Aleppo: i soldati siriani controllano la gran parte della città

La seconda città della Siria sta per essere liberata dalla presenza dei terroristi. L'offensiva sferrata, nei giorni scorsi, dalle truppe lealiste per riportare Aleppo sotto l'autorità del governo legittimo è, ormai, giunta alla stretta finale.

A confermare i significativi progressi fatti registrare dai soldati di Damasco è stato il centro stampa di Mosca che ha fatto sapere che il 40% della parte orientale di Aleppo è stato 'liberato' dalla presenza delle milizie islamiche. La nota indica, inoltre, che sono saliti a "12" i quartieri nei quali i rivoltosi hanno deposto le armi.

Accanto allo sforzo militare, le autorità governative stanno mettendo in campo un grandissimo impegno per assicurare assistenza ed aiuti umanitari alla popolazione civile.

L'agenzia Sana ha confermato, inoltre, che l'esercito siriano è entrato in profondità nei distretti di Sakhur e Haydariya, riuscendo, quindi, a tagliare in due la zona orientale della città e ad estendere il controllo sulla gran parte della zona settentrionale di quest'area. La situazione sul campo è in continua evoluzione, tanto più che il fronte tenuto dagli uomini di Al Nusra sembra, ormai, essere sul punto del definitivo collasso.

Siria, Aleppo: dopo aver conquistato Hanano le truppe di Damasco sono ad un passo dalla vittoria

Sembra essere entrata in una fase decisiva l’offensiva dell’esercito siriano finalizzata a conquistare la città di Aleppo. La pressione per chiudere definitivamente la partita con i ribelli è aumentata d’intensità a partire dalla giornata di venerdì quando, su quello che è allo stato il fronte più importante, sono arrivati oltre mille soldati.

A dare manforte ai militari impegnati da settimane in un’estenuante battaglia condotta casa per casa, sono giunti diversi contingenti appartenenti al Partito nazionale siriano ed ai fanti di marina. Le truppe fresche sono entrate immediatamente in linea è stanno, già, prendendo parte alla fase finale dell’offensiva, entrata nel vivo, con la conquista, dopo tre giorni di intensi scontri, del quartiere di Hanano da parte degli uomini delle forze speciali Tigre.

Con la conquista dello strategico quartiere, l’esercito siriano si trova, ora, ad un passo dal chiudere definitivamente la partita con i terroristi di Fatah Halab, una coalizione islamica trinceratasi, a partire dal 2012, nei quartieri orientali della città.

L’avanzata delle forze di Damasco è proseguita, anche, oggi con l’occupazione dei quartieri Jabal-Badro e Ard Al-Hamra, distretti adiacenti ad Hanano. L’offensiva è stata condotta dagli uomini della Guardia Repubblicana, dai paramilitari dei Falchi del Deserto e della brigata palestinese al-Quds. Secondo alcune fonti presenti sul campo, l’esercito siriano sarebbe riuscito ad espugnare, inoltre, le fabbriche di Jandoul, il distretto di Ayn al-Tal, la metà del distretto Ba'ibdeen e gran parte dei distretti Hallak Fuqani e Hallak Tahtani. I soldati di lealisti continuano la loro avanzata su tutto il fronte. Stando alle ultime informazioni, anche, il quartiere di Sakhour sarebbe, ormai, caduto nelle mani delle forze governative.

La battaglia avrebbe provocato decine di morti, soprattutto tra i ribelli ormai in rotta. Ad aumentare le perdite tra le fila dei terroristi, l’azione implacabile delle aviazioni russa e siriana che stanno bersagliando i convogli dei miliziani in fuga.

La definitiva riconquista di Aleppo, che appare ormai solo una questione di tempo, permetterebbe allo Stato Maggiore siriano di avere a disposizione migliaia di soldati da impiegare in altri quadranti.

Siria: il video "bufala" del falso salvataggio dei "Caschi Bianchi"

In guerra la verità è la prima vittima”. Il buon vecchio Eschilo ritorna di stringente attualità nel caso della clamorosa “bufala” che ha per protagonisti i cosiddetti “Caschi Bianchi” siriani. Una balla colossale che in Italia, come del resto in tutto l’Occidente, è stata coperta da un sepolcrale silenzio.

Del resto, al collaudato schema che vuole i buoni da una parte ed i cattivi dall’altra non poteva sfuggire neppure il feroce conflitto che dal 2011 strazia la Siria. I media nostrani hanno, infatti, affibbiato al legittimo presidente Bashar al Assad (già insignito, nel 2010, da Giorgio Napolitano dell’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce della Repubblica italiana) le stimmate del sanguinario dittatore.

Sul fronte opposto, invece, è stata collocata l’opposizione, spacciata per moderata anche quando a rappresentarla sono i tagliagole dell’Isis o i terroristi di Al Nustra, ovvero il ramo siriano di Al Quaeda

In questo scenario, l’informazione ha ceduto, da un pezzo, il passo alla propaganda.

Tuttavia, l’abile gioco della manipolazione, a volte, sfugge di mano e si rivela per quello che è.

Succede, così, quello che è capitato ai “Caschi Bianchi”, presentati in Occidente come eroici soccorritori impegnati a strappare alla morte le vittime intrappolate sotto le macerie provocate dai  bombardamenti.

In realtà,  i “Caschi Bianchi” sono un’organizzazione finanziata dagli Stati Uniti e dal Syrian National Council, ovvero l’opposizione siriana con sede ad Istanbul. Si tratta, quindi, di una struttura tutt’altro che neutrale e perfettamente schierata al fianco di uno dei contendenti. Quanto i volontari siano impegnati nell’opera a sostegno dell’opposizione armata lo testimonia l’ultimo video propagandistico caricato in rete e prontamente rimosso dalle Forze rivoluzionarie siriane (RSF).

Nel filmato compaiono due "Caschi Bianchi" apparentemente intenti a soccorrere un ragazzo rimasto sotto i detriti di un edificio raso al suolo dalle bombe. Quello che sembra un atto di eroica generosità, in realtà, non è altro che un prodotto "cinematografico" girato ad esclusivo beneficio delle telecamere. Una volta scoperta, la "bufala" è stata prontamente fatta sparire da YouTube.

Del resto, dall'inizio del conflitto i falsi salvataggi operati dai "Caschi Bianchi" sono piuttosto numerosi. In alcuni casi l'intento propagandistico è talmente evidente da scivolare addirittura nel ridicolo.

All'inizio di questo mese, un giornalista siriano, Abbas Yomeh, ha dimostrato, ad esempio, la falsità delle immagini che ritraggono una bambina salvata dagli "eorici" soccorritori. In tre diversi fotogrammi vengono, infatti, immortalate le scene di tre differenti salvataggi in cui la protagonista è sempre la stessa bambina.

Dopo la pubblicazione dei video con i falsi salvataggi, in tanti sulla rete hanno ironicamente sostenuto che dopo essere stati candidati per il Premio Nobel per la Pace, i “Caschi Bianchi”  potrebbe essere nominati anche all'Oscar per i loro allestimenti cinematografici.

 

Siria: l'esercito di Damasco avanza ad Aleppo e conquista il quartiere di Handarat

Continua l'offensiva dell'esercito siriano ad Aleppo. I soldati di Damasco, nel pomeriggio di oggi, sono entrati nel quartiere di Handarat. L'area, ex campo profughi palestinese, da giorni è teatro di violenti combattimenti. Lunedí scorso, i militari erano riusciti ad entrare nel quartiere, che martedì è caduto nuovamente nelle mani dei terroristi al termine di una feroce controffensiva. La conquista del quartiere, situato alla periferia nord orientale della città, è stata confermata da diverse fonti presenti sul campo.

Siria: inziata l'offensiva per la conquista di Aleppo, l'esercito entra nella città vecchia

Le truppe siriane e gli alleati di Hezbollah sono ormai pronte a sferrare l'assalto decisivo alla città di Aleppo. Si tratta di una delle operazioni più importanti dall'inizio del conflitto. Nella giornata odierna, i soldati di Damasco sono riusciti ad entrare nel quartiere di Salahuddin dove hanno distrutto una sala di controllo del gruppo di Fatah Halab. Prima di lanciare l'offensiva, l'esercito ha inviato i civili a stare lontani dalla posizioni fortificate che i terroristi hanno predisposto nella parte orientale della città. Altri progressi sono stati segnalati nel quartiere Farafira, situato nella città vecchia di Aleppo, dove le forze regolari sono entrate dopo una breve battaglia con i jihadisti di Fatah Halab. Infine, le forze armate e Hezbollah sono riusciti a penetrare nel quartiere di Bab al Nayrab, dove infuriano i combattimenti. La battaglia si preannuncia piuttosto cruenta. Da una parte le forze lealiste, decise a chiudere la partita nella seconda città più importante del Paese, dall'altra i combattenti islamici, consapevoli che una sconfitta ad Aleppo corrisponderebbe al de profundis di ogni loro velleità di rovesciare il presidente Assad

"Francia e Gran Bretagna sostengono il terrorismo"

"Il terrorismo è il vero problema.   E' sostenuto direttamente dalla Turchia. E' sostenuto direttamente dalla famiglia reale dell'Arabia Saudita e da un certo numero di stati occidentali, in particolare dalla Francia e dal Regno Unito". È quanto ha affermato il presidente siriano Bashar al Assad a Sputnik, testata vicina al Cremlino. "Dobbiamo combattere il terrorismo a livello internazionale perché non coinvolge solo la Siria: il terrorismo c'è anche in Iraq", ha aggiunto.

Siria: iniziata la battaglia per liberare Palmira

E’ ormai prossima ad entrare nel vivo la battaglia per la conquista di Palmira, la città patrimonio dell’Unesco, che rappresenta la porta d’ingresso al territorio dello Stato Islamico in Siria. Dopo la conquista, nella giornata di mercoledì, della collina più alta che sovrasta la città, l’esercito siriano ed i combattenti di Hezbollah si trovano a meno di 4 km dal centro storico. In vista dell’imminente assalto finale le aviazioni di Mosca e Damasco stanno bersagliando le postazioni dei terroristi. Sul campo, le unità meccanizzate e le forze speciali stanno “ripulendo” i dintorni della città dalla presenza delle forze dell’Isis che il 17 marzo avevano lanciato una disperata controffensiva. La tregua iniziata lo scorso 27 febbraio, che non comprende Al Nustra e l’Isis, ha permesso allo stato maggiore di Assad di spostare uomini e mezzi nel settore della Siria centrale.  L’esercito siriano, infatti, sta avanzando su tutto il fronte compresa l’area intorno a Qaryatayn, situata a circa 30 chilometri da Palmira. Un successo in questo settore permetterebbe, inoltre, di aprire la strada per Deir az Zor (dove la guarnigione lealista è circondata dalle forze jihadiste) e verso Raqqa, capitale dell’Isis già minacciata da nord dalle milizie curde prive però dei mezzi pesanti necessari a lanciare un’efficace offensiva.

Siria, gli abitanti di Raqqa si ribellano ai terroristi dell'Isis

Infuria la rivolta a Raqqa, capitale siriana del sedicente Stato Islamico. Come confermato da Russia today, nella giornata di ieri sarebbe esplosa una violenta insurrezione popolare contro i terroristi dell'Isis. A guidare la ribellione, cittadini fedeli al legittimo governo di Damasco, che in poche ore sono riusciti a riconquistare ben cinque quartieri ((al-Dareiyeh, al-Ramileh, al-Ferdows, al-Ajili e al-Bakri), tutti situati nella zona settentrionale della città. A dare fuoco alle polveri, una manifestazione nel corso della quale sono stati scanditi slogan e cori inneggianti all’Esercito Arabo Siriano e al presidente Bashar Al Assad. Alle dimostrazioni sono seguiti feroci scontri armati nel corso dei quali sono stati uccisi decine di fondamentalismi islamici. I miliziani del Califfato, avrebbero grandi difficoltà a controllare la loro capitale, anche perché tra le loro fila si conterebbero ben 200 disertori che starebbero cercando una via di fuga. Gli uomini del Califfato avrebbero istituito diversi posti di blocco all'ingresso della città per tentare di riprenderne il controllo. Tuttavia, in molti quartieri il vessillo nero dell'Isis è stato ammainato ed al suo posto è stata issata la bandiera siriana.

 

 

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