"Potresti essere un mafioso", Oliverio Toscani rifiuta una foto ad uno studente calabrese

Avrebbe rifiutato di fare una fotografia con un diciottenne figlio di un luogotenente dei carabinieri e di una poliziotta, sostenendo che avrebbe potuto essere un mafioso. Protagonista dell'inqualificabile gesto, il fotografo Oliverio Toscani ospite, a Vibo Valentia, per inaugurare la sua mostra fotografica "Razza umana". Il ragazzo, Vittorio Sibiriu, appassionato di fotografia si sarebbe avvicinato al noto fotografo per chiedergli uno scatto-ricordo della serata. Ma la risposta sarebbe stata un brusco rifiuto. Sull'episodio, frutto di uno dei più beceri stereotipi sulla Calabria ed i calabresi, si è espresso il sociologo Antonio Marziale, Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria il quale ha dichiarato: “Chissà se Oliviero Toscani, assumendo incarichi professionali in Calabria, nel momento in cui ha percepito gli emolumenti si sia mai preoccupato di sapere se quelli fossero soldi mafiosi. Se quanto dichiarato dal ragazzo corrisponde alla verità - ha aggiunto Marziale - il signor Toscani dovrebbe solo vergognarsi e riservare le sue notorie, noiose e inefficaci ironie ai pochi intimi che lo apprezzano. La mafia è una cancrena che non può e non deve divenire motivo di battute rivolte proprio ad un esponente di una generazione che paga il prezzo degli effetti devastanti della ‘ndrangheta sul territorio. Ai giovani si deve rispetto e si deve rispondere con esempi quotidiani e ordinari di vite esemplari, rispettose delle regole del viver civile e della dignità delle persone. Non chiedo al fotografo di scusarsi - conclude Marziale - ma allo studente insultato di non prenderlo in considerazione, perché senza provocazioni di lui non si parlerebbe affatto”.

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Sfrattata famiglia con minore di 10 anni: interviene il Garante per l'Infanzia della Regione

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha inviato stamane una relazione all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANDFC), a tutela di un minore di 10 anni, che insieme alla mamma occupa a Reggio Calabria un immobile, con regolare contratto di locazione, oggetto di sequestro e confisca non definitiva. Il Garante spiega: “Il 5 settembre scorso, l’ANDFC notifica e motiva lo sfratto asserendo che l’immobile occupato è stato costruito abusivamente, nonostante esista dal 1994 una domanda di sanatoria. Tuttavia, la procedura amministrativa non è conclusa, né in senso positivo di accoglimento, né in senso negativo di rigetto, con contestuale ordine di demolizione o di acquisizione al patrimonio dell’ente comunale. La mamma del piccolino paga regolarmente il canone e il marito è creditore di circa ottomila euro da un datore di lavoro, a sua volta destinatario di provvedimenti giudiziari, che gli amministratori giudiziari non hanno, però, provveduto a corrispondere, tant’è che lo stesso è stato costretto ad emigrare fuori Italia per trovare lavoro”. Marziale continua: “La famiglia dovrebbe lasciare, dunque, la casa entro il 5 ottobre, ma agli esecutori del provvedimento sfugge evidentemente l’articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti del Fanciullo, contemplante che “in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente. In questo caso c’è un bimbo di dieci anni i cui diritti vengono palesemente ignorati”. Il Garante conclude: “La considerazione da farsi è del come mai a sfrattare una famiglia con un bambino si è solerti, ma a corrispondere il dovuto al padre si è estremamente lenti. Credo sia importante armonizzare i provvedimenti, in modo tale da far si che diritti e doveri camminino di pari passo”.

 

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Rischio soppressione Procure minorili: Garante Infanzia scrive a Ministro Giustizia

Di seguito, nella sua stesura integrale, il testo della lettera che il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale ha inviato al Ministro della Giustizia e per conoscenza al Presidente del Consiglio dei Ministri in ordine al disegno di riforma della giustizia. 

“On. le Ministro Orlando,

Le scrivo in qualità di Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza della Regione Calabria per esprimerle la mia preoccupazione riguardo al disegno di riforma della giustizia italiana che porterà, tra l'altro, alla soppressione dei Tribunali e delle Procure minorili prevedendone la ricollocazione all'interno dei Tribunali ordinari.

Non posso non rilevare come una tale riforma se vista in un'ottica generale possa essere considerata positivamente laddove è necessario intervenire, ma certamente non è così per i citati organi giudiziari. 

Il rischio è quello di far venir meno la percezione della cultura minorile che richiede  figure dotate di alta specializzazione per confonderne le competenze nell'ambito di un Tribunale ordinario.

In una prospettiva di questo genere è evidente che nell'ambito della riforma della giustizia non deve essere distrutta l'esperienza dei Tribunali e delle Procure minorili  che rappresentano per il sistema giudiziario italiano uno dei punti d'orgoglio nella tutela dei minori tanto da essere presa a modello in tutto il mondo, in quanto farebbe disperdere quella che è l'esclusività del minorenni.

Come certamente ben sa, con la recente approvazione della  'Direttiva sulle garanzie procedurali per i minori penalmente indagati o imputati', approvata dal Parlamento europeo il 9 marzo 2016  (testo adottato dal Consiglio dell'Ue il 21 aprile scorso),  l'Europa ha imposto agli Stati membri di utilizzare l'esperienza del modello italiano. 

L'Unione europea ha risposto alla necessità di garantire un sistema giudiziario a misura di minore, condizione indispensabile per il reinserimento sociale dei ragazzi autori di reati e, quindi, per la prevenzione delle recidive.  Occorre garantire ai minori un grado di protezione tale da dimostrare alle istituzioni e all'intera società che è l'interesse del minore ad avere la precedenza.

Si parla, infatti, di una giustizia a misura del minore affinchè le garanzie previste in questi strumenti possano essere applicate in modo più pieno e uniforme negli Stati membri.

Per la prima volta, con tale provvedimento il principio del superiore interesse del minore (previsto dall' art. 24 Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea) ha trovato riconoscimento nel procedimento penale minorile a livello europeo. 

Occorre ricordare che la direttiva mira a garantire che i minori abbiano lo stesso diritto di comprendere e seguire i procedimenti penali in tutta l'Unione europea e fissa importanti punti fermi, fra i quali il diritto dei minori a essere assistiti da un avvocato nel corso del procedimento, il principio della detenzione separata rispetto ai maggiorenni, il diritto alla valutazione individualizzata, la formazione specialistica dei magistrati e degli altri operatori coinvolti nel procedimento.

Ed è evidente che tali disposizioni debbano essere considerati nella giusta dimensione nel momento in cui saranno recepiti dal legislatore italiano in quanto la predisposizione di particolari misure di garanzia per i soggetti coinvolti avrà un impatto positivo non solo sugli stessi, ma anche sui sistemi giudiziari e sulla società in genere.

Inoltre, non può non essere considerata l'esperienza positiva del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria, che grazie al suo Presidente, il dottor Roberto Di Bella, e ad i suoi collaboratori, lo ha fatto diventare un tribunale di frontiera, un tribunale all'avanguardia per aver messo in atto una vera e propria rivoluzione nella tutela dei minori disponendone l'allontanamento (anche su richiesta delle stesse madri divenute preziose alleate) dalle rispettive famiglie criminali per dare loro la possibilità di avere un futuro diverso e migliore. Un modello che è stato preso ad esempio in tutti i Tribunali per i minorenni.

Pertanto, La prego di voler tenere in debita considerazione la possibilità di accogliere la presente richiesta volta alla conservazione degli attuali organi di giustizia minorile, diversamente risulterebbe vanificato lo stesso  principio del superiore interesse del minore, principio su cui anche il legislatore italiano dovrebbe improntare le diverse disposizioni normative.

Tenendo, altresì, presente che nell'ambito delle riforma in atto volta a innovare l'Italia la soppressione del Tribunale per i Minorenni si porrebbe come antitesi, perché di fatto annullerebbe una cultura giuridica talmente all'avanguardia da essere presa a modello nel mondo: innovazione significa aggiustare ciò che non funziona e non certo distruggere le poche che funzionano. 

L'occasione mi è gradita per porgerLe i miei più sinceri e cordiali saluti”.

Incontro Scura-Marziale: “Rianimazione pediatrica nei tre ospedali Hub della regione”

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha partecipato ad un incontro organizzato e coordinato dal Commissario straordinario alla Sanità, Massimo Scura. Il Garante, motivando la richiesta di incontro con il commissario Scura, aveva evidenziato la mancanza in Calabria di reparti di rianimazione pediatrica nei principali ospedali Hub. Nel corso dell’incontro, “insieme si è addivenuti ad una soluzione che prevede l’istituzione dell’importante servizio”, individuando due posti di ricovero per ogni Hub. A margine della riunione, Marziale ha dichiarato: “Dal non avere alcun servizio ad avviarne tre è da considerarsi un passo significativo, verso un percorso che nel tempo mira ad organizzare in Calabria una Pediatria degna di questo nome. La rianimazione pediatrica nei tre Hub di Reggio, Catanzaro e Cosenza potrà contare sin da subito di personale qualificato in servizio, ma molto va fatto sul piano della formazione costante ed è per questo – continua Marziale – che ho deciso di investire metà del budget dato in dotazione al mio Ufficio destinandolo alla formazione del personale sanitario pediatrico”. Il Garante conclude: “Sono davvero grato al Commissario Scura per avere risposto positivamente, in un territorio dove finanche la richiesta di risposta scritta è da considerarsi una chimera, per avere colto la necessità impellente di fornire ai bambini e adolescenti la rianimazione pediatrica affrontando un problema che non è limitato alla salvaguardia della loro salute, ma anche ai disagi economici delle famiglie, molto spesso costrette ad andare fuori regione con aggravi di spesa insostenibili. Parlare di diritti dei minori non può essere un esercizio di mera retorica, perché ciò deve invece comportare azioni e le strutture sono da considerarsi le azioni da cui possono muoversi le politiche sociali e di sicurezza sociale, con in testa la sicurezza dei bambini”. All’incontro tra il commissario Scura e Marziale hanno partecipato pediatri e anestesisti delle tre Aziende provinciali calabresi ed esponenti dell‘Università Magna Graecia.

Nominato il nuovo Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione

"La nomina del sociologo Antonio Marziale nel ruolo di Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria è, senza dubbio, una scelta di alto profilo". Lo ha dichiarato il vice presidente del Consiglio regionale Francesco D’Agostino, esprimendo "soddisfazione piena per la nomina fatta dalla Presidenza del Consiglio regionale che, in sintonia con il presidente Mario Oliverio e l’intera maggioranza, si è dimostrata lungimirante nell’affidare un organo così importante e delicato ad una professionalità di sicura competenza e comprovata esperienza. L’autorevolezza di Antonio Marziale sui temi dell’infanzia e dell’adolescenza – ha proseguito D’Agostino - è dote riconosciuta e apprezzata nell’intero Paese. Il suo curriculum è la sintesi di un impegno costante a sostegno delle istanze delle fasce più deboli della popolazione". "Il sociologo, originario di Taurianova – ha ricordato ancora il vice presidente del Consiglio - è stato, tra l’altro, fondatore e presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei minori, consulente della Presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, membro della Commissione ministeriale per la stesura di codici dedicati al rapporto tra i minori, la televisione e internet". Per Francesco D’Agostino, dunque: "Con la nomina di Marziale a Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria si compie un passo assai importante sulla strada dell’affermazione dei diritti e delle tutele per i minori. Al sociologo, a cui rinnovo la mia personale stima, auguro un proficuo lavoro al servizio di tutti i calabresi ed, in particolare dei più giovani, che sono il futuro di questa terra".

 

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