L'ambasciatore Michele Valensise al master in intelligence dell'Unical

«Intelligence e diplomazia sono, nella pratica quotidiana, due strumenti complementari che perseguono lo stesso obiettivo, quello di difendere la comunità e l’interesse nazionale», ha sostenuto l’ambasciatore Michele Valensise, segretario generale del ministero degli Affari Esteri dal 2012 al 2016, intervenendo al master in intelligence dell’università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

«Realmente rilevante è l’efficacia dell’azione che deriva proprio dal grado di sinergia che si può stabilire tra questi due mondi». «I canali di comunicazione tra i due comparti, un tempo prevalentemente formali, oggi hanno importanti contenuti sostanziali, grazie a una “cultura della collaborazione” a livello centrale e nelle rappresentanze estere. Inoltre, la collaborazione fra intelligence di paesi diversi è sicuramente un aspetto fondamentale».

Se le scelte dei decisori politici devono essere sempre più basate su informazioni attendibili e circostanziate, in un mondo caratterizzato dal disordine è auspicabile un multilateralismo della sicurezza: problemi ed emergenze globali necessitano approcci e soluzioni globali. Diplomatici e operatori di intelligence agiscono su piani simili: raccolgono, valutano e diffondono le informazioni ai decisori, garantendo allo stesso tempo lealtà alle istituzioni e indipendenza di giudizio.

L’intervento di Valensise ha poi toccato due cardini tradizionali del posizionamento internazionale dell’Italia: l’adesione all’Unione europea e la collaborazione transatlantica. Entrambi hanno garantito settanta anni anni di pace e di sviluppo. Manca ancora, invece, una politica estera comune dell’Ue, per la perdurante ritrosia degli Stati nazionali a delegare a un ente sovranazionale le loro prerogative in questo campo. Tuttavia è la stessa congiuntura internazionale a ricordare spesso la necessità di un’Europa in grado di parlare con una voce sola. Obiettivo forse ancora lontano, ma da non perdere di vista.

A questo stadio il rilancio dell’Unione europea potrebbe fondarsi su tre Paesi: la Germania, forte anche di un ultimo accordo di governo che evidenzia il progetto di integrazione europea; la Francia, oggi con rinnovato slancio europeo, che con la Germania negli anni cinquanta volle sostituire il metodo della pace a quello della guerra che aveva insanguinato i due Paesi per secoli; l’Italia, uno dei membri fondatori dell’Unione, dalla quale nell’arco di sessanta anni abbiamo ottenuto ben più vantaggi che svantaggi. «Per essere ascoltati in questo scenario - ha concluso l'ambasciatore Valensise - occorrono una buona intelligence e una buona diplomazia. Esse sono tali se sono credibili, coniugando legalità dei mezzi e legittimità dei fini».

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A Mongiana una nuova stazione sismica dell'Unical

Il laboratorio di sismologia dell'Università della Calabria (www.sismocal.org), diretto dal Prof. Mario La Rocca e dal Prof. Ignazio Guerra, da decenni si occupa del monitoraggio dei terremoti che avvengono nella regione. Si tratta di una rete sismica costituita da 26 punti di rilevamento, distribuita su tutto il territorio regionale.

Recentemente una nuova stazione sismica è stata installata nel Comune di Mongiana grazie alla collaborazione del sindaco, Bruno Iorfida, e dell'amministrazione comunale.

Il monitoraggio sarà effettuato in collaborazione con il Gruppo comunale volontari di protezione civile, al fine di garantire un tempestivo intervento nei casi di criticità e segnalare eventuali problemi.

"La collaborazione con l’Unical – scrive in una nota il primo cittadino del borgo delle Ferriere - ancora una volta, fa si che Mongiana si trovi in una rete regionale importante, soprattutto nel rilevamento sismico. Con tali strumenti, sarà possibile capire meglio l’evoluzione sismica in Calabria e soprattutto nelle zone delle serre vibonesi.

Uno strumento, questo, che può dare tranquillità ad un territorio fragile sotto diversi punti di vista. Prezioso – conclude Iorfida - sarà anche il contributo che darà il Gruppo comunale di protezione civile di Mongiana, sempre attivo e presente, che monitorerà l’andamento di eventuali criticità”.  

Intelligenge, Umberto Gori All'Unical:" Prevedere sarà sempre più difficile e necessario"

Al Master in Intelligence dell’università della Calabria è stato di scena Umberto Gori, professore emerito dell’università di Firenze e primo docente in Italia ad avere ricoperto una cattedra di relazioni internazionali.

Introdotto dal direttore del master Mario Caligiuri, Gori ha invitato ad “accettare le incertezze e sviluppare la resilienza per giungere ad analizzare la contemporanea società della disinformazione”.

“Attualmente - ha affermato - ci troviamo in quella che viene definita da Luciano Floridi come iperstoria, dove il benessere collettivo dipende dall’efficace ed efficiente gestione del ciclo di vita dell’informazione. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione hanno evidentemente segnato la differenza tra ciò che eravamo e ciò che siamo e che potremmo essere”.

Il professore ha poi proseguito ricordando che ai quattro ambienti di dominio naturali, rappresentati da terra, mare, cielo e spazio,  a partire dagli anni Novanta se ne è ha aggiunto un quinto, creato dall’uomo: il cyberspazio.

"In questa nuova dimensione - ha spiegato - si annullano spazio e tempo e si sviluppano maggiormente le relazioni sia in termini di cooperazione che di conflittualità".

Spaziando da Copernico a Turing, Gori ha poi analizzato le più importanti teorie che hanno cambiato la storia dell’uomo, passando da Hobbes a Copernico, da Darwin a Freud.

Analizzando le relazioni internazionali, Gori si è quindi soffermato sull’attuale problema della democrazia politica, economica e sociale. Infatti, dall’ordine storico stabilito dalla pace di Vestfalia del 1648 agli accordi di Bretton Woods del 1944 è cambiata tutta la scena internazionale, che oggi vede l’entità statale molto indebolita.

"Il sistema internazionale - secondo il docente - accusa da un lato trasformazioni macroscopiche, da intendersi come desuetudine dei processi tipici, e dall’altro lato risente della nascita della politica post-internazionale, che contribuisce a generare turbolenze, caos ed incertezza".

Gori ha poi declinato gli scenari futuribili, ipotizzando un assetto geopolitico in cui attori non statali sostituiranno le Nazioni nella soluzione di problemi mondiali.

Infine, Gori ha sviluppato i concetti di Information, Cyber e Hybrid Warfare affermando che il vero pericolo degli Stati è costituito dagli attacchi cibernetici. A questi ultimi si può reagire, accettando le perdite (che sembra essere la soluzione finora preferita dalle aziende), rafforzando le infrastrutture per evitare perdite future, oppure abbandonando gli strumenti informatici. Non appare anacronistico allora l’investimento dei servizi segreti russi in macchine da scrivere per le comunicazioni più riservate.

“La strategia - ha concluso Gori - deve avere lo scopo di reagire all’incertezza per calcolare in anticipo le azioni della controparte. In questo senso prevedere sarà sempre più difficile ma sempre più necessario”.

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IDM-GIOVANI – “UNICAL: una cattedrale nel deserto da rivalutare e rivitalizzare”

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa da parte del coordinamento dell'IDM-GIOVANI di Cosenza sule prossime elezioni studentesche all'Università della Calabria.

IDM-Giovani, sin dalla sua nascita, si contraddistingue per l’attenzione riposta alle problematiche territoriali, giovanili, con un occhio vigile a quelle che sono le politiche e le realtà universitarie. Ed è per questo che abbiamo deciso di scendere in campo per le prossime elezioni studentesche all’Università della Calabria, sostenendo la lista ATHENA. Quotidianamente, lavoriamo in sinergia con tutti i gruppi appartenenti alla lista, per la stesura di un programma rivolto a rivalutare l’Ateneo, ponendo attenzione alle reali difficoltà riscontrate dagli studenti.

L’Unical con i suoi 200 ettari di superficie, rappresenta uno dei Campus più grandi d’Europa, un’eccellenza per il nostro territorio e l’intera regione, con un centro residenziale importante di cui il quartiere Maisonnettes, costituisce il simbolo dell’Ateneo.

Potenzialità ed eccellenze, purtroppo, inespresse e sottovalutate. Infatti, gli studenti che vivono all’interno del Campus lamentano uno stato di “abbandono”, pochi i mezzi per spostarsi, soprattutto di sera, minimi i servizi presenti e la totale assenza di attività collaterali. “Per fare la spesa, per consumare una pizza o passare una serata, siamo costretti a spostarci, a piedi, verso la più vicina Quattromiglia perché gli autobus la sera non passano” - questa una delle tante denunce presentataci dagli studenti.

Altro dato rilevante è la diminuzione degli iscritti, tant’è che nell’ultimo decennio siamo passati dalle 40.000 unità, ai 26.000 studenti immatricolati quest’anno.

"Ritengo che i dati rilevati, le denunce che quotidianamente registriamo da parte degli studenti, debbano essere considerati campanelli d’allarme ed elementi di sprono ad agire tempestivamente. È inconcepibile che un Campus come quello di Arcavacata, strutturato per essere attivo tutto il giorno, in realtà sia operoso solo nelle ore riguardanti i corsi, poi il deserto. È assurdo che non siano presenti servizi, non vi sia una rete WIFI gratuita per gli studenti, manchino supermercati, attività collaterali anche ludiche, che possano garantire agli universitari e residenti di poter vivere l’Università 24 ore al giorno, così come accade nelle migliori Università europee e internazionali” - esclama il Segretario Regionale IDM Luigi Lupo. E accogliendo le varie sollecitazioni lancia una proposta, di cui si farà portavoce nelle sedi opportune: “È necessario attivarsi sin da subito per la costituzione di un progetto, rivolto ai giovani calabresi, destinato all’erogazione di finanziamenti finalizzati a creare imprese rivolte a colmare le lacune presenti all’interno dell’Ateneo. L’Unical, inoltre, deve guardare al futuro avviando un percorso di innovazione anche dell’offerta formativa aprendo a quelle che sono le “nuove lauree”, come design, le nuove tecnologia, i moderni metodi di comunicazione ed essere presente anche nel percorso post laurea dello studente, creando un collegamento tra università, istituzioni e imprese per estinguere il fenomeno migratorio che ha colpito la Calabria”.

Intelligence, Bruno Pellero spiega le intercettazioni al master dell'Unical

Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad un cambiamento epocale nelle comunicazioni elettroniche. All’aumentare della complessità delle telecomunicazioni corrisponde una diminuzione degli obblighi regolamentari che oggi rischia di compromettere seriamente l’efficacia degli sforzi impiegati per intercettare. Da questa considerazione ha preso le mosse la lezione di Bruno Pellero al Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Pellero è uno dei massimi esperti in materia, non solo in ambito interno (già consulente di diverse procure e di enti pubblici e privati) ma anche a livello comunitario ed internazionale (è stato infatti uno degli esperti di cui si è avvalsa la Commissione temporanea Echelon del Parlamento Europeo sul sistema Echelon).

Nel nostro Paese, all’avanguardia nelle tecnologie per l’acquisizione informativa, ogni anno viene effettuato un rilevantissimo numero di intercettazioni che vengono analizzate ad esempio per risolvere casi complessi o per contrastare le organizzazioni terroristiche e criminali.

Pellero, infatti, si è soffermato, approfondendo gli aspetti, sulle mutate necessità degli investigatori, che hanno necessità di intercettare, analizzare, identificare e correlare il traffico delle telecomunicazioni. Queste complesse operazioni oggi devono avvenire anche in tempo reale nonostante lo scenario sia radicalmente modificato a causa della migrazione su internet dei servizi telefonici e della multimedialità accessibili a tutti.

Pellero ha, poi, evidenziato come sia cresciuto il potere dei social networks, al punto da diventare strumento di propaganda anche nelle campagne elettorali dei maggiori paesi del mondo. Le informazioni, l’oro del nuovo millennio, vengono infatti prima raccolte e poi strumentalizzate attraverso i social per generare reazioni, con i pericoli che ne conseguono alla luce di una sempre minore consapevolezza degli utenti. A questo proposito è apparsa molto interessante la tecnologia per gli infiltrati digitali.

Il docente ha poi illustrato le più avanzate tecnologie di estrazione dei dati, navigando da marinaio esperto, in quello che viene definito surface web, scandagliando poi il deep web e il dark web, meno visibili (o indicizzati) ma dove si concentrano le attività più discutibili e illegali.

La lezione si è poi conclusa con l’esame delle tecnologie per l'analisi delle fonti aperte, l’analisi delle impronte vocali e con uno sguardo al futuro, rivolto alla localizzazione degli smartphones e più in generale degli utenti mobili che può essere utilizzata anche per attivare allarmi e identificare soggetti sconosciuti.

 

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Intelligence, Antonio Teti parla di web oscuro e tecniche di intercettazione al Master in intelligence dell'Unical

"Si parla tanto di cyber intelligence, ma in maniera confusa. Alcuni fanno l'errore di credere che sia qualcosa che riguarda solo il mondo dell'informatica. Si sbagliano: il filone scientifico in oggetto, infatti, abbraccia diverse competenze: dalle scienze umane a quelle scientifiche; dalla psicologia alla comunicazione".

È con queste parole è intervenuto nella lezione del Master di II livello in Intelligence che Antonio Teti, responsabile del Settore sistemi informativi e innovazione tecnologica dell'Università di Chieti-Pescara e docente di It Governance e cyber security nella stessa università.

Teti, introdotto dal direttore del master Mario Caligiuri, ha svolto un intervento senso di contenuti. Diversi i temi che ha affrontato: dal concetto di captologia, la cosiddetta tecnologia della persuasione in rete per condizionare il pensiero delle persone, fino al concetto di cyber terrorismo, toccando anche la teoria dei lupi solitari. Nel corso della lezione, Teti ha ribadito con forza iche la professione del futuro sarà quella del Data Scientist, gli scienziati dei dati. Si è poi soffermato su un binomio vincente: la cyber intelligence non può che camminare a braccetto con la human intelligence, poiché non si può prescindere dal ruolo centrale dell'uomo.

Dopo un approfondimento sullo spionaggio cibernetico e sui tipi di informazione più interessanti presenti in rete, Teti si è concentrato sulla dimensione del web oscuro che secondo alcune interpretazioni è centinaia di volte più grande di quello visibile ed è popolato da organizzazioni terroristiche e criminali come da multinazionali economiche e da agenzie di intelligence. Il professore ha concluso la lezione parlando di web intelligence e social media intelligence, quali metodologie uniche che oggi ci consentono di parlare di cyber intelligence, ricordando agli studenti che "oggi gestire le informazioni è il vero potere: l'oro nero del terzo millennio sono proprio le informazioni e su queste si concentreranno tutti i Paesi. Conoscere i dati significa fare intelligence e quindi tentare di elaborare elementi utili ai processi decisionali".

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UniStem Day all'Unical: la giornata europea dedicata alla divulgazione sulle cellule staminali approda a Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa circa l'evento che si terrà presso l'Unical di Cosenza sulla Giornata Europea dedicata alla Divulgazione sulle Cellule Staminali:

"Continua il lungo e affascinante viaggio della ricerca sulle cellule staminali, che festeggia quest’anno la sua decima edizione. 74 atenei e centri di ricerca in 10 paesi europei daranno vita in contemporanea al più grande evento europeo di divulgazione scientifica dedicato agli studenti delle scuole superiori. Coordinano l’evento la professoressa della Statale di Milano e Senatrice a vita Elena Cattaneo con il team di UniStem, il Centro di ricerca sulle Cellule staminali dell’Università degli Studi di Milano.

 

Torna UniStemDay, il lungo e affascinante viaggio della ricerca scientifica. Il prossimo 16 Marzo, 74 atenei ed istituti di ricerca daranno vita al più grande evento europeo di divulgazione scientifica dedicato agli studenti delle scuole superiori.

Nato nel 2009 a Milano da un’idea della Prof.ssa Elena Cattaneo, l’evento consolida con la decima edizione la sua dimensione internazionale, raggiungendo il numero record di 10 paesi europei coinvolti, a testimonianza del crescente interesse verso la scienza e la ricerca scientifica. Germania, Italia, Polonia, Regno Unito, Serbia, Spagna, Svezia, Ungheria proseguono il loro impegno e danno il benvenuto ai colleghi di Austria e Francia che partecipano per il primo anno all’iniziativa. 

Protagonisti della giornata saranno circa 27.000 studenti, che attraverso seminari, tavole rotonde, attività di laboratorio ma anche momenti teatrali e giochi potranno osservare da vicino i tanti volti del mondo della ricerca scientifica. L’evento vuole quindi essere motivo di coinvolgimento, ispirazione e, perché no, divertimento.

Anche quest’anno l’Università della Calabria aderisce all’iniziativa. Coordinato dalla Dott.ssa Paolina Crocco l’evento calabrese, che si terrà nell’aula Caldora, inizierà con un seminario sui microRNA tenuto dalla dottoressa Erika Cione del Dipartimento di Farmacia, Salute e Scienze Nutrizionali dell’UNICAL. Seguiranno una serie di seminari tenuti dai ragazzi del liceo scientifico “Fermi” di Cosenza, del liceo scientifico “Pezzullo” di Cosenza, dell’Istituto Tecnico “Nitti” di Cosenza, dell’istituto  "Marconi Guarasci" di Montalto e del liceo classico di Luzzi. I ragazzi potranno, per un giorno, mettersi nei panni di un ricercatore concretizzando quello che è l’obiettivo dell’UniStemDay: un viaggio all’origine delle scoperte e della libertà di tracciare e percorrere le infinite strade nei territori inesplorati della ricerca.

 L’appuntamento è quindi per Venerdì 16 Marzo 2018, ore 9:00, in 74 atenei e centri di ricerca sparsi per il vecchio continente."

Unical, il 15 marzo ci sarà Luca Abete di Striscia la Notizia

Il 15 marzo l’inviato di Striscia la Notizia, Luca Abete, tornerà a Cosenza e precisamente all’università della Calabria per portare un messaggio di incoraggiamento ed entusiasmo, oltre che, ancora una volta, proporre un impegno sul piano della solidarietà. Un appuntamento possibile grazie alla tenacia del Settore Creatività per il Campus, formato dal Team degli studenti di UniCal Creativa, all’impegno della Delegata per la Creatività Carmen Argondizzo, e dei collaboratori PTA Gabriella Riso-Alimena, Franco Dattilo.

Non è la prima volta che l’università di Arcavacata viene scelta, unica tappa nella nostra regione, per ospitare un incontro del tour che anima, ormai da quattro anni, rinomati ambienti accademici in tutta Italia. Una scelta che ricade sull’Ateneo Rendese grazie al successo degli incontri precedenti, all’attenzione verso la creatività degli iscritti – varie le formule utilizzate per rendere il Campus più a misura di studente, ad esempio è stata data loro l’opportunità di creare dei murales o, ancora, le varie edizioni della “chiamata alle arti”, iniziativa che ha entusiasmato l’inviato di Striscia, tanto da essere condivisa da egli stesso sui suoi profili social.

Luca Abete è stato accolto la prima volta in Aula Magna, la seconda nel Piccolo Teatro e stavolta avrà modo di immergersi completamente nel cuore del Centro Residenziale, conducendo la sua lezione in Aula Caldora.

Tenere discorsi motivazionali nelle università è già una prassi consolidata oltreoceano, dove all’inizio dell’anno accademico o in occasione della consegna dei diplomi di laurea vengono svolte vere e proprie cerimonie in cui lo speaker di turno lancia il suo messaggio ai giovani. È, invece, un’idea innovativa per il nostro panorama universitario e Luca Abete sta cercando di colmare questo gap. «Integrare il percorso di studi con esperienze di vita positive e reali – ammette Abete – rappresenta un’esperienza formativa importante, in un momento in cui i giovani si imbattono spesso in messaggi poco incoraggianti».

All’iniziativa #NonCiFermaNessuno non manca il fine solidaristico: anche quest’anno i partecipanti avranno l’opportunità di donare pasti ai più bisognosi, grazie alla partnership con il Banco Alimentare® e Penny Market, infatti, gli aderenti alla community contribuiranno a raccogliere migliaia di kit merenda per i bambini.

Grazie all’originalità del format comunicativo e l’importanza del messaggio trasmesso, l’Università di Parma ha conferito un anno fa a Luca Abete il titolo di Professore ad Honorem in “Linguaggio del Giornalismo”. Nel 2016 il tour è arrivato anche in Città del Vaticano dove Luca Abete ha parlato con Papa Francesco a 7000 ragazzi provenienti da ogni parte d’Italia. Il progetto vanta anche un prestigioso riconoscimento istituzionale: la Medaglia del Presidente della Repubblica e il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’appuntamento con il #nonCiFermaNessunoTour in Calabria sarà, quindi, il 15 marzo, alle ore 11 presso l’aula Caldora dell’Unical; invitati a partecipare studenti, docenti, personale tecnico e amministrativo e tutti coloro che vogliono seguire una… lezione di ottimismo!

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