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Arpacal: all'asta importanti immobili a Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria

Un’importante operazione di dismissione immobiliare è stata lanciata dall’Arpacal , l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, nelle città di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria. Immobili originari della prima metà del secolo scorso, in posizioni centrali e dalla metratura importante. 

La modalità di acquisto è a base di trattativa, ossia un valore di partenza oltre il quale dipenderà dalle offerte che verranno all’Agenzia che, sul proprio sito web, ha pubblicato oggi l’Avviso esplorativo di manifestazione di interesse per la vendita di beni immobili di sua proprietà ed inseriti nel "piano di dismissione e valorizzazione patrimonio immobiliare - dismissione fitti passivi", allegato al bilancio armonizzato Arpacal - esercizi 2017/2019 e 2019/2020. 

A Catanzaro, si tratta di quota parte dell’immobile in via Paparo, dietro il Palazzo della Corte d’Appello, che risale agli anni quaranta, sviluppato su due piani. L’altra porzione al momento è di proprietà dell’azienda sanitaria provinciale. Prezzo a base di trattativa € 565.531,00 

A Cosenza si tratta di due piani di un immobile situato nella centralissima Viale Trieste, a pochi metri dal municipio Bruzio, per oltre 1400 metri quadri. Prezzo a base di trattativa € 720.000,00.

A Reggio Calabria, nell’altrettanto centralissima Via Rosselli, l’Arpacal mette in vendita un immobile posto al quarto piano di un palazzo, anch’esso risalente ai primi del Novecento. Prezzo a base di trattativa € 308.000,00.

Le modalità per la partecipazione a tale manifestazione di interesse – il cui  responsabile unico del procedimento è il dott. Camillo Marchio - sono consultabili, con tanto di documentazione planimetrica, sul sito web dell’Arpacal alla sezione “Avvisi di Bandi e Gare”. Ovviamente, l’Amministrazione si rende disponibile per sopralluoghi per tutto il periodo di pubblicazione dell’avviso, che scadrà il prossimo 20 dicembre 2018.

Conferenza stampa e video dell'arresto di stamani a carico di un padre e dei due figli

Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno, supportati nella fase esecutiva dai militari delle Stazioni di Soriano Calabro e Vazzano, hanno eseguito 3 provvedimenti cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di 3 soggetti, rispettivamente padre e figli, per il reato di estorsione aggravata continuata, danneggiamento seguito da incendio, detenzione e porto abusivo di pistola.

Le indagini sono iniziate il 15 ottobre 2017 quando nella fraz. Sant’Angelo di Gerocarne, durante la nottata, è stato appiccato un incendio ad un capannone di un soggetto ivi residente.

Da lì sono subito scattate le indagini poste in essere mediante l’acquisizione dei filmati di videosorveglianza e grazie alle informazioni assunte sia nell’immediatezza dai militari della Stazione di Soriano Calabro sia in seguito dai militari del N.O.R.M.

Le indagini, infatti, hanno consentito di raccogliere utili risultanze investigative in capo a D. S. cl. 94 e D. P. cl. 98, due fratelli con precedenti di polizia, in relazione all’incendio del capannone del 15 ottobre 2017 in Sant’Angelo di Gerocarne. In quella circostanza fu incendiato l’intero capannone ove erano custoditi, oltre ad alcuni capi di bestiame, un trattore che era stato utilizzato il giorno stesso per lavorare all’interno di un fondo agricolo sito in Contrada Cerasara di Gerocarne. Ed è stato proprio questo l’elemento che ha indirizzato le indagini: di fatto gli inquirenti sono riusciti a ricostruire una vicenda che andava avanti già da tempo in relazione alla proprietà di questo fondo agricolo.

Il fondo in questione, di proprietà di un avvocato vibonese, era da tempo oggetto di attenzioni da parte della famiglia oggi arrestata, che cercava di impossessarsene con minacce e pressioni indirizzate al proprietario del fondo e a tutti i soggetti che si recavano nello stesso per lavorarlo.

I militari, quindi, hanno ricostruito le intimidazioni verso l’avvocato vibonese più volte minacciato di morte anche mediante l’utilizzo di una pistola indebitamente detenuta. Tali minacce, che sono iniziate nel 2015 e si sono protratte sino ad oggi, sono state indirizzate sia all’avvocato e sia a tutte le persone che di volta in volta venivano individuate dal legittimo possessore del fondo per recarsi nel terreno conteso. L’atteggiamento intimidatorio adottato dai due figli e dal padre, D. G., cl. 69, pregiudicato, era volto a far desistere, oltre al proprietario del fondo stesso, tutti i potenziali acquirenti del terreno e non in ultimo, il proprietario del capannone incendiato. Non è un caso, infatti, secondo gli inquirenti, che oggetto del danneggiamento seguito da incendio del 15 ottobre 2017 sia stato proprio il trattore utilizzato il giorno precedente per completare i lavori nel fondo agricolo dell’avvocato.

Da qui l’accusa per i tre, che si sarebbero procurati un ingiusto profitto consistente nel possesso ed utilizzo del fondo ai fini del pascolo con conseguente danno per il legittimo proprietario che non avrebbe potuto esercitare liberamente il suo diritto di proprietà.

Tale vicenda trae origine, storicamente, già dai primi anni 2000 quando tale terreno era già oggetto di contesa tra il legittimo proprietario e la famiglia finita in manette. Tale diatriba è culminata il 23 giugno 2010 in un tentativo di omicidio posto in essere da D. G. cl.69 (reato per il quale è stato condannato con pena definitiva) nei confronti dell’avvocato vibonese, legittimo proprietario del terreno agricolo in argomento.

 

Il chiaravallese Salvatore Donato sugli altari del poker sportivo mondiale

Il chiaravallese Salvatore Donato sale sugli altari del poker sportivo mondiale. Il giovane architetto calabrese si è, infatti, aggiudicato la vittoria nel prestigioso PokerStars Live at The Hippodrome di Londra, investendo poco più di 170 sterline di iscrizione.

Risultato finale: bottino da quasi 50mila sterline e token d'ingresso per il prossimo PSPC in programma alle Bahamas, dove si confronterà con i grandi campioni internazionali di questa particolare disciplina sportiva, per un montepremi da oltre 9 milioni di dollari.

A Londra, Donato ha superato nello sprint decisivo Wenbin Chen (fermo a 46.000 sterline) e Peter Sweeney (48.000 sterline), battendo alcuni tra i regular più forti del circuito. “Salvatore ha giocato un Final Table praticamente perfetto mostrando un ottimo poker soprattutto nelle fase più calda quando ci si giocava l'accesso al podio. Ed è proprio in quel momento che è venuto fuori a discapito del favoritissimo Chen” il commento dell'esperto Giuseppe “Pidduv” Messineo pubblicato a caldo sulla rivista “Poker Italia Web”.

Per Salvatore Donato questo è il miglior risultato di sempre, dopo il secondo posto conquistato, a febbraio, nell'Evento #1 (€400 No Limit Hold'em) del WSOP International Circuit di Campione d'Italia. La felicità per il traguardo raggiunto è immortalata in un video, già diventato virale su Facebook, nel quale il vincitore di Chiaravalle Centrale si lancia davanti agli impassibili londinesi in una magistrale interpretazione canora dell'Inno di Mameli.

Sorpreso per strada pur essendo ai domiciliari, 56enne in manette nel vibonese

Durante un servizio di controllo del territorio effettuato nel comune di Joppolo, i carabinieri dell’ Aliquota radiomobile della Compagnia di Tropea, hanno notato un uomo che alla loro vista ha cercato di allontanarsi precipitosamente.

I militi hanno, quindi, bloccato la persona in questione, ovvero Raffaele Mileto di 56 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari per il reato di furto aggravato.

Dal momento che l'uomo si trovava fuori dall'abitazione nella quale avrebbe dovuto essere ristretto, gli uomini dell'Arma hanno proceduto all'arresto per il reato d'evasione.

Al termine delle formalità di rito, Mileto è stato posto ai domiciliari, in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

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