Siria, Assad: "Occidente tagli i legami con i terroristi"

Nel corso di un discorso tenuto davanti ai diplomatici a Damasco, il presidente siriano Bashar Assad ha rifiutato la riapertura delle ambasciate dei Paesi occidentali che collaborano con i ribelli ed i gruppi di opposizione.

Nel suo intervento, Assad ha lodato la Russia, l'Iran, la Cina e gli Hezbollah libanesi per il supporto alle operazioni militari contro i terroristi.

Infine, ha rimarcato che la Siria guarderà ad est per tutto ciò che riguarderà le future relazioni politiche, economiche e culturali.

Siria, Aleppo: fosse comuni e cadaveri mutilati, i massacri dei terroristi che non indignano l'occidente

Diverse fosse comuni sono state trovate nei quartieri orientali di Aleppo da militari russi e siriani. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, sui cadaveri sono stati trovati evidenti segni di tortura e mutilazioni.

Intanto la guerra va avanti e miete nuove vittime. Secondo quanto riferito da fonti turche, ad Al Bab, città controllata dagli jihadisti, nel distretto est di Aleppo, trenta persone sono rimaste uccise in un attentato compiuto dall'Isis.

Da alcuni giorni, la città è assediata dall'esercito di Ankara che è entrato in profondità in territorio siriano per portare a termine l'operazione "Scudo dell'Eufrate". Durante gli scontri con i militanti islamici asserragliati ad Al Bab, avrebbero perso la vita 16 soldati turchi. Da quanto riportato dal giornale Al-Masdar News, per alleggerire la pressione, la notte scorsa, sarebbero entrati in azione, anche, alcuni bombardieri russi che per la prima volta avrebbero dato copertura aerea alle operazioni condotte dagli uomini di Erdgonan,

Ad Aleppo, invece, giovedì sera si è conclusa l'evacuazione dei terroristi e delle loro famiglie.

L'operazione è stata portata avanti parallelamente a quella condotta nelle città, assediate dai terroristi, di Foua e Kefraya nei pressi di Idlib, dove più di 1.200 persone, in maggioranza donne, bambini e anziani, sono state trasferite nella città di Aleppo.

  Sul campo continua l'afflusso di militari russi. Per mantenere l'ordine nei quartieri orientali, appena liberati, è arrivato, ad Aleppo, un battaglione della polizia militare di Mosca composto da 3-400 uomini.

Nella giornata di ieri, la comunità cristiana, che prima dell'inizio del conflitto rappresentava il 10 per cento della popolazione, ha festeggiato il Natale nelle zone controllate dal legittimo governo.

Per ricordare la ricorrenza, il presidente Bashar  el Assad e la moglie Asma hanno visitato un orfanotrofio cristiano nel sobborgo di Sednya, nei pressi della capitale Damasco.

 

Le forze speciali Usa pronte ad intervenire in Siria

Secondo quanto riportato dalla Cnn, le forze speciali statunitensi, Seals e Delta Force, starebbero per essere schierate sul teatro siriano. Si tratterebbe, in tutto, di un'aliquota composta da una cinquantina di uomini che dovrebbe andare a sostenere lo sforzo bellico dei ribelli "moderati" impegnati nei combattimenti contro i miliziati dello Stato islamico. Alla luce dei modesti risultati conseguiti con i bombardamenti aerei avviati nel settembre 2014, lo stato maggiore statunitense ha, evidentemente, deciso di cambiare strategia. Una scelta dettata, anche, dalle conseguenze determinate dall'intervento russo i cui raid aerei stanno producendo risultati piuttosto apprezzabili. Quanto gli Stati Uniti siano preoccupati dell'impatto che l'aviazione di Mosca potrebbe avere nell'area è testimoniato, inoltre, dalla decisione di dotare la base area di Incirlik, in Turchia, di un ulteriore componente aerea composta da aerei F15 ed A10.

 

Siria: Assad vola a Mosca per incontare Putin

Incontro a sorpresa tra Bashar al Assad ed Vladimir Putin. Quello di ieri, a Mosca, è stato il primo viaggio all’estero compiuto dal presidente siriano dall’inizio della guerra civile nel 2011. Da quanto dichiarato dal portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, nel corso del colloquio, Putin avrebbe “ottenuto dettagliate informazioni sulla situazione del Paese e sui piani futuri del governo” siriano. Alla riunione, svoltasi a porte chiuse, hanno partecipato i ministri degli Esteri dei due Paesi ed il ministro della Difesa russo. Nel corso dei colloqui, Assad avrebbe espresso la propria gratitudine alla Russia, il cui appoggio avrebbe risparmiato alla Siria “ una tragedia ancor più grande”. Nel corso dell’incontro, ovviamente, largo spazio hanno avuto le questioni legati alle operazioni militari in corso. Grande attenzione è stata, inoltre, riservata al tema dei 4 mila cittadini delle repubbliche ex sovietiche che starebbero combattendo in Siria con i gruppi “terroristici”. Un tema che desta molte preoccupazioni e per il quale il presidente Putin ha ribadito: “non possiamo permettere che successivamente facciano rientro in Russia".

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