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Coronavirus, Iacucci: “Bisogna accogliere l’appello dei calabresi che chiedono di rientrare a casa”

“È il momento di pensare a come ripartire ed è giusto preoccuparsi e trovare in tempi rapidi una soluzione per tutti coloro che sono rimasti lontani dalla loro terra d’origine ed evitato la fuga da Nord a Sud”.

E’ quanto scrive in una nota il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci.

“Ora – prosegue il comunicato - bisogna accogliere l’appello di tutti i calabresi che stanno chiedendo di poter rientrare a casa, ovviamente con le dovute precauzioni e nel rispetto delle regole tese ad evitare la diffusione del contagio del Covd-19.

Molti di loro insegnano temporaneamente al Nord e, con le scuole chiuse, si trovano sospesi come in un limbo e con spese importanti da sostenere. Così come gli universitari fuori sede, i precari e coloro che lavorano lontano dalla Calabria e che, dopo essere rimasti giudiziosamente nelle regioni del Nord Italia nei giorni più complessi dell'emergenza sanitaria, ora chiedono di rientrare nei luoghi di residenza e ricongiungersi alle proprie famiglie. Molti di loro vivono da tempo in condizioni di forte disagio economico e psicologico. Non dimentichiamo – aggiunge Iacucci - che l’emergenza Coronavirus ha avuto e continua ad avere effetti devastanti sull’economia globale: la crisi ha fermato più della metà delle imprese presenti in Italia. Imprese che, secondo gli ultimi dati dell’Istat, danno lavoro a 7,4 milioni di persone. E tanti sono coloro che hanno perso il lavoro e ora si trovano senza reddito e senza risorse per pagare l’affitto. Non possiamo rimanere inermi al loro grido di aiuto. Proprio loro che hanno rispettato le regole, non hanno assaltato le stazioni e sono rimasti lontani dalla tentazione di scendere nella propria terra, ora hanno il diritto di essere ascoltati e di poter rientrare nelle proprie case.

Condivido l’appello del dirigente del Liceo Classico B. Telesio, Antonio Iaconianni, promotore della petizione on line “Il diritto di tornare a casa propria” indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al presidente della Regione Jole Santelli, che in poche ore ha superato le 1300 firme. Con la petizione si chiede “che vengano disposte misure urgenti ed indifferibili per consentire il rientro immediato a casa di tutti gli studenti e di tutti i lavoratori, gli uni rimasti con le Università chiuse e gli altri rimasti senza lavoro, realizzando dei corridoi di sicurezza, con tutte le misure che le attuali norme prevedono, a salvaguardia della tutela di tutti”.

Dobbiamo sostenere il loro appello, ora ci sono tutte le condizioni per poter organizzare il loro rientro a casa. Non possiamo – conclude Iacucci - voltare le spalle a chi ha rispettato le regole, ora lo sforzo deve essere nostro. Dunque, le istituzioni lavorino in sinergia per garantire, in massima sicurezza, il diritto di tornare a casa propria”.

Maltrattamenti sulle donne nel Vibonese, intervengono i carabinieri

Effetti collaterali da quarantena anche nel Vibonese dove, nelle scorse ore, si sono registrati due casi di maltrattamenti su altrettante donne.

Ad evitare il peggio, il tempestivo intervento dei carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia.  

Nel primo caso i militari della Sezione radiomobile hanno eseguito una misura cautelare di divieto di avvicinamento nei confronti di un 22enne, già sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, che si sarebbe reso protagonista di ben sette episodi finalizzati a costringere una giovane coppia, formata da un ragazzo di 18 anni e una ragazza di 16, ad interrompere il fidanzamento. Atti persecutori cui hanno messo fine i carabinieri, i quali, dopo aver ricevuto la denuncia, hanno identificato il 22enne, nei cui confronti è scattato il divieto di avvicinamento alle persone offese.

Nel secondo caso, invece, gli uomini dell’Arma hanno denunciato un operaio di 40 anni, ritenuto responsabile di aver molestato l’ex moglie, provocandole ansia e timore per la propria incolumità.

Coronavirus: la Calabria forse vede la fine del tunnel, solo tre positivi nelle ultime 24 ore

"In Calabria ad oggi sono stati effettuati 22.847 tamponi. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 1.038 (+3 rispetto a ieri), quelle negative sono 21.809".

È quanto si legge nel bollettino della Regione Calabria sulla diffusione del coronavirus.

 "Territorialmente -  prosegue il bollettino - i casi positivi sono così distribuiti: Catanzaro, 55 in reparto; 2 in rianimazione; 85 in isolamento domiciliare; 38 guariti; 26 deceduti; Cosenza, 36 in reparto; 3 in rianimazione; 311 in isolamento domiciliare; 33 guariti; 23 deceduti; Reggio Calabria, 33 in reparto; 2 in rianimazione; 157 in isolamento domiciliare; 36 guariti; 15 deceduti; Vibo Valentia, 3 in reparto; 53 in isolamento domiciliare; 10 guariti; 5 deceduti; Crotone, 13 in reparto; 75 in isolamento domiciliare; 18 guariti; 6 deceduti. Il totale dei casi di Catanzaro comprende soggetti provenienti da altre strutture e province che nel tempo sono stati dimessi”.

 Per quanto riguarda, invece, il focolaio di Torano, “attualmente i contagiati risultano complessivamente 78. Ne sono stati notificati 22 il giorno 14 aprile, 36 il 16 aprile, 9 il 17 aprile, 11 il 18 aprile. Poiché sono ancora in corso screening e verifiche, i dati potranno essere ulteriormente aggiornati”.

Infine, “i soggetti in quarantena volontaria sono 7.388: Cosenza 1.766, Crotone 1.522; Catanzaro 1.732; Vibo 454; Reggio 1.914. Le persone giunte in Calabria che ad oggi si sono registrate sul sito della Regione sono 15.589".

Tentano di disfarsi della droga gettandola nel bagno, arrestati

I carabinieri della Sezione radiomobile della Compagnia di Reggio Calabria hanno arrestato, in flagranza di reato, Luigi Pellegrino, di 36 anni e la compagna Adela Violeta Popescu, 26 anni, di nazionalità romena.

Per entrambi l'accusa è detenzione di droga ai fini di spaccio.

In particolare, alla vista dei militari, andati a casa loro per effettuare una perquisizione, i due avrebbero cercato di gettare nel bagno della marijuana.

Durante l'attività, gli uomini dell'Arma hanno rinvenuto, in una scatola di scarpe nascosta in un’intercapedine, tre involucri in cellophane con 150 grammi di marijuana, una piantina di cannabis indica, un bilancino di precisione, un orologio tipo Rolex e poco più di 900 euro.

Pertanto, i due sono stati dichiarati in stato d’arresto e dopo le formalità di rito, posti ai domiciliari.

 

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