Rossano, i carabinieri arrestano un 40enne

Nella serata di ieri, i carabinieri del Nucleo operativo e della Stazione di Rossano hanno tratto in arresto un 40enne del luogo, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, stupefacenti ed inosservanza degli obblighi legati a misure di prevenzione. L'arresto è stato disposto in ottemperanza all’ordine di esecuzione della pena detentiva in regime carcerario, emesso dalla Procura di Castrovillari-Ufficio esecuzioni penali. L'uomo deve, infatti, espiare una pena di anni 2 mesi 5 giorni 1 di reclusione, per alcuni reati commessi nel 2001. L’arrestato è stato tradotto presso la Casa circondariale di Castrovillari su disposizione dell’Autorità giudiziaria

'Ndrangheta - narcotraffico, arrestate 13 persone

La 'ndrangheta gestiva il traffico di droga dalla Campania e dalla Francia, per poi spacciare gli stupefacenti nella zona di Rossano. E' quanto hanno scoperto i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza, insieme agli uomini del Gico della Guardia di Finanza, che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della procura distrettuale antimafia, nei confronti di 13 indagati per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. "Questa inchiesta dimostra la crescita delle cosche della Calabria settentrionale. I clan rossanesi sono stati capaci di diventare broker internazionali per lo spaccio di stupefacenti sfruttando non solo un controllo capillare del territorio ma anche la solidità economica del clan degli Zingari, loro stretti alleati". È quanto ha dichiarato il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto nell'illustrare, insieme al procuratore Nicola Gratteri e al generale Giuseppe Governale, comandante del Ros dei carabinieri ed ai vertici locali dei carabinieri e della Guardia di finanza, i risultati dell'opererazione sul narcotraffico gestito dalla'ndrangheta. Avviata con l'arresto del boss Nicola Acri, l'attività investigativa, ha permesso di fare luce sui traffici illeciti portati avanti da trafficanti rossanesi. Nella città dell'alto Jonio cosentino, ha evidenziato il capitano Angelo Proietti, comandante della Compagnia, "grazie all'attività di pedinamento abbiamo visto che gli spacciatori erano autorizzati dalla consorteria che decideva i luoghi di vendita, il prezzo e le quantità di stupefacenti". Per il tenente colonnello Michele Di Nunno, comandante del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro, l'inchiesta ha mostrato "l'eccezionale vitalità dell'organizzazione, che faceva ricorso in modo spasmodico a conversazioni tramite Skype, e-mail criptate e schede telefoniche 'dedicate' quasi sempre intestate a soggetti del tutto estranei al gruppo". Nel corso dell'operazione, i militari dell'Arma e della Guardia di finanza hanno arrestato 13 persone accusate, a vario titolo, di “associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti”. Questi i nomi degli arrestati: Salvatore Galluzzi, di 40 anni, Luigi Polillo (34), Edoardo Gabriele Pometti (45), Giancarlo Pometti (39), Luigi Gustavo Pometti (49), Mauro Salvatore Pometti (39), Gennaro Scura (31) e Andrea Tocci (31), Francesco Carbone (38), Graziano Umberto (32), Giuseppe Roberto Le Fosse (32), Piero Vallonearanci (31) e Francesco Sommario (41).

Ucciso ad un posto di controllo, assolti due carabinieri

Sono stati assolti per uso legittimo delle armi, il brigadiere Pasquale Greco e l’appuntato scelto Luca Zingarelli, già in servizio presso il Reparto operativo e radiomobili della compagnia di Rossano. I due militari, difesi dall’avvocato Ettore Zagarese, erano accusati di avere volontariamente ucciso il 36enne Sandrino Greco nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 2011 a Rossano. L'assoluzione è stata disposta dalla Corte di assise di Cosenza, presieduta dal giudice Garofalo, a latere Bilotta, che ha accolto le tesi sostenute dal difensore dei due imputati e condivise. La sentenza ha ribaltato l’imputazione mandando assolti con formula piena Greco e Zingarelli. "Non posso negare la mia soddisfazione per l’esito del processo – ha dichiarato l’avvocato Ettore Zagarese - Non tanto perché risultano accolte tesi da me propugnate sin dalle fasi iniziali del processo, quanto perché è stata finalmente rimossa l’accusa nei confronti dei due militari di avere volontariamente soppresso una vita. Un’accusa inaccettabile per due servitori dello Stato, quali sono i miei assistiti. Nessun trionfalismo, dunque, solo tanta tristezza. Non dimenticano che dal loro agire, seppure necessario, inevitabile e posto a presidio della collettività, è purtroppo derivata la morte di un giovane".

Truffa all'Inps per oltre 1 milione di euro, denunciate 364 persone

Le Fiamme gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Rossano, coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno scoperto una presunta truffa perpetrata da un’impresa ai danni dell’INPS attraverso 359 assunzioni “fantasma”, con danno alle casse dello Stato per oltre un milione di euro. Al centro della presunta truffa, la presentazione all’ente previdenziale di falsi documenti dal 2010 al 2012, che hanno consentito di ottenere la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione per un importo di circa 550 mila  euro, oltre ad indennità di maternità e malattia per circa 450 mila euro con un danno complessivo all’erario di oltre 1 milione di euro. In particolare, la società ha denunciato all’INPS 38.300 false giornate di lavoro effettuate su terreni di cui non aveva mai avuto la disponibilità ovvero attestandone l’utilizzo attraverso il deposito di falsi contratti di comodato. Sono 359 gli inesistenti lavoratori, tra i quali anche soggetti già noti alle forze dell’ordine e gravati da numerosi precedenti penali, denunciati all’Autorità giudiziaria unitamente agli amministratori e promotori della truffa, responsabili anche di illecita somministrazione di manodopera ed omessa tenuta delle scritture contabili obbligatorie

Truffa ai danni dell'Inps, denunciate 286 persone

Gli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, al termine di una complessa attività di indagine, hanno scoperto una truffa, perpetrata ai danni dell'INPS, da un'azienda che avrebbe effettuato ben 285 assunzioni fantasma. Il danno alle Casse dello Stato ammonterebbe a circa 650.000 euro. In base ai risultati delle indagini, l'impresa avrebbe presentato all'ente previdenziale falsi documenti nell'anno 2012, ottenendo la liquidazione di somme relative a indennità di disoccupazione e malattia per un importo di circa 600.000 euro, nonchè indennità di maternità per circa 60.000 euro. La società avrebbe denunciato all'INPS un consistente numero di (false) giornate lavorative effettuate su terreni di cui non aveva avuto, in molti casi, la disponibilità, attestandone l'uso attraverso il deposito di falsi contratti di comodato, giungendo a dichiarare oltre 18.800 false giornate di lavoro. I finanzieri hanno rilevato inoltre che, a beneficiare delle indennità, sono stati anche soggetti gravati da numerosi precedenti penali e con forti connessioni agli ambienti di criminalità organizzata della Sibaritide. Con le accuse di falso e truffa ai danni dello Stato, oltre al legale rappresentante della società,  sono state denunciate all'Autorità giudiziaria 285 persone, che avrebbe percepito illecitamente indennità contributive.

  • Published in Cronaca

Calabria: maxi sequestro di novellame di sarda, denunciata una persona

I Finanzieri della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno denunciato una persona e  posto sotto sequestro oltre una tonnellata di novellame di sarda, pronto per essere immesso sul mercato clandestino. I militari, impegnati nelle attività di controllo del territorio sulla Ss. 106 Jonica, sono entrati in azione quando hanno notato transitare ad elevata velocità un furgone-frigo. Una volta fermato il mezzo i finanzieri hanno effettuato un ulteriore controllo del veicolo presso la sede della Compagnia di Rossano. I sospetti di irregolarità si sono rivelati fondati in quanto, all’interno del vano frigorifero,sono stati rinvenuti, custoditi accuratamente in cassette di polistirolo con il fondo ricoperto da ghiaccio secco, ben 1136 kg di novellame di sarda, pescato in frode e con tutta probabilità destinato al mercato ittico della Sibaritide.I militari della Guardia di Finanza, con l’ausilio di un medico veterinario,hanno constatato, quindi, la freschezza del prodotto e l’ottimo stato di conservazione e di concerto con l’Autorità Giudiziaria, hanno destinato il prodotto interamente in beneficenza consegnandolo a vari enti tra cui la Caritas di Rossano.La pesca del novellame di sarda e la sua commercializzazione sono attività proibite da regolamenti dell'Unione europea e sanzionate con l’arresto fino a 2 anni e una ammenda fino a 12.000 euro.Per il conducente del mezzo è quindi scattata la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Castrovillari.

 

  • Published in Cronaca

I piccoli comuni calabresi seguano l'esempio di Rossano e Corigliano

Quelli che già piangono, se li dovessimo conurbare, la scomparsa dei loro comunelli di quattro o cinquecento anime all’anagrafe, di fatto manco metà, leggano e leggano qui. Corigliano Calabro è una città di 40.500 abitanti, con 196 chilometri quadrati di agro: Soverato, 7 (sette); Rossano conta 37.000 abitanti in kmq 151. Hanno ufficialmente deciso di fondersi, e faranno una vera notevole città, con  347 kmq e quasi 80.000 anime. Per farvi un’idea, la provincia di Vibo è sì estesa 1.139 kmq, ma conta in tutto (Vibo, Pizzo, Tropea, Nicotera, Serra, Soriano e paesini) a stento il doppio di abitanti, 162.000. Crotone, con estensione superiore,  kmq 1716, 171.000 abitanti. I numeri danno però solo in parte i termini della questione. Corigliano e Rossano sono al centro di un territorio di ricca produzione agrumaria; e mantengono rapporti con Basilicata e Puglia; Corigliano ha un frequentato porto che esiste, non sono promesse; entrambe vantano un patrimonio di storia e monumenti di alto valore, e del turismo importante. Potrebbero ciascuna fare da sé, e invece hanno pensato bene di fare assieme, e diventare la terza città calabrese per popolazione.  Attenzione, non sono pie intenzioni o convegni e cene e articoli di compiacenti giornali o chiacchiere: ci sono delibere dei Consigli comunali; è vero, è un fatto. Da Borgia a Guardavalle si contano, ahimè, meno abitanti della futura città di Corigliano - Rossano, e dell’attuale di Lamezia; ma divisi in 28 (ventotto) enti comunali, alcuni dei quali in continua crisi, altri traballanti. Le Serre versano in simile condizioni; e così il Poro. Una tale situazione è insensata, dispendiosa di sprechi, dispersiva; non permette un piano regolatore del territorio; una sana collaborazione tra diverse economie. Sarebbe l’ora del coraggio. Tranquilli, politici e politicanti: la gente scenderà in piazza il primo giorno in massa, il secondo la metà, il terzo due gatti e un cartello enorme, il quarto comincerà a capire. Detto questo, so benissimo che non succederà un bel niente. Smentitemi, vi prego.

  • Published in Diorama

Smascherata truffa all'INPS per 300000 euro: 76 persone denunciate

I Finanzieri hanno scoperto, al termine di una complessa attività di indagine, l’ennesima truffa perpetrata ai danni dell’INPS ad opera di una società cooperativa del Rossanese, operante nel settore agricolo. La società in questione ha, in base alle indagini svolte dagli uomini delle Fiamme Gialle della Compagnia di Rossano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, illegittimamente percepito consistenti contributi dall’INPS non avendone i requisiti e utilizzando documentazione falsa. I Finanzieri ritengono di aver accertato che la Cooperativa aveva presentato all’ente previdenziale una serie di documentazioni false e attestazioni non veritiere a partire dall’anno 2008, ottenendo la liquidazione dall’INPS di somme relative a indennità di disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari per un importo che sfiora i trecentomila euro. Gli uomini delle Fiamme Gialle sostengono che il modus operandi sia stato, di per sé, molto simile a quello già largamente impiegato in altre truffe analoghe. In pratica, la società ha presentato tutti i documenti necessari per ottenere i contributi dall’Ente previdenziale, compresa anche la Denuncia Aziendale per ottenere il codice CIDA, ma, tuttavia, ha denunciato all’INPS un numero di giornate lavorative maturate, stando alle dichiarazioni, su fondi di cui non aveva alcuna disponibilità. Le indagini hanno altresì appurato, a parere degli inquirenti, che la società, oltre a dichiarare di lavorare su fondi di cui mai aveva la materiale disponibilità, ha sempre richiesto contributi per un numero sproporzionato di lavoratori in rapporto alle esigenze di raccolta, qualora fossero state reali.  I Finanzieri hanno calcolato che, per le annualità relative al 2008 e al 2010, il 100% delle giornate dichiarate sono frutto di documentazione fittizia e, quindi, inesistenti, per un totale di 8867 false giornate. La Guardia di Finanza ha complessivamente calcolato in 300.000 euro circa il danno subìto dall’INPS e ha valutato la posizione di 76 soggetti denunciandoli all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa ai danni dello Stato e di falso in atto pubblico. Alla società è stato, inoltre, contestato l’omesso versamento di ritenute previdenziali per circa 30.000 euro. Anche questa operazione di servizio conferma la fondamentale importanza del ruolo istituzionale di Polizia Economico Finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, considerato che un corretto e appropriato uso delle risorse economiche disponibili consente di destinare maggiori risorse alle politiche di sostegno verso imprese e famiglie effettivamente bisognose, a scapito di chi illecitamente richiede quanto non gli spetta.

 

Subscribe to this RSS feed