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Grande successo per la prima edizione di "Pompieropoli"

Grande successo per la prima edizione di ‘Pompieropoli’, un evento che ha visto protagonisti oltre 500 bambini di tutta la Piana di Gioia Tauro, che si sono dedicati a prove pratiche e didattiche, svolte in compagnia del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco di Reggio Calabria, con il supporto del distaccamento di Palmi e l’associazione nazionale dei Vigili del fuoco.

L'iniziativa, articolata in attività d'intrattenimento e dimostrazione pratiche, è culminata in un circuito di coraggio, al termine del quale, i bambini hanno ricevuto il diploma  di ‘Vigile del fuoco Junior’.

 L’evento, che si è avvalso del patrocinio del comune di Palmi, è stato promosso dall’associazione nazionale dei Vigili del fuoco, in collaborazione con l’agenzia ‘Andrea Cogliandro Eventi’ e le associazioni ‘Palmi Insieme’ e un ‘Ponte per l’Europa’.

 

Gonfiavano rimborsi spese e liquidavano prestazioni non eseguite. Sindaco e consiglieri comunali arrestati in Calabria

Ha preso il via alle prime ore di questa mattina un’operazione condotta dal Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, in esecuzione di provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di 4 persone ritenute responsabili a vario titolo – con la complicità di altre 21 persone – dei reati di abuso d’ufficio, peculato, concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica, tentata truffa ai danni dello Stato.

Tra i destinatari della misura, figurano: il sindaco Arturo Walter Scerbo e due consiglieri comunali di Palizzi (RC).

I tre amministratori pubblici, con la complicità di altri indagati, fra i quali consiglieri dimissionari e dipendenti comunali, avrebbero ripetutamente attinto alle casse del comune, emettendo mandati di pagamento per rimborsi spese gonfiati a proprio favore, per liquidare a terzi prestazioni mai eseguite, ovvero per prestazioni diverse da quelle per cui i fondi erano stanziati.

Le indagini avrebbero permesso di accertare un danno all'amministrazione comunale, per circa 340 mila euro.

Contrabbando di carburante ed evasione fiscale, ditta occulta al fisco 11 milioni di euro

I finanzieri della Compagnia di Castrovillari (Cosenza) hanno scoperto una ditta individuale sconosciuta al fisco, attiva nel settore del commercio all’ingrosso di carburanti per autotrazione che dal 2015 operava senza dichiarare all'erario i propri redditi, risultando quindi evasore totale.

Le fiamme gialle hanno individuato un vero e proprio sistema di frode che prendeva le mosse con l’acquisto di carburante agricolo da parte del titolare della ditta, mediante l’utilizzo e l’esibizione di false autorizzazioni rilasciate da Agenzie delle dogane e dei monopoli.

Il carburante veniva, quindi, solo documentalmente, inviato a distributori che, di fatto, non ricevevano il prodotto.

In realtà, il titolare della ditta ritirava il gasolio agricolo per poi rivenderlo, ad un prezzo maggiore rispetto a quello di mercato, a terzi che nulla avevano a che vedere con l’attività agricola e che lo utilizzavano per autotrazione, in evasione dell’imposta di fabbricazione e consumo.

Al termine delle indagini, il titolare della ditta è stato pertanto denunciato per contrabbando di prodotti petroliferi ed ora rischia la pena della reclusione da uno a cinque anni.

Concluse le indagini di polizia giudiziaria, i finanzieri hanno avviato una verifica fiscale nei confronti della ditta individuale scoprendo che nel corso degli anni il titolare non aveva mai presentato dichiarazioni fiscali, né tantomeno pagato imposte.

È stato così ricostruito l’intero volume d’affari, attraverso “controlli incrociati” effettuati presso le ditte fornitrici ed accertamenti bancari.

A conclusione delle attività è stata rilevata la mancata dichiarazione di ricavi per circa 11 milioni di euro, evasione delle imposte sui redditi per circa 5 milioni di euro e di accisa per altri 5 milioni di euro ed Iva per ulteriori 2 milioni di euro.

Al termine dell’attività ispettiva, il titolare della ditta, originario del comune di Altomonte, è stato ulteriormente deferito all’Autorità giudiziaria per: occultamento o distruzione di documenti contabili, omessa dichiarazione annuale ai fini dell’Iva, e falsità materiale.

Acque di balneazione e depurazione in Calabria, la Commissione europea risponde a Laura Ferrara (M5s)

«La Commissione europea conferma le condizioni preoccupanti del sistema delle acque reflue urbane in Calabria e la lentezza degli interventi sugli impianti di depurazione, criticità che hanno un impatto diretto sulla qualità delle acque di balneazione nella regione». 

Nella risposta all'interrogazione dell'europarlamentare Laura Ferrara, la Commissione evidenzia di essere a conoscenza di come in Calabria la qualità delle acque di balneazione sia regredita rispetto all'anno precedente. 

«Nella mia interrogazione – evidenzia Ferrara -  facevo particolare riferimento al caso di Reggio Calabria che rischia il divieto di balneazione permanente. Il Rapporto annuale Arpacal, relativo ai rilievi del 2017, classifica come “scarsa” la qualità delle acque in 11 punti della città dello Stretto per il quarto anno consecutivo. La grave situazione non si limita alla sola Reggio Calabria, sono diversi i punti regionali in cui la qualità è immutata o addirittura regredita rispetto l'anno precedente, ciò dimostra tutte le inefficienze del sistema depurativo regionale, considerato che i prelievi si effettuano spesso nei pressi degli scarichi degli impianti di depurazione. Secondo quanto mi comunica la Commissione, nel quadro del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) la Regione Calabria ha speso oltre 85 milioni di euro nel settore del trattamento delle acque reflue per il periodo di programmazione 2007-2013, e per il periodo 2014-2020 ha in programma di spenderne altri 50». 

«Più volte ho denunciato la poca trasparenza e l'inefficienza della spesa degli oltre un miliardo di euro destinato alla Calabria sin dal 2000 – continua - per l'efficientamento del comparto depurativo. La Calabria conta infatti 13 agglomerati non conformi nella sentenza del 31 maggio del 2018 che deferisce l'Italia a pagare una multa di 25 milioni di euro più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nel completamento dei lavori. 

In conclusione la Commissione europea ritiene sufficienti le ammende e gli incentivi economici per la risoluzione del problema. Alla luce dei fatti e date le annose criticità calabresi, bisogna purtroppo constatare invece che queste misure non hanno avuto alcun effetto sulla mala gestione del sistema depurativo da parte della Regione mentre avranno un effetto diretto sulle tasche dei contribuenti. Nel frattempo altri fondi pubblici, oltre quelli comunitari, sono già stati destinati ai Comuni per i lavori sugli impianti e sui quali manterremo alta l'attenzione».

 

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