Calabria: quarto giorno consecutivo senza nuovi casi di coronavirus

Quarto giorno consecutivo senza nuovi casi di coronavirus in Calabra, dove, fino a questo momento, sono stati effettuati 68.015 tamponi.

Complessivamente, le persone che dall'inizio dell'emergenza hanno contratto il contagio sono state 1.158.

Territorialmente, gli attualmente positivi sono così distribuiti:

Catanzaro: 20 in reparto; 1 in rianimazione; 4 in isolamento domiciliare; 159 guariti; 33 deceduti.

- Cosenza: 2 in reparto; 89 in isolamento domiciliare; 343 guariti; 34 deceduti.

- Reggio Calabria: 20 in isolamento domiciliare; 236 guariti; 19 deceduti.

- Crotone: 4 in isolamento domiciliare; 107 guariti; 6 deceduti.

- Vibo Valentia: 4 in isolamento domiciliare; 72 guariti; 5 deceduti.

I soggetti in quarantena volontaria sono 8.849 così distribuiti:

- Cosenza: 1.418

- Crotone: 2.973

- Catanzaro: 2.882

- Vibo Valentia: 224

- Reggio Calabria: 1.352 .

Vitalizi e marziani in Calabria ai tempi del coronavirus

In Calabria è accaduto qualcosa che ha dell'incredibile

Approfittando della chiusura imposta dall'emergenza coronavirus, uno o più marziani hanno preso possesso di Palazzo Campanella.

Dopo aver lasciato la loro capsula spaziale in riva allo Stretto, gli alieni, complici le strade vuote, hanno raggiunto indisturbati via Cardinale Portanova e si sono introdotti nella sede dell'assemblea regionale.

Una volta negli uffici, hanno atteso il calare della notte per redigere una legge sui vitalizi, al solo fine di mettere in cattiva luce i consiglieri regionali.

Le loro viscide manine hanno, poi, inserito il testo nell'ordine del giorno del primo consiglio utile.

Infine, a tarda ora, nel bel mezzo della discussione in aula, hanno narcotizzato l'intera assemblea che, inconsapevolmente, ha votato all'unanimità il testo.

Al mattino, i calabri onorevoli, svegliatisi con un forte mal di testa e in preda alla nausea, si sono ricordati di aver votato una legge che nessuno di loro aveva mai letto, tantomeno scritto.

Così, hanno mobilitato addetti e uffici stampa che, compulsivamente, hanno messo in moto la macchina comunicativa per  spiegare che i loro datori di lavoro si dissociavano da loro stessi.

I calabresi hanno quindi scoperto che i consiglieri regionali non scrivono, ma neppure leggono le leggi che votano.

Pertanto, gli elettori, disorientati, hanno iniziato ad interrogarsi sulla qualità dei loro rappresentanti.

Per cercare di recuperare la credibilità perduta, maggioranza e “miggioranza”, hanno iniziato a lavorare (si fa per dire) ad una nuova legge destinata ad abrogare quella appena approvata.

Infine, incontratisi notte tempo, i nostri, maggioranza e “miggioranza”, si sono stretti la mano, si sono abbracciati e battendosi pacche sulle spalle, si sono scambiati i cenni d'intesa tipici dei dritti che riescono sempre a gabbare il prossimo.

A rompere l'idillio, una voce stridula, alzatasi, da uno scranno ben nascosto, per chiedere: "Sì, va bene, nessuno l'ha letta, ma cosa risponderemo se qualcuno ci chiederà chi l'ha scritta?".

La risposta, all’unisono, non si è fatta  attendere: "Ma è evidente, i marziani !".

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Calabria: terzo giorno consecutivo senza nuovi casi di coronavirus

Terzo giorno consecutivo senza nuovi casi di coronavirus in Calabra, dove, fino a questo momento, sono stati effettuati 67.075 tamponi.

Complessivamente, le persone che dall'inizio dell'emergenza hanno contratto il contagio sono state 1.158.

Territorialmente, gli attualmente positivi sono così distribuiti:

- Catanzaro: 21 in reparto; 1 in rianimazione; 4 in isolamento domiciliare; 158 guariti; 33 deceduti.

- Cosenza: 2 in reparto; 93 in isolamento domiciliare; 339 guariti; 34 deceduti.

- Reggio Calabria: 21 in isolamento domiciliare; 235 guariti; 19 deceduti.

- Crotone: 4 in isolamento domiciliare; 107 guariti; 6 deceduti.

- Vibo Valentia: 5 in isolamento domiciliare; 71 guariti; 5 deceduti.

I soggetti in quarantena volontaria sono 9.206 così distribuiti:

 

- Cosenza: 1.451

- Crotone: 2.973

- Catanzaro: 2.875

- Vibo Valentia: 253

- Reggio Calabria: 1.654

 

Il coronavirus, i medici e gli invertabrati in camice bianco

In molti, chi sa perché, si sono illusi che il coronavirus avrebbe restituito un’umanità migliore.

La verità, invece, è che l’emergenza ha amplificato vizi e virtù di ciascuno.

La cattività, l’angoscia, l’incertezza nel domani non ci hanno reso migliori né peggiori: piuttosto hanno restituito la fotografia di ciò che ognuno di noi realmente è.

Prova ne sono le profonde linee di demarcazione che hanno tratteggiato il confine tra due modi d’intendere ed esercitare le professioni sanitarie.

L’epidemia ha, infatti, contribuito a delineare due ambiti d’appartenenza, presenti da sempre, ma amplificati dal covid.

Da una parte (la stragrande maggioranza), medici, infermieri, operatori sanitari che si sono buttati a capofitto nel girone dantesco della pandemia e per settimane hanno lavorato pancia a terra, a volte, fino alle conseguenze più estreme.

Uomini e donne che, sprezzanti del pericolo, hanno portato cura, assistenza, talvolta, magari, solo una parola o un semplice gesto di conforto a chi lottava, tra  la vita e la morte, con il virus.

In loro alberga lo spirito di chi crede in ciò che fa e interpreta la professione, non come un semplice lavoro, ma come una missione.

La missione di chi, nel momento del pericolo, dona e si dona, di chi va dove c’è bisogno di lui, di chi, davanti a chi soffre, ha la forza di lasciarsi tutto alle spalle.

E’ a loro, agli eroi silenziosi di un tempo senza eroi, che il Paese deve tributare stima e gratitudine.

Così come deve manifestare disprezzo e sdegno, per quella minoranza che purtroppo esiste, di invertebrati in camice bianco che non hanno il diritto di essere posti sul medesimo piano dei professionisti con i quali, forse, hanno in comune il titolo accademico e nulla più.

Medici e paramedici che durante la fase più cruenta dell’emergenza hanno fatto affiorare il volto peggiore che un essere umano possa mostrare.

Un  volto meschino, protervo, egoista, pusillanime, emerso con disarmante evidenza durante alcune registrazioni mandate in onda ieri, nell’edizione calabrese del Tg3.

Nelle telefonate, che ricostruiscono alcuni momenti concitati della gestione dell’emergenza abbattutasi sulla Rsa di Chiaravalle Centrale - diventata tristemente nota per il focolaio di coronavirus costato la vita a 28 persone - si sente il direttore della centrale operativa del 118 di Catanzaro riferire al titolare della casa di cura che i medici ed i sanitari inviati “si sono messi in malattia”.

Il responsabile del 118 aggiunge: “che ci posso fare, se sono dei codardi, dei disertori”.

Come se non bastasse, si sente anche il medico del 118 che, arrivato davanti alla Rsa venti minuti prima di finire il turno, anziché visitare i pazienti, dice: “Non vale la pena che mi infetto pure io, vale la pena per dieci minuti?”, e se ne va.

Conversazioni che fanno il paio con altri episodi analoghi di cui le cronache si sono occupate nelle scorse settimane.

Episodi che restituiscono una scenario squallido, avvilente, popolato da figuri disposti a qualunque sotterfugio, pur di sottrarsi alle responsabilità, per le quali sono peraltro pagati.

Sono loro l’altra faccia (di sterco) della medaglia, i “codardi” che indossano il camice bianco, non per portare aiuto a chi soffre, ma forse per sentirsi parte di un circolo esclusivo, dal quale andrebbero espulsi per manifesta indegnità.

La sanzione nei loro confronti, dovrebbe essere esemplare.

L’unica punizione plausibile dovrebbe essere l’espulsione dai rispettivi ordini professionali. Non solo e non tanto per le palesi dimostrazioni d’infingardaggine, quanto per rispetto di coloro i quali sono sempre rimasti in prima linea, sacrificando amori, affetti, tempo libero e talvolta financo la vita.

E per la stima che il Paese deve  nutrire nei confronti di questi ultimi, che i vigliacchi vanno radiati, perché chi ha dato tutto, non può sentirsi chiamare collega da chi non ha donato nulla, neppure ciò per cui era pagato.

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Coronavirus, Italia: il contagio continua ad arretrare

Ci sono 2.240 italiani guariti dal coronavirus, a fronte di 516 nuovi contagiati.

I dati, riferiti alle ultime 24 ore, sono contenuti nell’ultimo bollettino della Protezione civile.

Complessivamente, le persone che hanno superato la malattia sono ora 152.844.

I positivi sono quindi 46.175, con una decrescita, rispetto a ieri, di 1.811 unità. 

Tra i positivi: 475 (-14) sono in cura presso le terapie intensive, 7.094 (-285) sono ricoverati con sintomi, mentre 38.606 si trovano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Da registrare, inoltre, le 87 nuove vittime, che portano il totale a 33.229.

Dall’inizio del contagio, gli italiani che hanno contratto il virus - compresi morti e guariti- sono 232.248.

Coronavirus, Calabria: secondo giorno consecutivo senza nuovi positivi

Secondo giorno consecutivo senza nuovi casi di coronavirus in Calabra, dove, fino a questo momento, sono stati effettuati 65.872 tamponi.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati riscontrati 1.158 tamponi positivi.

Territorialmente i positivi al virus sono così distribuiti:

- Catanzaro: 22 in reparto; 1 in rianimazione; 4 in isolamento domiciliare; 157 guariti; 33 deceduti.

- Cosenza: 2 in reparto; 94 in isolamento domiciliare; 338 guariti; 34 deceduti.

- Reggio Calabria: 1 in reparto; 25 in isolamento domiciliare; 230 guariti; 19 deceduti.

- Crotone: 5 in isolamento domiciliare; 106 guariti; 6 deceduti.

- Vibo Valentia: 5 in isolamento domiciliare; 71 guariti; 5 deceduti.

I soggetti in quarantena volontaria sono 9.392 così distribuiti: - Cosenza: 1.473 - Crotone: 2.923 - Catanzaro: 2.870 - Vibo Valentia: 242 - Reggio Calabria: 1.884.

 

Coronavirus, Fabrizia: annullata la fiera di sant'Antonio

Quello che sta per arrivare, sarà un mese di giugno piuttosto insolito per Fabrizia.

L’emergenza coronavirus, ancora non del tutto superata, andrà infatti a condizionare le manifestazioni legate alla festa di sant’Antonio.

Non da ultima, a risentire della situazione contingente, sarà anche la consueta fiera del 13 giugno.

Con un’ordinanza emessa oggi, il sindaco Francesco Fazio, ha infatti annullato “lo svolgimento di tutte le manifestazioni fieristiche tradizionalmente previste in occasione della festa patrona le di S.Antonio da Padova”.  

Coronavirus: nessun nuovo caso in Calabria

Non c'è nessun nuovo caso di coronavirus in Calabria.

E' quanto emerge dal bollettino quotidiano elaborato dalla Regione, dal quale si evince che, allo stato, sono stati effettuati 64.697 tamponi.

Le persone colpite dal covid-19 sono 1.158.

 Territorialmente, i casi positivi sono così distribuiti:

- Catanzaro: 25 in reparto; 1 in rianimazione; 4 in isolamento domiciliare; 154 guariti; 33 deceduti.

- Cosenza: 2 in reparto; 99 in isolamento domiciliare; 333 guariti; 34 deceduti.

 - Reggio Calabria: 3 in reparto; 25 in isolamento domiciliare; 229 guariti; 18 deceduti.

 - Crotone: 1 in reparto; 5 in isolamento domiciliare; 105 guariti; 6 deceduti.

- Vibo Valentia: 5 in isolamento domiciliare; 71 guariti; 5 deceduti.

 I soggetti in quarantena volontaria sono 9.469 così distribuiti:

- Cosenza: 1.544

- Crotone: 2.913

- Catanzaro: 2.847

 - Vibo Valentia: 281

- Reggio Calabria: 1.884. 

 

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