Commissariamento sanità, Greco (Idm): "La Calabria pretende autonomia"

Riceviamo e pubblichiamo

"Il nuovo commissariamento sulla Sanità in Calabria è l’esempio di un neocolonialismo in salsa grillina che subisce le influenze nordiste della Lega.
Bene fa il governatore Mario Oliverio a non essere d’accordo con la reiterazione del commissariamento affidato ad un soggetto diverso dal Presidente. Concretizza un’ingiusta differenza con quanto accaduto nel Lazio di Zingaretti e nella Campania di De Luca.
Con il nuovo commissariamento si assegna la rinascita della Calabria a soggetti estranei ai bisogni dei calabresi dei quali non si conosce nulla, dei territori che li separano e delle difficili strade che li dividono. I livelli essenziali di assistenza sono un miraggio nella nostra regione, ma, come accaduto gli scorsi sette anni, siamo ancora a ripetere quegli errori che hanno schiacciato i diritti sociali e regalato 320 milioni di euro all’anno alle regioni più ricche.
I calabresi dovrebbero unirsi alla protesta del suo Governatore che rivendica per loro una gestione regionale produttiva di salute, condotta all’insegna del suo godimento reale.
La Calabria pretende di scrivere il proprio destino senza imposizioni e scelte calate dall’alto. La rivoluzione delle coscienze è vicina e l’Italia del Meridione vuole interpretare questa volontà con battaglie che riportino al centro del dibattito politico i territori e le comunità".

Orlandino Greco - Consigliere regionale "L'Italia del Meridione"

 

 

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Le conserve calabresi conquistano i visitatori di Artigiano in fiera 2018

C' è anche un pezzo di Calabria ad Artigiano in fiera 2018, la manifestazione che ha aperto i battenti, presso Fieramilano Rho-Pero, lo scorso 1 dicembre.
 
L’evento, che si concluderà domani, ha raccolto i profumi, i sapori, gli oggetti ed i colori di tipicità artigianali e gastronomiche provenienti da ogni angolo del pianeta.
 
Tra gli oltre tremila stand, che espongono prodotti provenienti da più di cento Paesi, si è fatta apprezzare per le sue leccornie, anche un'azienda calabrese, la Serfunghi di Calabretta Bruno 
 
L’azienda serrese, con i suoi funghi e le tradizionali conserve alimentari, ha rappresentato una vera e propria vetrina per l’intero territorio regionale.
 
Tra i quasi due milioni di visitatori che hanno girovagato lungo gli oltre 320 mila metri quadrati della superficie espositiva, molti si sono fatti rapire dal gusto deciso e inconfondibile che solo la Calabria sa offrire.
 
 
 

San Nicola da Crissa: il sindaco consegna al ministro Lezzi un dossier sui danni alluvionali

Il sindaco di San Nicola da Crissa, Giuseppe Condello, in occasione della recente visita del ministro Barbara Lezzi in Calabria ha consegnato all'esponente di governo un dossier sui danni alluvionali di ottobre nel comprensorio dell'Angitolano.

“A nome di tutti i miei colleghi - ha spiegato Condello - ho voluto condividere con il ministro un rapporto dettagliato sulla grave situazione che si è determinata, in particolare, nel settore della viabilità provinciale. Servono interventi urgenti e risolutivi, perché l'intera dorsale risulta isolata”. Lo stesso primo cittadino ha rivolto un appello a tutti i parlamentari eletti in Calabria “per l'inserimento in Manovra di appositi emendamenti e misure” atti allo scopo.

Tra le priorità, il ripristino della ex statale 110, travolta da un lungo fronte di frana. Ma non solo. “L'intero comparto viario vibonese – ha concluso Condello - è ai limiti del collasso. Complici anche le difficoltà finanziarie ereditate dall'ente intermedio.

Sul tema c'è l'impegno del presidente neo eletto della Provincia, Salvatore Solano, che nei prossimi giorni incontrerà tutti i sindaci per concordare opportune iniziative su tutto il territorio di competenza”. 

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I meridionali sono contro l’autonomia altrui, perché sono terrorizzati dall’autonomia del Meridione

Molti cadono dal pero, quando piangono alla notizia che il Veneto chiede, e otterrà, una qualche forma di autonomia regionale. E sì che cadono dal pero, fingendo di ignorare, se non ignorano davvero, che sono a Statuto speciale Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Val d’Aosta; e due sono le province autonome: Bolzano e Trento: un buon quarto dell’Italia! Ma gli scandalizzati precipitano dal pero.

A proposito, non sanno che la Sicilia ha uno statuto speciale dal 1946, firmato da Umberto di Savoia nella veste di luogotenente del Regno; quindi da un paio d’anni prima dell’attuale costituzione. Per fortuna della Patria, i Siciliani hanno usato l’autonomia solo per piluccare e sperperare soldi e assumere mari di passacarte; o, a ben leggerlo, quel fogliettino di carta consentirebbe alla Sicilia persino una sua politica estera.

Non ho dunque capito come mai dovremmo meravigliarci del Veneto, o di qualsiasi altra parte d’Italia che propugnasse una sua autonomia.
Lezioncina di storia: quasi tutti quelli che, nel XIX secolo, pensavano a un’Italia unita, la pensavano confederale o federale, e non certo centralista unitaria.
Al Congresso di Vienna del 1815, l’Austria propose una Confederazione Italiana sul modello della Confederazione Germanica; i Savoia e i Borbone respinsero la proposta per non aggiungere a Vienna altro potere; e la Chiesa non aderì alla Santa Alleanza.

Negli anni 1840 e seguenti, però, si diffusero due tesi federaliste: quella del Gioberti, che auspicava la presidenza del papa, e fu detta neoguelfa; e quella del Balbo, detta neoghibellina, e che proponeva il re di Sardegna.

Nel 1848 sembrò, per un momento, che la federazione (detta lega!) avesse vita, con la guerra all’Austria. Ferdinando II di Borbone per primo aveva concesso la costituzione, seguito da Carlo Alberto, Pio IX e Leopoldo II di Toscana. Ferdinando inviò Guglielmo Pepe con buona mano di truppe, e la flotta a proteggere Venezia contro l’Austria; il papa inviò truppe ai confini; dalla Toscana partirono volontari. Breve momento: la Sicilia si era ribellata; il 15 maggio a Napoli scoppiarono disordini; Ferdinando II ritirò le truppe e sospese la costituzione. A Roma i repubblicani uccisero il ministro costituzionale e costrinsero Pio IX a riparare a Gaeta sotto la protezione di Napoli; e a chiedere aiuto militare alla Francia.

Fallì così senza speranza il progetto federale, e non se ne riparlò più. Nel 1860-61, l’unificazione procedette per annessioni, cioè Milano, Parma, Modena, Bologna, Firenze; poi Marche e Umbria; poi l’intero Regno delle Due Sicilie; e, nel 1866, il Veneto divennero parte del Regno di Sardegna, dal 17 marzo 1861, Regno d’Italia; ma in maniera rigorosamente unitaria e centralista, con la sola eccezione, fino al 1890, del Codice Penale toscano.

Tutto il Regno veniva retto da un parlamento e un governo, ed era diviso in province con prefetti di nomina governativa. Le province attuavano sul territorio le disposizioni centrali. Le amministrazioni provinciali e comunali, elettive, erano strettamente controllate dai prefetti.

Tale situazione, a parte le suddette Regioni a Statuto speciale, rimase nella Repubblica fino al 1970, quando vennero istituite di fatto le Regioni a Statuto ordinario. Queste hanno, sulla carta, ampie autonomie; nei fatti, sono una copia locale dello Stato, con tutti i suoi difetti. Alcune sono pessime, come la Calabria, non a caso terzultima tra 360 regioni d’Europa! Altre sono state amministrate bene, e ora richiedono maggiori e più elastiche autonomie. Ne hanno le forze economiche, è palese; ma sarebbe ben poco, se non avessero, come hanno, una classe dirigente e una consapevolezza culturale e politica.

E il Meridione? Semplicemente, non ha consapevolezza e non ha classe dirigente. Non ne ebbe più una almeno dal 1850, quando i nipoti dei combattenti e pensatori degli anni 1798-1849 si ripiegarono in un misto di edonismo e depressione. Nel 1861, la maggioranza numerica della Camera era meridionale: ma quasi nessuno dei deputati prese mai seriamente la parola, anche per scarsezza di parole in lingua italiana! Avrebbero potuto discutere l’annessione, e invece sorrisero e basta. Quei mesi da maggio 1860 a marzo 1861 videro dunque due fallimenti: quello dei borbonici e quello degli antiborbonici!

Si può pensare, nel 2019 imminente, a un’autonomia del Meridione come del Veneto?

Ragazzi, scherziamo? Immaginateli, a dover governare davvero, ad assumere decisioni coraggiose e intelligenti, a comandare e farsi obbedire, immaginateli, uno di questi signori: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, L. Meduri, A. Loiero, M. Oliverio di centrosinistra, e G. Nisticò, B. Caligiuri, G. Chiaravalloti, G. Scopelliti e Stasi di centro(destra).

E immaginate gli intellettuali calabresi, i neofricoti, a proporre seriamente politiche del territorio, economiche, sociali… o, e qui lasciatemi ridere (ahahahahah) culturali!
Ecco perché tantissimi meridionali sono contro l’autonomia altrui: perché sono terrorizzati dall’autonomia del Meridione.

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Forte scossa di terremoto in Calabria

Un terremoto di magnitudo ML 3.4 è stato rilevato poco dopo le 14 di oggi a Bisignano, in provincia di Cosenza.

Il sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno individuato l'ipocentro ad una profondità di otto chilometri.

La scossa è stata avvertita in diversi comuni del Cosentino.

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Museo archeologico della Sibaritide, grande successo per la prima Giornata regionale dei musei di Calabria

Si è conclusa, presso il Museo nazionale archeologico della Sibaritide, la prima Giornata regionale dei musei di Calabria che ha registrato una grande partecipazione.

I bambini, dai 5 agli 11 anni, dopo aver visitato le cinque sale espositive che custodiscono i reperti provenienti dall’area urbana di Sybaris, Thurii e Copia e dai principali insediamenti che hanno occupato il territorio intorno alla città, hanno realizzato, con cartoncino e plastilina, il reperto archeologico che gli ha destato maggiore interesse.

Pronto ad accogliere gli addobbi appena realizzati, un albero di Natale tutto da allestire.

Tra reperti archeologici da scoprire e ricreare, glitter, plastilina, nastrini da personalizzare e letterine improvvisate che l’elfo di Babbo Natale ha poi letto, con tutti i bimbi seduti vicino l’albero, il Natale al Museo nazionale archeologico della Sibaritide è arrivato attraverso gli occhi brillanti dei bambini.

Anna Lucia Casolaro, responsabile Servizi educativi del Museo, con una breve presentazione, ha voluto salutare i bambini che hanno partecipato all’iniziativa, congratulandosi per l’interesse mostrato per la storia del territorio della Sibaritide, con l’augurio di poter accrescere sempre di più il senso di appartenenza al patrimonio culturale.

 

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Tromba d'aria in Calabria, alberi divelti e tetti scoperchiati

Una tromba d'aria ha colpito un'ampia area, compresa tra i comuni di Botricello e Cropani Marina, tra le province di Catanzaro e Crotone.

Oltre ad abbattere diversi alberi lungo la Statale 106 jonica, la forza del vento ha scoperchiato i tetti di alcuni edifici e tranciato i cavi della rete elettrica.

Molte abitazioni sono rimaste senza luce.

Numerose richieste d'intervento sono giunte al Comando provinciale dei vigili del fuoco. 

Al momento non si segnalano danni alle persone.

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Incidente stradale in Calabria, due feriti. Uno è grave

E’ di due feriti, di cui uno grave, il bilancio di un incidente stradale avvenuto questa mattina a Gioiosa Jonica.

Nell’impatto sono rimaste coinvolte due automobili.

I feriti sono una donna ed un uomo, ovvero i conducenti dei due veicoli.

Ad avere la peggio è stato proprio l’uomo, per il quale si è reso necessario il trasferimento in eliambulanza, agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono intervenuti gli uomini dei vigili del fuoco e della polizia stradale.

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