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Esclusione ospedale di Serra dal Piano di emergenza, Carnovale (Codacons): "Decisione incauta e discriminatoria"

"In un momento così difficile e delicato, come quello che sta attraversando l’intero Paese, avremmo voluto dedicarci ad altro, avremmo voluto un clima scevro da polemiche, invece il tenore degli ultimi comunicati stampa apparsi sui mezzi di informazione locali ci fanno sobbalzare dalla sedia".

E' quanto scrive in una nota il responsabile del Codacons di Serra San Bruno, Antonio Carnovale.

"Da quanto si è potuto apprendere da indiscrezioni di stampa - prosegue il comunicato - Serra San Bruno sarebbe, ancora una volta, la vittima di discriminazioni illogiche ed insensate.

Ci riferiamo, ovviamente, a quanto paventato circa l’esclusione del presidio “San Bruno” dal piano “COVID 19” e, cioè, la mancata previsione di posti letto attrezzati per la terapia intensiva a servizio del territorio servito dall’Ospedale cittadino.

È intollerabile, in un momento di emergenza, ed anche antipatico dover assistere a tali indebolimenti di un già provato Sistema Sanitario locale, privo di tanti servizi, di uomini e di mezzi che, nel corso degli anni, per incomprensibili logiche e scellerate determinazioni, sono stati sottratti ad un Ospedale, una volta centro nevralgico del territorio, la cui efficienza ed importanza ormai, appaiono un lontano ricordo.

Le ultime scelte di esclusione del Nosocomio cittadino dal predetto piano, in clima di “pandemia” mondiale, se fossero confermate, apparirebbero quantomeno “incaute”, soprattutto tenendo conto della viabilità provinciale, notoriamente caratterizzata da mulattiere che conducono al “capoluogo” di provincia, dove si trova un Ospedale già atavicamente in affanno.

Non possiamo non metterci nei panni di cittadini che dovessero avere, malauguratamente, bisogno di essere valutati e ricoverati per ricevere le dovute cure in caso di contrazione del virus.

Per tali motivi, le domande sono tante, ed in primis, ci si chiede se sia il caso di attrezzare le sale operatorie del “San Bruno” per offrire cure intensive in caso di necessità, ci si chiede se sia il caso di rendere operativa una seconda ambulanza, in aggiunta all’unica, allo stato, disponibile, magari con attrezzature di bio contenimento, ci si chiede, inoltre, se a fronte del montaggio della tenda di pre-triage, sia stato anche individuato il personale da destinare a tale incombente.

A dare risposta a tali interrogativi non dobbiamo essere noi, ma dovrà farlo chi è stato investito del relativo ruolo e lo deve in virtù anche di un obbligo morale nei confronti degli operatori sanitari, medici, infermieri, OSS, che sono chiamati ad un delicatissimo lavoro ed impegno.

Ma, siccome i mali non vengono mai da soli, sarebbe anche imminente un depotenziamento del già debole Distretto Sanitario serrese, mediante il dirottamento di personale, si badi bene, amministrativo, presso le strutture di Vibo Valentia per tre mesi.

I dubbi e gli interrogativi, qui, si fanno ancora più forti, giacchè non si capisce l’utilità dello spostamento di personale amministrativo in questi termini che, peraltro, travalica le tempistiche emergenziali individuate dal Governo.

A tal proposito ci si chiede anche se tali spostamenti potrebbero in qualche modo incidere negativamente sui Servizi territoriali attivi nel circondario, ad esempio l’assistenza domiciliare di pazienti non autosufficienti.

A noi il compito di unirci e tenere alta l’attenzione, affinchè l’emergenza non si riveli lo spunto per la solita logica di emarginazione del Territorio serrese mediante, solite, illogiche scelte.

Non vorremmo assistere, ancora una volta, all’opera di ineffabili “complicatori” di cose semplici, mediante l’utilizzo di cose completamente incomprensibili.

Non esiteremo - conclude Carnovale -  ad alzare la voce e ad interessare il Ministro della Salute affinchè possa valutare, in caso di emergenza, l’attivazione dei propri poteri sostitutivi in modo che determinate scelte possano, a quel punto, essere imposte da Governo".

 

 

I dubbi della CODACONS sulla consegna delle due nuove ambulanze all'ASP di Vibo

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del CODACONS Serre Vibonesi, a firma del responsabile l'avvocato Antonio Carnovale, riguardante alcuni dubbi in merito alla consegna di due nuove ambulanze presso l'ASP di Vibo Valentia.

È notizia di queste ore, rimbalzata su tutte le principali testate online, che l’ASP di Vibo Valentia si sarebbe dotata di due nuovi mezzi (nella fattispecie due nuove ambulanze) da destinare ai servizi di soccorso.

La notizia in sé apparirebbe positiva, anche se permangono molte perplessità sull’efficienza del servizio sull’intero territorio provinciale. Infatti, non è dato sapere in quali postazioni verranno utilizzate tali ambulanze, se verranno utilizzate in aggiunta o in sostituzione alle esistenti e se ci sia nella disponibilità dell’azienda sanitaria il personale per poter utilizzare tali mezzi. A quanto pare, nei mesi scorsi proprio nella postazione SUEM 118 di Serra San Bruno, sarebbe stata utilizzata, per carenza di autisti, un’ambulanza della Croce Rossa Italiana, non si capisce se a seguito di gara ad evidenza pubblica o affidamento diretto in convenzione e con quali costi.

Quindi, ciò che si spera è che l’annuncio non sia finalizzato alla solita “passerella istituzionale” ma che a ciò segua un razionale utilizzo delle risorse a disposizione per potenziare un territorio come quello montano privo di infrastrutture e dove circa ventimila persone devono sperare che, nel momento di un improvviso malore, l’unica ambulanza a disposizione non sia già impegnata a chilometri di distanza, magari per un trasferimento di qualche paziente. Si spera che i nuovi mezzi possano scongiurare episodi raccontati attraverso la stampa di persone riverse a terra per decine di minuti in attesa dell’ambulanza., anche perché l’Azienda soffrirebbe già di evidenti problemi in ogni campo, compreso quello della somministrazione dei pasti ai pazienti ricoverati.

Dopo la chiusura dei punti ristoro dei presidi ospedalieri di tutta la provincia per carenze strutturali (anche se è naturale chiedersi a tal punto se tali carenze erano conosciute al momento della pubblicazione del bando per l’affidamento del servizio ristorazione e, successivamente, al momento del concreto affidamento alla Ditta aggiudicataria) pare che i pasti all’Ospedale di Tropea arrivino in buste di plastica contenenti qualche fetta di prosciutto e di pane.

Un punto sul quale l’ASP sembra nuovamente solerte, invece, è quello dell’invio ai cittadini di avvisi di accertamento relativi al recupero di quote ticket per presunte discrepanze sulle dichiarazioni di esenzione. Tali accertamenti risultano, nella stragrande maggioranza, affetti da illegittimità, per come stabilito da vari Giudici negli anni passati, dopo che erano stati da noi impugnanti.

Anche questi nuovi avvisi saranno oggetto di ricorso dinanzi alle Autorità competenti. 

Serra San Bruno, nasce un nuovo gruppo di Protezione Civile

ProCiv ARCI Serra San Bruno, questo il nome del gruppo di volontariato di Protezione Civile che nei scorsi giorni ha preso vita a Serra San Bruno in linea con la nuova normativa nazionale sulla Protezione civile.

L’associazione nasce per fornire il proprio intervento, non solo in situazioni di emergenza determinate da calamità naturali e/o antropiche, ma anche in tutte quelle attività di previsione, prevenzione, soccorso, superamento dell’emergenza, addestramento, formazione e attività di supporto a grandi eventi che vedono coinvolto l’ambito comunale, regionale e nazionale. Il nuovo sodalizio nasce, inoltre, dal desiderio di creare un punto d'aggregazione in un territorio sempre più socialmente emarginato.

 A farne parte saranno esclusivamente volontari interessati a mettere gratuitamente a disposizione della collettività il proprio tempo, le proprie capacità e competenze e che impegnandosi a frequentare periodicamente i corsi di formazione previsti dal dipartimento regionale per raggiungere un livello di preparazione adeguato, entreranno a far parte sempre più del sistema, regionale e nazionale, integrato di Protezione Civile.

 Otto attualmente i soci, tutti fondatori, che hanno deciso di affidare la massima carica del direttivo ad  Carnovale Antonio che sarà coadiuvato dal Vicepresidente Giuseppe Dominelli e dalla segretaria Maria Teresa Dominelli, tutti con alle spalle diversi anni di attività di Protezione Civile in altri gruppi e per ultimo nel Gruppo Comunale di Volontariato di Protezione Civile di Serra San Bruno. Fanno, inoltre parte della nuova associazione: Rosetta Bonazza, Claudio De Stefano, Nazzareno Tassone, Luciano Tassone e Michele Salerno.

 Tra le prime azioni del neonato gruppo, una volta formalizzata la documentazione necessaria all’avvio dell’associazione, “la scelta comune di tutti i soci fondatori di confluire sin da subito nella grande famiglia della PROCIV ARCI Nazionale che privilegia occuparsi "preventivamente" dei problemi piuttosto che del soccorso attraverso un processo di formazione intesa non solo come progressiva acquisizione di abilità, capacità tecniche e comportamentali adeguate (attraverso esercitazioni, simulazioni, ecc.), ma, soprattutto, come momento formativo integrale della Persona di fronte ai piccoli e grandi rischi. La PROCIV-ARCI vede, quindi, la necessità di una formazione, che sia processo educativo completo sviluppando sempre più il concetto di ‘cultura dell'autoprotezione’, cioè ad una capacità individuale e collettiva di prendere coscienza dei rischi e dei modi di fronteggiarli o, meglio ancora, di prevenirli, come approccio integrale ad un problema che non si può ridurre solo a questioni tecniche, perché non si può prescindere dalla dimensione emotiva della Persona, ma anche dal comportamento. In questi ultimi anni la PROCIV-ARCI, anche con il sussidio delle diverse associazioni sparse sul territorio nazionale a Lei affiliate, è intervenuta, in diverse situazioni, a sostegno delle Popolazioni colpite da calamità naturali. In particolare, oltre ai soliti, ma pur sempre tragici, interventi in ambito locale (ricerca persone scomparse, incendi boschivi, ed altre emergenze) i suoi Volontari sono stati massicciamente presenti in occasione di eventi di carattere nazionale, ma anche internazionale”.

Forte è la determinazione del presidente Carnovale, che ha caricato d’entusiasmo le persone che con lui hanno deciso di intraprendere questo nuovo percorso.  “La nascita - ha dichiarato Carnovale - di questo gruppo deve essere un vanto per il nostro territorio, la nostra comunità e per la stessa Associazione che io rappresento. Questa si viene a collocare in un territorio dove molteplici sono stati nel corso del tempo le calamità registrate, sia sotto un aspetto meteorologico (Alluvioni, grandi nevicate) e sia per ciò che concerne la vulnerabilità sismica. Proprio da questi eventi – ha proseguito Carnovale – si è iniziato a prendere coscienza nella popolazione e ad aprire una profonda riflessione, che ha spinto alcuni cittadini a riunirsi e formarsi, mettendo così le proprie conoscenze a disposizione della comunità. Confidiamo nella volontà delle istituzioni e di tutti quelli che vorranno aiutarci, perché in questa prima fase di avvio ci ritroviamo nella necessità di reperire fondi, attrezzature e strumentazioni utili per interventi appunto di Protezione Civile. Comunico che tra qualche giorno verranno aperte ufficialmente le iscrizioni per l’ingresso dei nuovi volontari, di ambo i sessi, che andranno ad integrare e rafforzare il gruppo esistente. Chi fosse interessato ad intraprendere questa esperienza, con impegno, lealtà, senso di responsabilità, spirito di collaborazione a tutte le attività di protezione civile, senza fini di lucro o vantaggi personali, può mettersi in contatto con il Direttivo che darà tutte le informazioni necessarie al riguardo. Tutti i volontari aderenti al gruppo – ha concluso Carnovale - dovranno partecipare ad un primo corso di formazione di base e ad altri che seguiranno per un continuo aggiornamento formativo.”

 

Stagione turistica a Serra. Carenza segnali stradali, Codacons: “Pronti ad azioni per risarcimento”

"Siamo ormai nel cuore della stagione turistica e, purtroppo, la zona delle Serre deve ancora convivere con la carenza di segnali stradali indicanti le destinazioni. È una situazione a cui si deve porre rimedio, perché i danni per il territorio sono consistenti”. È quanto dichiara il responsabile del Codacons per il comprensorio montano del Vibonese Antonio Carnovale che sottolinea come “non ci sono nella provincia segnali che possano essere da guida per i visitatori che vogliono raggiungere Serra San Bruno. E dove sono presenti – precisa – la dicitura indicante la cittadina della Certosa è stata cancellata dagli agenti atmosferici. Inoltre, non viene indicato come raggiungere la Trasversale delle Serre e, nell’area soveratese, le indicazioni sono antiquate e suggeriscono percorsi tortuosi o sconsigliabili da percorrere. Per i turisti diventa una scoraggiante caccia al tesoro. Proprio per questo – è la conclusione - siamo pronti a sostenere le azioni legali miranti a risarcire i titolari di esercizi commerciali o strutture turistiche che hanno subito e continuano a subire l’ennesima beffa. Attendiamo, inoltre, di conoscere quali azioni di potenziamento della rete di emergenza-urgenza sanitaria il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio ed il commissario per il Piano di rientro Massimo Scura hanno intrapreso in previsione delle presenze turistiche”.

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Rifiuti tossico-radioattivi nelle Serre, Codacons: “Stop rinvii, è l’ora di azioni concrete”

“Crediamo sia piuttosto ridicolo continuare a convocare tavoli più o meno tecnici quando il problema è noto da anni”. Vuole vederci chiaro il responsabile del Codacons per l’entroterra vibonese, Antonio Carnovale, in riferimento alla presunta presenza di rifiuti pericolosi sotterrati nei boschi del comprensorio montano che potrebbero costituire il motivo dell’incremento di malattie praticamente incurabili. “Per primi – sottolinea Carnovale - ci siamo occupati della vicenda prelevando le famose ‘carte desecretate’ alla Camera dei Deputati, dalle quali emergeva che già da tempo gli agenti dell'ex Sisde avevano acceso i riflettori su uno strano traffico di rifiuti tossico-radioattivi che sarebbero andati a finire nel sottosuolo delle Serre. Gli analisti dei servizi di intelligence hanno fornito alle Procure competenti particolari, nomi e località. Subito dopo la divulgazione delle notizie sulla desecretazione degli atti, si è appreso dell'esistenza del progetto ‘MiaPi’ teso all'individuazione e alla georeferenziazione di ‘zone sospette’. Tali dati sarebbero confluiti in hard disk a disposizione degli Enti competenti già da due anni. Abbiamo più volte sollecitato Arpacal, attraverso la stampa, dopo averci negato l'accesso agli atti, a rendere note quantomeno le azioni di tutela poste o da porre in essere a tutela della salute dei cittadini, purtroppo non abbiamo capito granché se non che a problemi veri si vuole dare risposta con tavoli nei quali si svolge una riunione per stabilire la data di un'altra riunione. Nel frattempo – rileva l’esponente dell’associazione a tutela dei consumatori - mentre c'erano periodi in cui per l'abete bianco secolare di Rosarella, si sprecavano interrogazioni parlamentari, adesso tutto tace. Speriamo almeno che i rifiuti non siano interrati vicino l'abete, altrimenti anche quelle interrogazioni saranno state vane. Sarebbe, invece, opportuno – conclude - dare risposte con meno tavoli e più azioni concrete, altrimenti la gente continuerà ad ammalarsi senza conoscerne i motivi e senza poter far nulla”.

Serra. Chiusura palestra, Codacons spara a zero sulla Provincia: “Vergognosamente disattenta”

Durissimo giudizio del responsabile del Codacons per il comprensorio delle Serre, Antonio Carnovale, sulla Provincia di Vibo Valentia in riferimento alla chiusura della palestra interscolastica di via Guardiaboschi Mulè. “Il Codacons – si legge nella nota diffusa dall’associazione sorta a tutela dei consumatori – esprime rammarico e preoccupazione per una Provincia di Vibo che sempre più vergognosamente si dimostra disattenta. Assistiamo giornalmente – viene rilevato – alle conseguenze dell’abbandono da parte di questo Ente, ormai divenuto inutile, non solo delle infrastrutture viarie con immaginabili conseguenze per gli automobilisti, ma anche per l’abbandono delle strutture sportive che, per motivi quasi di ‘storico odio’ verso l’entroterra ex catanzarese, pagano i danni di un’atavica trascuratezza da parte di amministratori politicamente inadeguati”.

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Serra. Interruzione energia elettrica, Codacons pronto a promuovere azioni a favore dei commercianti

“In riferimento all’interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica, a causa di lavori sugli impianti Enel, riteniamo che gli stessi debbano avere luogo nelle ore notturne, se necessario anche con l’ausilio di gruppi elettrogeni”. È la presa di posizione del responsabile del Codacons per la zona delle Serre, Antonio Carnovale, che si schiera dalla parte di diversi titolari di attività commerciali della cittadina della Certosa. “La proposta – spiega Carnovale – va nel senso di tutelare quegli esercizi che altrimenti sarebbero penalizzati: nel caso in cui l’Enel dovesse rigettarla ci riserviamo la possibilità di promuovere ogni azione utile a risolvere la problematica”. 

Salerno con Stefania Craxi ad Hammamet: “Reso omaggio ad un grande statista”

Una delegazione, guidata dal consigliere regionale Nazzareno Salerno e composta dall’assessore comunale di Serra San Bruno Adriano Tassone, dall’ex commissario del Parco delle Serre Salvatore Carchidi, dal giovane Antonio Carnovale e dal già coordinatore provinciale del PdL e di FI Valerio Grillo, si è recata ad Hammamet in occasione del XVI anniversario della morte di Bettino Craxi. “Abbiamo reso omaggio ad un grande statista – ha affermato Salerno – che con la sua personalità si è ritagliato un posto da protagonista nella storia d’Italia. Craxi ha saputo interpretare al meglio il ruolo di guida, ponendosi come punto di riferimento della politica. Grazie al suo carisma, ha permesso all’Italia di essere fra i ‘grandi’ del pianeta, sedendo al tavolo delle trattative con pari dignità rispetto alle principali potenze mondiali. Probabilmente – ha aggiunto – si tratta della figura di cui  oggi, in un momento di grande incertezza, avrebbe bisogno il nostro sistema politico. Purtroppo, l’Italia non ha saputo valorizzare fino in fondo lo spirito riformatore di Craxi, commettendo nei suoi confronti ingiustizie di cui il tempo darà l’effettiva contezza. A mio avviso – ha concluso Salerno – Craxi rappresenta un modello da seguire per chi vuole contribuire alla crescita della Patria ed alla pace nel Mediterraneo”. Durante l’esperienza, la delegazione ha dovuto fare i conti con il coprifuoco imposto dal ministero dell’Interno tunisino a seguito delle proteste con cui il popolo ha rivendicato equità e giustizia sociale.

 

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