Serra e Spadola per una notte tra i centri più freddi della Calabria

Il freddo e il gelo sono stati i protagonisti indiscussi della notte a cavallo tra giovedì e venerdì scorsi a Serra San Bruno, dove è stata registrata una delle temperature più basse dell’intera Calabria.

La stazione meteorologica presente nella cittadina della Certosa, per tutta la notte, è stata costantemente sotto lo zero, toccando il picco alle 7, quando è sprofondata a -6,9°.

Il gelo non ha risparmiato neppure Spadola, dove alle 6.45 il termometro ha fatto registrare 4,3° sotto lo zero. Temperatura meno rigida, invece, in altri centri delle Serre, come Fabrizia, dove la colonnina di mercurio si è attestata a -1,9°.

Si tratta di temperature tra le più basse registrate la stessa notte in Calabria. Rispetto a Serra, solo in due centri della Sila cosentina il freddo si è fatto sentire con maggiore intensità: a Serra Pedace e Spezzano Sila dove, rispettivamente, sono stati segnalati -9,5° e -8,7°.

Appena poco inferiore al dato serrese, quello registrato a Taverna, nella Sila Piccola, dove il termometro si è fermato a -6,8°.

Freddo intenso, infine, anche nei centri aspromontani di Cardeto (-5,1°) e Canolo Nuovo (-4,3°).

Dati tratti da https://www.meteonetwork.it/rete/livemap/#

Disperso trovato in stato d’ipotermia e con ustioni su diverse parti del corpo

Trovato in stato d’ipotermia, ma con leggere ustioni su diverse parti del corpo.

Si tratta di un uomo di cui si erano perse le tracce nella tarda serata di ieri nel Reggino. Le ricerche - iniziate intorno all’1 della notte scorsa – si sono dapprima concentrate nella zona di Serro Cerasia, per poi spostarsi sulla strada che porta a Polsi.

Il malcapitato è stato, infine, localizzato nei pressi del casello di Canolo, dove i Carabinieri di San Luca e gli specialisti del Soccorso alpino “Aspromonte” l’hanno trovato nei pressi di un’auto bruciata. 

L’uomo è stato quindi soccorso e trasferito in elisoccorso agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

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Avevano allestito una piantagione di marijuana, padre e figlio in manette

I carabinieri della Stazione di Agnana Calabra (Rc) e dello Squadrone eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, nei confronti di Salvatore e Giovanni Cartuccio, padre e figlio, di 53 e 27 anni.

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, a carico di Santo Todarello, di 28 anni.

I provvedimenti, emessi dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Locri, rappresentano l’epilogo di una complessa attività d’indagine effettuata dai militari della Stazione di Agnana Calabra in seguito al rinvenimento, avvenuto a settembre scorso, di una piantagione di marijuana.

In particolare, gli uomini dell'Arma, durante un rastrellamento, hanno rinvenuto a Canolo Nuovo, nell’alveo del torrente Maria, una piantagione di marijuana composta da circa 340 piante.

Le indagini hanno permesso di documentare e accertare che i tre si prendevano cura della piantagione provvedendo, alla concimazione, all’irrigazione ed alla coltivazione degli arbusti.

Fucile e munzioni nascosti in un bancone da bar, manette per un 28enne

I carabinieri della Stazione di Agnana Calabra (Rc) e dello Squadrone Cacciatori Calabria, hanno arrestato Nicodemo La Rosa, 28enne di Canolo, accusato di detenzione di armi clandestine.

In particolare, i militari, nel corso di una perquisizione domiciliare nell’abitazione dell'uomo, hanno trovato ben occultato all’interno di un bancone da bar un fucile illegalmente detenuto e diverse munizioni.

Dopo aver sequestrato l'arma ed i proiettili, i carabinieri hanno arrestato La Rosa, il quale, al termine delle attività di rito, è stato posto ai domiciliari.

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Rimuovono un tetto in Eternit senza autorizzazione, padre e figli denunciati

Durante un servizio di controllo del territorio finalizzato alla repressione dei reati ambientali, i carabinieri della Stazione Parco di Gerace hanno deferito in stato di libertà, F.G., 59enne operaio forestale di Calabria Verde ed i figli F.L., 24enne titolare di un’azienda agricola e F.E., 20enne, disoccupato.

I tre sono stati sorpresi  in località "Bosco" del comune di Canolo, all’interno del Parco nazionale d’Aspromonte, mentre erano intenti a rimuovere le lastre di eternit di un tetto.

Dopo aver sequestrato 14 pannelli di amianto, i militari hanno denunciato i tre per deposito sul suolo di rifiuti pericolosi e realizzazione abusiva di un’opera all’interno del perimetro del Parco senza la prescritta autorizzazione.

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Coltivazione di marijuana, tre arresti

I carabinieri della Stazione di Agnana Calabra e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare, emessa dal gip del Tribunale su richiesta dalla Procura della Repubblica di Locri, nei confronti di tre persone di Canolo, Bovalino e Palizzi.

Gli arrestati sono indagati per concorso in coltivazione continuata di ingente quantità di “cannabis indica”, aggravata dall’aver commesso il fatto da parte di tre o più persone.

Il provvedimento rappresenta l’epilogo di una complessa attività di indagine effettuata dai militari della Stazione di Agnana Calabra, in seguito al rinvenimento di una piantagione di marijuana.

Lo scorso luglio, infatti, gli uomini dell’Arma, nel corso di un rastrellamento, all’interno di un’area boschiva in parte demaniale e in parte privata, sita in località “Fiorentino” del Comune di Canolo, hanno scoperto una piantagione di marijuana estesa su più appezzamenti, composta da 1340 piante di lunghezza variabile, irrigata mediante un sistema di tubi in polietilene.

In seguito al rinvenimento, i carabinieri hanno controllato l'area per oltre un mese, documentando la presenza degli indagati che si sarebbero presi cura della piantagione, provvedendo, a turno, alla concimazione, irrigazione e coltivazione delle piantine.

Nel corso dell’operazione, per gli stessi fatti, è stata notificata un'informazione di garanzia nei confronti di un 63enne di Canolo.

Caccia in area protetta, denunciate tre persone

Nell’ambito di un servizio di controllo straordinario del territorio coordinato dal Reparto carabinieri Parco nazionale d’Aspromonte di Reggio Calabria e finalizzato alla repressione dei reati ambientali, i militari della Stazione Parco di Gerace hanno deferito in stato di libertà C.M., 40enne e C.C., 35enne, entrambi di Canolo, perchè sorpresi in auto, all’interno del Parco nazionale d’Aspromonte, con due fucili da caccia calibro 12.

Contestualmente, i carabinieri forestali della Stazione Parco di San Giorgio Morgeto hanno deferito in stato di libertà R.A., 40enne originario di Cinquefrondi e residente a Cittanova, perché trovato con un fucile il località "Piani di Zomaro, nel territorio del Parco d’Aspromonte.

Oltre alla denuncia dei tre cacciatori, gli uomini dell'Arma hanno proceduto al sequestro dei fucili.

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Fucile e droga nascosti in un cimitero, indagano i carabinieri

I militari della Stazione di Agnana Calabra, dello Squadrone eliportato Cacciatori di Vibo Valentia e delle Stazioni carabinieri forestali “Parco” di Gerace e San Giorgio Morgeto hanno arrestato un bracciante agricolo 26enne, di Canolo.

In particolare, durante una perquisizione effettuata in un’abitazione in uso al giovane, i carabinieri hanno rinvenuto, occultati nel cassonetto della serranda della sala da pranzo, due involucri contenenti 350 grammi di marijuana.

Inoltre, in località Schiavone di Canolo, all’interno del vecchio cimitero abbandonato, gli uomini dell’Arma hanno scoperto, nei locali a suo tempo occupati dal custode, un fucile calibro 16 senza matricola ed un involucro termosaldato con all’interno 700 grammi di marijuana.

Il materiale sequestrato, in ottimo stato di conservazione, è stato repertato e sottoposto a sequestro in attesa di essere sottoposto ad accertamenti tecnici.

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