A Cardinale e Torre di Ruggiero l'edizione 2023 della “Città della nocciola”

Saranno i comuni di Cardinale e Torre di Ruggiero, nella provincia di Catanzaro, storicamente vocati alla produzione corilicola, ad ospitare la diciannovesima edizione dell’assise nazionale di “Città della nocciola”.

Dall’1 al 3 dicembre 2023, a confronto esperti di primissimo piano, il mondo delle università, rappresentanti istituzionali nazionali, amministratori locali e produttori, per un dibattito a tutto campo sulla realtà della nocciola in Italia.

Previsto un focus sull’esperienza del progetto “Borgo della nocciola”, avviato dall’amministrazione comunale di Cardinale ed assurto a caso studio.

L’evento è organizzato da Tonda di Calabria bio, Gal “Serre Calabresi”, Comuni di Cardinale e Torre di Ruggiero, con la collaborazione in particolare dell’Associazione nazionale “Città della Nocciola”.

Cardinale, un anno fa la scomparsa del giornalista Bruno Cirillo: il ricordo di amici e colleghi

“Ad un anno dalla scomparsa, desideriamo rendere omaggio a un caro collega che ha lasciato un'impronta indelebile nelle nostre vite, sia professionali che personali”.

È quanto scrivono gli amici giornalisti del compianto corrispondente della Gazzetta del sud e speaker di TeleJonio Bruno Cirillo.

“La sua assenza è avvertita ogni giorno, e ci ritroviamo a rimpiangere non solo il collega esperto, ma soprattutto l'amico sincero e la persona eccezionale che era” prosegue il ricordo. “Il suo spirito vivace e la sua ironia erano contagiosi. Con lui, il lavoro si trasformava in un piacere, e ogni momento di svago diventava un'occasione per condividere risate e riflessioni profonde. La sua capacità di cogliere il lato ironico e scanzonato anche nei fatti più seri di politica nazionale e internazionale era un vero e proprio dono. Ci manca sentire il suo tono unico, capace di alleggerire anche le situazioni più tese” il prosieguo della nota. “Era un comunicatore nato, con una straordinaria abilità di adattarsi a qualsiasi mezzo: dalla radio alla televisione, dalla carta stampata ai social media. La sua versatilità non era solo un esempio per noi colleghi, ma anche un punto di riferimento per chi aspira a intraprendere la carriera nel mondo della comunicazione. Oggi - continua la nota - nel ricordarlo, sentiamo vivamente il vuoto lasciato dalla sua mancanza. La sua simpatia, la sagacia e la capacità di comprendere e raccontare la realtà con uno sguardo sempre critico e mai banale sono qualità rare che ci hanno arricchiti tutti. Era una di quelle persone che non si dimenticano facilmente, che lasciano un segno nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Vogliamo ricordarlo per tutto ciò che ci ha lasciato: le risate, le discussioni appassionate, le lezioni non dette ma trasmesse con l'esempio. La sua eredità vive nelle storie che ha raccontato, nelle amicizie che ha coltivato e nel modo in cui ha saputo toccare la vita di ciascuno di noi”.

“Caro amico - è la conclusione - la tua mancanza è un vuoto che continuiamo a sentire ogni giorno, ma il tuo ricordo e il tuo spirito rimangono sempre con noi. Grazie per tutto quello che ci hai dato”.

A Chiaravalle, la Tonda di Calabria bio, tra le risorse agroalimentari protagoniste di un tavolo tematico promosso dal Gal “Serre Calabresi”

“Verso il distretto del cibo delle Serre Calabresi” è stato l’argomento filo conduttore di un tavolo tematico promosso e organizzato, a Chiaravalle, dal Gruppo di Azionale locale.

Di risorse agroalimentari e della loro potenzialità di sviluppo per un ampio territorio si è parlato in un confronto a più voci che ha spaziato in particolare dalle nocciole, al miele, alle castagne.

Sulla necessità di riconoscere il giusto prezzo ad un prodotto di qualità, si espresso il presidente del Gal “Serre Calabresi”, Marziale Battaglia. Un risultato che può essere raggiunto – ha spiegato ­ – mediante la trasformazione e l’apertura di botteghe del contadino, attraverso il coinvolgimento di aziende recettive e di ristorazione, rendendo al contempo con tali iniziative più attrattivo il territorio per i visitatori. Una riflessione che vale anche per la Tonda di Calabria bio, uno dei prodotti di punta dell’area Gal.

Francesco Scalfaro, presidente del Distretto rurale “Serre Calabre”, recentemente riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura anche come Distretto del cibo, si è espresso sulla necessità di mettere in rete i prodotti, di creare filiere, di porre in essere strategie differenti per filiere diverse, di legare i prodotti ai vari aspetti del territorio e sull’importanza di far capire all’utente finale (ospite, turista o cittadino) quali elementi conferiscono valore, il che richiede un approccio innovativo anche in termini d’informazione.

Il presidente onorario del Consorzio Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria, Piero Martelli, ha evidenziato l’intraprendenza dei produttori che dal nulla sono riusciti a far conoscere il proprio prodotto in tutta Italia e ad approdare anche all’estero, la volontà di puntare sul biologico, la necessità di continuare ad investire sulla produzione e sull’innovazione. «Abbiamo studiato i sistemi di produzione di altre regioni, ma abbiamo bisogno ancora di investire per aumentare la quantità del prodotto, passaggio che non può avvenire se non con il coinvolgimento delle famiglie, come avveniva in passato e che sono un elemento strategico per recuperare tutti quei terreni che sono stati abbandonati. Si aumenterebbe l’indotto per il territorio, creando ulteriori fonti di reddito per le comunità locali. Ciò rappresenterebbe anche un’azione di contrasto allo spopolamento dei centri interni. Sarebbe la realizzazione di un sogno, ma anche di un complesso progetto che richiede una visione nuova, ma confidiamo nella forza di una realtà, il Consorzio, che si confronta su vasti orizzonti e ha portato alto, negli anni ed in importanti contesti, il vessillo della Calabria». Con entusiasmo ha evidenziato l’attenzione del mondo della scuole per il territorio, nelle quali si formano le professionalità, più volte coinvolte in iniziative legate al settore corilicolo.

Cardinale, nuove frontiere per la nocciola Tonda di Calabria bio

Di proprietà salutistiche, prospettive scientifiche per la nocciola Tonda di Calabria bio e turismo esperienziale si è parlato nel corso di un convegno a Cardinale (Cz).

La nocciola Tonda calabrese acquisisce sempre maggiore potenzialità di sviluppo, la coltura ha rischiato di perdersi, ma grazie agli investimenti dei produttori è divenuta oggi un vero e proprio caso da studiare a livello nazionale.

Merito anche del Comune di Cardinale che ha deciso di fare della valorizzazione di questo prodotto uno dei fulcri della propria azione amministrativa, come ha evidenziato il sindaco Danilo Staglianò. Tanto da predisporre un progetto ad hoc nell’ambito del bando Borghi della Regione Calabria. Un progetto che ha ottenuto un finanziamento di un milione e mezzo di euro e che ufficialmente investe il Comune del titolo di Borgo della nocciola.

A Cardinale sorgerà anche il secondo museo, in Italia, dedicato alla nocciola. Nell’ambito di questo progetto, ha sottolineato ancora Staglianò, «con coraggio il Comune di Cardinale ha deciso di investire anche sulla ricerca scientifica». Allo studio da parte del Centro di ricerca Crisea, le potenziali applicazioni in campo nutraceutico delle proprietà della nocciola Tonda di Calabria.

Gli interventi intrapresi dalle amministrazioni comunali dei territori di produzione, Cardinale e Torre di Ruggiero hanno fornito grande aiuto alle azioni poste in essere negli anni dai produttori, ha osservato Giuseppe Rotiroti, presidente del Consorzio Valorizzazione e Tutela nocciola di Calabria e dell’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio.  Il Comune di Torre, ha spiegato il sindaco Vito Roti, assieme ad altri centri del comprensorio, tra i quali anche Cardinale ha presentato, nell’ambito de Cis (Contratti Istituzionali di Sviluppo) di Invitalia, un progetto di 15 milioni di euro, per la valorizzazione della nocciola e sulle nanoscienze. Il progetto è risultato finanziabile. L’auspicio, ha sottolineato, è che data la rilevanza venga presto finanziato.

Con la ricerca si spunta a varcare una nuova frontiera, che comporterebbe un’ascesa straordinaria per la Tonda di Calabria bio. I primi campionamenti sono stati avviati e si punta ad identificare delle proprietà che distinguano la Tonda calabrese, da altre varietà e a dimostrare come esse possano essere particolarmente preziose alleate per la salute. Più nello specifico, Giosuè Costa, professore di Chimica degli Alimenti presso l'Università di Catanzaro, si è soffermato sul ruolo dei nutraceutici, prodotti che oltre alla loro funzione nutritiva posseggono delle sostanze in grado di influenzare alcuni processi fisiologici dell’organismo, migliorando lo stato di salute e contribuendo a prevenire il rischio di malattie. Il nutraceutico si trova a metà strada tra l’alimento ed il farmaco.

Stefano Alcaro, professore di Chimica Farmaceutica dell'Università di Catanzaro e presidente del Centro di ricerca Crisea, ha illustrato quali saranno le fasi e gli obiettivi della ricerca in atto.

Il nocciolo è una pianta già conosciuta diecimila anni, ha informato Carmine Lupia, direttore del Conservatorio etnobotanico di Castelluccio Superiore (Pz) e di Sersale (Cz). Le sue proprietà curative e benefiche erano già note ai Greci e ai Romani, era simbolo di fertilità ed impiegata anche nei riti religiosi. Della presenza della nocciola in Calabria parlano fonti storiche autorevoli come Gabriele Barrio e Girolamo Marafioti. La nocciola veniva usata anche per la produzione del gelato, nell’antica tradizione delle “nivere”, esistita sino agli Cinquanta/Sessanta del secolo scorso.

Anche nel settore del turismo esperienziale, ha riferito Rosario D’Acunto presidente di Assotes (Associazione Professionale degli Operatori per il Turismo Esperienziale), oltre che dell’Associazione nazionale “Città della nocciola”, c’è bisogno di distinguersi e perché ciò avvenga bisogna puntare sul genius loci. «La felicità non sta nel possedere un bene, ma nell’aver vissuto l’esperienza», non ripetibile altrove.  Si tratta di un’economia civile che pone al centro persona, lo sviluppo del bene comune, instaurando relazioni tra le persone.  È intervenuto anche Renato Daniele, dirigente dell’Istituto professionale di Stato Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera di Soverato.

Le conclusioni sono state affidate al presidente di Confagricoltura Calabria, Alberto Statti, che ha evidenziato «il valore di un’agricoltura multifunzionale, la lungimiranza dei produttori di nocciola che da oltre dieci anni hanno puntato sul biologico, la potenzialità di un’agricoltura che richiama molti giovani, la necessità di fare rete, il potenziale delle innumerevoli produzioni agricole delle Calabria che sono ancora da scoprire, la realtà della Calabria, tra le prime d’Europa per sostenibilità ambientale».

A Cardinale convegno sulle proprietà salutari e le potenzialità per il turismo esperienziale della nocciola Tonda di Calabria bio

Rappresenterà un'occasione per esplorare le straordinarie tradizioni, le proprietà salutistiche, le prospettive scientifiche della nocciola Tonda di Calabria bio, le opportunità per lo sviluppo turistico ad essa legate, il convegno che si terrà giovedì 24 agosto alle ore 18, presso la Fattoria didattica Rotiroti a Cardinale (Cz).

Interverranno: Carmine Lupia, direttore del Conservatorio etnobotanico di Castelluccio Superiore (Pz) e di Sersale (Cz), che si soffermerà sugli aspetti tradizionali e culturali relativi alla nocciola, tratteggiando un affascinante quadro storico dalle origini ad oggi; Giosuè Costa, professore di Chimica degli alimenti presso l'Università di Catanzaro, relazionerà sul ruolo dei nutraceutici nella salute umana e approfondirà le proprietà salutari della nocciola Tonda Calabrese; Stefano Alcaro, professore di Chimica farmaceutica dell'Università di Catanzaro e presidente del Centro di ricerca Crisea, fornirà dettagli sulla ricerca scientifica finanziata dal progetto “Borgo della nocciola” del Comune di Cardinale, nel cui ambito  il Centro Crisea condurrà uno studio sulla nocciola Tonda Calabrese, per ampliare le conoscenze relativamente alle potenziali applicazioni in campo nutraceutico.

Sulle proprietà benefiche per la salute di questa prelibatezza e sul ruolo fondamentale per promuovere il turismo esperienziale, relazionerà Rosario D’Acunto, presidente Associazione nazionale “Citta della nocciola” e presidente nazionale Assotes (Associazione professionale operatori per il turismo rsperienziale). Tra le nuove destinazioni legate ai territori della nocciola italiana si soffermerà, in particolare, sul caso studio di Cardinale e della Nocciola bio di Calabria.

Le conclusioni dei lavori, saranno affidate ad Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria.

Saranno presenti anche i sindaci dei due territori di produzione della Tonda calabrese, Danilo Staglianò di Cardinale e Vito Roti di Torre di Ruggiero. In rappresentanza del settore corilicolo interverrà Giuseppe Rotiroti, presidente dell’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio e del Consorzio di valorizzazione e tutela nocciola di Calabria, due realtà che negli ultimi anni, con la caparbietà dei loro soci, tanto hanno fatto e stanno facendo per il rilancio del territorio e di un prodotto di elevata qualità.

Gal “Serre Calabresi”, pronti i disciplinari Pat per quattro prodotti agroalimentari di nicchia

La nocciola Tonda calabrese, il mostacciolo di Badolato, il miele di Amaroni e il carciofino selvatico di Santa Caterina sono solo i primi prodotti di un paniere di prodotti di nicchia caratterizzanti l’area del Gal “Serre calabresi”, per i quali sono stati redatti dei disciplinari Pat (Prodotti Agroalimentari Tradizionali). Per altri otto, ha informato il presidente del Gal, si procederà dopo l’estate. Iniziative, queste, intraprese nell’ambito del progetto di cooperazione “Terre di Calabria”, finalizzato alla promozione del territorio e delle risorse agroalimentari. Ma l’azione di promozione proseguirà, ha spiegato ancora, grazie all’intervenuta assegnazione di nuove risorse pari a circa 160 mila euro e finalizzate a un progetto per la promozione, lo sviluppo del territorio, dei prodotti tipici e delle micro-filiere.

Gli incontri che hanno portato, rispettivamente, a Cardinale, Badolato, Amaroni e Santa Caterina, hanno rappresentato un momento di confronto e di condivisione con le realtà locali, a partire da istituzioni, dai produttori e dagli operatori economici, ma anche con custodi della memoria della tradizione, dalle quali sono state accolte le istanze e le osservazioni. Negli incontri pubblici sono state presentate, infatti, proposte di disciplinari, “le migliori bozze”, frutto di ricerca e indagine sul territorio, elaborati dall’esperto Nicola Gallinaro, coadiuvato da Giulia Lazzarini, e per l’attività sul campo dai rilevatori Raffaele Campagna e Salvatore Vispetri.

I disciplinari rappresentano il primo livello di riconoscimento delle produzioni, legate ad aree geografiche limitate, ed offrono garanzie al consumatore in termini di qualità, di tipicità, di specifici metodi tradizionali di produzione e lavorazione. Sono anche un’opportunità di maggiore visibilità dei prodotti e quindi conferiscono con il riconoscimento Pat, un valore aggiunto che si traduce in maggiore attrattività d’investimento per gli operatori economici e d’acquisto per i consumatori. Conclusa questa prima fase, si lavorerà da parte del Gal all’elaborazione finale, affinché i disciplinari possano essere inclusi in un apposito elenco, istituito dal Ministero dell’Agricoltura, previo passaggio dalla Regione.

La nocciola “Tonda calabrese”

«Finalmente abbiamo un documento che descrive quello che facciamo da anni», questo il commento di Domenico Martelli, vicepresidente  del Consorzio Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria  che ha accolto la presentazione del disciplinare, ringraziando il Gal “Serre Calabresi”, per il sostegno costante e valido. Un primo passo in termini di riconoscimento della nocciola prodotta nell’areale di Cardinale e Torre di Ruggiero, in attesa del completamento dell’iter per l’Igp, come evidenziato dall’esperto Nicola Gallinaro. Una nocciola introdotta nel territorio nel 1700 e che oggi con le sue piante connota il paesaggio.

Marziale Battaglia ha evidenziato: come la nocciola “Tonda calabrese”, assieme al miele di Amaroni rappresenti un prodotto di punta del territorio del Gal, i passi da giganti compiuti negli ultimi dieci anni dal Consorzio Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria.

Ha ricordato l’esperienza positiva del connubio tra la nocciola Tonda calabrese ed il miele di Amaroni per dare vita ad un prodotto trasformato quale il “No&Mi”, che è stato testato per due anni con la collaborazione dell’Istituto alberghiero di Soverato ed il pastry chef Paolo Caridi. Una futura commercializzazione potrebbe rappresentare una nuova opportunità di sviluppo.

La nocciola dagli anni Cinquanta in poi, ha osservato Piero Martelli presidente onorario del Consorzio, ha rappresentato una fonte di economia per le famiglie. Ha evidenziato la necessità di una produzione corilicola al passo con i tempi per resistere alle leggi del mercato, e su questo i produttori hanno investito molto in termini di attrezzature, meccanizzazione e molti dei quali hanno puntato sulla coltivazione biologica.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Cardinale, Danilo Staglianò, per questa nuova iniziativa del Gal che valorizza un prodotto del territorio, al quale la sua amministrazione ha riconosciuto uno spazio rilevante nell’indirizzo politico. Significativo, in tal senso, il progetto “Borgo della nocciola”, finanziato dalla Regione Calabria, in corso di realizzazione che consentirà di realizzare interventi di riqualificazione urbanistica, di accoglienza turistica, iniziative culturali, attività di ricerca sulla proprietà nutraceutiche della nocciola e valorizzazione dei territori con specifici percorsi. Nell’ottica di valorizzazione del territorio, concorrono a quest’azione i finanziamenti del Gal per il recupero di antiche fontane e per la realizzazione di percorsi di trekking.

Il mostacciolo di Badolato

Il presidente del Gal, Marziale Battaglia, ha posto in evidenza: le potenzialità di un borgo capace di attrarre turisti stranieri, che si distingue per tradizioni, suggestive quelle del periodo pasquale; le potenzialità del turismo, dell’enogastronomia locale, quale opportunità di sviluppo e di lavoro, creando nuove professioni. Nell’ottica di nuovi sbocchi economici si inserisce la proposta di disciplinare, presentata nella sala consiliare.

Il vicesindaco Ernesto Menniti ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa del Gal con l’auspicio che possano esserne realizzate altre. Ha espresso poi la disponibilità dell’Amministrazione comunale a procedere con l’iter per il riconoscimento Deco.

Presente anche il consigliere Vincenzo Varano che ha espresso il suo plauso.

I dettagli tecnici del disciplinare sono state esposte dall’esperto Nicola Gallinaro. Ha sottolineato come la stesura dello stesso sia stata anche l’opportunità per riscoprire il territorio. Il disciplinare offrirà al mostacciolo di Badolato un sigillo di garanzia, rendendo il prodotto più attrattivo da un punto di vista commerciale e conferirà maggiore visibilità.

Da Guerino Nisticò, dell’Associazione “Riviera e Borghi degli Angeli” la soddisfazione perché si è destata l’attenzione su un prodotto antico ed autentico, perché il disciplinare segnerà un passaggio importante.

Da Gregorio Muzzì del Gal, in evidenza l’importanza dell’approccio e della partecipazione dal basso, del confronto, perché ogni prodotto racconta una storia, l’opportunità del disciplinare per riscoprire un prodotto che si stava perdendo.

Parole di apprezzamento anche dall’operatore turistico Eugenio Mosca e dal presidente della Proloco, Pietro Piroso.

Il miele di Amaroni

Se la produzione del miele affonda le sue origini nella preistoria, ad Amaroni fonti storiche attestano quest’attività  come presente già nel 1800.

Dal 2005, Amaroni, fa parte di “Città del Miele”, un’associazione che unisce, in tutta Italia, i diversi luoghi e le realtà che raccontano la storia, la natura, le tradizioni e i sapori legati ai mieli italiani.
Lo stesso Comune di Amaroni ha creato un marchio collettivo e un brand “Amaroni Mieli. I buoni di Calabria”, a disposizione di tutti gli apicultori. Nel 2013 il Comune ha istituito il marchio Deco.

Nel territorio opera dal 2007 l’Associazione Ama.M.I, che unisce dodici aziende di Amaroni, dotate di attrezzatura all’avanguardia.

Lieto di accogliere questa nuova iniziativa da parte del Gal si è dichiarato il sindaco Luigi Ruggiero, che ha evidenziato le potenzialità dell’agricoltura che può dare una buona fonte di reddito e come possa essere strumento per contrastare lo spopolamento.

Nell’intervento di Marziale Battaglia: il miele come la nocciola, prodotto di punta dell’area del Gal, che negli ultimi anni, con l’impegno costante dei produttori, ha conquistato sempre più la ribalta nazionale con premi e riconoscimenti.

Gallinaro, nel descriverne le caratteristiche tecniche, si è soffermato sull’ulteriore forza che potrà derivare dal marchio Pat, valorizzando qualità, storia ed identità, in attesa di avere, quando i tempi saranno maturi, anche forme di tutela più importanti, in termini di marchi.

La serata si è arricchita con gli interventi degli operatori del settore, in particolare Giuseppe Olivadoti, presidente di Ama.Mi (Amaroni Miele Italiano) e Carlo Bova, vicepresidente di Ama.Mi e responsabile provinciale di Aprocal. Tra gli interventi anche quello del vicesindaco Teresa Lagrotteria e di Gregorio Muzzì del Gal.

Il carciofino selvatico prodotto a Santa Caterina

I calanchi di Santa Caterina sullo Ionio sono l'areale del carciofino selvatico, che alcuni giovani intraprendenti hanno deciso di valorizzare con la loro idea d’impresa. Non solo, essendo l’operazione di mondatura particolarmente difficile ed usurante per le spine che lo ricoprono, hanno investito nella sperimentazione di attrezzature meccaniche per la lavorazione del prodotto. Un’operazione che potrebbe cambiare prospettiva ed indotto.

«La comunità di Santa Caterina è molto affezionata a questo prodotto che appartiene alla vita sociale» ha osservato l’imprenditore e consigliere comunale delegato all’agricoltura, Raffaele Dolce.

«La mondatura del carciofino selvatico è stato da sempre un rituale che coinvolgeva famiglie e vicinati, negli spiazzi e nei vicoli del paese» ha aggiunto, raccontando l’esperienza di un’impresa avviata cinque anni fa e la potenzialità strategica di un pianta che non necessita di essere irrigata ed è semipermanente. «Santa Caterina – ha dichiarato – potrebbe divenire un distretto del carciofino selvatico».

Il presidente Battaglia, ha evidenziato come il Gal non abbia solo un prodotto identitario e come l’eccellenza dei vari prodotti possa ottenere un prezzo più remunerativo se inseriti in una filiera, se un buon prodotto viene lavorato e trasformato.

Gallinario si è soffermato, oltre che sulle caratteristiche del disciplinare, sulla visione di futuro ampia che connota il Gal, grazie ad un lavoro di dialogo e di crescita comune con il territorio. Ha osservato come accanto al carciofino selvatico che è un prodotto incredibile, possa essere valorizzato anche l’olio nel quale si conserva.

Gregorio Muzzì ha posto l’accento sul valore di un lavoro di concertazione che parte dal basso, dell’ascoltare la gente, di raccoglierne i suggerimenti per capire le prospettive di un disciplinare. Ha lodato, in tal senso l’intuizione del Dipartimento dell’Assessorato all’Agricoltura, di coinvolgere tutti i Gal Calabresi nel progetto “Terre di Calabria”.

A questi interventi si sono aggiunte le riflessioni dello scultore e filologo Antonio Tropiano, di esperti del settore agricolo quale Francesco Quaranta e di ristoratori locali.

Nocciola Tonda calabrese, il Gal “Serre calabresi” promuove un disciplinare Pat

Si sta lavorando ad un disciplinare Pat (Prodotti agroalimentari tradizionali) per la nocciola Tonda calabrese. Un’iniziativa, intrapresa dal Gal “Serre Calabresi”, nell’ambito di un ampio paniere di prodotti. La proposta è stata presentata a Cardinale, ad amministratori locali dello stesso Comune, del Comune di Torre di Ruggiero e ai produttori. La versione definitiva, previo passaggio dalla Regione, potrà essere inserita in un apposito elenco istituito dal Ministero dell’Agricoltura, come spiegato dell’esperto Nicola Gallinaro che ha descritto le caratteristiche tecniche del documento.

«I disciplinari rappresentano il primo livello di riconoscimento delle produzioni tipiche territoriali. Per noi produttori è un primo significativo passo, in attesa di concludere l’iter per la concessione dell’Igp» ha osservato Giuseppe Rotiroti, presidente consorzio Valorizzazione e tutela nocciola di Calabria e dell’associazione “Produttori Tonda di Calabria bio”.

«Finalmente abbiamo un documento che descrive quello che facciamo da anni», ha dichiarato Domenico Martelli, vicepresidente del consorzio valorizzazione e tutela nocciola di Calabria. Un commento che è la sintesi delle impressioni dei produttori.

Il presidente del Gal “Serre Calabresi”, Marziale Battaglia ha evidenziato: l’impegno costante dei produttori per promuovere una cultivar di grande qualità, gli importanti risultati da loro raggiunti nell’ultimo decennio; come lo sguardo su una prospettiva futura sia rappresentato anche dallo sperimentato connubio tra la nocciola Tonda di Calabria bio ed il miele di Amaroni per realizzare un prodotto finito quale il “No&Mi”, la cui commercializzazione potrebbe costituire un ulteriore punto di svolta e di sviluppo.

Piero Martelli, presidente onorario del Consorzio, ha sottolineato come la coltivazione corilicola sia stata dalla metà del secolo scorso un’importante fonte di reddito per le famiglie della comunità locale. Una produzione che negli ultimi anni si è modernizzata, con investimenti in attrezzature, meccanizzazione e con la scelta, intrapresa da gran parte dei produttori, di una coltivazione biologica. Scelta che ha consentito di aumentare il valore del prodotto e di ritagliarsi uno spazio in un mercato di nicchia, di consumatori particolarmente attenti alla qualità.

Con favore si è espresso anche il sindaco di Cardinale, Danilo Staglianò, per questa nuova iniziativa del Gal che promuove un prodotto del territorio, sul quale la sua amministrazione ha puntato molto. È in fase di realizzazione, in tal senso, il progetto “Borgo della nocciola”, finanziato dalla Regione Calabria, che valorizzerà il centro delle Preserre con interventi di urbanistica e consentirà di porre in essere iniziative di promozione turistica, attività culturali e di ricerca sulle eventuali proprietà nutraceutiche della nocciola.

La Tonda di Calabria bio, all’Expo Fata di Villaggio Mancuso a Taverna

La nocciola Tonda di Calabria bio, presente nei giorni scorsi all’Expo Fata, presso il Villaggio Mancuso di Taverna, ospitata, assieme ad altri prodotti, in uno degli stand di Confagricoltura.

La fiera, alla prima edizione, finalizzata alla promozione delle risorse turistiche ed agricolo-ambientali della Calabria centrale, è stata organizzata dalla Fondazione "Eugenio Mancuso", in collaborazione con la Camera di Commercio Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, organizzazioni di categoria del settore agricolo e con il patrocinio del Consiglio regionale.

Un evento che punta ad avere respiro regionale e nazionale e a divenire un appuntamento fisso, al quale Giuseppe Rotiroti, presidente del Consorzio Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria e dell’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio ha ritenuto «importante esserci, in quanto opportunità per dare risalto ai prodotti che eccellono per qualità, produzione e rappresentativi della nostra regione, in quanto occasione per fare rete con le altre realtà produttive presenti. Una modalità corale e collettiva di promuovere le risorse di un ampio territorio».

«Abbiamo creduto molto nel lavoro costante di crescita nel settore corilicolo che stanno ponendo in essere il Consorzio di Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria ed i produttori di Tonda bio – ha osservato Walter Placida, presidente provinciale di Confagricoltura. – Con la presenza all’Expo Fata si è voluto contribuire a dare continuità a questo impegno. Confagricoltura tiene a creare opportunità per le proprie aziende iscritte», da qui la determinazione di sostenere i costi dei dieci stand nei quali sono state ospitate.

«L’Expo Fata – ha ancora osservato Placida – è un evento nel quale abbiamo creduto sin dall’inizio, insieme alla Fondazione “Eugenio Mancuso”. L’auspicio è che possa crescere ed acquisire sempre maggiore rilevanza».

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