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Operazione Dirty Iron: traffico di rifiuti speciali nel reggino

Su disposizione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, dalle prime ore di questa mattina è in corso una vasta operazione dell’Arma dei Carabinieri volta a sgominare un traffico illecito di rifiuti speciali con base operativa in area ionica della Provincia di Reggio Calabria. L’operazione, denominata “DIRTY IRON”, che vede coinvolti il Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria ed il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, è finalizzata al sequestro preventivo d’urgenza delle ditte “FERRO SUD s.r.l.” e “LO.CA.FER s.r.l.”, entrambe aventi sede operativa nel comune di Siderno (RC) ed operanti nel settore dei rifiuti speciali.

Trentotto sono i soggetti deferiti a vario titolo all’Autorità Giudiziaria nell’ambito di una lunga e complessa attività di indagine, avviata nell’anno 2012 e compendiata nelle informative del N.I.P.A.A.F. (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale Carabinieri) di Reggio Calabria, del Compartimento Polizia Ferroviaria di Reggio Calabria e del Gruppo Carabinieri di Locri in particolare della Stazione Carabinieri di Sant’Ilario dello Ionio. Indagini che hanno visto nella ditta FERRO SUD s.r.l. il fulcro di un’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali, alla quale hanno fornito un concreto e sistematico contributo numerosi soggetti terzi, anch’essi deferiti per reato di cui all’art. 452-quaterdecies c.p., in concorso con gli amministratori delle Ditte gravate dagli odierni provvedimenti di sequestro.

Le indagini hanno consentito di rilevare come, presso il sito della FERRO SUD s.r.l., giungessero quotidianamente ingenti quantità di rifiuti speciali conferiti sia da Ditte (molte delle quali sprovviste della dovuta iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali), sia da soggetti privati. Molti dei conferimenti in entrata di rifiuti alla sede aziendale non risultavano essere mai stati annotati negli appositi registri di carico, con inevitabile pregiudizio alla tracciabilità dei rifiuti stessi. Gli ingenti quantitativi di rifiuti, provenienti anche da raccoglitori ambulanti e da soggetti non autorizzati a svolgere attività di raccolta e trasporto, venivano conferiti alla Ditta dietro corrispettivo in denaro, quantificato in base alla tipologia e al peso del rifiuto consegnato, per poi essere destinati ad altri cicli produttivi, senza subire alcun preliminare trattamento di recupero.

Dalle risultanze investigative emergeva, difatti, che le ditte gravate dall’odierno provvedimento di sequestro fossero prive dei presidi tecnologici necessari al recupero dei rifiuti metallici al cui trattamento risultavano autorizzate. I rifiuti, tali e quali, anche contaminati da sostanze pericolose, venivano così avviati ad altri comparti produttivi, andando ad inficiare la qualità del prodotto finale di settori strategici dell’industria nazionale, oltre a costituire fonte di pericolo per la salute pubblica.

Un giro di affari di svariati milioni di euro è quello che gravita intorno ai traffici di rifiuti speciali sgominati in data odierna dai Reparti dell’Arma dei Carabinieri.

Un’operazione che ha condotto al sequestro, disposto dal Sostituto Procuratore Antonella Crisafulli e dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Lombardo, delle ditte FERRO SUD e LO.CA.FER di Siderno, unitamente ai relativi beni aziendali e ai conti correnti bancari, nonché ad ulteriori sedici misure cautelari reali eseguite nei confronti di soggetti implicati, a vario titolo, nella vicenda.

Reggio C., domani la cerimonia in ricordo di Ciccio Franco

Riceviamo e pubblichiamo

"Ricorre domani il 27° anniversario della morte del Sen. Francesco Franco. Per tutti Ciccio Franco.
Il leader della Rivolta dei “boia chi molla”, l’appassionato e indiscusso protagonista dei Moti per Reggio Capoluogo, morì improvvisamente, stroncato da un ictus, la mattina del 16 novembre 1991 a soli 61 anni.
Domani, venerdì 16 novembre alle ore 16,30, presso la Stele eretta davanti l’anfiteatro (che dal 2005 con delibera del Consiglio Comunale è stato rinominato “Arena Ciccio Franco”), a cura di Alleanza Calabrese, Centro Studi Tradizione Partecipazione, Movimento Nazionale per la Sovranità e Reggio Futura, si svolgerà una cerimonia di ricordo con la deposizione di un omaggio floreale.
Nel 1972, Ciccio Franco viene eletto plebiscitariamente al Senato della Repubblica, con lo straordinario risultato del 48% dei voti in città (un reggino su due allora votò per lui) ed il 37% nell’intero collegio, pari ad oltre 47.000 preferenze.
Sempre rieletto nel 1976, nel 1979, nel 1983 e nel 1989.
A cavallo degli anni ’70 e ’80, Ciccio Franco diviene l’icona dei militanti della destra parlamentare e non; lo slogan “boia chi molla è il grido di battaglia” riecheggia in tutte le piazze italiane. Non vi è manifestazione del Movimento Sociale da Bolzano a Palermo, in cui non viene richiesta la sua presenza; i giornali di mezzo mondo lo cercano e non sempre per parlarne bene. Memorabile e controversa l’intervista che Oriana Fallaci gli fece durante il periodo della sua latitanza.
Nonostante ciò rimane schivo, riservato ma, soprattutto, cerca di adoperarsi per il futuro della sua amata Reggio.
Attivissimo dirigente sindacale (la sua vera passione) ricoprì nella Cisnal, la sigla che raccoglieva i lavoratori che si riconoscevano nei valori sociali della destra, i massimi incarichi nazionali, fra cui quello di Segretario Generale aggiunto. Consigliere comunale ininterrottamente per circa 30 anni, a testimonianza del grande gradimento popolare che lo ha sempre accompagnato ed a riprova del suo sviscerato attaccamento per la città.
Ciccio Franco era un uomo d’azione, un combattente, un idealista, che non conosceva cosa fosse la paura o l’accomodante spirito di compromesso; era un generoso, un puro di cuore e la sua disponibilità lo portava a condividere fino in fondo i bisogni e la povertà dei più umili. In definitiva il Leader che manca alla destra di oggi.
Pertanto, noi lo ricorderemo, Reggio lo ricorderà come un personaggio che con le sue coraggiose battaglie sociali e politiche, ha segnato indelebilmente la storia recente locale e nazionale. Lo ricorderemo (unitamente al compianto nipote Antonio, scomparso prematuramente nel 2016) presso la stele a lui dedicata sul Lungomare Falcomatà, che da 13 anni riverbera il suo nome all’Italia ed al mondo".

Giuseppe Agliano - Reggio futura

Tirocini bando scuola, Laura Ferrara (M5S): “un bando nato male e finito peggio”

«Continuano gli effetti negativi delle fallimentari politiche attive promosse dal governo regionale targato Oliverio». Così l’eurodeputata Laura Ferrara, riferendosi ai circa 600 tirocinanti degli istituti scolastici calabresi.

«Disoccupati - spiega la Ferrara - che a giorni concluderanno i tirocini formativi nelle scuole così come previsto dal bando le cui finalità erano: “assicurare alle scuole calabresi la possibilità di avvalersi delle prestazioni di lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga e di disoccupati, al fine di concorrere a creare condizioni favorevoli all’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità grave; dare la possibilità, ai lavoratori disoccupati, di essere avviati in percorsi di formazione, svolgendo un’attività lavorativa di indubbia valenza socio – professionale e beneficiando di un indennità di partecipazione ai servizi formativi”».

«Questo bando - ricorda la Ferrara - non nacque sotto una buona stella. Un programma annunciato, come al solito, in pompa magna a giugno 2016, dall’allora assessore al ramo, Federica Roccisano e dal governatore. Seguì un iter burocratico lento e contorto, avviato solo ai primi di settembre del 2016 con l’emanazione da parte della Regione Calabria di specifico bando. I tirocini partirono un anno dopo, quindi a settembre del 2017, per ultimarsi il 22 novembre di quest’anno. Va da sé che alla Regione Calabria, oltre a procedere con i soliti ritardi, non sono nemmeno in grado di farsi bene i conti. I percorsi di formazione e orientamento, che vedono i beneficiari impegnati con soggetti vulnerabili, a cui andrebbe garantita continuità e assistenza, terminano dopo due mesi dall’inizio delle scuole, quando sarebbe stato più ragionevole concluderli alla fine dell’anno scolastico, quindi nel mese di giugno. Alcuni genitori di studenti disabili ci stanno segnalando le difficoltà che questa brusca interruzione comporterà nel sereno proseguimento dell’anno scolastico per i propri figli. Così come gli stessi beneficiari del bando lamentano di aver svolto nelle scuole, non un percorso di formazione, ma una vera e propria attività lavorativa senza, ovviamente, il compenso e le tutele previdenziali proprie di un normale lavoratore».

«Non crediamo più alla bugia narrata da Oliverio secondo cui lui erediterebbe dalle passate amministrazioni le tantissime vertenze di migliaia e migliaia di stagisti e tirocinanti calabresi. Lui stesso, e questo bando è solo un esempio, ha portato avanti, in piena continuità con il passato – conclude l’europarlamentare – politiche volte a ingrossare la sacca di precariato e che certamente non si configurano come misure concrete di politica occupazionale».

Serra, l’amministrazione comunale in piazza con gli lsu-lpu

È prevista per domani, venerdì 16 novembre, presso la Prefettura di Catanzaro la manifestazione organizzata dai sindacati insieme agli lsu ed lpu calabresi.

Al sit-in sarà presente anche il sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, accompagnato da diversi componenti dell’amministrazione comunale.

«I lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità – afferma Tassone in un comunicato – garantiscono il mantenimento dei servizi essenziali in diversi centri calabresi e, per questo motivo, riteniamo ci sia bisogno di un impegno comune da parte di tutti, superando ogni tipo di barriera, perché di fronte al futuro di questi lavoratori, padri e madri di famiglia, non c’è schieramento politico che tenga».

Il primo cittadino serrese entra, poi, nel merito della manifestazione: «Chiediamo al governo di stanziare i 29 milioni di euro mancanti e di procedere alla deroga dei vincoli che impediscono ai Comuni di avviare la stabilizzazione. Dopo oltre 20 anni, è inaccettabile che ancora oggi si parli di precarietà. Il governo nazionale, la Regione Calabria e i parlamentari calabresi prendano seriamente in mano questa situazione, nel rispetto della dignità di questi lavoratori, altrimenti si rischia di dare seguito a una bomba sociale dalle proporzioni gigantesche».

 

 

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