L'Europa senza cuore annega nel Tamigi

Come si fa a chiamare ipocritamente “segnale” il 52% dei Britannici, manco fosse un colpo di tosse invece di una decisione politica già in atto? E il voto in Austria, in Francia? Le decisioni dei governi di Ungheria e Slovacchia e Polonia? O il prossimo referendum in Olanda?  Qui siamo come quando la moglie pianta il marito e il marito s’inventa scuse pietose per non ammettere di essere becco per colpa sua. E invece delle menti pensanti e serie si fermano a pensare, e si chiedono com’è che metà circa degli Europei o sono contro o almeno dubitano dell’Europa? Studiamo le cause.

-          L’Europa è del tutto priva di ogni mito, sogno, ideale, passione. I soli valori sono in negativo: la pace intesa come assenza di guerra; o, peggio, l’edonismo infantile che ha chiamato i giovani “la generazione Bataclan”, il ballo e lo sballo elevati a concezione della vita e del mondo!

-          Il cosiddetto parlamento europeo è il ricettacolo di tutti quelli che non hanno trovato un posto da assessore regionale; e non conta nulla di nulla.

-          A dirigere le cose sono dei burocrati autoreferenziali e irresponsabili, che passano il tempo a determinare l’involucro obbligatorio delle ricotte.

-          La politica estera europea è del tutto assente; e le poche volte che l’Europa ha fatto qualcosa, è stato ciascuno per conto suo. Dal 1945, la sola funzionante faccenda europea e senza NATO e USA è la spedizione a guida italiana in Libano per separare le bande di tagliagole di Israele ed Hezbollah.

-          L’euro, idea non sbagliata, è stato gestito con una raffica di stupidate: l’Italia di Prodi pagò l’assurdo prezzo di 1936,27 lire; né bastò, ma il giorno dopo quello che costava 1000 lire, e doveva perciò essere messo a 0,52, passò a un euro, cioè 1936,27 lire.

-          Negli ultimissimi anni, si è aggiunto il fenomeno epocale dell’arrivo di masse di clandestini, che nessuna retorica buonista, stancamente ripetuta anche nelle tracce della maturità, riesce a convincere siano “risorse” o “doni”. Il trattato di Schengen è di fatto sospeso quasi dovunque, se la Francia blocca Ventimiglia e la Gran Bretagna (non da oggi, ma da molto prima della Brexit) chiude la Manica. Ridicolo piangere che l’Austria metta un muro, come se non lo stesso facendo anche Gran Bretagna e Francia.

 In queste condizioni, l’Unione Europea può cadere da un momento all’altro; o restare cachettica e morente; o fare la fine dell’Impero indiano del Moghul, che per un secolo tutti dicevano esistere e veneravano l’imperatore, ma poi facevano tutti per sé, compresi gli Inglesi che poi si presero il tutto.  Si può fare di tutto, tranne quello che da stamani stiamo sentendo: ingiurie generiche da parte di sussiegosi e ben pagati intellettuali (Dio liberi!), condanne morali non si sa da che pulpito; tutto, tranne che analisi serie e seri tentativi di cercare una soluzione.

  • Published in Diorama

By By Great Britain, la Brexit vince il referendum

La Gran Bretagna esce dall'Unione europea. I dati relativi al referendum sulla "Brexit" non lasciano dubbi,  il 'Leave' ha ottenuto il 51,9% dei voti a fronte del 48,1% del 'Remain'. Per la Brexit - riferisce il sito della Bbc - hanno votato 17.410.742 elettori mentre per restare nell'Ue i voti sono stati 16.141.241. L'affluenza al referendum è stata al 72,2%. Alla vigilia del voto, il leader euroscettico Nigel Farage aveva definito l'uscita dall'Unione europea :"Questa è la vittoria che significa un nuovo giorno dell'indipendenza per il nostro Paese. E' l'alba di un Regno Unito indipendente. E' arrivato il momento di liberarci da Bruxelles"

 

Subscribe to this RSS feed