Bruno Vellone

Bruno Vellone

Serra, altro cucciolo nell'Ancinale. E' il quarto in pochi giorni

Quando la storia dell’abbandono di un cucciolo si ripete vuol dire che qualcosa non va. Ma quando la stessa storia si ripete più volte significa che l’abbandono sistematico è frutto della volontà perversa di disfarsi nel più breve tempo possibile di un intralcio, un inconveniente, di un problema. Come se fosse che, l’amicizia tra l’uomo e l’amico a quattro zampe, seppur ancora cucciolo, sia una complicazione. Dopo il cagnolino di pochi mesi salvato sabato sera grazie ad alcuni ragazzi che si sono calati nel letto del fiume Ancinale per strapparlo al gelo delle acque che lo avrebbero fatto morire assiderato, se non soffocato in quanto avvolto in una busta; dopo il ritrovamento di altri due cuccioli in condizioni simili, la storia si è ripetuta anche questa sera.  Un’altro cucciolo di pochi mesi è stato ritrovato nel fiume. Come detto, è infatti il quarto in pochissimi giorni ad essere recuperato tra le sponde dal fiume Ancinale. Anche questa volta ad accorgersi della presenza dell’indifeso animale sono stati dei passanti, che attirati dai latrati soffocati dalla paura ma incessanti grazie all’istinto di sopravvivenza, si sono avvicinati e hanno visto il povero cucciolo tra le erbacce a pochi centimetri dall’acqua, tremolante per lo spavento e per il freddo. Subito hanno poi chiamato i Vigili del Fuoco del distaccamento di Serra San Bruno la cui stazione, per fortuna, è distante soltanto qualche centinaio di metri di distanza. I pompieri si sono immediatamente recati sul posto, e una volta calati nel fiume hanno recuperato il povero cucciolo. L’amico a quattro zampe è poi stato portato via dagli stessi Vigili del Fuoco che dopo averlo asciugato e prestato le prime cure, hanno avvertito il servizio veterinario dell’Asp di Vibo Valentia e le autorità competenti.

Mangialavori interviene sulla questione dell’Italcementi e sulla vicenda dei lavoratori in mobilità

“Ho presentato una dettagliata interrogazione sulla questione dell’Italcementi e sulla vicenda dei lavoratori in mobilità che ancora non hanno trovato collocazione di lavoro, né percepito la cassa integrazione straordinaria in deroga”.

A renderlo noto è il consigliere regionale della CdL, Giuseppe Mangialavori ricordando che “Il colosso operante nel settore edile, di rilevanti dimensioni economiche ha chiuso battenti oltre ventiquattro mesi fa. Una vicenda che ha avuto importanti riflessi, specie sotto il profilo ambientalistico e lavorativo. L’obiettivo dichiarato da tutti i soggetti coinvolti nella vertenza (sia istituzionali che di associazioni varie) ha avuto, quale finalità precipua, la reindustrializzazione dell’area e la riconversione produttiva del sito. A tal fine sono stati elaborati vari progetti, mai però attuati”.

Mangialavori riepiloga le cifre: “In merito alle sorti dei lavoratori occorre precisare che 60 unità sono state reimpiegate in altri stabilimenti o strutture; per altri è stato incentivato il prepensionamento; 10 dipendenti, invece, sono stati collocati in mobilità. I lavoratori dell’indotto colpiti sono stati circa 400”.

“Nonostante le risorse umane e politiche impiegate - afferma il consigliere regionale - a tutt’oggi non è stato avviato alcun piano di rilancio industriale e/o economico dell’area. Il Tavolo già attivato per la vertenza, presso il ministero dello Sviluppo economico, non è mai stato chiuso, né però risulta operativo. L’intervento politico si fonda sul presupposto per cui non è ipotizzabile una crescita dell’economia locale che prescinda da progetti di rilancio dell’attività industriale, da ancorare ad un’inderogabile e preliminare esigenza di salvaguardia ambientale. L’impoverimento costante che imperversa in ogni area della regione rappresenta, d’altronde, una priorità politica, la quale - conclude Giuseppe Mangialavori - va affrontata con determinazione, concretezza ed efficacia”.

A Mongiana torna il carnevale

Grazie all’impegno di tutte le associazioni che operano a Mongiana, finalmente, dopo diversi anni, domenica 15 febbraio è ritornato a farsi vedere il Carnevale per le vie del piccolo borgo delle Reali Ferriere. Il Comitato Feste San Rocco, insieme all’Associazione Culturale MoMò, la Proloco di Mongiana, la Congrega, l’associazione Servi dei Sofferenti, il Coro “Don Martin”, l’Associazione libera di volontariato per i defunti e la squadra Cinghialai di Mongiana, con il sostegno dell’Amministrazione Comunale, sono riusciti ad organizzare una giornata da incorniciare. Diversi carri a tema, allestiti nelle settimane precedenti, hanno sfilato per le strade di Mongiana, portando uno spirito di festa ed entusiasmo a tutta la comunità. Il corteo si è poi concluso davanti al centro sociale nel quale sono stati sistemati diversi giochi e dove, a ritmo di musica, si ballava e si cantava. Non potevano mancare i dolci tipici, preparati e offerti dalle mamme. Assoluti protagonisti della giornata sono stati i più piccoli, i quali, con la loro gioia ed i loro sorrisi, sono riusciti a contagiare i più grandi e a farli sentire nuovamente bambini per qualche ora. Gli organizzatori possono ritenersi assolutamente soddisfatti e iniziare a pensare a come organizzare prossimi eventi con lo stesso spirito. «Si coglie l’occasione – fanno sapere gli organizzatori - per ringraziare tutti coloro i quali si sono impegnati e tutte le persone che hanno partecipato ai festeggiamenti».

Fabrizia, tornano in azione i ladri

FABRIZIA - Agosto è il periodo di vacanza per chi lavora e il momento di maggior lavoro per chi, come i topi di appartamento, non va in vacanza. Ma ce ne sono alcuni speciali che “lavorano” anche d’inverno. Come quelli che a Fabrizia, nel vibonese, da alcune settimane non perdono tempo per svaligiare, nottetempo, case, appartamenti e qualsiasi cosa abbia quattro mura e possa contenere alcunché che possieda valore. E’ un ritorno, un “revival” di un fenomeno che sembrava essere diminuito ma che, col suo ripresentarsi, incomincia a togliere il sonno a molti fabriziesi. A destare preoccupazione non è soltanto l’aumento dei furti ma anche la destrezza con la quale vengono commessi. I soliti ignoti, infatti, sono attenti ad osservare le abitudini delle vittime per poi entrare in azione sicuri di fare il colpaccio. La storia poi è sempre la stessa, il povero proprietario che rientra e scopre la visita della banda del buco. L’escalation dei furti sta destando preoccupazione e i cittadini invocano l’intervento delle Forze dell’Ordine che, appreso il fenomeno, hanno dichiarato guerra ai ladri e hanno intensificato i controlli.

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