Ancora una strangata, da oggi sacchetti per frutta e verdura saranno pagamento

Da oggi i sacchetti utilizzati nei supermercati per imbustare frutta, verdura, affettati e altri prodotti alimentari dovranno essere in plastica biodegradabile e compostabile, ma solo usa e getta e sempre a pagamento.

Per gli alimenti sfusi, infatti, le buste riutilizzabili saranno bandite. Multe salatissime per i negozianti inadempienti: nessuna scusa per chi non è pronto o cerca di smaltire i vecchi sacchetti rimasti ancora in magazzino.

E’ espressamente vietata anche la possibilità di usare sacchetti riutilizzabili, come consentito invece per le “buste” in uso alle casse dei supermercati.

A stabilirlo è una legge su tutt’ altro tema – “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, approvata dal Parlamento lo scorso 3 agosto.

Nel testo è stata però inserita una norma specifica che recepisce la direttiva europea per ridurre il consumo di sacchetti di plastica e incentivare l’uso di quelli biodegradabili.

Sacchetti a pagamento nei supermercati: cosa cambia? Quanto ci costerà tutto ciò? La legge non dice quanto dovranno costare i sacchetti biodegradabili e compostabili, ma ipotesi circolate in questi mesi parlano di una cifra compresa tra i 2 e i 5 centesimi di euro.

A prendere posizione contro l’obbligo dei sacchetti a pagamento utilizzati nei supermercati per imbustare frutta, verdura, pesce, affettati e altri prodotti alimentari, è stato il Codacons, per il quale il provvedimento, rappresenta "un nuovo balzello che si abbatterà sulle famiglie italiane".

"Una nuova tassa occulta a carico dei consumatori, infatti ogni volta che andremo a fare la spesa al supermercato occorrerà pagare dai 2 ai 10 centesimi di euro per ogni sacchetto, e sarà obbligatorio utilizzare un sacchetto per ogni genere alimentare, non potendo mischiare prodotti che vanno pesati e che hanno prezzi differenti. Tanto – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons – comporterà un evidente aggravio di spesa a carico dei consumatori, con una stangata su base annua che varia dai 20 ai 50 euro a famiglia, a seconda della frequenza degli acquisti nel corso dell’anno. Una vera e propria tassa occulta a danno dei cittadini che non ha nulla a che vedere con la giusta battaglia in favore dell’ ambiente".

Al fine di conoscere i dettagli nella norma, il Codacons ha inoltrato un'istanza d’accesso al Ministero dell’Economia.

"Siamo pronti a dare battaglia - conclude l’Associazione - impugnando nelle sedi competenti un provvedimento ingiusto che finisce solo per introdurre aggravi di spesa sulle spalle dei consumatori".

Migliaia di buste di plastica illegali sequestrate in Calabria

Si è da poco conclusa una prima operazione coordinata dal Comando Regione carabinieri forestale “Calabria”, mirata al contrasto della commercializzazione di buste non ecocompatibili.

I sacchetti in plastica, comunemente usati per la spesa, sono considerati tra i principali responsabili dell’inquinamento ambientale, specialmente marino.

 Nella sola regione Calabria, sono state elevate sanzioni per circa 90 mila euro, con oltre 8000mila chilogrammi di sacchetti sequestrati.

Dall’agosto 2014, la normativa italiana vieta e sanziona la commercializzazione di buste non ecocompatibili, ovvero non conformi ai requisiti di cui alla legge n.28 del 2012.

Le sanzioni amministrative pecuniarie  vanno dai 2.500 ai 25 mila euro, ma la sanzione può essere aumentata fino a 100 mila euro, se la violazione del divieto riguarda quantità ingenti di sacchi per l’asporto oppure un valore della merce superiore al 20% del fatturato del trasgressore

  • Published in Cronaca
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