Diga dell’Alaco, il Movimento 5 Stelle presenta un’interrogazione alla Commissione europea

Gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle, Piernicola Pedicini e Laura Ferrara, hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea in riferimento alla situazione della diga del lago Alaco. Nello specifico, i due europarlamentari pongono tre quesiti: 

- la Commissione è informata se siano state prese misure appropriate per eliminare il rischio per la salute umana? 

- La Commissione ha ricevuto una relazione sulla qualità delle acque relativa al caso specifico? 

- Intende la Commissione aprire una procedura d’indagine per mancato adempimento del diritto europeo? 

Nell’interrogazione i due portavoce grillini hanno sottolineato che l’opera “costò 150 miliardi di lire, fu ultimata nel 2004 e venne realizzata su terreni ricchi di ferro e manganese; che la Procura predispose nel 2012 il sequestro preventivo degli impianti per omessi controlli dei serbatoi, delle reti di distribuzione, delle sorgenti e dei pozzi; che l'Arpa della Calabria nel 2013 rilevò nell’acqua della diga la presenza di Xilene (169µg/l), Cloriti (730µg/l), Triclorometano (275µg/l) e di composti derivanti dal Benzene (800µg/l), tutte sostanze altamente cancerogene per la salute umana”. Pedicini e Ferrara hanno poimprecisato che “nonostante il sequestro ed il rinvio a giudizio di 16 indagati per avvelenamento colposo di acque provenienti dall’invaso, l’acqua continua ad essere immessa negli acquedotti e utilizzata dai cittadini residenti in 88 comuni dell’area”.  Invocato anche l'intervento della Commissione europea affinchè si provveda al “rispetto degli articoli 168 e 191 del Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea) e delle direttive europee 2000/60/Ce e 1998/83/Ce, quest’ultima modificata dal regolamento 2009/596/Ce”.

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