Slot machine irregolari, scatta il sequestro

I poliziotti della divisione Amministrativa di Crotone e del reparto Prevenzione crimine di Cosenza, hanno effettuato una serie di controlli in alcuni esercizi commerciali di Isola di Capo Rizzuto.

Durante l’attività, in un locale sono stati trovati cinque “totem” destinati al gioco, tutti funzionanti, accesi e collegati alla rete elettrica e ad internet, collocati in una sala, con libero accesso per gli avventori dell’esercizio.

Dopo aver constatato che gli apparecchi erano privi di certificazioni ed il titolare sprovvisto delle necessarie autorizzazioni, gli agenti hanno proceduto al sequestro dei dispositivi e delle somme di denaro in essi contenute.

Infine, hanno applicato le sanzioni pecuniarie del caso.

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Controlli nei centri scommesse, una denuncia e multe per 70 mila euro

Nell’ambito di un servizio di controllo predisposto dal Comando provinciale carabinieri di Cosenza, i militari della Compagnia cittadina e gli ispettori dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Stato, hanno denunciato una persona per il reato di esercizio abusivo di giochi e scommesse ed elevato multe per un importo complessivo di 70 mila euro nei confronti di altri due esercenti.

In particolare, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile hanno sorpreso un 43enne cosentino, che esercitava l'attività senza essere provvisto della necessaria licenza.

L’uomo è stato pertanto deferito alla locale Procura della Repubblica.

Durante i controlli effettuati presso altre due sale giochi, i militari hanno rinvenuto complessivamente sette slot machines non collegate alla rete dei monopoli.

Dopo aver sequestrato gli apparecchi, gli uomini dell'Arma hanno elevato una sanzione di 10 mila euro per ogni congegno non collegato rinvenuto, per un totale di 70 mila.

 

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Slot machine irregolari, sanzioni per 140 mila euro

Tredici slot machine sequestrate e 140 mila euro di sanzioni. Questo il bilancio di un'operazione condotta dalla guardia di finanza di Scalea nell’alto Tirreno cosentino.

Tra le tante violazioni riscontrate dai militari, il caso più eclatante ha riguardato un bar all’interno del quale è stato rinvenuto un apparecchio manipolato con il sistema della “doppia-scheda”; in pratica, attraverso un telecomando, il gestore del bar poteva riprodurre un gioco diverso da quello per cui era autorizzato, le cui puntate non venivano tracciate dalla rete dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Sequestrati anche due “totem”, ovvero apparecchi che consentono di giocare online su piattaforme prive di titolo concessorio.

Altre slot machine sono risultate illegali in quanto non collegate alla rete telematica e prive di “nulla osta” da parte degli uffici Aams.

Oltre alle sanzioni, i titolari degli esercizi commerciali controllati rischiano la sospensione della licenza fino ad un mese. 

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Sequestrate slot machine illegali, sanzioni per 60 mila euro

In un bar di Altomonte ( Cs), i finanzieri della Compagnia di Castrovillari hanno sequestrato tre Slot Machine non collegate al sistema di controllo delle delle giocate e quindi totalmente illegali.

Le fiamme gialle hanno rinvenuto, in una sala interna del locale, appositamente adibita al gioco, tre apparecchi privi dei certificati di conformità, nonché del collegamento alla rete telematica di controllo delle giocate. La rispondenza delle Slot a precise e necessarie prescrizioni tecniche per la relativa distribuzione sul mercato garantisce infatti le probabilità di vincita stabilite dalla legge, nonché il versamento, da parte, del gestore, delle relative imposte all'erario. L’assenza di tali requisiti impedisce, pertanto di ottenere le percentuali di vincita previste dalla legge a tutto vantaggio dell’esercente che consegue un maggior vantaggio economico esente da ogni imposta.

Al momento dell'ispezione dei dispositivi è stata rilevata, anche, l’alterazione delle ordinarie caratteristiche di giuoco, sia in termini di durata temporale della singola partita, sia in riferimento alla quota di giocata massima possibile.

Irregolarità che, di fatto, riducevano ulteriormente al minimo le possibilità di vincita dei giocatori.

Al termine dell’attività ispettiva i finanzieri hanno sottoposto a sequestro le Slot machine ed hanno provveduto ad irrogare al gestore del bar, nonché al proprietario degli apparecchi, una multa di 20 mila euro per ciascun apparato irregolare.

Per il titolare del locale è prevista, anche, la sospensione da uno a trenta giorni della licenza per l’esercizio dell’attività.

 

Si gioca l’incasso alle slot machine e simula una rapina, denunciato

Si gioca l’incasso alle slot machine e simula una rapina.

E’successo lungo la statale 106 ionica, dove un 28enne, T.P., è stato trovato dagli agenti del commissariato di Rossano, immobilizzato in un furgone.

Allertati da una chiamata, i poliziotti sono intervenuti sul posto in cui, secondo la denuncia, era stata consumata una rapina. Una volta arrivati a destinazione, hanno trovato un furgone con all’interno un 28enne con le mani ed i piedi legati.

Una volta liberato, il giovane ha affermato di essere stato affiancato e bloccato da un’autovettura con tre persone a bordo che, dopo averlo legato, gli avevano sottratto la borsa contenente gli incassi riscossi dalle slot machine della ditta per la quale lavora.

Nonostante le condizioni psicofisiche in cui era stato trovato il giovane, i poliziotti si sono insospettiti per alcune particolari poco chiari.

In seguito ad ulteriori verifiche, gli agenti hanno deciso di convocare il 28enne in commissariato dove, messo davanti ad alcune inconfutabili contraddizioni, ha confessato  di aver inscenato la rapina per giustificare l’ammanco di 2.400 euro che aveva speso per giocare alle slot machine.

Il giovane è stato, pertanto, denunciato per simulazione di reato e procurato allarme.

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Dipendente di una tabaccheria accusato di essersi appropriato di 160mila euro: assolto

Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento della richiesta avanzata dall’avvocato Francesco Nicoletti, ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti di un cinquantaduenne rossanese, dipendente di una nota tabaccheria di Rossano e accusato di appropriazione indebita.

I FATTI L’uomo era accusato di essersi appropriato di 160.326,28 euro, importo corrispondente agli ammanchi di cassa emersi a seguito dei controlli contabili effettuati sulla attività svolta nella tabaccheria nella quale lavorava. L’attività di indagine scaturiva in seguito alla querela presentata dal titolare della tabaccheria, con il quale il cinquantaduenne aveva instaurato un rapporto di lavoro protrattosi per ben 13 anni. Nello specifico, la sua attività lavorativa consisteva nella vendita dei prodotti e nella gestione degli incassi che venivano registrati su un “libro giornale” consegnato al titolare. 

I fatti contestati, per come narrati dalla costituita parte civile, trovavano riscontro, secondo l’accusa, nelle dichiarazioni dei testimoni escussi nel corso dell’istruttoria dibattimentale. La parte civile, inoltre, produceva durante il processo una dichiarazione, sottoscritta dall’imputato, con la quale lo stesso ammetteva di essersi indebitamente appropriato della somma di 160.326,28 euro che si impegnava a restituire. 

IL PROCESSO Durante l’istruttoria dibattimentale veniva depositata tutta la documentazione contabile della tabaccheria, già allegata alla denuncia, dalla quale emergeva l’importo in contestazione e venivano escussi i testi indicati dalla pubblica accusa. Questi ultimi, nello specifico, riferivano che l’imputato non solo aveva la gestione della cassa dell’attività ma era stato visto giocare, personalmente, alle slot machine e ai video poker presenti all’interno della tabaccheria. Veniva poi riferito un episodio, in particolare, relativo ad una notte in cui i proprietari della tabaccheria erano stati chiamati d’urgenza poiché era stata notata la saracinesca semi aperta. In quell’occasione, allertati i carabinieri, gli stessi trovavano all’interno l’imputato, unitamente ad un’altra persona intenta a giocare ai video poker.   

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE All’esito dell’istruttoria dibattimentale il Pubblico Ministero concludeva la propria requisitoria chiedendo la condanna dell’imputato; richiesta alla quale si associava il procuratore speciale della parte civile. Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle tesi argomentate durante l’arringa e della richiesta avanzata dall’avvocato difensore Francesco Nicoletti, ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti dell’imputato con la formula “perché il fatto non sussiste”.

 

 

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Installa slot-machine pilotate: denunciato

I carabinieri della Compagnia di Melito di Porto Salvo, diretti dal capitano Gianluca Piccione, a conclusione di predisposti controlli mirati per la prevenzione e repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori, coadiuvati da personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato di Reggio Calabria, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, un 57enne.

Nel dettaglio, è stato accertato che il soggetto, in qualità di titolare, aveva installato presso un circolo associato di Melito di Porto Salvo, 9  slot-machine che, prive di numero seriale, predisposte per l’inserimento di denaro contante, erano dotate di doppia scheda di controllo che pilotava le vincite dei giocatori. 

Le apparecchiature, unitamente all’incasso, sono state poste sotto sequestro.

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Sala giochi senza autorizzazione: sequestrati dispositivi, denunciato titolare

Personale della Polizia di Stato ha proceduto a mirati controlli amministrativi nei confronti di quattro sale giochi dislocate tra Cosenza e Rende ove erano installate VLT (Video Lottery Terminal), congegni da intrattenimento simili alle slot machine, collegati alla rete dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato per la gestione telematica degli apparecchi. Nel corso dei controlli effettuati da personale della Divisione Pasi e del Reparto Prevenzione Crimine è emerso che uno dei titolari degli esercizi conduceva l’attività senza avere ottenuto la prescritta autorizzazione del Questore e per tale motivo i dispositivi VLT sono stati sottoposti a sequestro penale ed il titolare denunciato in stato di libertà alla locale Procura della Repubblica. Sarà, inoltre, deferita alla locale Autorità giudiziaria l’ex titolare delle autorizzazioni di Polizia alla quale le stesse erano state revocate, in quanto ritenuta prestanome di altri soggetti non rivestenti i requisiti richiesti per ottenere le predette autorizzazioni e non aveva ottemperato all’ordine del Questore di restituirle nei termini previsti  dal provvedimento. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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