Isis, il marocchino arrestato in Calabria era attento “all’esaltazione degli attentatori suicidi”

“Le nuove norme antiterrorismo sono efficaci e di questo sono molto orgoglioso perché premiano il lavoro delle Forze dell'Ordine e offrono nuovi strumenti ai magistrati, adeguati alle strategie che siamo chiamati a fronteggiare”. È quanto ha dichiarato il ministro dell’Interno Angelino Alfano in merito all’arresto in Calabria di un marocchino, indagato per "addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche internazionale", reato introdotto con il decreto antiterrorismo, diventato legge. “Il marocchino arrestato su ordinanza del Gip di Catanzaro – ha affermato Alfano - dopo le indagini portate avanti dalla Digos di Cosenza e coordinate dal Servizio Antiterrorismo della Polizia di Stato, dopo essere stato respinto dalle autorità turche verso il nostro Paese per non precisati motivi legati alla sicurezza pubblica, è stato sottoposto subito, in Italia, ad attenti controlli in base ai quali è emersa la sua compulsiva attività di ricerca, tramite internet, di documenti e di video di propaganda dello Stato Islamico, con una particolare attenzione ai passaggi di esaltazione degli attentatori suicidi,  alle istruzioni per l'uso delle armi, esplosivi, e alle tecniche di combattimento e difesa personale. È un caso importante – ha aggiunto il membro del Governo - che rileva come internet sia utilizzata da Is per reclutare manovalanza di morte e avviare processi di autoradicalizzazione e quanto sia importante e strategico, al contempo, rafforzare la collaborazione con i rappresentanti più autorevoli del mondo del web. Altre indagini hanno rilevato, inoltre, come il marocchino si fosse gradualmente isolato anche rispetto ai propri connazionali, per seguire una pratica rigidissima dei dettami coranici. In casi del genere, infatti, il quasi livellamento delle relazioni sociali può essere indice di un orientamento che porta alla radicalizzazione. Ecco perché diventa necessaria la collaborazione con le comunità islamiche: non basta più dichiararsi contro il terrorismo – ha concluso Alfano - ma adesso bisogna collaborare perché ogni focolaio estremista sia individuato e disinnescato”.

Emendamento di Alfano per scongiurare il taglio delle Prefetture

"Antenne dello Stato", è questa la definizione scelta dal ministro dell'Interno Angelino Alfano per le Prefetture sparse sul territorio nazionale. A firma del titolare del Viminale un emendamento alla Legge di Stabilità finalizzato ad impedire la soppressione di 23 Uffici Territoriali del Governo. "Ho presentato un emendamento alla Legge di Stabilità del 2016 perché le Prefetture restino, tutte, a presidio dei territori come antenne dello Stato in questo particolare momento in cui la loro presenza capillare - ha argomentato Alfano - è fondamentale per i cittadini in termini di sicurezza e di garanzie sociali", ha dichiarato Alfano, spiegando: "L'emendamento da me proposto ha lo scopo di organizzare al meglio la loro presenza sul territorio, armonizzandola con le disposizioni previste dalla cosiddetta legge Madia, e ha già ricevuto il parere favorevole del Dipartimento della Funzione Pubblica e del ministero dell'Economia e delle Finanze". "Questa - ha spiegato - la logica che ho seguito per evitare la chiusura di alcune prefetture, scongiurando l'isolamento dei territori interessati, che sarebbero stati privati di quella cinghia di trasmissione che lega i cittadini alle istituzioni". E "sono soddisfatto del risultato ottenuto, mi sono impegnato sin dall'inizio perché si potesse raggiungere". "Lo Stato non fa passi indietro e tiene ben saldi i suoi presidi di legalità. Mi sono battuto perché il governo seguisse questo orientamento". "Come Governo e come maggioranza - è la conclusione del ministro dell'Interno - abbiamo dato una grande prova di fiducia ai Prefetti, confermando il loro importante ruolo, e abbiamo ricevuto prove di grande efficienza e di tenuta nelle fasi di emergenza, in considerazione di far parte di una eccellenza dello Stato".

 

Prefettura di Vibo a rischio: Censore ottimista dopo l'incontro con Alfano e Madia

"Non posso astenermi dall’esprimere vivo compiacimento e cauto ottimismo dinanzi le asserzioni dei Ministri dell’Interno,  Angelino Alfano, e per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, secondo cui il Governo non ha ancora formalizzato alcuna lista delle Prefetture che dovrebbero eventualmente chiudere". E’ quanto afferma il Deputato del Partito Democratico Bruno Censore, a margine del nuovo tavolo tecnico che si è tenuto questa mattina a Roma tra i parlamentari espressione dei territori delle 23 Prefetture per le quali si era paventata la chiusura e i responsabili dei dicasteri interessati, Alfano e Madia. "Già nei giorni scorsi - prosegue Censore - era emerso in maniera tangibile il segnale di apertura e di attenzione che il Governo aveva dimostrato verso le istanze dei parlamentari che, con estrema convinzione e con riferimento al processo di riorganizzazione degli Uffici territoriali del Governo, avevano chiesto che i provvedimenti riguardanti le Prefetture avessero come punto di riferimento i principi della 'riforma Madia' che abbiamo votato in Aula e dai quali, ne siamo ancora certi, possono scaturire provvedimenti più razionali, capaci di coniugare l’esigenza di riordino della pubblica amministrazione con soluzioni più funzionali per quei territori, quale ad esempio quello della provincia di Vibo Valentia, caratterizzati da note e annose complessità. Ed è molto significativo – continua il parlamentare del PD - che questa volontà di ascolto e di dialogo sia espressa in forma congiunta dai due ministeri implicati dirittamente dall'eventualità dei tagli. Ma intanto – ribadisce Censore - accogliamo con favore la notizia secondo la quale, ancora, non è stato stilato alcun elenco ufficiale delle Prefetture a rischio chiusura".  Durante l'incontro con i Ministri Alfano e Madia – afferma ancora Censore - "abbiamo sottolineato con forza come si possa ragionevolmente valutare di effettuare tagli all’amministrazione centrale e non nei territori, garantendo quindi allo stesso tempo le esigenze di riorganizzazione e quelle di spendig review".  Infatti – hanno sottolineato i parlamentari durante l’incontro odierno - il taglio delle sedi di cui era stata ipotizzata la chiusura comporterebbe un risparmio di appena 6 milioni, cifra che potrebbe essere oggetto di risparmi nell'intero territorio nazionale e non solo nelle 23 aree di cui sino a oggi si è discusso. "Abbiamo evidenziato – conclude Censore – che si possano ricercare altre voci di risparmio senza sopprimere presidi imprescindibili per uno Stato più efficiente e vicino ai propri cittadini, in particolar modo in determinate aree geografiche estremamente complesse e disagiate". 

 

 

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Prefettura di Vibo a rischio: Censore annuncia incontro a breve con Alfano

"Non posso astenermi dall’esprimere vivo compiacimento per il segnale di apertura e per l’attenzione che il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione On. Marianna Madia ha dimostrato verso le istanze dei parlamentari che, con estrema convinzione e con riferimento al processo di riorganizzazione degli Uffici territoriali del Governo, hanno chiesto che i provvedimenti riguardanti le Prefetture abbiano come punto di riferimento non solo le linee guida del Viminale, ma anche e sopratutto i principi della “riforma Madia” che abbiamo votato in Aula e dai quali, ne siamo certi, possono scaturire provvedimenti più razionali, capaci di coniugare l’esigenza di riordino della pubblica amministrazione con soluzioni più funzionali per quei territori, quale ad esempio quello della provincia di Vibo Valentia, caratterizzati da note e annose complessità". E’ quanto afferma il Deputato del PD Bruno Censore a margine del tavolo con il Governo, promosso dai parlamentari espressione dei territori delle 23 Prefetture a rischio chiusura che si è tenuto presso il Ministero della Pubblica Amministrazione alla presenza del responsabile del dicastero, il Ministro Madia.  "Durante l’incontro odierno, coordinato dalla parlamentare del Partito Democratico Caterina Pes, cui va tutto il mio apprezzamento per il lavoro svolto, è emersa l’assoluta convergenza col Ministro Madia sulla necessità di una riorganizzazione della macchina amministrativa che garantisca efficienza e qualità. La logica ragionieristica – aggiunge il Deputato del PD - non può essere il solo principio ispiratore di un provvedimento; siamo convinti che si possano ricercare altre voci di risparmio senza sopprimere presidi imprescindibili per uno Stato più efficiente e vicino ai propri cittadini. Inoltre – conclude Bruno Censore – questa mattina assieme al Ministro Madia abbiamo concordato un nuovo incontro, alla quale sarà presente anche il Ministro Alfano, con cui cercheremo una soluzione largamente condivisa, nella convinzione che la disarticolazione dell’architettura dello Stato non possa prescindere da un’attenta e scrupolosa analisi delle problematiche presenti nei vari territori e, in particolare, in determinate aree geografiche estremamente complesse e disagiate". 

 

 

Prorogato il commissariamento del Comune di Badolato

Il consiglio dei ministri ha deciso, su proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano, di prorogare lo scioglimento del consiglio comunale di Badolato, la cui gestione è già affidata ad una commissione straordinaria, per “consentire il proseguimento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali da condizionamenti da parte della criminalità organizzata”.

 

Alfano ripropone l'eterna idea del Ponte sullo Stretto

Angelino Alfano, capo del Nuovo Centrodestra, nonché ministro dell'Interno, è tornato oggi a puntare forte sull'idea di realizzare il Ponte sullo Stretto. "Non vedo ragioni per cui non se ne debba più parlare e noi - ha annunciato Alfano - in Parlamento presentiamo una proposta di legge per realizzarlo. So che la sinistra si opporrà, ma accadrà come con la riforma dell’art.18: dicevano che avevamo lanciato un dibattito ferragostano, e ora è legge dello Stato".  Parole che il titolare del Viminale ha pronunciato nel corso della presentazione delle misure predisposte da Area Popolare per rilancia re il Sud "Non è possibile che l’Alta velocità arrivi fino a Reggio Calabria - ha spiegato - e poi ci si debba "tuffare" nello Stretto, per poi rincominciare a viaggiare a... bassa velocità. Questo è un progetto che vogliamo rilanciare"

Intimidazione di Stefanaconi, Niglia: "Intervenga Alfano"

"Siamo stanchi di esprimere vicinanza e solidarietà". Questo l'incipit di una nota diramata dal presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, dopo l'atto intimidatorio, compiuto la scorsa notte, ai danni del sindaco di Stefanaconi Salvatore Di Sì. Un intervento vibrante, quello del capo dell'esecutivo vibonese che arriva a chiedere l'intervento del ministro dell'interno, Angelino Alfano. "Quello che, oramai, si alza da questo territorio - continua la nota del presidente Niglia - è un vero e proprio grido di dolore. Lo Stato deve prendere provvedimenti forti e immediati a tutela del territorio Vibonese. La Provincia di Vibo Valentia non può essere abbandonata a se stessa. Il tessuto sociale ed economico si sta completamente disgregando. Per tali motivi - ha evidenziato Niglia - invito il ministro dell'Interno Angelino Alfano a recarsi immediatamente a Vibo Valentia ed a prendere, quindi, provvedimenti forti e incisivi a tutela del territorio. Come mi è capitato più volte di dichiarare in passato - ha aggiunto Andrea Niglia - l'escalation delinquenziale degli ultimi anni, spiega quanto diventi inderogabile ed urgente l'opportunità di meglio garantire la sicurezza di amministratori, cittadini, imprenditori e di quanti, per la loro peculiare attività, sono esposti al rischio attentato. In virtù di queste considerazioni il  Vibonese avverte forte l'utilità di stimolare ulteriormente l'attenzione del governo centrale per la tutela della sicurezza in questo territorio. Le solidarietà nelle più diverse e significative espressioni, le fiaccolate ed i gesti di vicinanza ai malcapitati cittadini non bastano più. Occorre andare oltre, e lo ribadisco - conclude Niglia - lo Stato, stavolta, deve agire immediatamente facendo sentire in maniera forte e concreta la propria presenza in Provincia di Vibo Valentia".

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