Brogli elettorali alle amministrative di Reggio Calabria, la Lega invita i consiglieri comunali alle dimissioni

La Lega Calabria lancia un duro monito ai consiglieri comunali di centrosinistra di Reggio Calabria e al sindaco Giuseppe Falcomatà: «Dimettetevi subito e ridate dignità alla politica. Un vostro gesto di responsabilità civile e consapevolezza democratica verrebbe sicuramente recepito anche dai consiglieri di centrodestra e civici. Occorre evitare che le meritorie inchieste in corso della magistratura, peraltro orientate verso altri potenziali filoni, abbiano come conseguenza indiretta la definitiva destrutturazione del rapporto di fiducia fra cittadini ed eletti, fra comunità e istituzioni. Rimanere abbarbicati, come se nulla fosse accaduto, a posizioni oggettivamente delegittimate sarebbe una responsabilità gravissima e inaccettabile».
 
«Reggio Calabria – prosegue la Lega – è una delle città più importanti del Mezzogiorno e la più grande e popolosa della nostra regione. Non stiamo parlando, quindi, di un paesello di periferia. Di fronte al prosieguo incessante dell'inchiesta avviata, che ha già portato all'emanazione di diverse misure cautelari e che continua a svelare particolari sempre più inquietanti, non si può far finta di niente. Occorre un gesto di alta responsabilità politica e civile, anche a prescindere da una comprensibile esigenza di ritorno alle urne per restituire la parola agli elettori. Prima di una nuova sfida elettorale, infatti, c'è da salvaguardare la piena dignità civile della Città Metropolitana la cui immagine generale è gravemente lesa dall'enorme rilievo mediatico che le note tristi vicende stanno avendo anche a livello nazionale».
 
«Dimissioni e azzeramento dell'attuale situazione politico-amministrativa, non c'è altra soluzione. I partiti di centrosinistra, a partire dal Pd - conclude la Lega – che ha sempre posto questioni di legalità e trasparenza in riferimento alla pubblica amministrazione, facciano sentire la propria voce al fine di superare resistenze che appaiono immotivabili, assurde e dannose».

 

Roy Biasi (Lega): "Il Mezzogiorno ha bisogno di politiche rivoluzionarie"

«Il Mezzogiorno ha bisogno di una rivoluzione positiva, di politiche di sviluppo finalmente adeguate e studiate per il Sud». Lo afferma Roy Biasi, membro della Segreteria nazionale della Lega nonché responsabile degli amministratori dell'Italia meridionale. «Il Sud – spiega Biasi – necessita innanzitutto di un'analisi della situazione che dimentichi le chiavi di lettura del secolo scorso. Tutto ciò che è accaduto all'inizio di questo terzo millennio, tra globalizzazione e tragedia economico-sociale della pandemia, ci impone di cambiare completamente visione e quindi approccio alle emergenze che siamo chiamati ad affrontare. Le politiche e i provvedimenti che hanno caratterizzato i decenni che ci siamo lasciati alle spalle, troppo spesso hanno partorito azioni inconsistenti, sperperi colossali di risorse finanziarie, nonché nuove sacche di emarginazione e degrado. Dobbiamo cambiare marcia e la Lega di Matteo Salvini ha tutti gli strumenti culturali, politici e d'esperienza per farlo. È per questa ragione che ho abbracciato la sfida della Lega, perché il Sud ha bisogno di un'inversione di rotta epocale, facendo leva sul pragmatismo tipico di un partito post-ideologico qual è quello guidato da Matteo Salvini».
 
Roy Biasi annuncia quindi l'avvio di un lavoro di consultazione di tutti gli amministratori locali del Sud Italia, al fine di costruire una piattaforma programmatica completa che - spiega - «porterò all'attenzione del partito a livello nazionale. Se il Sud non riparte l'Italia non riparte. Siamo il primo mercato per le produzioni dell'industria manifatturiera del Nord del Paese, e il nostro sviluppo sostenibile può contribuire a garantire quei punti di Pil che servono all'Italia per uscire dalla crisi e per saldare i debiti che stiamo continuando a contrarre. Non lo dico da tifoso del Sud, ma da amministratore locale coscienzioso: se si scatena l'enorme potenziale di cui il Mezzogiorno dispone ad ogni livello, dall'agricoltura all'artigianato, dal turismo alla cultura, dalla produzione di energia pulita alla massima valorizzazione delle immense risorse identitarie, tutta l'Italia potrà beneficiarne riprendendosi quel ruolo di guida dell'Europa che le spetta». «Agli amministratori del Sud Italia – conclude Biasi – proporrò una base di ragionamento che parte da alcuni pilastri di fondo politico-culturali e ideali. Con il contributo di tutti costruiremo una piattaforma programmatica concreta che sottoporremo all'attenzione di Matteo Salvini. Lo faremo con la passione e l'entusiasmo che caratterizza la gente del Sud».

 

Lega, fiducia a Draghi: Sofo lascia il Carroccio e passa con Fratelli d'Italia

"La fiducia al governo Draghi per la Lega rappresenta un taglio netto con il progetto politico che abbiamo portato avanti da quando Matteo Salvini è diventato segretario federale. Sono entrato in questo movimento nel 2009 perché era l’unica alternativa al Pdl e a una deriva centrista del centrodestra che lasciava orfani milioni di italiani in cerca di qualcuno che ne difendesse le istanze identitarie, patriottiche e sociali. Proprio per questo fui tra i primissimi e più entusiasti sostenitori della svolta nazionale impressa al Carroccio da Salvini per costruire una forza politica in grado di dare battaglia a Bruxelles per impedire il suicidio dell’Europa e del nostro paese a colpi di folli direttive UE".

"Oltre che essere tra i più convinti promotori di un’alleanza con Fratelli d’Italia come alternativa al monopolio politico del centrismo. Ecco perchè, per coerenza con le mie convinzioni, non posso far parte di un partito che sceglie di entrare nella grande alleanza a sostegno del neonato governo Draghi, la cui missione - come emerge anche dal discorso fatto al Senato - sembra essere proprio il reset di tutto quello per il quale ci siamo battuti riportando l’orologio indietro di un decennio. Con questa decisione la Lega ha evidentemente deciso di darsi una missione nuova e radicalmente diversa, mirata a raccogliere l’eredità del Pdl più che a costruire un grande movimento patriottico, identitario, conservatore e sociale. Scelta legittima e probabilmente affine alla sua natura originaria ma incompatibile con le ragioni per le quali aderii a questo movimento e ai fondamenti che hanno sempre caratterizzato la mia attività politica. Prendo dunque atto di questa svolta che però, nonostante sia difficile e doloroso lasciare un movimento politico dopo quasi dodici anni e molte battaglie fatte, mi impedisce di proseguire oltre la militanza per la Lega".

"Che non rinnego, che ringrazio e che continuo a ritenere un alleato politico importante su molti temi. Ma nel 2019 trentaduemila cittadini italiani mi hanno affidato il mandato di battermi al Parlamento Europeo contro le tante storture e ingiustizie dell'Unione Europea attuale e per la costruzione di quell'Europa delle patrie che sogno fin dai miei primi passi da militante adoledescente, nella quale l’identità, le capacità e la dignità geopolitica del nostro Paese siano valorizzate e non mortificate. Mandato che a mio avviso poco si concilia con le intenzioni di Zingaretti, Renzi e Di Maio che come si evince dalla scelta dei ministri costituiscono la spina dorsale di questo governo Draghi. Così, per continuare nella mia missione, offrirò il mio contributo alla famiglia di conservatori europei attualmente guidati da Giorgia Meloni."

E' quanto si legge in una nota dell'eurodeputato Vincenzo Sofo che - in seguito al voto di fiducia al governo Draghi da parte della Lega - ha annunciato la decisione di lasciare il Carroccio per aderire al movimento politico di Giorgia Meloni.

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Saccomanno (Lega): “Le polemiche non aiutano la giustizia”

"Le numerose polemiche degli ultimi giorni sulla giustizia e sulla magistratura italiana non aiutano a fare chiarezza e creano soltanto ulteriore confusione. La maggior parte dei magistrati sono persone per bene che, con il loro sacrificio e, a volte perdendo anche la vita, sono riusciti a mantenere in piedi un sistema disastrato. Così come in tutte le altre categorie, anche questa, paga lo scotto di una diminuzione della soglia etica e della percezione di una illegalità diffusa: i disonesti esistono ovunque. L’intervista di Luca Palamara ha scoperchiato un “sistema” illegale di gestione della giustizia che merita un evidente approfondimento sia dal lato disciplinare che penale, se verranno accertate condotte aventi natura di rilevanza illecita. Ma, a parte tale inaspettata situazione sulla quale, però, non può calare il silenzio come è successo finora, bisogna anche rilevare che vi sono tantissimi magistrati valorosi che, al di fuori di tale sistema, lavorano con impegno e sacrifici e tendono a “bonificare” zone finora mai lambite da adeguate indagini. Mi rivolgo ai tanti Nicola Gratteri che operano sul territorio con grande capacità e con l’unico intento di accertare la verità. Un esempio che deve portare i tantissimi magistrati giovani e meno giovani a svolgere la loro attività in modo serio, corretto e trasparente ed ognuno rispettando il proprio ruolo. Le polemiche nei confronti delle inchieste del Procuratore Gratteri sono del tutto sterili e, forse, anche strumentalizzate. Sta di fatto, però, che per la prima volta in Italia si è alzato il tiro e si sta cercando di ricostruire strani rapporti tra la politica, gli imprenditori e la criminalità organizzata. È importante precisare, però, che i PP.MM. svolgono indagini e ricostruiscono fatti, poi i giudici devono convalidarli o negarli. Certamente, bisogna separare la fase cautelare da quella di merito. Nella prima, la misura può essere confermata, modificata o anche annullata, ma si riferisce a dei parametri precisi: pericolo di fuga, inquinamento prove ecc.  Nella fase di merito, invece, si deve stabilire se un soggetto ha commesso determinati fatti. Ma, l’attenuazione della misura cautelare non annulla la fase di merito che dovrà, appunto, accertare l’esistenza o meno dei reati. Ed allora attendiamo l’esito delle sentenze e, nel frattempo, sosteniamo tutti assieme l’azione capillare e benemerita di tutti i Gratteri che difendono la nostra libertà. E sulle cosiddette toghe sporche che si vada avanti e, se del caso, si istituisca una Commissione Parlamentare d’inchiesta per comprendere cosa è successo e se tantissimi uffici direttivi siano stati adeguatamente coperti".

E' quanto si legge in una nota del commissario della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno.

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Giannetta ribadisce la sua appartenenza a Forza Italia

“Il mio partito è Forza Italia e mi fanno abbastanza sorridere alcune ricostruzioni che mi collocano in quota Lega”.

Ad affermarlo, il Consigliere regionale Domenico Giannetta.

"Sono un componente storico di Forza Italia - ribadisce Giannetta - partito che ho scelto di rappresentare anche in Consiglio regionale e in Parlamento, prima di optare per la Regione Calabria. Si tratta di tentativi maldestri di disorientare la stampa e l’elettorato, la mia appartenenza politica non è in discussione. D’altronde - conclude - succede che chi teme l’avversario tenda a sparigliare le carte e metta in giro voci insussistenti. Sperando, poveri illusi, di indebolirlo”.

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Piserà (Lega) dice No al centro Covid all'ospedale di Tropea

"Sostengo sin dal primo manifestarsi della questione, l’idea di non realizzare ospedali da campo, ma di sfruttare complessi già esistenti e non fruibili, in totale disservizio: in merito si sono espressi ieri anche il Ministro Boccia e il Dott. Borrelli, Capo della Protezione Civile.  L’orientamento ad utilizzare strutture parzialmente efficienti, a mio avviso, non è correttamente ponderato, rischia di inattivare quei servizi sanitari (già gravemente indeboliti dalle politiche di mutilazione alla sanità pubblica calabrese), quanto, però, indispensabili.  

In esame è l’Ospedale di Tropea, nel quale si sta valutando l’apertura di un Covid Center: la struttura che al momento accoglie anche pazienti oncologici e, in quanto tali, immunodepressi, non è affatto idonea a garantire percorsi differenziati tra pazienti Covid+ e pazienti Covid-; inammissibile, quanto scellerata, inoltre, l’ipotesi di convertirvi il reparto di medicina (l’unico rimasto aperto), decrementando gravemente l’utilizzo di posti letto e servizi conseguenti.

Faccio appello al Presidente Spirlì affinché, in accordo con l’ASP, impedisca la riduzione fino allo zero dell’unica risorsa rimasta in vita, della quale si rischia di privare non solo Tropea, ma anche parte del territorio adiacente, posto che ad hoc si possa approfittare delle strutture di Soriano, Nicotera e Pizzo, tutelando, in primis, gli ammalati stessi, ma l’intera cittadinanza, che potrebbe, per assoluto diritto, usufruire anche di Centri Covid progettualizzati e realizzati secondo protocollo, senza dover rinunciare, nondimeno, a quel minimo di assistenza ancora garantita.

È necessario, quanto indispensabile, dunque, che quel poco che non sia ancora stato rubato alla dignità sanitaria calabrese resti operativo e disponibile ad assistere la popolazione, esattamente come necessaria ed indispensabile è l’analisi atta a realizzare strutturalmente ciò che occorra al contenimento e al debellamento del virus". 

È quanto scrive in una nota, Antonio Piserà, consigliere comunale di Tropea Lega Salvini Premier Calabria.

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A fuoco un carro funebre di proprietà di un consigliere comunale della Lega di Rosarno

Un carro funebre di proprietà del consigliere comunale di Rosarno (Rc) Alex Gioffrè (Lega), è stato distrutto la notte scorsa, a causa di un incendio di probabile origine dolosa.

La notizia è stata diffusa con una nota, dal gruppo consiliare del partito di Salvini, nel quale viene espressa “preoccupazione”, tanto più che “l’amico Gioffrè non ha mai avuto accadimenti del genere nel passato”.

Per gli estensori del comunicato, “l’evento potrebbe essere legato alla sua attività politica avendo presentato diverse denunce per evidenti illeciti verificatesi nella città. Nel passato la Lega e il suo Capogruppo, Giacomo Saccomanno, hanno più volte segnalato alle competenti autorità circostanze che avrebbero dovuto essere immediatamente e seriamente prese in considerazione e prontamente accertate, proprio per evitare la possibilità che il clima “ambientale” potesse alterarsi e portare ad eventi del genere”.

“L’aver tollerato – denunciano i consiglieri comunali leghisti - una situazione di evidente illegalità diffusa ha consentito alla criminalità di ritenere che le azioni illecite fossero esenti da controlli e sanzioni. Ecco che si è alzato il tiro e vi è un odio nei confronti di chi professa la concreta e vera legalità. La Lega, pertanto, da una parte condanna pesantemente l’accaduto e si schiera accanto al consigliere Gioffrè che deve essere tutelato e difeso, dall’altro insiste e chiede, ancora una volta, che le istituzioni comprovino la loro presenza con azioni adeguate e dirette”.      

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Serre, nominati i nuovi coordinatori della Lega

«Ringraziamo il coordinatore provinciale della Lega di Vibo Valentia, Michele Pagano, e il segretario regionale, onorevole Cristian Invernizzi, per la fiducia riposta nei nostri confronti. Insieme agli altri colleghi coordinatori lavoreremo sin da subito per cercare di avvicinare e coinvolgere un maggior numero di persone al nostro partito».

Lo affermano in una nota i neo coordinatori della Lega di Serra San Bruno e Spadola-Brognaturo-Simbario, rispettivamente Antimo Antonio De Padova e Margherita Chiaravalloti, i quali si dicono «orgogliosi di far parte ufficialmente di questa grande famiglia.

L’incarico conferitoci sarà un modo per interfacciarci con le varie istituzioni locali così da raggiungere obiettivi concreti che guardino al bene del territorio».

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