Chiaravalle, problema scuole: Rauti, Neri e Cardamone chiedono la convocazione di un Consiglio comunale

Animati dalla volontà di capire l’attuale situazione degli edifici che ospitano temporaneamente le scuole dell’infanzia e primaria di Chiaravalle e al fine di ricevere informazioni sui lavori che interessano gli immobili delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, i consiglieri comunali Giuseppe Antonio Rauti (Chi.Ce), Emanuela Neri (Rigeneriamo Chiaravalle) e Concetta Cardamone (Forza Italia) hanno ufficialmente chiesto al sindaco Domenico Donato (e per conoscenza al prefetto di Catanzaro), la convocazione di un Consiglio comunale ad hoc “per affrontare nel luogo più consono – giustappunto il civico consesso – una problematica così importante e delicata per la comunità chiaravallese”.

“La richiesta di convocazione di un consiglio comunale – scrivono i consiglieri in una nota -  nasce da una dato di fatto incontrovertibile: la contemporaneità dei cantieri che riguardano le opere di ristrutturazione degli edifici scolastici delle scuole dell’infanzia e primaria ‘Centro’, della scuola dell’infanzia di località Foresta, della scuola primaria e dell’infanzia di Pirivoglia, che hanno comportato il trasferimento temporaneo delle attività scolastiche in altri edifici comunali.

La richiesta diventa ancora più urgente a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Domenico Donato in una riunione tenutasi lo scorso martedì 25 gennaio, incontro svolto alla presenza dei rappresentanti dei genitori e degli insegnanti e i dirigenti scolastici degli istituti di Chiaravalle che ha seriamente preoccupato l'intera comunità quando è emersa la seria possibilità di una eventuale chiusura delle scuole”.

“La richiesta di convocazione di un Consiglio comunale – concludono Rauti, Neri e Cardamone - ha come scopo primario la ricerca di una soluzione decisiva per le scuole, tale da tranquillizzare la comunità chiaravallese ma ha anche l’obiettivo, nella sede deputata, di ascoltare finalmente, senza filtri, quali siano i piani dell’amministrazione comunale sul punto: da parte del sindaco Donato, dell’assessore al ramo Pileggi e dall’assessore ai lavori pubblici Foti”.

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Serra, Covid: le scuole rimarranno chiuse fino al 30 ottobre

Le scuole di Serra San Bruno rimarranno chiuse fino al prossimo 30 ottobre.

Lo stabilisce l’ordinanza emessa oggi dal sindaco Alfredo Barillari.

Il provvedimento è stato adottato in considerazione dei contagi che nella cittadina bruniana hanno interessato “prevalentemente  la popolazione scolastica” e che sono stati all’origine dell’istituzione della “zona rossa”.

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Chiusura scuole in Calabria, La Fiamma tricolore contro la decisione di Spirlì

Riceviamo e pubblichiamo

"Un chiodo fisso. Ci casca ancora una volta il presidente ff della Regione Calabria il cui perno della propria attività quotidiana è stato fin dal primo momento rivolto alla chiusura delle scuole. Non lo si ricorda infatti per altro in questo primo periodo di attività e per la terza volta da quando presiede la nostra regione torna all’attacco sulla scuola.

Il Movimento sociale Fiamma tricolore, fin dall’inizio di questa pandemia, ha con diversi interventi sollecitato governo e Regione alla riapertura di presidi ospedalieri dismessi, alla ristrutturazione e all’ampliamento di quelli esistenti, al ricorso ad assunzioni straordinarie di personale al fine di dare sollievo a strutture da troppi anni ormai in carenza di organico.

Se da questo punto di vista l’Italia non ha certamente brillato tra truffe per camici e mascherine, in Calabria si sono toccate vette di vergogna irripetibili con i media nazionali che hanno martellato la sanità calabrese come mai avvenuto in passato. Non è bastato purtroppo nemmeno lo scandalo in diretta tv nazionale per migliorare la situazione sanitaria regionale: nulla si faceva, nulla si è continuato a fare ed oggi proprio per queste deficienze strutturali si preclude il diritto all’istruzione ai nostri figli!

Tali chiusure non fanno altro che aumentare il disagio all’interno di nuclei famigliari già in difficoltà economiche e al tempo stesso danneggiare chi sarà costretto a non poter lavorare per accudire i figli.

Il dipartimento scuola e istruzione della Fiamma tricolore afferma che non è possibile scaricare sui più giovani le responsabilità di una classe politica e dirigente totalmente inetta che ad oltre un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria non ha fatto nulla e oggi colpisce ancora una volta la socialità dei minori, soprattutto dei bambini, già messa a dura prova da ormai un anno continuo di lockdown a singhiozzo, restrizioni e divieti vari.

Gli stessi dati dell’Iss (Istituto superiore di sanità) affermano che i contagi presso le mura scolastiche non sono che una parte infima del totale e pertanto chiediamo la immediata riapertura delle scuole di ogni ordine e grado".

Matilde Grimaldi - Dipartimento scuola calabria - Movimento sociale - Fiamma tricolore

Vaccino Covid in Calabria, per l'Unità di crisi "opportuna la chiusura di tutte le scuole"

«Si ritiene opportuno e auspicabile, così come determinato in altre realtà regionali, la temporanea chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, anche al fine di avviare una massiccia e immediata vaccinazione a tutti gli operatori scolastici in modo che possano, al meglio e senza eccessivi rischi, operare all’interno degli istituti per la limitazione dei contagi con gli alunni in presenza».

È quanto deliberato dall’Unità di crisi regionale per il Covid-19, convocata questa mattina nella Cittadella regionale “Jole Santelli” di Catanzaro.

La decisione definitiva sulle prossime forme di didattica arriverà dopo la risposta, da parte della struttura commissariale nazionale per l’emergenza, in ordine alla distribuzione delle dosi di vaccino necessarie per la popolazione scolastica.

Al vertice, oltre al presidente della Regione Calabria, al commissario ad acta della Sanità e agli altri componenti dell’Unità di crisi, hanno preso parte anche il consigliere nazionale Anci Marco Maiolo e il segretario generale Ugl Calabria e segretario nazionale Ugl scuola Ornella Cuzzupi.

L’Unità di crisi ha constatato che «il trend dei contagi, attualmente in ascesa, per come dimostrato anche dagli ultimi dati forniti dall’Istituto superiore della sanità», richiede «l’assunzione di iniziative più incisive a tutela dell’intera popolazione scolastica regionale».

«La scuola – è scritto nel verbale redatto dall’Unità di crisi – è fondamentale per il futuro del Paese e la didattica in presenza è un bene inestimabile dal quale non si può prescindere; tale assioma non deve, tuttavia, impedire che sia messa in opera una strategia di ampio respiro che punti al contenimento dei contagi attraverso l’innalzamento di una vera e propria diga rappresentata dal personale scolastico vaccinato. Solo in tal modo sarà possibile mettere in pratica le soluzioni che portano a una scuola in presenza con una buona dose di sicurezza».

L’Unità di crisi ha deciso di creare una sezione del sito www.rcovid19.it dedicata ai vaccini. La Protezione civile si impegna a organizzare un servizio di segreteria, anche attraverso il volontariato, per contattare i medici di Medicina generale e acquisire i dati da inserire nella apposita sezione del sito.

Quanto alla disponibilità di vaccini, il commissario della Sanità ha riferito che, ad oggi, sono disponibili circa 55mila dosi e che la piattaforma dei flussi dei dati è stata realizzata da Poste italiane.

L’Unità di crisi ha stabilito che, entro le ore 20 di ogni giorno, dovrà essere messa a conoscenza, dal dipartimento Tutela della salute, dei dati di avanzamento della vaccinazione.

Alle Aziende sanitarie provinciali e ospedaliere è stato inoltre ordinato il completamento della “Fase 1” della campagna vaccinale rivolta alle categorie target di cittadini già individuate, tra cui persone estremamente vulnerabili affette da patologie severe con immunodeficienza, anche pregresse, rientranti nelle “Aree di patologia” individuate a livello nazionale e identificate sulla base di un maggior rischio e di condizione di fragilità, con i loro accompagnatori e/o conviventi. «Tali soggetti, infatti – riporta il verbale –, hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o anche letali di Sars-Cov2».

L’Unità di crisi ha concordato anche di approfondire le procedure relative allo screening volte a rafforzare le misure di sorveglianza rispetto alle varianti del Covid eventualmente presenti in regione.

È stato inoltre deciso di richiedere all’Esercito l’attivazione di punti di vaccinazione provinciali. Quanto all’ospedale da campo di Cosenza, verrà chiesta la sua trasformazione in centro di vaccinazione; stessa richiesta per la postazione “drive through” di Catanzaro, che sarà trasferita in un immobile idoneo di competenza dell’Azienda ospedaliero universitaria “Mater Domini”.

La prossima riunione dell’Unità di crisi è stata convocata per il prossimo 6 marzo.

LA FORZA SIAMO NOI. Nasce il movimento delle mamme per il diritto all'istruzione

Riceviamo e pubblichiamo:

 

La forza siamo noi. Così ci siamo volute chiamare. È la forza di mamme che rappresentano il sentimento di dissenso di tutte le loro famiglie. Padri, figli, nonni che vedono leso uno dei diritti fondamentali garantito dalla nostra costituzione: “il diritto allo studio”.  Dopo l’ultima ordinanza regionale che ordina la chiusura di tutte le scuole su tutto il territorio regionale, non può che salire ancora di più la nostra indignazione. I nostri figli non sono studenti di serie B. Non devono pagare il prezzo più alto per l incapacità di un sistema sanitario al collasso a causa dell’inadeguatezza di chi doveva e deve tutelare un altro diritto inviolabile della costituzione “il diritto alla salute”. E a seguire il “diritto al lavoro”. Tutto è concatenato. In un momento così straordinario il nostro sistema sanitario ha dimostrato tutta la sua insufficienza a far fronte all’emergenza. E non solo. Dalla prima ondata di pandemia alla seconda nulla si è fatto per migliorare la situazione. Ciò ha portato alla decisione di fare della Calabria zona rossa con le conseguenze che da questo stanno derivando. Collasso sanitario, collasso del già provato sistema economico e collasso del sistema scuola. Tutto dovuto non al virus, in quanto ancora oggi siamo la Regione meno colpita, ma al disastro messo in campo da sempre in questa nostra Calabria da chi negli ultimi 50 anni si è susseguito al comando. Oggi il risultato di cattive e irresponsabili scelte politiche è un popolo, quello calabrese, completamente piegato a terra. Dunque siamo pronte a scendere in piazza. Il nostro gruppo è arrivato a centinaia di adesioni in due giorni. Scenderemo in piazza e grideremo tutta la nostra rabbia. Violazione del diritto all'istruzione, assenza totale di politiche sociali nei confronti della madri e padri lavoratori. Bambini che si è ben pensato di lasciare a casa dall’oggi al domani scaricando le responsabilità di una cattiva gestione sanitaria tutta su di loro e sui genitori. Genitori costretti a farli accudire da nonni, parenti, amici, con il pericolo in termini di diffusione del virus che ne può derivare. Chi ha preso questa decisione si è fatto queste domande? Si è chiesto che danni psicologici l’allontanamento dalla scuola può provocare ad intere generazioni? Al danno culturale, formativo e anche sociale? Ma soprattutto quello che noi vorremmo chiedere: questi giorni di ulteriori sacrifici che gli amministratori ci stanno chiedendo, serviranno per far ripartire in sicurezza i nostri figli dal 29 Novembre? Oppure si continuerà con questo stop and go, con questo rimbalzo di responsabilità tra sindaci, asp e regione? Faremo sentire la nostra voce diventeremo ancora più numerose e siamo pronte a continuare la nostra protesta se dopo il 28 i nostri figli non saranno messi nelle condizione di sicurezza per ricominciare la scuola.

LA FORZA SIAMO NOI. Movimento delle mamme della provincia di Catanzaro per il diritto all'istruzione

Calabria, Di Natale (Iric) propone di riaprire le scuole lunedì 28 settembre

“L’avvio del nuovo anno scolastico 2020/2021 previsto per il prossimo 24 settembre non potrà essere, a mio avviso, una ripartenza in totale sicurezza. Il 20 ed il 21, difatti, nei plessi scolastici, si terranno i seggi elettorali per le elezioni, dunque sarà difficile per gli operatori scolastici garantire la sanificazione dei locali nelle successive 24 ore”.
 
Si esprime così Graziano Di Natale (IriC), segretario questore dell’Assemblea regionale, in merito all’apertura del nuovo anno scolastico prevista per il 24 del mese corrente.
 
“Secondo ordinanza pervenuta ai dirigenti scolastici è prevista la chiusura delle scuole dal 18 al 22 settembre, ciò significa - continua Di Natale - che per rendere i locali accessibili allo svolgimento delle lezioni e ad accogliere gli studenti nella totale sicurezza igienico-sanitaria, stante l’emergenza da Coronavirus, sono previste solo 24 ore, ovvero solo la giornata del 23. Pertanto, sentito il parere di diversi dirigenti scolastici, che hanno giustamente manifestato il disagio che si trovano ad affrontare, considerando di per sé la difficoltà nella ripresa delle attività scolastiche in virtù del delicato periodo, la tempistica occorrente per provvedere ad effettuare le operazioni di sanificazione non è sufficiente. Dunque - conclude Di Natale - domani in Consiglio regionale, visto il dibattito al punto all’ordine del giorno riguardante l’avvio del nuovo anno scolastico, avanzerò la proposta di posticipare l’apertura delle scuole a lunedì 28 settembre, così da garantire il rientro degli studenti in strutture sanificate e conformi alle nuove prescrizioni.”
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Test sierologico per il personale delle scuole, le precisazioni dell'Asp di Vibo Valentia

Secondo le indicazioni descritte nell’incontro svoltosi il 24 agosto scorso fra il Dipartimento tutela della dalute della Regione Calabria e le organizzazioni sindacali, relativamente all’effettuazione dei test sierologici al personale scolastico e non delle scuole pubbliche e private, l'Asp di Vibo Valentia precisa quanto segue :

"• I medici di Medicina Generale hanno garantito l’effettuazione dei test, prioritariamente presso i propri studi medici.

• Nel caso di impossibilità ad effettuarlo nel proprio studio, il test sarà eseguito, sempre a cura del MMG, presso le sedi scolastiche, individuate dall’Ufficio Scolastico Regionale, ovvero presso i Poliambulatori distrettuali;

• In questo caso gli uffici Scolastici Provinciali si coordineranno con il Direttore del Distretto Sanitario Unico per l’individuazione dei giorni e degli orari.

• In caso di mancata adesione del MMG, il test sarà effettuato presso la sede dell’Asp di Vibo Valentia individuata nei locali dell’ex Avis in via S. Aloe –Vibo Valentia (accanto alla questura) con i seguenti orari e giorni Lunedì - Mercoledì - Venerdì dalle ore 9 alle ore 13, fino al 23 Settembre 2020.

Prevenzione coronavirus nelle scuole superiori del Vibonese, avviato il confronto tra la Provincia e i dirigenti scolastici

«Valutare le criticità degli istituti scolastici e individuare, quindi, gli interventi da effettuare al fine di adeguarli alle indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio Covid-19, contenute nella “Pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative del sistema nazionale d’istruzione”, redatto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur)». Questo l’obiettivo cardine della riunione tra la Provincia di Vibo Valentia e i dirigenti scolastici delle scuole superiori del Vibonese. Una conferenza dei servizi, quella tenutasi, ieri mattina, nell’aula consiliare provinciale, «il cui principale intento è quello di ascoltarvi per individuare assieme i problemi prioritari da risolvere, al fine di garantire a tutti gli studenti il diritto allo studio in condizioni di sicurezza, vista l’emergenza coronavirus in corso e in considerazione del fatto che il Miur ha elargito alla Provincia di Vibo, per l’adeguamento delle aule scolastiche e la realizzazione di nuovi spazi nei 31 edifici di propria competenza, un finanziamento di 500mila euro», ha asserito, rivolgendosi ai dirigenti scolastici, il presidente della Provincia di Vibo, Salvatore Solano.

Tra i principali problemi emersi nel corso dell’assise vi è «tenuto conto anche degli esigui fondi a disposizione, quello di reperire - in vista della ripresa delle attività scolastiche - ulteriori spazi negli edifici, per assicurare il regolare svolgimento delle attività didattiche in sicurezza». Aspetto, quest’ultimo, evidenziato sia negli interventi dei dirigenti scolastici che in quelli delineati, in maniera dettagliata, nell’apposita relazione redatta dalla responsabile della Microstruttura provinciale all’Edilizia scolastica, Carolina Bellantoni e dal tecnico, Antonino Lascala. In particolare, gli istituti che destano più preoccupazione sono il Liceo Scientifico di Vibo Valentia e il Liceo “Vito Capialbi” (ex Magistrale), che assieme assommano una popolazione studentesca di oltre 2700 alunni. «Nei giorni scorsi, la conferenza dei dirigenti scolastici della provincia di Vibo Valentia si è riunita e ha deciso di redigere delle apposite schede nelle quali verranno indicati gli interventi prioritari di “edilizia leggera” da effettuare, per garantire a tutti gli studenti delle aule sicure, così come indicato, tra l’altro, nell’allegato tecnico del Piano scuola nazionale», ha affermato, Antonello Scalamandrè, dirigente del Liceo Capialbi. «Entro 48 ore, vi invieremo le schede tecniche di ogni singolo istituto - ha aggiunto Scalamandrè. Vi chiediamo, quindi, di valutarle con la necessaria solerzia, al fine di affrontare e risolvere le problematiche di ogni scuola in tempi utili, cioè prima dell’avvio del prossimo anno scolastico». Sulla stessa lunghezza d’onda di Scalamandrè l’intervento del dirigente scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore di Tropea, Nicola Antonio Cutuli. «Abbiamo effettuato delle indagini sulla situazione attuale dei vari istituti scolastici. Le schede tecniche sono state già preparate dalle Commissioni sicurezza delle varie scuole.  Le nostre - ha sottolineato Cutuli - saranno richieste realistiche, proposte concrete di interventi da effettuare per creare spazi maggiori e metterli in sicurezza. Dalla Provincia ci aspettiamo, quindi, altrettanta concretezza: risposte immediate, certe e serie». Interventi, critici ma costruttivi, riguardo l’operato della Provincia di Vibo, sono stati effettuati, nel corso della riunione, anche dai dirigenti, Maria Viscone, Marisa Piro, Maria Gramendola, Pasquale Barbuto e Caterina Calabrese.

«Già da domani i nostri tecnici inizieranno i sopralluoghi in tutti e 31 gli edifici scolastici di competenza della Provincia - ha assicurato il presidente Solano -. Verranno verificati i reali spazi a disposizione per le attività scolastiche e, nel contempo, sarà quantificata la spesa necessaria per la messa in sicurezza di ogni singolo istituto. Dopodiché, la prossima settimana, ci rivedremo e insieme faremo in modo di garantire - nonostante gli esigui fondi a disposizione (500mila euro per 31 edifici scolastici) - che ogni criticità venga superata, in maniera tale - ha, infine, evidenziato Solano - che i nostri ragazzi possano iniziare con le dovute tutele, in tutta tranquillità, il nuovo anno scolastico».           

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