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Briatico, avviato l’iter per l’aggiudicazione dei lavori alla scuola media “Lombardi Satriani”

Sono state avviate, dalla Stazione unica appaltante della Provincia di Vibo Valentia, le procedure inerenti la pubblicazione del bando di gara, mediante procedura aperta, per l’aggiudicazione dei lavori di adeguamento strutturale e sismico della scuola media “Lombardi Satriani” di Briatico.

La cifra complessiva, indicata nel quadro economico riportato nell’apposita determina comunale, ammonta a poco più di 616mila euro. Importo, quest’ultimo, finanziato dalla Regione Calabria, attraverso i fondi provenienti dal cosiddetto “Patto per lo sviluppo”.

L’intervento pianificato dall’amministrazione comunale di Briatico, guidata dal sindaco Andrea Niglia, si prefigge di conformare l’edificio scolastico alle ultime disposizioni tecnico-costruttive antisismiche e migliorare, nel contempo, l’efficientamento energetico mettendo a norma gli impianti.      

Terminata la fase prettamente burocratica, attinente all’aggiudicazione dell’appalto, si procederà, dunque, a effettuare i lavori che, per questioni di sicurezza e al fine di  garantire il regolare svolgimento delle lezioni agli allievi, saranno prontamente avviati nel periodo di chiusura delle scuole.

«Innalzare il livello di sicurezza degli edifici dove studiano i nostri ragazzi  - ha evidenziato il primo cittadino di Briatico, Andrea Niglia - era tra i punti cardine del nostro programma elettorale. Un impegno che abbiamo onorato e portato a termine e che, ancora una volta, evidenzia con i fatti la nostra serietà istituzionale e la passione civile e amministrativa con la quale affrontiamo, nell’interesse collettivo, le problematiche della nostra realtà territoriale».    

Calabria, il Codacons propone di vietare la caccia per almeno 5 anni

“Terminata la stagione venatoria, ci troviamo davanti un quadro sconfortante. Dati allarmanti e tali da imporre immediati provvedimenti”.

E’ quanto si legge in una nota del Codacons.

Per l’associazione dei consumatori: “occorre disporre il divieto assoluto di caccia in Calabria per gli anni a venire. Le ragioni della proposta vanno ricercate nell’aumento degli incidenti e delle vittime, nell’incremento del bracconaggio, fino ai safari organizzati per cacciare specie protette. Il tutto – prosegue la nota - avviene in un territorio martoriato dagli incendi e dalla siccità. Condizioni che finiscono per aggravare, ancor di più, la situazione ambientale ed influiscono negativamente sulla sopravvivenza della fauna selvatica. Solo la scorsa estate oltre 30mila ettari sono stati devastati dagli incendi mentre la siccità mina le capacità di sopravvivenza del patrimonio faunistico calabrese. Consentire la caccia in queste condizioni appare davvero folle, anche perché in Calabria ai criminali nostrani si aggiungono quelli d’importazione che dalle regioni del nord, approfittando della stagione venatoria, invadono i nostri boschi per uccidere specie protette. È di pochi giorni addietro la notizia di frotte di ‘cacciatori’ in trasferta che si sono riversati in Calabria per fare incetta di uccelli. Parliamo di oltre tremila animali uccisi solo in un finesettimana. Fauna protetta e non cacciabile, da portare sulle tavole del nord per condire la polenta. Non possiamo assistere al progressivo impoverimento del territorio - incalza il Codacons - bisogna assumere decisioni drastiche, prima che finiscano completamente arse le nostre montagne e prima della progressiva scomparsa di tutti gli animali, già messi a dura prova dalle condizioni climatiche oltre che dalla barbarie umana. Il Codacons chiede al Presidente Oliverio di annullare le stagioni venatorie per i prossimi cinque anni. Si tratta di un gesto di responsabilità e di buon senso – sostiene il vicepresidente nazionale Francesco Di Lieto – alla luce di una situazione ambientale che evoca un disastro di proporzioni bibliche e non può che indurre il governatore ad un immediato intervento. Del resto - conclude il Codacons - la legge 157/92 consente alla Regione di ‘vietare o ridurre la caccia per sopravvenute particolari condizioni ambientali’”.

Sorpreso in auto con 9 involucri di cocaina, 18enne finisce in manette

Un 18enne, W.B., già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Catanzaro. Contestualmente è stato denunciato B.C.A., di 30anni.

I due sono stati fermati ad un posto di controllo, mentre viaggiavano a bordo di un’auto lungo la Statale 106.

Dopo aver fermato il veicolo, i militari si sono insospettiti nel vedere il 18enne sdraiarsi sul sedile posteriore.

Ne è scaturita, quindi, una perquisizione personale e veicolare nel corso della quale, il giovane è stato trovato in possesso di 9 involucri termosaldati, contenenti cocaina, per un peso complessivo di circa 5 grammi.

Dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, il ragazzo è stato posto ai domiciliari.

Poliziotto vibonese si laurea campione italiano di Kendo

L’assistente della Polizia di Stato Roberto Bucca ha conquistato la medaglia d’oro nei campionati italiani di Kendo.

Il poliziotto ha partecipato alle competizioni nazionali, organizzate dalla Federazione Italiana Kendo (FIK) che si sono svolte a Castel Volturno, in provincia di Caserta.

Il Kendo, che si è diffuso in Italia a partire dal 1980, è un’antica disciplina marziale che rievoca l’uso della Katana da parte dei Samurai. Kendo letteralmente significa “Via della spada”. Si pratica indossando un kimono tradizionale delle arti marziali giapponesi, un’armatura protettiva detta bogu e usando uno shinai, ovvero una spada di bamboo.

In un combattimento agonistico è lecito colpire quattro specifiche parti del corpo dell’avversario e vince il primo che realizza due colpi validi, detti ippon, assegnati dagli arbitri che presenziano alla competizione in numero di tre.

Il Kendo è anche un percorso di crescita personale, per cui l’atleta, ricercando la perfezione nell’esecuzione, impara il rispetto nei confronti dell’avversario ed acquisisce un forte spirito di squadra, condividendo le proprie imprese con i compagni e la società.

Secondo i dettami internazionali lo scopo della disciplina è formare il corpo e la mente; coltivare uno spirito forte e, attraverso un addestramento corretto e severo, sforzarsi di progredire nell’arte del Kendo; sviluppare forti sentimenti di cortesia e onore; associarsi agli altri con sincerità e ricercare sempre la perfezione in se stessi. In questo modo si sarà capaci di amare il proprio Paese, contribuire allo sviluppo della cultura e promuovere la pace e la prosperità tra i popoli.

L’atleta-poliziotto Roberto Bucca presta servizio presso il Nucleo cinofili della Questura di Vibo Valentia. Pratica il Kendo dall’età di sei anni e non è nuovo a risultati brillantissimi. Infatti il titolo italiano appena conquistato si aggiunge ad altri due, nonché a diverse medaglie conquistate in vari torne

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