Siria, Aleppo: fosse comuni e cadaveri mutilati, i massacri dei terroristi che non indignano l'occidente

Diverse fosse comuni sono state trovate nei quartieri orientali di Aleppo da militari russi e siriani. Secondo il ministero della Difesa di Mosca, sui cadaveri sono stati trovati evidenti segni di tortura e mutilazioni.

Intanto la guerra va avanti e miete nuove vittime. Secondo quanto riferito da fonti turche, ad Al Bab, città controllata dagli jihadisti, nel distretto est di Aleppo, trenta persone sono rimaste uccise in un attentato compiuto dall'Isis.

Da alcuni giorni, la città è assediata dall'esercito di Ankara che è entrato in profondità in territorio siriano per portare a termine l'operazione "Scudo dell'Eufrate". Durante gli scontri con i militanti islamici asserragliati ad Al Bab, avrebbero perso la vita 16 soldati turchi. Da quanto riportato dal giornale Al-Masdar News, per alleggerire la pressione, la notte scorsa, sarebbero entrati in azione, anche, alcuni bombardieri russi che per la prima volta avrebbero dato copertura aerea alle operazioni condotte dagli uomini di Erdgonan,

Ad Aleppo, invece, giovedì sera si è conclusa l'evacuazione dei terroristi e delle loro famiglie.

L'operazione è stata portata avanti parallelamente a quella condotta nelle città, assediate dai terroristi, di Foua e Kefraya nei pressi di Idlib, dove più di 1.200 persone, in maggioranza donne, bambini e anziani, sono state trasferite nella città di Aleppo.

  Sul campo continua l'afflusso di militari russi. Per mantenere l'ordine nei quartieri orientali, appena liberati, è arrivato, ad Aleppo, un battaglione della polizia militare di Mosca composto da 3-400 uomini.

Nella giornata di ieri, la comunità cristiana, che prima dell'inizio del conflitto rappresentava il 10 per cento della popolazione, ha festeggiato il Natale nelle zone controllate dal legittimo governo.

Per ricordare la ricorrenza, il presidente Bashar  el Assad e la moglie Asma hanno visitato un orfanotrofio cristiano nel sobborgo di Sednya, nei pressi della capitale Damasco.

 

Germania: preparavano un attentato in un centro commerciale, arrestati due fratelli

Due fratelli, di 28 e 31 anni, di origine kossovara sono stati arrestati dalle polizia tedesca con l'accusa di pianificare un attentato in uno dei centri commerciali più grandi della Germania. 

I due presunti terroristi, secondo le autorità, avevano preso di mira il "CentroO', che si articola in oltre 250 negozi ubicati nei locali che in passato hanno ospitato un'acciaieria, nella città di Oberhausen, nella regione della Ruhr.

Allo stato, non è dato sapere se i due uomini, fermati dalle forze speciali a Duisburg, abbiano collegamenti con l'attentato compiuto al mercatino di Natale di Breitscheidplatz a Berlino.

Gli investigatori stanno esaminando il materiale a loro disposizione per cercare di capire se nel progetto terroristico fossero coinvolte  anche altre persone.

Berlino: Fabrizia Di Lorenzo è morta nell'attentato di lunedì

Il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Angelino Alfano, ha confermato la morte di Fabrizia Di Lorenzo la 31enne originaria di Sulmona, in Abruzzo di cui non si erano avute più notizie dopo l'attentato terroristico di lunedì scorso a Berlino.

"La magistratura tedesca, così come ha comunicato il ministero degli Affari Esteri della Germania, ha esaurito le verifiche necessarie e purtroppo, ormai - ha scritto Angelino Alfano in una nota - c'è la certezza che, fra le vittime, c'è l'italiana Fabrizia Di Lorenzo".  "Sono affettuosamente vicino alla famiglia e ai suoi cari, condividendone l'immenso dolore", ha concluso il responsabile della Farnesina.

Dopo la conferma della morte della giovane, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha twittato: "L'Italia ricorda Fabrizia Di Lorenzo, cittadina esemplare uccisa dai terroristi. Il Paese si unisce commosso al dolore della famiglia". 

Cordoglio è stato espresso anche da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale in un comunicato ha dichiarato: "La notizia della identificazione di Fabrizia Di Lorenzo tra le vittime della strage di Berlino conferma i peggiori timori dei giorni scorsi. Il dolore per la sua morte è grande. Ancora una volta una nostra giovane connazionale rimane, all'estero, vittima della insensata ed esecrabile violenza del terrorismo. Esprimo ai genitori e al fratello di Fabrizia la solidarietà e la vicinanza di tutto il nostro Paese". 

Dopo aver conseguito la laurea triennale in Mediazione linguistico-culturale alla Sapienza di Roma e la magistrale all'Alma Mater di Bologna, Fabrizia Di Lorenzo si era trasferita a Berlino dove lavorava per un'azienda di trasporti.

Berlino, strage in un mercatino di Natale

Strage in un mercatino di Natale a Berlino dove, un tir con due persone a bordo è stato scagliato sulla folla che popolava la frequentatissima Kurfuerstendamm, la via principale dello shopping.

 Secondo una prima ricostruzione fornita dall’emittente N24, il camion sarebbe arrivato provenendo dalla stazione di ferrovia e metropolitana «Zoologischer Garten». Il tutto è accaduto intorno alle 20.

Il bilancio della tragedia parla di dodici morti ed oltre 50 feriti. A compiere la mattanza potrebbe essere stato un terrorista islamico. Un uomo di nazionalità polacca è stato trovato morto sul camion, mentre s'ipotizza che alla guida ci fosse un pachistano o un afgano.

il tir, di proprietà di una ditta di trasporti che ha sede a Danzica, in Polonia, era partito dall'Italia con un carico di ponteggi in acciaio. Il sospetto è che il mezzo sia stato rubato durante il viaggio.

Pochi giorni fa, era stato fermato un 12enne di origine irachena che aveva collocato una bomba, fortunatamente inesplosa, in un mercatino natalizio di una cittina della germania centromeridionale

Le modalità seguite per compiere l'attacco di questa sera, ricordano inevitabilmente l’attentato compiuto il 14 luglio scorso a Nizza, quando 86 persone furono uccise da un mezzo pesante guidato da un estremista musulmano di origine tunisina.

Turchia: un terrorista islamico uccide l'ambasciatore russo ad Ankara

L'ambasciatore russo in Turchia Andrey Karlov è stato ucciso a colpi di pistola, ad Ankara, mentre stava tenendo un discorso in occasione dell'inaugurazione della mostra fotografica "La Russia vista dai turchi".

 Il diplomatico è morto in ospedale dopo essere stato colpito dai proiettili esplosi da un giovane di circa 25 anni che, le prime indiscrezioni, indicano come un islamista radicale.

Pare che l'attentarore, che indossava giacca e cravatta, prima di mirare alla testa dell'ambasciatore abbia esploso alcuni colpi in aria e gridato più volte "Allahu akbar , non dimenticate Aleppo e la Siria" .

Il terrorista è stato ucciso in un blitz delle forze speciali. 

L’omicidio è stato compiuto alla vigilia dell’incontro tra il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu a Mosca con i suoi omologhi russi e iraniani per discutere della situazione in Siria. 

Germania: un 12enne cerca di far esplodere una bomba in un mercatino di Natale

Un 12enne di origine irachena avrebbe tentato di far esplodere una bomba riempita di chiodi nel mercatino di Natale di Ludwigshafen, nel sudovest della Germania. L'attentato avrebbe dovuto essere compiuto il 26 novembre scorso.

Il rudimentale ordigno, costruito dallo stesso ragazzo, non è esploso per un difetto alla miccia. La notizia è stata resa nota dal settimanale Focus, che cita fonti giudiziarie e di sicurezza.

Il ragazzo, indicato come "fortemente radicalizzato" era stato probabilmente "istigato o guidato" da "un ignoto militante dell'Isis", scrive Focus.

Sulla vicenda, "starebbe indagando la procura federale generale di Karlsruhe", competente per atti di terrorismo.

Il settimanale aggiunge, inoltre, che "già nell'estate scorsa il 12enne", un ragazzo di origine irachena, "avrebbe avuto la tentazione di recarsi in Siria per unirsi all'Isis": dopo la sua cattura "è stato trasferito in un centro giovanile".

Secondo la ricostruzione fatta da Focus l'attentato sarebbe dovuto avvenire il 26 novembre, vigilia del primo avvento e data di inizio della maggior parte dei mercatini di Natale in Germania, ma fallì "per un difetto della miccia". L'ordigno artigianale "era nascosto in uno zaino", che venne poi "ritrovato il 5 dicembre in un cespuglio vicino al Comune di Ludwigshafen da un passante". Gli artificieri fecero brillare una parte della bomba, conclude Focus.

 

Egitto: attentato contro la chiesa dei cristiani copti al Cairo, 22 morti

Strage di cristiani in Egitto dove, questa mattina, una forte esplosione ha investito i fedeli riuniti in preghiera nella cappella di San Pietro e Boutrosseya della cattedrale copta di San Marco, nel quartiere di Abbassiya, al Cairo. Il bilancio provvisorio parla di ventidue morti ed oltre trenta feriti.

Secondo le informazioni divulgate inizialmente dall'agenzia di stampa Mena, a provocare la strage sarebbe stato un uomo che, dopo essersi avvicinato al muro perimetrale della cattedrale, avrebbe lanciato una bomba a mano all'interno dei locali che ospitano, anche, gli uffici del Patriarca Tawadros II.

In realtà, per compiere l'attentato sarebbero stati utilizzati ben 12 chilogrammi di tritolo.

L'azione terroristica, per alcuni osservatori, sarebbe da mettere in relazione con l'odrierna ricorrenza  del 'Moulid el Nabi', ovvero l'anniversario della nascita di Maometto.

La Cattedrale copta di San Marco in Abassiya è la più antica chiesa d'Africa ed è la sede del Papa di Alessandria, patriarca dell'intero continente. La Chiesa copta vanta in tutto l'Egitto, ben 10 milioni di fedeli

Strage allo stadio di Istanbul, 38 morti e oltre 100 feriti

Strage allo stadio di Istanbul dove, in due diverse esplosioni, hanno perso la vita 38 persone, mentre i feriti sarebbero oltre cento.

L'attentato è stato compiuto nella serata di ieri presso l'impianto sportivo nel quale si era appena disputato l'incontro tra la locale squadra di calcio del Besiktas e quella ospite del Bursaspor.

A provocare la prima esplosione, è stata un'autobomba lanciata da un attentatore suicida contro un bus con a bordo poliziotti anti-sommossa che stavano lasciando lo stadio al termine della partita.

Pochi minuti dopo, una seconda esplosione è stata provocata da un altro attacco kamikaze condotto in un vicino parco.

La zona è stata immediatamente circondata dalla polizia mentre sul posto sono confluite numerose ambulanze. Il ministro dell'interno Suleyman Soylu, che ha puntato il dito contro i curdi del Pkk, ha parlato inizialmente di almeno 20 feriti, spiegando che  poteva trattarsi di un'autobomba collocata nel punto in cui era stata schierata la polizia anti-sommossa.

Con il passare delle ore, però, il bilancio delle vittime è diventato sempre più grave. Il ministro dell' Interno ha, infatti, riferito che i morti sarebbero almeno 38, quasi tutti agenti. Le immagini hanno mostrato alcuni veicoli danneggiati e diversi caschi della polizia sparsi per terra.

 

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