Pedopornografia, 42enne arrestato in Calabria

Il compartimento Polizia postale e delle comunicazioni di Reggio Calabria, nell’ambito dell’azione di contrasto al fenomeno della pedopornografia online, ha eseguito una perquisizione locale, personale ed informatica a carico di un 42enne residente nella provincia di Reggio Calabria, resosi responsabile del reato di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico mediante social network.

La perquisizione e l’immediata attività di analisi forense effettuata da personale specializzato della polizia di Stato ha consentito di rinvenire oltre mille, tra immagini e video con bambini in tenera età abusati da soggetti adulti, il che ha determinato l’arresto in flagranza di reato.

Le successive indagini tecniche svolte sul materiale informatico sequestrato hanno consentito di accertare, allo stato degli atti e fatte salve le successive verifiche giudiziarie, il possesso di un ingente quantitativo di file multimediali di natura pedopornografica, ritraenti minori anche di tenera età, archiviato sia sui propri dispositivi fissi e mobili, sia direttamente sul web, in cloud.

Come in precedenti occasioni, anche in questa vicenda è stato fondamentale il ruolo d’impulso assunto da una segnalazione pervenuta attraverso il circuito internazionale di cooperazione in materia di contrasto allo sfruttamento dei minori online, con enti esteri e associazioni non governative, i cui sviluppi sono coordinati sul territorio nazionale dal Centro nazionale per contrasto alla pedopornografia online, incardinato a Roma presso il servizio Polizia postale e delle comunicazioni.

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Acquisti online i “5 consigli” della polizia postale

Negli ultimi due anni le abitudini dei cittadini italiani si sono modificate profondamente, con una decisa evoluzione della digitalizzazione del Paese. Dopo la necessità pratica di usufruire di servizi online che supplissero a quelli fisici durante le fasi di lockdown, il ricorso al web è diventato un’abitudine per le famiglie italiane, che ne hanno apprezzato semplicità, velocità e comodità. Poter gestire gli acquisti e le compravendite, anche tra privati, comodamente da casa è diventata la nuova normalità per il 44% degli italiani*..

Questa abitudine, anche in vista del boom di acquisti che si registra in questi ultimi giorni a ridosso del Natale, riporta l’attenzione sull’importanza di utilizzare in sicurezza i servizi offerti dal web e dalle app, in particolare per quanto riguarda la compravendita tra privati; un tema su cui da anni Polizia postale e delle comunicazioni e Subito fanno informazione. Per questo Polizia postale vuole essere accanto ai cittadini ancora una volta con un’azione congiunta con Subito, principale piattaforma in Italia per vendere e comprare con oltre 13 milioni di utenti unici mensili, promuovendo un’esperienza di acquisto serena e sicura in ogni fase grazie a “5 consigli per gli acquisti” online tra privati. Poche e semplici regole da seguire e che coprono tutto il processo di acquisto, dal momento della ricerca e scelta dell’articolo che si intende acquistare, al contatto con il venditore e fino alla ricezione dell’oggetto desiderato.

Polizia postale è in prima linea per assistere i cittadini sulla sicurezza in rete, aiutandoli a individuare possibili rischi e ad acquistare maggiore dimestichezza con il canale, sviluppando degli strumenti di difesa. L’informazione e la prevenzione sono strategiche: per questo è parte della sua missione fornire ai consumatori consigli pratici, perché siano loro i primi a riconoscere quando c’è qualcosa di sospetto, ma anche e soprattutto per aiutarli a vivere questa esperienza d’acquisto con tutta la serenità che merita.

“Facciamo tanto per rendere Subito un posto sicuro, ma da leader della compravendita tra privati in Italia abbiamo anche la responsabilità di aiutare i nostri utenti a prendere decisioni informate. In questo la collaborazione con Polizia Postale è per noi decisiva, soprattutto in chiave di prevenzione e informazione” dichiara Massimiliano Dotti, Customer experience director di Subito. “Ogni giorno 2,7 milioni di italiani ci usano per i loro acquisti ed è fondamentale fornire loro una piattaforma dove comprare e vendere in sicurezza. Per questo abbiamo introdotto il nuovo servizio TuttoSubito, che integra in piattaforma pagamento e spedizione, per un servizio door-to-door che accorcia le distanze aumentando sicurezza, tutelando venditore e compratore”.

Ed ecco i “5 consigli per gli acquisti” online tra privati, a distanza e in sicurezza realizzati da Polizia postale e delle comunicazioni e Subito:

1. Informarsi
Informati sempre su ciò che vuoi acquistare basandoti sulle tre caratteristiche fondamentali di un annuncio:
Prezzo →Confronta sempre diversi annunci per farti un'idea più precisa del prezzo senza farti allettare da un importo troppo basso.
Foto → Prediligi annunci con foto chiare e dettagliate e, quando possibile, con video o tour virtuali.
Descrizione → Orientati sempre su annunci ben strutturati e scritti correttamente, in grado di fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno.
2. Contattare l’inserzionista con la chat ufficiale
Usa sempre la chat ufficiale della piattaforma che stai utilizzando, integrata nell’App.
Per qualsiasi tipo di comunicazione rimanere all'interno della piattaforma ufficiale ti garantisce sempre una maggiore sicurezza e protezione.
Per evitare brutte sorprese, diffida da chi ti chiede con insistenza di esser contattato su email o chat alternative.
3. Proteggere dati personali e sensibili
Proteggi sempre i tuoi dati personali e sensibili. Valuta sempre attentamente quali dati fornire pensando se siano davvero necessari per quello che stai facendo.
Presta sempre attenzione a rimanere all’interno della piattaforma ufficiale, seguendo passo dopo passo le indicazioni per completare la compravendita in modo sicuro e garantito.
Non utilizzare mai link esterni o non sicuri in cui ti vengono richiesti dati di pagamento o sensibili.
Per qualsiasi dubbio contatta sempre il centro assistenza ufficiale della piattaforma.

4. Scegliere sempre sistemi di pagamento e spedizione ufficiali
Scegli sempre i sistemi di pagamento e spedizioni ufficiali, integrati nel processo di acquisto in App.
Con questi sistemi ogni fase della compravendita sarà interamente gestita e garantita dalla piattaforma.
Grazie alla protezione acquisti il denaro sarà trattenuto dalla piattaforma e inviato al venditore solo dopo che avrai confermato la ricezione dell’oggetto.
Scegli sempre la spedizione integrata per concludere un affare in sicurezza, potendo monitorare lo stato della spedizione e seguire l’intero processo di compravendita.
5. Dare la propria opinione
Prediligi gli affari con utenti valutati positivamente e collabora anche tu a rendere la tua piattaforma di compravendita preferita più sicura e connessa.
Valuta sempre gli utenti con cui concludi gli affari. La tua recensione è importante perché permette agli altri utenti di conoscersi tra loro, di fidarsi e di creare un ambiente più sicuro.

Pedopornografia, 63enne arrestato in Calabria

Dietro l’apparenza innocua di un normale impiegato e padre di famiglia, si celava la personalità di un appassionato collezionista di immagini e video pornografici, realizzati mediante l’utilizzo di minori di diciotto anni.

È questo il profilo di un impiegato 63enne residente a Reggio Calabria, che emerge dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere adottata nei suoi confronti dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Il provvedimento restrittivo è stato eseguito dalla polizia postale di Reggio Calabria che, qualche tempo addietro, aveva eseguito una perquisizione presso l’abitazione e la sede lavorativa dell’indagato nell’ambito di un altro procedimento penale aperto, sullo stesso fenomeno, dalla Procura della Repubblica di Venezia.

L’accurata analisi svolta dagli specialisti della polizia postale, avrebbe consentito di rinvenire quasi 2 mila files di immagini e video conservati nelle memorie digitali degli strumenti sequestrati, dal contenuto esplicitamente pedo-pornografico del quale, secondo l’accusa, l’uomo era perfettamente consapevole, tanto che gli viene contestata l’aggravante dell’utilizzo di mezzi atti ad impedire la propria identificazione. 

Gli accertamenti avrebbero, inoltre, permesso di provare anche la divulgazione del materiale e la presenza di video che documentano abusi sessuali su vittime preadolescenti, nonché la creazione di apposite “cartelle” destinate a classificare le diverse tipologie di immagini e video. 

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Si fa mandare foto intime da una minorenne e poi la ricatta, indagato 19enne

Gli uomini della Polposta di Cosenza, su decreto della Procura distrettuale di Catania, hanno effettuato una perquisizione ad un diciannovenne residente in provincia di Cosenza.

La perquisizione è scaturita nell’ambito di un'indagine in cui il giovane risulta coinvolto in quanto ritenuto responsabile del reato sex extortion.

Secondo l’accusa, il ragazzo avrebbe cercato di estorcere denaro ad una minorenne catanese alla quale aveva chiesto l’invio di foto intime. Una volta ricevo il materiale fotografico, il giovane avrebbe minacciato la ragazza di divulgarlo in rete qualora non gli fosse stato corrisposto del denaro.

Iniziato e proseguito online, il rapporto tra i due era culminato nell’invio da parte della ragazza di foto che il diciannovenne avrebbe chiesto in maniera piuttosto pressante.

A scoprire la vicenda, il padre della ragazza che ha denunciato il tutto alla Polizia Postale di Catania.

Le indagini hanno permesso di risalire all’identità del presunto autore della sex extortion. La Procura distrettuale di Catania ha, quindi, emesso un decreto urgente di perquisizione. Nel corso dell’attività ispettiva gli agenti hanno hanno sequestrato uno smartphone e supporti informatici nella disponibilità dell’indagato.

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Sex extorsion: adescano giovane sul web e gli estorcono denaro, la polizia li identifica

Ancora un caso di "sex extortion" all’attenzione degli investigatori della Polizia di Stato, uno dei tanti che imperversano sul web e con i quali avvenenti donne adescano ignari uomini al fine di carpire compromettenti immagini da utilizzare nei loro confronti come arma di ricatto per ottenere somme di denaro in cambio della promessa di non divulgarle.

A cadere in trappola, questa volta, è stato un giovane residente in un centro della provincia di Crotone che, dopo aver letto un annuncio pubblicato su uno dei tanti siti web dedicati agli incontri, ha iniziato a chattare con un’avvenente sconosciuta tramite WhatsApp. La donna, come da copione, una volta indotto il malcapitato ad assumere un atteggiamento compromettente, gli ha chiesto di pagare una somma di denaro per evitare la divulgazione delle immagini.

Dopo aver ceduto al ricatto, pagando la somma richiesta mediante la ricarica di alcune carte postepay, il giovane si è rivolto agli operatori della locale Polizia Postale e delle Comunicazioni denunciando l’estorsione subita.

Grazie alla denuncia gli agenti hanno avviato le indagini, che hanno condotto ad identificare un uomo ed una donna, ritenuti responsabili del reato. Nei confronti della coppia, originaria della provincia di Salerno, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone ha adottato un provvedimento di perquisizione.

Nel corso del controllo, gli investigatori hanno rinvenuto e sequestrare le carte postepay e lo smartphone utilizzati per compiere la “sex extortion”.

Il fenomeno della “sex extortion” coinvolge numerosi e poco consapevoli internauti, destinatari, tramite i social più diffusi, di richieste di amicizia che costituiscono vere e proprie esche per le prede di estorsori senza scrupoli. L’adescatore, infatti, dopo aver stabilito un contatto con la vittima acquisisce e salva immagini e le conversazioni compromettenti minacciandolo il malcapitato di renderele pubbliche o inviarle a parenti e conoscenti, nel caso non aderisse alla richiesta di denaro.

In molti casi, le indagini conducono a soggetti che operano all’estero, ciò rende più complessa l’identificazione degli autori e l’adozione di provvedimenti giudiziari a loro carico ma, come ricorda la Polizia Postale nelle campagne di prevenzione svolte su tutto il  territorio nazionale, è importante conoscere le insidie del web ed usare in maniera consapevole i social network, per evitare di incappare in queste spiacevoli “trappole” ma, altrettanto importante è denunciare l’accaduto e, soprattutto, non aderire alle richieste estorsive che, oltre a non garantire l’effetto sperato, espongono al rischio di ulteriori richieste di denaro.

 

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Pedopornografia online. Arrestato un 43enne: è accusato di atti sessuali con un minore

La Polizia Postale e delle Comunicazioni, che avviato le indagini unitamente alla Squadra Mobile, ha arrestato un 43enne accusato di aver divulgato, distribuito e diffuso un notevole quantitativo di materiale pedopornografico e di aver abusato in passato di un minore di 14 anni. L’uomo è originario di Como e residente a Milano. Dopo mirate indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, coordinate dal Procuratore Federico Cafiero de Raho e dal suo Aggiunto Gerardo Dominijanni, il Giudice delle indagini Preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere  che aveva avviato le indagini unitamente alla Squadra Mobile reggina. Per non essere individuato, ed impedire l’identificazione dei dati di accesso alle reti telematiche, utilizzava le postazioni di alcuni Internet Point. Uno stratagemma che, comunque, non gli ha consentito di sfuggire agli investigatori della Polizia Postale che, accortisi di questo intenso traffico sul web, hanno iniziato immediatamente ad intercettare i flussi telematici, attività che ha consentito di individuare le utenze da cui partivano le connessioni internet di accesso alle caselle di posta elettronica e i link di accesso ai cloud da cui venivano scaricate le immagini e i video a carattere pornografico coinvolgenti minori, oltre che informazioni sulla possibilità di dare appuntamento alle giovani  vittime. Gli elementi raccolti hanno condotto quindi la Polizia calabrese ad alcuni Internet Point della città di Bergamo dove ulteriori, mirate attività investigative svolte congiuntamente al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano e alla dipendente Sezione Bergamo, con il supporto della Questura di Bergamo, hanno consentito di individuare l’ignoto utilizzatore delle postazioni internet in quella località, dove adesso è stato eseguito il provvedimento restrittivo emesso dall’Autorità Giudiziaria. Dagli accertamenti è inoltre emerso che il 43enne si sarebbe reso responsabile anche di abusi sessuali commessi in danno di un minore che, all’epoca dei fatti, aveva meno di quattordici anni. L’arrestato, con qualche precedente penale a carico, secondo quanto finora accertato, vive da solo e ha lavorato di recente in maniera precaria come autista di ambulanze e come vigilante sui treni della rete ferroviaria lombarda, dedicando buona parte del suo tempo libero alla navigazione in internet, per condividere con altri utenti del web questa vergognosa passione. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cyberterrorismo e pedopornografia: questi i risultati ottenuti dalla Polizia Postale

In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnoloqica influenza praticamente ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale e delle Comunicazioni nel 2015 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, ma particolare attenzione è stata dedicata anche al fenomeno emergente del cyberterrorismo, che ha enormemente influenzato la percezione di insicurezza e le abitudini di tutti i cittadini a seguito dei recenti attentati avvenutì nella vicina Francia. Il contrasto alla pedopornografia online si è esteso a tutte le piattaforme della rete dove è presente materiale pedopornografico, concentrandosi in particolare su quelle maggiormente a rischio per le vittime, quali i social network, dove emergono nuove ed insospettate modalità di adescamento di minori, nonché nelle reti "darknet", aree profonde e nascoste del web dove l'utilizzo di tecnologie sofisticate rende inefficaci i tradizionali mezzi di accertamento delle identità online. A tale proposito, sono stati operati 67 arresti e 485 denunce per adescamento di minori online, produzione, diffusione e commercializzazione online di materiale pedopornografico. Per il crescente fenomeno dell'adescamento online di minori, si segnala che nel corso dell'anno 2015 sono state 221 le denunce ricevute dagli uffici della specialità. Dalle complesse operazioni di prevenzione è scaturita una assidua attività di monitoraggio della rete che ha visto coinvolti ben 17.283 siti internet, di cui 1.819 inseriti in black list. Sul fronte più generale degli attacchi informatici, si rileva che l'attuale criminalità trova nel mondo del web una generosa fonte per poter delinquere, trafficare e riciclare, garantendosi oltretutto un sostanziale anonimato grazie alla sempre più ampia disponibilità di sistemi di "anonimizzazione" , facilmente disponibili nel cosiddetto dark web. Nel 2015 il C.N.A.I.P.I.C. - Centro Nazionale Anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture Critiche, nell'ambito delle attività di prevenzione e contrasto, ha gestito complessivamente 13.500 monitoraggi della rete che hanno riguardato infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale (pubbliche e private). In particolare la Sala Operativa del Centro ha gestito: 633 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale; 987 alert diramati per vulnerabilità riscontrate su sistemi informatici/telematici o per minacce nei confronti degli stessi; 85 richieste di cooperazione nell'ambito del circuito "high tech crime emergency". Tra le attività investigative condotte dal Centro si segnalano 55 indagini avviate nel periodo in esame per un totale di 24 persone denunciate e l'arresto di altre 2. Passando al financial cybercrime, negli ultimi anni la società ha assistito ad un grosso incremento del mercato digitale. Ciò ha rappresentato delle grosse opportunità per gli operatori economici, ma ha anche attirato fortemente gli interessi criminali di singoli e gruppi organizzati. Crimini di nuova accezione, quali il phishing o la clonazione logica di carte di credito/debito, realizzati tramite furti massivi di identità digitali, non sono che la manifestazione più apparente di gravi e ricorrenti aggressioni su larga scala. Al fine di contrastare efficacemente tali reati, la la Polizia Postale e delle Comunicazioni può contare, in un contesto di partnership pubblico-privato, sulla piattaforma OF2CEN per l'analisi e il contrasto avanzato delle frodi del settore. Nell'anno 2015, proprio grazie alla piattaforma in questione, la Specialità ha potuto bloccare alla fonte una elevata quantità di somme illecitamente sottratte 65.870825,63 euro e recuperare 2.734.269,31 euro della residuale parte relativa ai bonifici già disposti. Nel settore del cyberterrorismo gli investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno concorso con altri organi di Polizia e di intelligence nella prevenzione ed il contrasto ai fenomeni di eversione e terrorismo, sia a livello nazionale che internazionale, posti in essere attraverso l'utilizzo di strumenti informatici e di comunicazione telematica. Nell'ultimo anno, la strategia mediatica messa in campo dalle organizzazioni terroristiche di matrice religiosa islamista ha indotto la Specialità ad introdurre un costante monitoraggio della Rete per individuare forme di proselitismo e segnali precoci di radicalizzazione in rete, ma anche iniziative di natura razzista, xenofoba, sessuofobica, o comunque ispirate a reati di odio. Parallelamente all'incremento del mezzo telematico, sono cresciute le aspettative di sicurezza da parte del cittadino. Per tale motivo, in una moderna ottica di prevenzione generale, il portale del Commissariato di Polizia di Stato online è divenuto il punto di riferimento specializzato per chi cerca informazioni, consigli, suggerimenti di carattere generale, o vuole scaricare modulistica e presentare denunce. Uno strumento agevole che consente al cittadino, da casa, dal posto di lavoro o da qualsiasi luogo si desideri, di entrare nel portale ed usufruire dei medesimi servizi di segnalazione, informazione e collaborazione che la Polizia Postale e delle Comunicazioni quotidianamente ed ininterrottamente offre agli utenti del web. Ad integrare tale opportunità, è disponibile un'applicazione dedicata scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone o su tablet, sia per la piattaforma Apple che Android. Un fenomeno così vasto e complesso come il cybercrime, poi, non può certamente sconfiggersi solamente attraverso un approccio repressivo. La Polizia Postale e delle Comunicazioni è impegnata, ormai da diversi anni, in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all'utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto alle giovani generazioni. I recenti gravissimi episodi di cronaca, culminati con il suicidio di alcuni adolescenti, il dilagante fenomeno del cyberbullismo e tutte quelle forme di uso distorto della rete in generale e dei social network in particolare, hanno indotto la Specialità a riproporre la più importante iniziativa di prevenzione sulla rete internet, con "Una vita da social". Un progetto dinamico, innovativo e decisamente al passo con i tempi, che si avvicina alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web che i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete, confezionando un vero e proprio "manuale d'uso". A disposizione degli utenti non poteva poi mancare la pagina facebook di "Una vita da social", gestita direttamente dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, dove vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi eccellenti di tutte le tappe del tour e dove i giovani internauti possono "postare" direttamente le loro impressioni ad ogni appuntamento. Nel corso dell'anno sono stati realizzati numerosi incontri educativi su tutto il territorio nazionale raggiungendo oltre 400 mila studenti e più di 1500 Istituti scolastici. 

 

 

 

 

 

 

Beccato con video pedopornografici: arrestato un 32enne

Gli agenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Calabria hanno tratto in arresto un 32enne con l’accusa di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografici. Nello specifico, le immagini finite nel mirino erano contenute in più di 10mila file: foto e video compromettenti erano usate dal soggetto che ha ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice del Tribunale di Reggio Calabria a seguito della richiesta formulata dalla Procura della Repubblica.

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