Strategia nazionale Area interna “Versante ionico – Serre”, Tassone: “Progetto creato da noi, il sindaco approfitta di quanto ereditato”

“Il sindaco Barillari dovrebbe essere intellettualmente onesto e dire chi ha avviato la Strategia nazionale aree interne ‘Versante ionico – Serre’, chi ha lavorato per allocare le risorse, chi si è speso per elaborare le schede. Non è più tempo per la demagogia già dimostrata in campagna elettorale, è invece il momento di dire la verità ed essere trasparenti”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone, ex sindaco di Serra San Bruno, rivendica la paternità della programmazione e critica “l’atteggiamento non corretto” della controparte.

“In questi mesi in cui la comunità è stata severamente provata dalla pandemia – sostiene - abbiamo evitato di porre in essere un’opposizione intransigente. Rispetto ad alcune questioni ed a mistificazioni della realtà non possiamo, però, transigere, ma dobbiamo ripristinare la verità dei fatti. La Strategia nazionale area interna ‘Versante ionico – Serre’ è stata da noi creata e portata avanti e, fino alla fine, si è giovata del prezioso oltre che gratuito lavoro di Jlenia Tucci, da me delegata, e dai 3 Gal che hanno anche svolto un’attività di ascolto di sindaci, di imprese, di scuole, di cittadini e di condivisione dal basso. Ricordo che, ad agosto, l’Assemblea ha approvato la versione definitiva della Strategia: un importante atto interno con il quale viene, appunto, sigillata questa condivisione. È ora che l’Amministrazione comunale costruisca qualcosa di proprio e cominci ad intercettare fondi, perché finora è stato solo utilizzato il nostro lavoro”.

“Non è possibile – precisa – negare che è stato da noi prodotto un lavoro immane, che sono state individuate risorse da destinare a progetti utili per uno sviluppo sostenibile. È assolutamente ingiusto far passare messaggi sbagliati, non riconoscendo l’importante lavoro dei tecnici, e scaricare sugli altri i ritardi dovuti alla pandemia e verificatisi in periodi in cui non c’era un’Amministrazione comunale, bisogna al contrario riconoscere le attività di chi non si è certo risparmiato ed ha continuato ad impegnarsi anche quando è cambiata la guida del Comune. Il sindaco - conclude – deve pensare e produrre nuovi progetti, perché finora ha approfittato della dote programmatica ereditata limitandosi ad attuare ciò che ha trovato”.

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