno 2015, quindi, in base ai dati acquisiti attraverso specifiche modalità e tempistiche codificate in Linee Guida approvate dall’Arpacal e richieste ai Comuni, la percentuale regionale di raccolta differenziata si attesta al 24,34%. 

Tornando ai dati, ecco alcuni scenari d’analisi. 

Capoluoghi di Provincia: Catanzaro segna un leggero aumento rispetto alla rilevazione precedente (8,27% nel 2015 - 6,94% nel 2014 - 3,71% del 2013 - 4,9% del 2012), Cosenza prosegue la sua crescita (47,57% nel 2015 - 42,46 del 2014 - 19,73% del 2013 rispetto al 16,06% del 2012), Crotone in calo (11,81% del 2015 - 17,43% nel 2014- 15,48% del 2013 rispetto al 18,34% del 2012), Reggio Calabria ha più che raddoppiato i valori ( 17,38% del 2015 - 8,95 nel 2014, 8,26% del 2013 rispetto al 13,65% del 2012), Vibo Valentia in calo (4,97% nel 2015 - 6,62% nel 2014, 8,70% del 2013 rispetto al 11,13% del 2012).

Rifiuti, Rosi al vetriolo su Tassone: “Sembra un clone, si assuma le sue responsabilità”

“Sin dal momento in cui era stata decretata la fine della consiliatura mi ero imposto di non rispondere agli svariati attacchi che riguardavano l'Amministrazione comunale che ho avuto l'onore di guidare per 59 mesi. Infatti, soprattutto durante tutta la campagna elettorale, ho assistito in religioso silenzio a tutto il fango che qualcuno ha cercato di buttarmi addosso pur di discreditare il mio operato e quello della mia Amministrazione; non ho risposto nemmeno quando c'è stato il goffo tentativo di mettere in cattiva luce l'operato della mia Amministrazione persino sul progetto relativo al sistema idrico (gara d'appalto ed aggiudicazione dei lavori espletati nel mese di febbraio 2016 a seguito di contratto di mutuo stipulato con Cassa Depositi e Prestiti concesso solo grazie alla certificazione rilasciata dalla Regione Calabria con la quale confermava il finanziamento; senza tale certificazione il contratto di mutuo non si sarebbe potuto stipulare; evidentemente il sindaco e la sua Amministrazione non si erano adeguatamente documentati), ma a tutto c'è un limite e questo è stato superato quando l’attuale sindaco, pensando di nascondere la polvere sotto il tappeto, ha pensato bene di inviare una comunicazione ai cittadini con la quale si lava le mani e tenta di attribuire a me ed alla mia Amministrazione la colpa per l'aumento della tassa sui rifiuti”. È la lunga premessa della replica che l’ex primo cittadino Bruno Rosi rivolge al nuovo capo dell’Esecutivo Luigi Tassone. 

“Questa lettera – spiega Rosi -  da un lato evidenzia il fatto che l'allora candidato alla carica di sindaco, Luigi Tassone, non si era minimamente interessato del bilancio approvato dal commissario, e dall'altro lato mette in risalto l'assoluto disinteresse e la sottovalutazione (anche se a voler malignare potrebbe sembrare studiata a tavolino) da parte del sindaco e della sua Amministrazione, per un problema che oggi, purtroppo, si riflette sui cittadini. Infatti è vero che il bilancio è stato approvato dal commissario, ma è anche vero che un sindaco attento, anzichè crogiolarsi pensando di essere diventato il clone di qualcuno per il solo fatto di imitarne gesti e movenze, si sarebbe seduto con gli uffici competenti ed avrebbe avviato, da subito, una raccolta differenziata spinta che avrebbe avuto come risultato finale l'immediata e drastica diminuzione dei conferimenti in discarica con il dimezzamento dei costi e la conseguente variazione della previsione di spesa in diminuzione con l'abbassamento delle tariffe a carico dei cittadini.

Un sindaco attento – precisa - la lettera l'avrebbe inviata al momento del suo insediamento, avrebbe affrontato di petto il problema e l'avrebbe risolto ed oggi ne avrebbe potuto inviare un'altra mettendo in evidenza che, grazie al suo impegno, era riuscito ad ottenere una riduzione sostanziosa dei costi rispetto a quanto era stato preventivato in bilancio; tutto ciò però sarebbe stato lavoro per un sindaco che badasse alla sostanza e non all'apparenza. Allora sì che i cittadini gli sarebbero stati grati. Invece il sindaco e la sua Amministrazione hanno preferito nascondere tutto nei bustoni neri e, addirittura, regalare a terzi quel poco di differenziata che in ogni caso i cittadini continuano a fare”. La riflessione poi si allarga e investe una serie di settori, oltre che diverse situazioni politiche. 

“Dal momento dell'insediamento dell'attuale Amministrazione – continua Rosi - abbiamo assistito sempre alla solita litania che recita ‘l’Amministrazione Rosi ha lasciato solo debiti, non ha programmato nulla, ecc.’. Bene è giunto il momento di chiarire al sindaco ed alla sua Amministrazione quello che io e la mia Amministrazione abbiamo lasciato in eredità ed è un'eredità molto sostanziosa che va dalla ZTL (zona a traffico limitato), alla palestra polivalente a servizio della scuola media (150.000 euro con mutuo a tasso zero stipulato alla fine del 2015), all'appalto per l'implementazione del sistema idrico (250.000 euro con mutuo, gara di appalto ed aggiudicazione fine 2015 inizio 2016), all'avvio del museo-pinacoteca (ex carcere, oltre 800.000 euro di finanziamento), al completamento dell'ex centro polifunzionale o centro anziani destinato a casa del pellegrino (1.800.000 euro di finanziamento), al C.L.S. contratti locali di sicurezza con finanziamento di 450.000 euro (di cui 150.000 euro per la realizzazione del parco giochi di fronte la caserma carabinieri e 300.000 euro per la ristrutturazione di un immobile confiscato), all'intervento straordinario sulla scuola elementare di Terravecchia (680.000 euro di finanziamento, da realizzare nel 2017), all'intervento di miglioramento sismico della sala consiliare (50.000 euro di finanziamento),  al progetto per l'eliminazione del rischio idraulico e messa in sicurezza del territorio (6.500.000 euro, progetto esecutivo, a suo tempo molto osteggiato dal PD, con il quale si potrà eliminare l'allagamento di viale Aldo Moro, via Alfonso Scrivo, piazza Nenni, viale della Libertà ecc, la canalizzazione a cielo aperto del torrente Scorciatina, la realizzazione del ponte in località ‘La Prisa’ e tante altre opere), al progetto per interventi di ripristino delle opere a difesa del suolo (590.000 euro), al progetto lavori di ristrutturazione ex pretura (720.000 euro, ammesso a finanziamento), al residuo del Patto territoriale (3.600.000 euro, quarantaseiesimi in graduatoria), ai progetti di taglio dei lotti boschivi (oltre 2.000.000 di euro, ma stranamente fermi, mi domando in questo caso le amicizie in Regione non valgono ??), al progetto per il fiume Ancinale (2.000.000 di euro, finanziato) e potrei continuare ad elencare un altro paio di milioni di euro.

Il ‘disastro’ che io e la mia Amministrazione abbiamo lasciato in eredità al sindaco ed alla sua Amministrazione, come si può constatare, ammonta a circa 20.000.000 di euro di progetti cantierabili è finanziati; scusate se è poco, qualcuno potrebbe tranquillamente dire alla faccia del disastro (per non dirla in dialetto ‘alla facci di lu ...’).

Io e la mia Amministrazione nel 2011 abbiamo preso in mano un Comune che, a detta dei responsabili, non aveva capacità di indebitamento e abbiamo fatto sì che al 31 dicembre 2015, salvo modifiche entrate in vigore nel 2016, aveva una capacità di indebitamento ben oltre i 2.000.000 di euro. Abbiamo pagato debiti pregressi per oltre 2.000.000 di euro, ma non abbiamo mai addossato colpe ad altri o ci siamo lamentati.

Se il sindaco si fosse reso conto che la sua elezione, avvenuta il 6 giugno 2016, aveva effetti immediati e non decorrenza dal 2017, avrebbe subito realizzato i lavori relativi al progetto per il sistema idrico ed avrebbe ottenuto il duplice risultato di fornire ai cittadini acqua delle nostre sorgenti ed ottenere un risparmio già per il 2016 di circa 70.000 euro di mancati versamenti a favore della Sorical.

Il sindaco – è la nuova sferzata - mi sembra affetto da sindrome acuta di ‘Renzismo’, molto presente sui social per raccontare la sua verità, spesso e volentieri diversa dalla realtà dei fatti, e molto propenso ad attribuirsi meriti che ancora non gli competono; a volte mi sembra di rivedere il grande attore Gigi Proietti nella parodia comica di quell'avvocato (il sindaco) che rivolgendosi al suo cliente (i cittadini), quando ritiene di vincere (realizzazione di progetti già fatti finanziare da altri e, quindi, tentativo di attribuirsene i meriti) gli dice ‘qua te li inculo’, quando invece ritiene di perdere (vedi tassa rifiuti) gli dice ‘qua ti inculano’ (la colpa non è mia che non sono riuscito a fare nulla, ma dell'amministrazione Rosi)”. 

Infine, alcune note di biasimo: “Sindaco, la luna di miele è finita, cerchi di rendersi conto che  Le deve piacere il dolce e l'amaro ed ha già bruciato 1/10 del tempo a Sua disposizione, poggi i piedi per terra e si assuma le Sue responsabilità, anche se sono convinto che quando incomincerà a notare il consumo della suola delle scarpe proverà ad attribuirne la colpa a qualcuno, magari all'Amministrazione Rosi”.

Serra, caso rifiuti: "Liberamente" punta il dito contro il sindaco Tassone

“Ci saremmo aspettati da parte del Sindaco una comunicazione meno politica e più istituzionale (visto il ruolo ricoperto) ma, lasciando da parte la forma, non possiamo non commentare nella sostanza la lettera che sta arrivando ai nostri concittadini assieme alla richiesta di saldo della tassa sui rifiuti”.

E’ quanto dichiarano in una nota i consiglieri comunali del gruppo “Liberamente”, Alfredo Barillari, Rosanna Federico e Cosimo Polito.

I tre rappresentanti dell’opposizione evidenziano, inoltre, come ai cittadini “Serresi non interessa di chi sia la colpa”, tanto più che “dovrebbe essere terminata la fase di emergenza che aveva indotto l’Amministrazione ad esternalizzare il servizio raccolta rifiuti ed a cedere la nostra differenziata a ditte esterne",  pertanto, sarebbe stato “più utile che, al posto dei soliti scaricabarile (cui ormai siamo abituati all’insediamento di ogni nuova amministrazione), fosse stato presentato alla cittadinanza un piano dettagliato per la futura gestione ed organizzazione del servizio anche perché l’attuale contratto di affidamento è prossimo alla scadenza”.

“Atti di fede a parte – continuano i consiglieri - ci vediamo costretti a riproporre le domande che abbiamo a suo tempo formulato con l’interrogazione al Sindaco ed a cui non abbiamo ricevuto risposta in Consiglio Comunale:  proseguirà anche per il 2017 l’attuale esternalizzazione e la cessione del materiale differenziato a terzi o si intenderà optare per una soluzione più virtuosa nella quale i cittadini serresi potranno beneficiare direttamente degli sforzi fatti per differenziare?”.

Barillari, Polito e Federico rinnovano, quindi, “la considerazione a suo tempo avanzata sul fatto che, la scelta fatta dall’attuale Amministrazione di unire differenziata ed umido nello stesso sacchetto determinerà, anche per il secondo semestre dell’anno in corso, un inutile aggravio in capo ai cittadini in quanto, effettuando un’unica pesata in discarica, si va a sostenere anche per l’umido un costo di smaltimento di € 169,00 a fronte di € 92,00 applicabili”.

Secondo gli estensori della nota, al danno economico si aggiunte “il serio e concreto pericolo per la salute dei cittadini e per la salvaguardia ambientale derivante dalla scelta fatta di collocare i rifiuti nel sito adiacente il campo sportivo e, pertanto, in prossimità del fiume Ancinale, atteso che, un’eventuale perdita di liquido (che pare si verifichi soprattutto in occasione di piogge e che invitiamo a verificare) potrebbe determinare infiltrazioni di percolato nel terreno e contaminazione delle acque del fiume”.

“Lasciando quindi da parte ogni intento polemico – concludono i rappresentanti di “Liberamente” - auspichiamo che i nostri rilievi possano essere utili alla maggioranza alla quale, considerato il vertiginoso aumento delle bollette a carico sui cittadini, chiediamo anche di verificare la possibilità di una maggiore rateizzazione e di un’eventuale modifica del Regolamento Comunale che, consenta già dal 2017, di non procedere col sistema degli acconti (riducendo di fatto l’importo da corrispondere nel corso dell’anno prossimo)”.

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Rifiuti, Tucci avverte: “C’è il rischio che il percolato vada a finire nel Garusi”

“È chiaro che si tratta di un tema non facile da affrontare, ma quando si parla di rifiuti bisogna stare attenti a diversi aspetti, altrimenti si rischia di provocare danni di non secondaria entità”.

È l’avvertimento che Jlenia Tucci lancia all’amministrazione comunale di Serra San Bruno dopo aver notato una situazione che ha fatto sorgere delle perplessità. “Proprio di fronte al Commissariato di Polizia – spiega il consigliere di minoranza - sono posti dei cassoni di camion carichi di rifiuti: è facile vedere come dagli stessi provenga un liquido che cade direttamente sulla terra. In più, a pochi metri vi è il fiume Garusi, che a breve distanza va a congiungersi con l’Ancinale. Il rischio è che il percolato vada a finire nelle acque generando problemi per l’ambiente. Il pericolo è dunque quello di compromettere l’ecosistema e di provocare delle serie conseguenze per l’uomo”.

"Dopo le operazioni di pulizia del paese effettuate dal commissario prefettizio – aggiunge l’esponente di ‘In alto volare’ - che principalmente per questo ha ricevuto un encomio, ora bisogna saper gestire la questione rifiuti: non serve autoincensarsi perchè dopo una fiera vengono rimossi gli scatoloni, questo rientra nell’ordinario. C’è bisogno di una seria programmazione e della puntuale attuazione della stessa.

Al primo posto va messa la salute dei serresi, non il disegno di partito. Pare evidente – sostiene ancora Tucci – che i disagi derivanti dall’impossibilità di utilizzare l’isola ecologica di località Leonà siano ancora oggi reali, senza contare le imperfezioni dell’attuale sistema di raccolta differenziata. Nell’interesse dei serresi – conclude Tucci – anche le minoranze devono essere coinvolte, specie quando parliamo di argomenti di questa rilevanza, al fine di cercare di individuare le soluzioni più opportune.

Ad ogni modo, è il caso di smetterla di fare propaganda anche su azioni marginali e di impegnarsi davvero per il riscatto della nostra comunità”.

Abbandono rifiuti, scattano le sanzioni del Corpo Forestale a Spezzano della Sila

Sono stati individuati e sanzionati alcuni responsabili dell’abbandono di rifiuti nel Comune di Spezzano della Sila. Gli uomini del Corpo Forestale del locale Comando Stazione hanno svolto un servizio specifico mediante mirati e pazienti appostamenti e osservazione dei luoghi oggetto di abbandono rifiuti, effettuati durante il mese ottobre. 

L’area interessata e videosorvegliata si trova lungo la strada provinciale 247 Moccone-Rose in località Guzzolini-Moccone ed è stata oggetto di continui  abbandoni di rifiuti di ogni tipo quali sacchetti di plastica contenenti  rifiuti solidi urbani: bottiglie di plastica, documenti, vetri,  parti d’autovetture,  residui di  parti di lavori elettrici  ed altro. 

L’attività investigativa e le successive  indagini avviate dal Corpo forestale dello Stato hanno permesso di risalire ad alcuni trasgressori, accertando l’identità dei responsabili degli illeciti, automobilisti che transitando lungo la strada provinciale e abbandonavano sul luogo i rifiuti. In sole due settimane di ottobre sono state elevate oltre 6000 euro di sanzioni, ma sono ancora al vaglio del personale Forestale diverse immagini recuperate sul luogo dell’abbandono. 

Le operazioni condotte dal Comando Stazione Forestale di Spezzano della Sila si inseriscono nell’ambito di una campagna di controllo e di intensificazione delle attività a contrasto del fenomeno dell’illecito abbandono e deposito incontrollato di rifiuti sul suolo che continua a impegnare il personale Forestale sull’altopiano della Sila in altri siti individuati e oggetto di abbandono monitorati da tempo. 

Sequestrata discarica in Calabria: rifiuti scaricati in modo incontrollato e indistinto

Il personale del Corpo Forestale dello Stato ha posto sotto sequestro in località “Pennino” del Comune di Amendolara un’area di 5000 mq al cui interno  è stata rinvenuta una discarica di rifiuti di vario genere (ingombranti, pneumatici, indifferenziati, materiale elettronico ecc). Tale materiale in minima parte era raccolto in quattro cassoni scarrabili, ma per la maggior parte era deposto in modo incontrollato e indistinto in vari cumuli all’interno del sito. L’area, di proprietà e nella disponibilità del Comune di Amendolara ed  al cui interno si è calcolato un quantitativo di circa 300 mc di rifiuti, è sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, ed è ubicata proprio sulla sponda sinistra del torrente “Straface”. Nei primi mesi del 2013, nell’area oggetto del sequestro, sono iniziati i lavori di allestimento di un centro di raccolta dei rifiuti, oggetto di finanziamento pubblico. La struttura ancora non è andata in esercizio, ma dalle indagini effettuate è emerso che già da una anno è utilizzata dal Comune a supporto della raccolta dei r.s.u. che l’ente effettua con propri mezzi ed operai. Da diversi mesi l’area è divenuta il luogo in cui vengono scaricati grossi quantitativi di rifiuti provenienti dal territorio comunale, senza peraltro minimamente rispettare i requisiti tecnico-gestionali previsti dalle norme che disciplinano la materia. Lo stato igienico-sanitario e di degrado dell’area, oltre alle violazioni di legge riscontrate in materia di gestione dei rifiuti, ha indotto il personale forestale ad operare un sequestro preventivo d’urgenza. Dopo i primi accertamenti in ordine all’individuazione dei colpevoli, sono al vaglio della Procura della Repubblica di Castrovillari gli elementi acquisiti da cui, per adesso, emergerebbe la responsabilità di almeno due persone dell’ente comunale.

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Sequestrato sito stoccaggio illegale di rifiuti: dentro materiale proveniente da raccolta differenziata

Il personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale del Corpo Forestale dello Stato di Cosenza ha posto sotto sequestro nella zona industriale di Rende un sito di stoccaggio illegale di rifiuti. Il sequestro è avvenuto a seguito di una attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, che ha portato al controllo  di un capannone, con annesso piazzale dove venivano stoccati diversi tipi di rifiuti senza nessun tipo di autorizzazione. In particolare al suo interno sono stati rinvenuti quantitativi ingenti di rifiuti provenienti dalla raccolta urbana differenziata quali  plastica, metalli, carta e cartone, ingombranti (materassi, divani e altri suppellettili) apparecchiature elettriche e multimateriale. Dopo il  controllo si è proceduto al  sequestro del piazzale, del capannone industriale e di otto cassoni colmi di rifiuti. A seguito di tale attività si è deferito all’Autorità giudiziaria una persona, titolare di una ditta autorizzata per la raccolta e il trasporto di rifiuti che gestisce la raccolta degli stessi in diversi comuni della Provincia. 

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