Caro bollette, a Chiaravalle nasce il “patto” dei sindaci

Dieci sindaci con la fascia tricolore. Al loro fianco tanti imprenditori, commercianti, associazioni, cittadini. Un territorio unito. Una sola voce, quella delle Preserre catanzaresi, per esprimere il disagio di famiglie, aziende ed enti locali gravati dall'improvvisa impennata dei costi energetici.

Domenica 13 febbraio si sono ritrovati, numerosi, in piazza Dante, a Chiaravalle Centrale, per l'iniziativa di protesta promossa dalla locale amministrazione comunale contro il caro bollette. Alle 21 in punto è scattato il preannunciato black-out di mezz'ora dell'illuminazione pubblica, accompagnato dalle luci delle candele accese dai manifestanti.

“Basta promesse, è tempo di fatti” l'urlo della piazza rivolto direttamente alla Regione, ai parlamentari e al governo nazionale. A dare man forte agli organizzatori c'erano rappresentanze di Confcommercio e Confesercenti che hanno dichiarato il loro “pieno sostegno all'iniziativa, vera battaglia di civiltà e di impegno sociale”.

E altre manifestazioni ci saranno già nelle prossime ore. Domani, infatti, (martedì 15) i negozi del comprensorio Soveratese spegneranno le luci alle 19 per ribadire “le difficoltà enormi degli operatori economici alle prese con costi di luce e gas duplicati da fine 2021 senza alcun preavviso”.

L'importanza della manifestazione è stata sottolineata in un intervento molto accorato dal parroco di Chiaravalle, don Roberto Celia, che ha portato la testimonianza delle tante persone che si stanno rivolgendo proprio alla Chiesa per chiedere un aiuto, un sostegno.

“Noi sindaci non ci tiriamo indietro - il commento del primo cittadino di Chiaravalle, Domenico Donato - ma è chiaro che qui serve un intervento strutturale del governo nazionale per salvare famiglie, aziende ed enti locali dal fallimento. Sono soprattutto i territori più deboli, come il nostro, a soffrire”.

Unanime la preoccupazione degli amministratori locali presenti per la tenuta dei bilanci comunali. Tra gli altri, sono intervenuti con analisi dello stesso tenore i sindaci di Gagliato, Argusto, Cardinale, Torre di Ruggiero, San Vito Ionio, Cenadi, Centrache, Olivadi, Montepaone.

L'imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò, primo a condurre la battaglia contro il caro bollette con ripetute uscite pubbliche sui social, sulla stampa e in televisione, ha voluto ringraziare il comune di Chiaravalle “per l'iniziativa che ha finalmente acceso l'attenzione degli organi di informazione e dell'opinione pubblica su un problema gravissimo che coinvolge tutti e che si appesantisce di giorno in giorno”. “Domani arriverà la quarta bolletta elettrica da pagare - ha lamentato - ma dei famosi miliardi promessi per limitare i danni abbiamo visto solo gli annunci al telegiornale”.

Tra i presenti anche alcuni autotrasportatori. Il prossimo fronte che sembra profilarsi all'orizzonte sembra essere, infatti, quello del caro carburante. “E se ci fermiamo noi, si ferma il Paese” l'amara previsione del titolare di una ditta. 

Chiaravalle Centrale, domani luci spente contro il caro bollette

“Chiaravalle spegne le luci contro il caro bollette”. Non solo la pubblica illuminazione lungo le strade della città, ma anche tante case private resteranno al buio, domani 13 febbraio dalle 21.00 alle 21.30, per protestare contro l'aumento nazionale dei costi energetici per famiglie, imprese ed enti locali.

Un black-out "voluto" e proposto dall'amministrazione comunale “per dare un segnale forte ai parlamentari e al governo”.

“Servono misure urgenti per evitare una crisi economica drammatica che sta colpendo tutti i cittadini a tutti i livelli, soprattutto nei territori più deboli” l'allarme lanciato dal sindaco, Domenico Donato, che in questi giorni ha raccolto l'adesione di numerose associazioni del comprensorio delle Preserre. Tra queste, “Progetto Naturium” e “Calabria Jonio-Tirreno” che, in una nota congiunta, hanno espresso “preoccupazione per le pesanti ricadute del caro bollette su quelle fasce sociali e quelle categorie produttive già colpite duramente dalle restrizioni della pandemia”.

“Per questo motivo - sottolineano nel documento - parteciperemo alla manifestazione giustamente promossa dall'amministrazione comunale di Chiaravalle, con la presenza di una nostra rappresentanza sul posto. Non luci elettriche, ma fiaccole e candele per accendere l'attenzione della politica nazionale sul gravissimo attacco all'economia del Paese che stiamo subendo da mesi, con costi di luce e gas improvvisamente schizzati alle stelle senza nessun preavviso”. “Agli aumenti dell'energia - l'amara constatazione - purtroppo si sommano le conseguenze su tutta la filiera produttiva, i trasporti, il carrello della spesa, i servizi. Un salasso per le tasche dei contribuenti, costretti a mettere mano agli ultimi risparmi rimasti per tirare avanti, taluni ormai rinunciando totalmente al riscaldamento domestico elettrico o a metano”. Ricadute anche sugli enti locali che potrebbero essere costretti a ridurre attività socialmente utili di fondamentale importanza a causa dei costi eccessivi.

“Ci sono comuni che già sanno di non essere più in grado di chiudere il bilancio di previsione a causa di questa voce incomprimibile - la denuncia del sindaco di Chiaravalle. - Probabilmente diverse amministrazioni saranno costrette ad aumentare la pressione fiscale. Ma non è giusto che, alla fine, debbano essere sempre i cittadini a dover pagare per costi imprevisti e imprevedibili. Chiediamo subito un fondo destinato ai comuni per sostenere questa transizione paradossale, proprio mentre si attendevano con fiducia e speranza i fondi per la ripartenza del Pnrr”. 

Serra, corso Umberto I e lungofiume al buio per mezz’ora. Il Comune aderisce all’iniziativa dell’Anci contro il caro bollette

Anche il Comune di Serra San Bruno aderisce all’iniziativa dell’Anci di spegnere simbolicamente le luci, nella giornata del 10 febbraio, di alcuni edifici o luoghi significativi in segno di protesta contro i rincari delle bollette riguardanti l’energia elettrica.
 
Domani - spiega l’amministrazione comunale - l’illuminazione di corso Umberto I e del lungofiume non sarà attiva tra le 20 e le 20.30. È necessario, infatti, inviare un messaggio chiaro da parte di tutti per far capire l’insostenibilità di questa situazione che si ripercuote in maniera devastante, oltre che sui Comuni, anche sulle famiglie, sulle imprese e su tutti i commercianti. C’è la necessità di intervenire immediatamente per compensare gli aumenti che rischiano di causare difficoltà non superabili”.
 
“C’è il concreto pericolo per i Comuni - sostengono gli amministratori serresi - di non poter svolgere servizi essenziali poiché le risorse vengono assorbite da bollette esorbitanti. Le famiglie e le imprese, già provate dalla crisi economica determinata dalla pandemia, non sono nelle condizioni di poter sopportare l’ennesimo peso che si traduce in una drastica riduzione di consumi e produzione. È quindi urgente - concludono - un’azione tesa ad impedire che questo aggravio acuisca le già evidenti problematiche”.

 

Imprenditore calabrese contro il caro bollette: la protesta diventa virale

Condivisioni, like, commenti. A centinaia in poche ore. È diventata virale, sul Web, la protesta contro il caro bollette dell'imprenditore soveratese Giovanni Sgrò. Un vero e proprio atto d'accusa, il suo, consegnato in un video sul proprio profilo Facebook. “L'inflazione sfiora il 5 per cento, esplodono i prezzi dei beni energetici. Spero che questo mio ennesimo appello non rimanga inascoltato. Tutto il mondo produttivo e commerciale è in grande difficoltà” tuona Sgrò che si chiede, non senza polemica, “dov'è la politica?”. Immediate le reazioni social.

“Hai tutte le ragioni del mondo, se la politica continua a rimanere sorda, tra poco si fermerà tutto” il commento di un follower. E sono tanti altri quelli dello stesso tenore: “Si continua a dissanguare il tessuto sociale di piccole e medie imprese indebitando le famiglie”; “Anni di sacrifici buttati al vento”; “Noi che prendiamo 500 euro di pensione al mese e non sappiamo dove sbattere la testa”. L'analisi di Giovanno Sgrò è sferzante, avvalorata da numeri, dati, documenti. Con in mano una bolletta da 14mila euro pagata il 3 gennaio scorso, contro i 6.400 (stesso periodo di riferimento e stessa utenza) del 2021, l'imprenditore denuncia: “In queste condizioni, nessuno ce la potrà fare”. Poi, l'appello alla politica. “Conclusa partita del Quirinale - sottolinea Sgrò - adesso mi auguro che tutte le forze politiche, nazionali e regionali, pensino seriamente ai problemi dei cittadini e cerchino di trovare una soluzione al caro bollette e, più in generale, alla questione energetica.

Con i contagi in calo, questa è la vera emergenza, in questo momento, per le famiglie, le imprese e gli enti locali”. Un ultimo appello alle amministrazioni comunali: “Anche per i piccoli comuni le proiezioni sono disastrose. Se il Governo non interviene subito con una misura che aiuti a calmierare le bollette, sono pochi gli enti locali che riusciranno ad affrontare la situazione. I sindaci se ne rendono conto?”.

 

 

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