Allerta meteo in Calabria, Arpacal corregge Alexa di Amazon

Il Centro multirischi dell’Arpacal ha contattato questa mattina – attraverso l’ufficio comunicazione - la multinazionale Amazon per allertarla, è il caso di dire, del fatto che le informazioni meteo trasmesse sui propri applicativi, tra cui quelli comandati vocalmente come Alexa, stanno diffondendo informazioni sull’allertamento meteo non corrispondenti a quelli ufficialmente trasmessi in Calabria dalla struttura specialistica dell’Arpacal che, come noto, è Centro funzionale decentrato per l’allertamento meteo-idrogeologico e, per ciò, riferimento regionale della Protezione civile nazionale.

I bollettini del Multirischi, diffusi ogni giorno sul sito cfd.calabria.it nonché sui social dell’Agenzia (Facebook e Twitter), sono gli unici a poter ufficialmente dichiarare i livelli di colorazione dell’allerta meteo idro-geologica (verde – giallo – arancio – rossa) sul territorio di competenza.

Le informazioni trasmesse da Alexa questa mattina su Catanzaro, ad esempio, riferiscono di una allerta arancione in corso che non è stata dichiarata nel bollettino diffuso ieri a tutti gli enti competenti. Ecco l’intervento di Arpacal per correggere le informazioni di pubblico servizio rese da Alexa.

Lo staff di Amazon, in una prima risposta interlocutoria ma ufficiale, si è impegnata a condividere questo feedback, fornito da parte dell’istituzione preposta all’allertamento meteo, con il team di sviluppo di Alexa per correggere le informazioni trasmesse.

Mascherine Tricolori: blitz contro sedi Amazon in tutta Italia

“Mentre l’Italia collassa, Amazon ingrassa”. E’ questo lo striscione esibito davanti a agli uffici e ai centri distribuzione Amazon da Nord a Sud. Decine di “blitz” (anche a Reggio Calabria) pacifici, con bandiere tricolori e cartelli con il volto gaudente di Jeff Bezos, per denunciare l’ulteriore squilibrio causato dall’emergenza Covid-19. Da una parte centinaia di migliaia di piccole e medie attività rischiano di chiudere per sempre a causa di lockdown, restrizioni e assenza di un vero sostegno da parte del governo, dall’altra le grandi multinazionali che sfruttano la crisi per raddoppiare il fatturato. Esemplare il caso dei giganti del web: Jeff Bezos (Amazon) ha incrementato il proprio patrimonio personale di circa 74 miliardi (+70%) e ora conta su un patrimonio personale di oltre 200 miliardi, Bill Gates (Microsoft) passa da 98 miliardi a 118 (+20,4%), Mark Zuckerberg (Facebook) da 54,7 a 97,7 (+ 78%), Eric Yuan (Zoom) da 5,5 a 24,7 miliardi (+349%).

Sono piattaforme e servizi privati che a causa delle restrizioni tutti siamo costretti ad utilizzare. Un sistema che ingrassa a dismisura le grandi multinazionali e devasta il nostro tessuto economico, uccide la piccola e media proprietà e causa milioni di disoccupati. Amazon è un simbolo, non a caso quando si fa riferimento alla “nuova normalità” che ci attende si parla anche di “amazonizzazione” della società. Da una parte grandi società ormai più potenti di intere nazioni (lo stesso Jeff Bezos, Ceo di Amazon, è l’uomo più ricco del mondo e vanta un patrimonio pari a quello del Pil della Grecia o della Nuova Zelanda), dall’altra una massa di “nuovi schiavi” composta da lavoratori sottopagati e senza tutele - magari sorvegliati con un braccialetto elettronico in stile Amazon - e da disoccupati in grado di sopravvivere solo grazie ad un reddito universale.

Amazon fa concorrenza sleale alla nostra produzione nazionale e al nostro commercio non solo grazie alle restrizioni sanitarie e al regime di quasi monopolio in cui opera, ma anche con l’utilizzo improprio dei dati sensibili in suo possesso. La Ue ha recentemente messo sotto accusa Amazon proprio per questo motivo, per aver abusato della propria posizione dominante per schiacciare i rivenditori più piccoli. C’è poi la questione fiscale: i giganti del web non hanno versato negli ultimi 5 anni ben 46 miliardi di dollari di tasse, mentre ne tengono ben 638 in paradisi fiscali. Nel 2019 Amazon ha pagato in Italia appena 11 milioni di euro di tasse, mentre ai nostri imprenditori e commercianti viene chiesto dallo Stato fino all’ultimo centesimo! Stando ad alcune stime Amazon e gli altri giganti del web dovrebbero all’erario circa 10-11 miliardi di euro, che sarebbero determinanti per sostenere la nostra economia reale. E’ evidente che questo sistema non è assolutamente sostenibile, c’è un divario abissale e, oltre al recupero del pregresso, serve immediatamente una tassa specifica per i giganti del web. La crisi non può pesare solo sulle spalle degli italiani!  

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"Cyber Intelligence. Tra libertà e sicurezza", presentato alla Camera il nuovo libro di Mario Caligiuri

"Un libro scritto per essere letto". In questo modo Paolo Messa, Direttore del Centro studi americano e coordinatore dell'incontro, ha introdotto la presentazione del libro di Mario Caligiuri "Cyber Intelligence. Tra libertà e sicurezza", edito da Donzelli, che si è svolta a Roma nella Sala "Aldo Moro" della Camera dei Deputati.

L'editore Carmine Donzelli ha sostenuto che quello trattato nel volume è "un tema civilmente importante", in un libro non esoterico scritto per addetti ai lavori, che invita al preventivo controllo democratico in un settore così delicato come quello dell'intelligence e delle tecnologie.

Ha preso poi la parola Roberto Baldoni, direttore del Centro di ricerca su Cyber intelligence e information security dell'Università 'La Sapienza' di Roma e direttore del Laboratorio nazionale di cyber security del CINI, che ha ribadito la necessità di creare luoghi dove sviluppare capacità per comprendere  la tecnologia che è uno spazio che occorre capire e che richiede capacità umana per comprendere quello che sta succedendo, poiché sono in atto dei fenomeni di autentica ibridazione tra uomo e macchina. "Non può esserci - ha sostenuto - un mondo tecnologico dove nessuno, o un ristretto nucleo di persone, sarà in grado di controllare la tecnica. In questo modo si profilerebbe la fine della democrazia". 

"Per gestire un campo come la cyber intelligence", ha poi proseguito Baldoni, "la tecnologia ha la sua importanza, ma il fattore umano è fondamentale. Investire solo in tecnologia è sbagliato, poiché ha dei limiti. Ci vogliono anni per dispiegare correttamente alcuni strumenti, che vanno costantemente aggiornati, perché non è detto che siano ancora sicuri In secondo luogo, quando si acquista tecnologia per lungo tempo. Per questo bisogna lavorare, come stiamo facendo, per aumentare il numero degli esperti di cyber security sia con la creazione di nuovi corsi di studio sparsi sul territorio, sia portando investimenti in Italia per creare laboratori di ricerca pubblici e privati".

È quindi intervenuto Giuseppe Esposito, Vice Presidente del Comitato parlamentare sulla sicurezza della Repubblica, che ha evidenziato le politiche nazionali sulla sicurezza informatica. 

Sul tema del terrorismo di matrice islamica,  ha sottolineato Esposito che " alcuni dicono che il cyber spazio non esista e che sia una cosa virtuale. Non è affatto vero: il cyber spazio produce terra e Stati, seppur non riconosciuti dalla comunità internazionale, come il Daesh. Abu Bakr al-Baghdadi per prima cosa ha creato l'Isis nella Rete e tanti giovani da tutto il mondo sono andati a combattere per uno stato che non c'era e che si è materializzato solo dopo. Prima c'è stato il Cyber Califfato e poi lo Stato Islamico con i suoi confini e le sue città. Tutto questo dimostra che siamo in un mondo nuovo, nel sesto continente di internet reale come gli altri cinque". Ha poi ricordato che questo nuovo continente "ha una sola regola: quella di non avere regole poiché non sempre  gli amici sono nostri alleati e non sempre gli alleati sono nostri amici".

Ha quindi concluso l'autore Mario Caligiuri che ha evidenziato che quello trattato nel libro è un tema di grande attualità, discutere del quale è oggi necessario se non addirittura indispensabile. "Il volume - ha ricordato - affronta due temi indissolubilmente collegati, l'Intelligence e le tecnologie, che sembrano descrivere quanti altri mai lo spirito del nostro tempo". "L'Intelligence - ha proseguito - è fondamentale per selezionare le informazioni davvero rilevanti, così come internet determina gran parte dell'economia dei paesi avanzati".  "In Italia convive un doppio ritardo culturale, che incide pesantemente anche sull'economia e che riguarda appunto sia l'intelligence, per anni non compresa o demonizzata, che l'utilizzo  delle nuove tecnologie, dove una batteria composita di conservatori ne rallentano l'utilizzo dichiarando "guerra ai nostri figli". 

In relazione ai recenti attacchi informatici che hanno bloccato per ore il funzionamento di Amazon, e-bay  ed altri siti provocando danni economici ingenti, Caligiuri ha citato il Direttore della National intelligence James Clapper: "Paesi come gli Stati Uniti, totalmente dipendenti dall'informatica, devono pensarci due volte prima di adottare rappresaglie su questo terreno...si può perdere il controllo della situazione ".

Infatti, secondo Caligiuri, le guerre presenti e future, che saranno economiche e culturali, saranno combattute prevalentemente attraverso l'informazione e avranno internet come campo di battaglia .

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Progetto Regione Calabria - Amazon, Oliverio: “Nuove opportunità per lo sviluppo”

“La qualità delle produzioni ed il rapporto con il mercato attraverso la rete innovativa possono fare della nostra regione un punto di riferimento importante e possono consentire alla Calabria di fare emergere potenzialità che fino ad oggi non sono state pienamente espresse”. Lo ha affermato il governatore Mario Oliverio nel corso dell'incontro, nella sede della Regione,  di presentazione e di avvio del progetto di collaborazione tra la Regione ed Amazon Italia, finalizzato all'internazionalizzazione dell'artigianato calabrese,  promosso dall'assessore allo Sviluppo economico, Carmela Barbalace, per la commercializzazione delle produzioni artigianali calabresi e quindi per tutto il "Made in Calabria". “Questo modello - ha proseguito Oliverio – è una rivoluzione anche per quanto riguarda il rapporto con lo spazio. Non c'è più, in questa impostazione, la periferia ed il centro; non c’è l’area della grande metropoli e l’area periferica. Attraverso questo strumento consumatori e produttori sono messi tutti nella stessa distanza. Per la nostra regione, che ha avuto nella perifericità uno dei gap più drammatici, strutturali, storici significa una rivoluzione. Non si tratta di fare azioni di propaganda; abbiamo chiesto ad Amazon di mettere a disposizione delle potenzialità e della volontà di questa regione i loro strumenti - ha spiegato ancora - per mettere questa regione in una condizione di opportunità. È importante  coglierla e come Regione dobbiamo svolgere una funzione in questa direzione. Ora spetta a noi - ha esortato quindi il presidente della Regione - ai produttori, alla rete utilizzare al meglio questo canale, non esclusivo ma molto importante, per agevolare il confronto con il mercato. In questa direzione, bisogna andare verso l’aggregazione del prodotto, verso processi cooperativi che bisogna spingere, contro la frammentazione. Questa è la strada che bisogna seguire, per lo sviluppo. Nei prodotti - ha sottolineato - c’è anche un racconto  di una terra, delle sue bellezze, della sua natura, delle sue risorse, della sua identità, delle tradizioni. Un racconto che dobbiamo sapere vedere e proiettare, attraverso la qualità, la capacità di comunicare questa realtà. Siamo in un passaggio importante, cruciale. Proprio oggi, a Roma - ha spiegato - abbiamo fatto il punto anche sulla banda larga: siamo la prima regione di Italia per quanto riguarda la sua realizzazione. 170 comuni sono già ormai serviti,  230 hanno sottoscritto le convenzioni con Infratel entro il mese di giugno;  faremo la prossima settimana un incontro per verificare lo stato dell’arte dei cantieri delle opere per le necessarie infrastrutture. Ciò per consentire  alle imprese in primo luogo, alle famiglie, di poter fruire di questi strumenti. Quello di oggi - ha concluso – è un inizio. Si parte con un primo nucleo, gli artigiani; nei prossimi giorni pensiamo di allargare al mondo agroalimentare, ai produttori agroalimentari, e quindi via via all’insieme della attività produttive della nostra regione, alla aziende. Si tratta di recuperare, accelerare i percorsi e crescere rapidamente. Questa vetrina è una importante occasione da cogliere”.

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