Libia: kamikaze si fa saltare in aria vicino all'ambasciata italiana a Tripoli

L'ambasciata italiana, recentemente riaperta, nella capitale libica potrebbe essere nel mirino dei terroristi.

Un'autobomba è, infatti, esplosa ieri sera di fronte al ministero della Pianificazione a Tripoli, in una zona non lontana dalle sedi diplomatiche di Italia ed Egitto.

 Secondo l'emittente araba al Hadath un "kamikaze si è fatto esplodere con un'autobomba" a 400 metri dall'ambasciata italiana a Tripoli. 

 Non ha dubbi, invece, il sito Libya Observer che cita una "fonte di sicurezza" secondo la quale l'obiettivo dell'attentato era proprio l'ambasciata italiana.

 Un uomo - scrive l'organo d'informazione - ha parcheggiato un'auto nel mezzo della strada vicino al ministero della Pianificazione dopo che "era stato inseguito" dal personale incaricato della sicurezza "quando ha cercato di parcheggiare vicino all'ambasciata italiana", ha detto la fonte.

La notizia è stata confermata dalla Farnesina. In una nota il ministero degli Esteri italiano ha  assicurato che tutto il personale in servizio presso l'Ambasciata italiana in Libia "non è stato coinvolto dall'attacco e sta bene".  "Dopo l'incidente -  si legge nel comunicato - le Autorità libiche hanno immediatamente e visibilmente rafforzato la sicurezza attorno alla nostra Ambasciata e alla Residenza dell'Ambasciatore Perrone".

Nell'attentato avrebbero perso la vita due persone, "presumibilmente i passeggeri della macchina".

Siria: autobomba al mercato di Azaz, decine di morti

I morti sono almeno sessanta, mentre i feriti sono oltre 150. Questo il bilancio, provvisorio, del drammatico attentato compiuto oggi in Siria.

La notizia è stata diffusa dalla televisione libanese degli Hezbollah Al Manar e dall'emittente panaraba satellitare Al Arabiya.

Secondo i due organi d'informazione, che hanno citato fondi vicine alle opposizioni,  la strage è stata compiuta in un affollato mercato di Azaz, città controllata da gruppi ribelli che dista una cinquantina di chilometri da Aleppo. Per seminare morte e distruzione, i terroristi si sono serviti di un'autobomba che hanno fatto esplodere all'ora di punta.

Altro sangue è stato versato, inoltre, nella provincia di Raqqa dove 11 civili, di cui cinque minori appartenenti alla stessa famiglia, sono stati uccisi nei bombardamenti aerei compiuti dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), i cinque minori sono morti insieme  due donne della famiglia in un raid portato sul villaggio di Al Swidiyyeh.

Per l'Ondus, nel corso del 2016, la coalizione a guida americana avrebbe provocato 467 vittime civili, 108 delle quali sarebbero minori.

Turchia: autobomba ad Ankara numerosi morti e decine di feriti

E’ di 28 morti ed almeno 61 feriti il bilancio provvisorio dell' attentato compiuto nel tardo pomeriggio di oggi ad Ankara. La deflagrazione sarebbe stata causata da un’autobomba collocata su una delle strade principali della capitale turca. L’esplosione ha colpito in pieno un autobus sul quale viaggiavano soldati diretti nel quartier generale delle forze armate, distante solo 300 metri dal luogo dell’attentato. Il mezzo che trasportava i militari è andato completamente distrutto. Con ogni probabilità, quindi, il numero dei morti è destinato a salire. L’attentato è stato compiuto nel momento in cui, nel palazzo presidenziale, era in corso una riunione tra il presidente Erdgon e le autorità militai e di polizia. Numerosi i mezzi di soccorso che hanno fatto la spola con gli ospedali nei quali sono stati ricoverati numerosi feriti.

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