Avrebbe violentato una ragazza che gli aveva chiesto un passaggio in auto: arrestato

I carabinieri della stazione di Cirò Marina (Kr) hanno tratto in arresto un ventenne, accusato di violenza sessuale, lesioni personali e violenza privata.

Il giovane, secondo la ricostruzione dei fatti operata dai militari dell’Arma, lo scorso fine agosto, avrebbe approfittato di una giovane donna che gli avrebbe chiesto un passaggio in auto.

Una volta fatta scendere dal veicolo, la ragazza avrebbe incontrato alcuni coetanei che, percependone lo stato di agitazione, l’avrebbero aiutata a raggiungere la caserma dei carabinieri di Cirò Marina per sporgere denuncia.

Avviate le indagini, i militari sono riusciti a ricostruire un quadro indiziario che ha portato l’indagato all’arresto e al conseguente trasferimento nella casa circondariale di Crotone.

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Aggrediscono una donna, arrestati per violenza sessuale e tentata rapina

Nei giorni scorsi, la polizia ha arrestato a Reggio Calabria, un 41enne di nazionalità algerina e un 33enne di nazionalità tunisina, ritenuti responsabili dei reati di violenza sessuale e tentata rapina aggravata in concorso. L’intervento delle volanti è avvenuto in seguito alla richiesta d’aiuto, giunta alla sala operativa della Questura, da parte di una donna che ha riferito di aver subito un’aggressione nell’androne del suo palazzo, ad opera di due stranieri, uno dei quali a lei noto, che l’avrebbero strattonata e palpata, cercando di farla entrare in un appartamento al piano terra e tentando di impossessarsi del denaro che aveva con sé.

La donna sarebbe riuscita a divincolarsi ed a rifugiarsi nel palazzo accanto per chiedere aiuto alla polizia. Giunti sul posto, gli agenti hanno individuato uno dei presunti aggressori. Il fermato, già noto alle forze dell’ordine, è stato riconosciuto dalla presunta vittima ed è stato arrestato nella flagranza dei reati di violenza sessuale in concorso e tentata rapina in concorso. La donna, dopo aver ricevuto le cure del caso dal personale del 118, è stata riaccompagnata a casa da due agenti. Questi ultimi notando qualcosa di anomalo all’ingresso dell’abitazione dell’arrestato, entrati nell’appartamento, hanno fermato un soggetto di nazionalità tunisina, riconosciuto dalla vittima quale complice nelle violenze subite e sottoposto alla misura cautelare in carcere, per i reati di violenza sessuale in concorso e tentata rapina in concorso.

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Violenze sessuali su bambina di 7 anni, arrestato il padre e un amico di famiglia

Avrebbero abusato sessualmente di una bambina di soli sette anni, affetta da disabilità intellettiva media: è questa l’accusa contestata dalla Procura di Crotone al padre e all’amico di famiglia, entrambi arrestati dai carabinieri e tradotti nel carcere del capoluogo pitagorico.
Nel pomeriggio di oggi, i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Crotone, in collaborazione con i militari della Stazione di Scandale, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Crotone, nei confronti dei due ultracinquantenni, indiziati del reato di maltrattamenti in famiglia e abusi sessuali su minore.

Gli abusi sarebbero stati commessi a Scandale, piccolo centro della provincia crotonese, in un contesto familiare di gravissimo degrado socio-culturale. La madre della bambina, anch’essa presunta vittima di maltrattamenti fisici e verbali, avrebbe tentato più volte di fermare il marito,
assistendo in più occasioni agli abusi sessuali che la piccola avrebbe subito, anche dall’amico di famiglia, con la complicità del padre, fin da quando aveva pochi anni di vita. Le indagini sono state avviate dopo la segnalazione degli assistenti sociali del Comune crotonese che hanno
notato i comportamenti inusuali della bambina.

E’ seguita la segnalazione ai carabinieri che, nel corso delle indagini, avrebbero fatto luce su una realtà ritenuta “raccapricciante”. I racconti puntuali forniti dalle presunte vittime, le intercettazioni telefoniche e ambientali e le testimonianze raccolte sono confluite nell’inchiesta che, nonostante le difficoltà, ha permesso di arrestare i due presunti responsabili e collocare la madre e la bambina in strutture protette

Palpeggia la nipote, misura cautelare per un 54enne

Gli agenti della Squadra mobile di Crotone hanno sottoposto un 54enne del posto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla nipote quindicenne, al suo nucleo familiare, alla sua abitazione e a tutti i luoghi frequentati dalla minore,

Il provvedimento, emessa dal gip del Tribunale pitagorico, è scaturito in seguito alla denuncia della madre della ragazza. Le successive indagini hanno permesso di far luce su un episodio verificatosi la scorsa estate, allorquando la presunta vittima sarebbe stata palpeggiata e baciata sulla bocca dallo zio. 

Successivamente, l’uomo avrebbe anche aggredito la madre della ragazza che, venuta a conoscenza dell’episodio, gli avrebbe chiesto spiegazioni.

Pertanto, la Procura della Repubblica di Crotone, accogliendo le risultanze delle indagini, ha chiesto al gip la misura cautelare con la quale è stato disposto il divieto di avvicinamento e di comunicazione con la persona offesa.

Il 54enne risulta, quindi, indagato per violenza sessuale aggravata.

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Violenza sessuale e furto aggravato: due giovani in manette

La Squadra mobile di Crotone, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Brescia, ha tratto in arresto un 24 enne ed un 23enne, entrambi di Cutro, condannati definitivamente a sette anni di reclusione, per i reati di violenza sessuale di gruppo e furto aggravato in concorso.

I fatti risalgono al giugno del 2019, allorquando i due giovani avevano violentato e derubato una ragazza all’esterno di una discoteca di Mantova, per poi abbandonarla in un’area rurale della zona, privandola anche del telefono cellulare.

Entrambi i soggetti, che per tale vicenda giudiziaria si trovavano agli arresti domiciliari, sono stati rintracciati a Cutro presso le rispettive abitazioni e dopo le formalità di rito, condotti in prigione.

Trascinano due minorenni in un vicolo e le costringono a subire atti sessuali, arrestati

Due trentenni di nazionalità bulgara sono stati arrestati dai Carabinieri a Rosarno (Rc), perché ritenuti responsabili di violenza sessuale, in concorso, ai danni di due ragazzine.

Secondo l’accusa, gli arrestati, a luglio scorso, avrebbero trascinato in un vicolo appartato due quattordicenni, costringendole a subire una serie di atti sessuali, prima che riuscissero a divincolarsi e darsi alla fuga.

All’identificazione dei presunti responsabili si è arrivati in seguito alle indagini condotte dai militari della tenenza di Rosarno, i quali sono riusciti a raccogliere importanti elementi informativi, grazie ai quali è stato possibile delineare un chiaro quadro probatorio.

Dopo l’arresto, eseguito in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare emessa dal gip del tribunale di Palmi, i due bulgari sono stati tradotti nel carcere di Vibo Valentia.

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Palpeggia due donne per strada, 50enne in manette

I Carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno fermato un 50enne di nazionalità bulgara, indiziato del reato di violenza sessuale ai danni di due donne.

L’arresto è scaturito in seguito ad una segnalazione con la quale una donna ha denunciato al 112 di essere stata palpeggiata nelle parti intime da uno sconosciuto, mentre si trovava per strada.

Giunti sul luogo in cui era avvenuta l’aggressione, i militari hanno soccorso la vittima e avviato le ricerche che hanno permesso di rintracciare il presunto responsabile nel seminterrato di un palazzo abbandonato. Nel frattempo, un’altra donna si era recata in caserma per denunciare di essere stata palpeggiata per strada da uno sconosciuto.

Per il 50enne, che è stato riconosciuto come il responsabile delle aggressioni da entrambe le donne, si sono, quindi, aperte le porte del carcere del capoluogo bruzio.

Violenza sessuale ai danni di una minore, manette per un 52enne e una 37enne

Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Rende (Cs) hanno tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Tribunale di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica, un uomo, F.A. e una donna, F.B., rispettivamente di 52 e 37 anni, ritenuti responsabili del reato di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 17enne.

I militari dell’Aliquota Operativa di Rende, nel corso di approfondimenti investigativi riguardanti altre circostanze di reato, si sono imbattuti in questo episodio commesso nel comune di Marano a giugno del 2020 quando, gli arrestati, in concorso e unione tra loro, dopo aver ideato e prefigurato il compimento di atti sessuali nei riguardi di un’adolescente, l’avrebbero attirata con uno stratagemma nell’abitazione della donna. La presunta vittima, inconsapevole di ciò che sarebbe accaduto e confidando nel rapporto di amicizia con gli indagati, sarebbe stata costretta a compiere e a subire da entrambi atti sessuali di gruppo. I due, che sono ritenuti anche responsabili di aver abusato della minore in condizioni di inferiorità psichica poiché affetta da un disturbo cognitivo, sotto stati posti ai domiciliari.

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