Al via i saldi, il decalogo per evitare le brutte sorprese

Pronti, prontissimi, soldi in mano e via verso la nuova stagione dei saldi.

In Calabria partiranno, ufficialmente, ‪venerdì 5 gennaio‬, appena prima della befana. Si comincia con sconti che andranno dal 20 al 30%, per poi giungere anche al 70%.

Come ogni anno i Calabresi punteranno, principalmente su abbigliamento, calzature, accessori, ma anche giocattoli.

La spesa stimata, per nucleo familiare, ammonta a circa 200 euro.

"Non prevediamo nessuna impennata delle vendite durante i saldi invernali - spiega Maria Stefania Valentini del Codacons - ma crescerà il numero di famiglie che potrà permettersi qualche acquisto mirato in più, con un budget che resterà sostanzialmente invariato rispetto allo scorso anno. Tutta colpa della vicinanza tra le feste natalizie e l’inizio dei saldi. I Cittadini arrivano all’avvio degli sconti di fine stagione col portafogli già svuotato. È quanto mai necessario rivedere totalmente la politica degli sconti di fine stagione - sottolinea Valentini - liberalizzando il settore e lasciando maggiore libertà di scelta ai commercianti".

Del resto sono già partiti i pre-saldi, ovvero gli sconti anticipati che, soprattutto le grandi catene commerciali, applicano alla propria clientela fidelizzata, avvisandola con email o sms.

"In questo periodo di promozioni - mette in guardia il codacons - occorre prestare molta attenzione alle reali opportunità di risparmio, fare una accurata valutazione del rapporto qualità-prezzo e ricordare sempre che lo sconto applicato non comporta una riduzione dei diritti per chi compra".

Per cercare di evitare brutte sorprese, meglio fare attenzione a poche regole.

1) Conservare sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Si hanno due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2) Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Stare alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3) Girare. Nei giorni che precedono i saldi andare nei negozi a cercare quello che interessa, segnandone il prezzo; si può così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andare a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermarsi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontare i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
4) Consigli per gli acquisti. Cercare di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: così si è meno influenzabili dal negoziante e si corre meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non si aveva alcun bisogno. Valutare la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidare dei marchi molto simili a quelli noti.
5) Diffidare degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6) Servirsi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistare merce della quale si conosce già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7) Negozi e vetrine. Non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllare che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. Per quanto riguarda la prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati e non provati.
9) Pagamenti. Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito o del bancomat, il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
10) Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura, non esitate a chiamate i vigili urbani.

Arriva il “Black Friday”, il decalogo per difendersi dalle truffe

In questi giorni è scoppiata la febbre del ”Black Friday “. Si tratta di uno dei tanti appuntamenti scopiazzati da oltreoceano, dove il Black Friday (venerdì nero) segna il giorno successivo al “Giorno del ringraziamento” e dà il via alla stagione delle spese natalizie.

Quindi Black Friday indicherebbe l’inizio di grandi guadagni per le attività commerciali. Del resto anticipare conviene, sia per chi compra che per chi vende. Ed allora non ci resta che “anticipare” e partecipate alla grande festa del prossimo venerdì, dedicato a sconti e vendite pazze sui siti di e-commerce e, da qualche tempo, anche nei negozi “reali”.

Nell’era degli smartphone - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - gli acquisti sono sempre più “on-line”, con tutte le insidie che la rete nasconde.

Infatti, nonostante lo specchietto per le allodole della sbandierata convenienza, non bisogna mai abbassare la guardia, atteso che le truffe sono sempre in agguato. Per comprendere la portata del fenomeno basta far riferimento alle cifre relative allo scorso anno, riportate dal Sole 24 Ore: solo negli Stati Uniti e solo per acquisti online, sono stati spesi ben 3,34 miliardi, con una crescita del 21.6% rispetto al 2015. E le stime per quest’anno sembrerebbero, addirittura, puntare al rialzo.

Purtroppo sia il Black Friday che il Cyber Monday (il lunedì successivo dedicato agli acquisti tecnologici), sono vere e proprie calamite per le truffe online, per questo motivo il Codacons ha predisposto un decalogo per tentare di scongiurare brutte sorprese negli acquisti effettuati in rete.

1. Verificate i dati del titolare dell’attività commerciale (Sede della società, Recapiti geografici e telefonici, Partita Iva, Registrazione al Rea...) e, prima di acquistare provare a fare una verifica preventiva;

2. Controllate il metodo di pagamento. Diffidate dai siti che sebbene riportino i loghi delle principali carte di credito, pretendono, poi, come mezzo di pagamento solo il bonifico bancario. Tenete presente che i metodi più sicuri sono le carte prepagate ed il contrassegno. Verificate che il sito garantisca la protezione dei dati all’atto pagamento;

3. Attenzione agli sconti esagerati, spesso nascondono trappole. Verificate, poi, le caratteristiche del prodotto che potrebbero essere differenti rispetto all’immagine riportata nel sito;

4. Non fidatevi delle recensioni. Non è infrequente un commercio di recensioni positive per attirare clienti;

5. Verificate che le modalità per operare il recesso siano riportate in maniera chiara oltre che corretta. Ricordate che il termine per “ripensarci” è di 14 giorni. Attenzione questo termine inizia a decorrere dall’entrata in possesso del bene e non dall’ordine;

6. Verificate che sia specificato il diritto al ritiro del vecchio elettrodomestico senza costi aggiuntivi;

7. Verificate il prezzo totale del bene, comprensivo delle imposte e di tutte le spese aggiuntive di spedizione. Se tali spese non possono essere calcolate in anticipo, il venditore deve esplicitamente indicare che saranno a carico del consumatore. Caso contrario non sarete tenuti a pagarle;

8. Verificate l’integrità del prodotto al momento della consegna. Se la confezione appare danneggiata potete rifiutarla ovvero accettare con riserva, pretendendo che ciò venga trascritto sulla bolla di consegna;

9. In caso di problemi inoltrate reclamo al venditore e non esitate a rivolgervi alla polizia postale e, laddove riceviate beni contraffatti, rivolgetevi alla Guardia di Finanza;

10. Infine fate molta attenzione al phishing, ossia alla pratica consistente all’invio di mail che rimandano a link fasulli per poter poi ottenere i dati della carta di credito.

Per prevenire questo furto di dati non cliccate mai su link ricevuti da persone sconosciute o link sospetti inviati da “amici” sui social network o via email. Dietro potrebbero celarsi malware, virus o altri tentativi di frode. Inoltre, mai inserire i dettagli della carta di credito su siti sconosciuti o sospetti. Quindi, prima di dire sì virtualmente ed inserire le proprie credenziali o informazioni personali in offerte prestigiose, meglio controllare sempre che il sito sia autentico.

Di certo la voglia di sconti - alla luce dell’esperienza deludente dei saldi invernali negli ultimi anni, che si sono rivelati un vero flop di vendite - dimostra che i Calabresi vogliono occasioni di risparmio prima delle festività e non al termine, quando oramai i portafogli saranno già vuoti per le spese natalizie. “Invitiamo i Consumatori a recarsi presso i negozi conosciuti - continua Di Lieto - dove potranno verificare l’effettività degli sconti”. Inoltre il Codacons invita a visitare soprattutto i piccoli negozi che continuano a soffrire la concorrenza delle multinazionali, ciò potrebbe dare un impulso positivo ai consumi con benefici per l’intera economia locale. Anche per questo motivo il Codacons, da tempo, invita la Regione a consentire i saldi tutto l’anno, in maniera tale da rilanciare i consumi e l’economia locale. Una sorta di patto tra istituzioni, commercianti e consumatori, quello proposto dal Codacons, per sostenere le attività locali e, nello stesso tempo, garantire la convenienza negli acquisti.

Scattano il 5 gennaio i saldi invernali in Calabria: consigli e avvertenze

Si avvicina la data cerchiata in rosso sul calendario dagli amanti dello shopping: il 5 gennaio partiranno, infatti, in Calabria i saldi invernali. Nel mirino di chi aspetta gli sconti ci sono i capi di abbigliamento: le associazioni a difesa dei consumatori consigliano però prudenza e invitano a controllare bene taglie e qualità della merce. 

In particolare, chi acquista dovrà verificare bene le etichette e diffidare di quelle che appaiono come occasioni imperdibili. In sostanza, se la percentuale di sconto supera il 50% ci sono buone possibilità che il prezzo sia stato “gonfiato” prima di procedere con la riduzione. 

Altre avvertenze: conservare lo scontrino; controllare bene il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato; ribadire, nei negozi che espongono l’adesivo della carta di credito o bancomat, al commerciante che è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.

  • Published in Cronaca

Martedì al via i saldi invernali in Calabria: fari puntati su abbigliamento e calzature

Saldi invernali al via, dal 2 gennaio, in Basilicata, Campania, Sicilia e Valle d'Aosta e il 5 gennaio in tutte le altre Regioni. Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia spenderà 346 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori (il 3% in più rispetto all'anno scorso), per un valore complessivo di 5,4 miliardi di euro. Per Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia–Confcommercio, "i saldi sono occasioni importanti per i consumatori a caccia dell'affare. Per gli operatori commerciali sono fondamentali più per dare continuità a quei piccoli - quasi impercettibili - segnali di ripresa, che per le loro casse. Con questo tipo di vendita, aumentano i ricavi, ma diminuiscono i margini. Le nostre stime sulle vendite in saldo prevedono una crescita media del 3%. Servono ora segnali forti e politiche di sostegno e rilancio dei consumi nei negozi che stanno abbandonando le vie dei nostri centri. Il clima è diventato sempre più mite dal punto di vista metereologico, ma non così clemente nei confronti degli operatori commerciali che hanno visto ridurre fortemente le vendite di capi più pesanti e di calzature ed accessori di stagione. Anche per questo siamo sempre più determinati a chiedere lo spostamento dei prossimi saldi ad effettiva fine stagione, almeno a fine gennaio, scelta confermata da circa l'80% delle aziende del settore". Dal consueto sondaggio realizzato da Confcommercio e Format Research emerge un aumento della percentuale di consumatori che farà acquisti: il 55% contro il 51% del gennaio 2015. In crescita la percentuale degli italiani che considera "importante" il periodo dei saldi. Le preferenze vanno, come da tradizione, ai capi di abbigliamento (94,1), calzature (72,8), accessori (30,7) e biancheria intima (26,4). In leggera flessione gli articoli sportivi (17,7) e i prodotti di pelletteria (17,5). Attendono i saldi per acquistare qualsiasi tipo di prodotto soprattutto le donne, i consumatori in età superiore ai 45 anni, residenti nelle grandi aree metropolitane e nelle regioni del Mezzogiorno, le famiglie. Gli italiani stanno ricominciando a dare maggiore importanza alla qualità dei prodotti rispetto al prezzo. Attribuiscono maggiore importanza al prezzo soprattutto gli uomini in età avanzata, residenti nelle regioni del Mezzogiorno e nelle grandi aree metropolitane, in possesso di un titolo di studio medio/basso. Aumenta significativamente la percentuale dei consumatori che si sente tutelata acquistando a saldo (dal 62,1% dei saldi di gennaio 2015 al 65%). In lieve diminuzione quanti ritengono che acquistare presso i siti internet sia più conveniente piuttosto che non l'acquisto nei punti di vendita tradizionali. Aumenta leggermente la percentuale delle imprese che si attende un aumento delle visite in occasione dei saldi di gennaio 2016. La stragrande maggioranza delle imprese è contraria alla liberalizzazione dei saldi e delle vendite promozionali. Quasi il 73% ritiene che le promozioni libere prima dei saldi danneggerebbero le vendite del mese di dicembre. Quasi quattro imprese del commercio al dettaglio su cinque si dichiarano d'accordo con la proposta di posticipare la data di avvio dei saldi invernali alla fine di gennaio.

In Calabria saldi invernali dal 5 gennaio

La Giunta regionale, recependo la decisione unitaria della Conferenza delle Regioni e Province autonome, ha stabilito che le vendite di fine stagione, per l’anno 2016, si terranno nei periodi che vanno, dal cinque gennaio al cinque marzo, per i saldi invernali, e dal due luglio al primo settembre, per i saldi estivi. La Regione Calabria rispetterà l’indicazione che dal 2011 regolamenta, in maniera condivisa, i periodi individuati, previa comunicazione alle organizzazioni delle imprese del commercio e le associazioni dei consumatori maggiormente rappresentative. "Abbiamo condiviso - ha detto l’Assessore alle Attività Produttive Carmen Barbalace - le scelte maturate a livello nazionale per evitare discordanze che penalizzano soprattutto le attività commerciali ed i consumatori delle zone di confine tra le diverse realtà regionali. La necessità è quella di uniformare gli ambiti amministrativi territoriali all’interno di un’unica logica commerciale, evitando forme di concorrenza che penalizzano sia le attività che gli stessi consumatori".

Calabria, i consumatori contano le ore: venerdì partono i saldi

In una fase storica condizionata dalla crisi globale, che nelle aree meno avanzate d’Italia deprime ulteriormente un apparato produttivo già asfittico, gli acquisti sono ridotti al minimo. Ecco perché commercianti e consumatori benedicono l’imminente arrivo dei saldi. La Calabria sarà fra le prime regioni ad accogliere i ribassi estivi: l’appuntamento con lo shopping è fissato per venerdì 3 luglio, quando sarà possibile comprare gli articoli desiderati a prezzi minori. Le associazioni a tutela dei consumatori consigliano però di mantenere la calma e di stare attenti ad eventuali trucchi. Per questo viene ricordato che sul capo in saldo devono risultare esposti il prezzo originale non scontato, la percentuale di sconto applicata e il prezzo finale. Altro invito è quello di diffidare degli sconti superiori al 60%. La chiusura dell’operazione è prevista per il 3 settembre.

 

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