Spaccio di droga, sette arresti

Duro colpo all’attività di spaccio nella Piana di Gioia Tauro, dove i militari dell’Arma hanno eseguito sette ordinanze di misura cautelare, emesse dal gip del tribunale di Palmi, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di altrettanti immigrati accusati, a vario titolo, di cessione, offerta in vendita, contrattazione e trasporto di droga.

L’operazione, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro (Rc), con la collaborazione dei colleghi del Nucleo cinofili di Vibo Valentia, dello Squadrone eliportato Cacciatori “Calabria” e delle Compagnie di Empoli (Fi), Rende (Cs) e Villa San Giovanni (Rc), giunge in seguito ai risultati delle indagini condotte, a partire dal 2020, dai militari di Gioia Tauro che hanno ipotizzato, allo stato degli atti, l’esistenza di numerose cessioni di sostanze stupefacenti da parte di persone provenienti da Mali, Guinea Bissau, Nigeria e Gambia, alcune delle quali, all’epoca dei fatti, residenti nella tendopoli ministeriale di San Ferdinando.

Gli indagati sono ritenuti responsabili della gestione di una ricca attività di detenzione e smercio di stupefacenti cha avrebbe interessato non solo San Ferdinando e Rosarno, ma anche alcune centri  posti  fuori regione.

Infatti, oltre alle ordinanze eseguite su disposizione dell’autorità giudiziaria palmense, nel corso dell’indagine, sei persone sono state tratte in arresto in flagranza, mentre altre due sono state denunciate in stato di libertà. Complessivamente sono stati sequestrati 8,6 chili di marijuana, 8 grammi di cocaina, 90 grammi di sostanze da taglio e 1 piantagione con 82 piante di marijuana. Infine, sono stati sequestrati anche  18.300 euro, ritenuti di provenienza illecita.  

Nei confronti di alcuni indagati è stata ipotizzata la detenzione per la vendita, tra l’altro, anche di consistenti quantitativi di stupefacente.

Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità dei destinatari della misura cautelare, sarà vagliata nel corso del successivo processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.

L’operazione segue cronologicamente la precedente, denominata “Marracash”, durante la quale, tra la fine del 2019 e giugno 2021, i militari dalla Compagnia di Gioia Tauro, avevano raccolto gravi indizi su un’altra attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel centro abitato di San Ferdinando e all’interno della tendopoli Ministeriale.  In quel caso, l’operazione si era conclusa con l’esecuzione di otto ordinanze di misure cautelari nei riguardi di altre persone, sia italiane che extracomunitarie.

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