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Marino: "Dai consiglieri Forza Italia altra prova di responsabilità per salvare Atam"

“Ancora una volta il gruppo Consiliare di Forza Italia ed i colleghi consiglieri della minoranza di centrodestra con consueto senso di responsabilità non hanno fatto mancare il proprio voto favorevole per una giusta causa: salvare l’Atam di Reggio Calabria, mettendo in sicurezza l’insostituibile servizio di trasporto pubblico e, quindi, garantendo i lavoratori”. “Salutiamo con soddisfazione - affermano gli azzurri in seno al Consiglio Comunale di Reggio Calabria, Demetrio Marino, Antonio Pizzimenti, Mary Caracciolo e Massimo Ripepi - l’unanime approvazione  della delibera consiliare, con la quale è stata disposta la modifica dell’art. 6 dello Statuto dell’Atam ed è stato riconosciuto, ai sensi dell’art. 194, comma 1 lett. C) del TUEL, la legittimità del debito fuori bilancio derivante dalla ricapitalizzazione della stessa società”. “Il servizio di trasporto pubblico locale è in crisi nel Paese e molte sono le aziende che si trovano in situazioni analoghe a quelle dell’Atam o, addirittura, sono già fallite. L’esito conclusivo per la ‘sopravvivenza’ dell’Azienda di mobilità reggina è rimesso, comunque, al responso del Tribunale Fallimentare e, confidando in un positivo risultato, alla conduzione del piano industriale licenziato dall’azienda di trasporto locale”. “In Consiglio Comunale è emersa, ancora una volta, la difficoltà della maggioranza nel definire sia nei modi sia nei tempi le dovute scelte sulla vicenda Atam. Ennesima difficolta superata grazie all’accolta proposta, al fotofinish, delle legittime considerazioni dei consiglieri di minoranza. Sul punto, rispetto all’emendamento avanzato dalla stessa maggioranza per modificare la deliberazione di Giunta posta in discussione nella seduta consiliare, Forza Italia e la minoranza tutta hanno dimostrato, nell’esclusivo interesse della città elevata sensibilità istituzionale, favorendo il necessario confronto democratico e rappresentando la soluzione idonea per l’auspicata vera risoluzione della procedura fallimentare in corso”. “I consiglieri comunali di Forza Italia - infine - con la solita attenzione rivolta alle esigenze dei reggini e dei lavoratori dell’Atam, hanno favorito l’unico possibile percorso per creare le condizioni di risanamento aziendale, anche in un’ottica di Città Metropolitana, quale prerequisito per modernizzare il servizio di trasporto pubblico urbano”.

 

Forza Italia su vicenda ATAM: “Attenti agli sbandamenti, perché si svolta male”

“Apprendiamo dai giornali con forte rammarico la vicenda che ha coinvolto l’Azienda Trasporti per l’Area Metropolitana del Comune di Reggio Calabria. Se quanto riportato fosse effettivamente vero si tratterebbe di una lesione di quella trasparenza e buona amministrazione tanto annunciata dall’attuale governo comunale e che dovrebbe contraddistinguere in generale l’agire di ogni amministrazione”. Lo affermano i componenti del gruppo consiliare di Forza Italia presso il Comune di Reggio Calabria, Demetrio Marino, Antonio Pizzimenti e Maria Antonietta Caracciolo. “Su tutta la vicenda – rilevano -  la domanda nasce spontanea, come ha fatto una persona che rappresenta il primo partito di maggioranza ad esercitare un’azione vincolante nella scelta dell’organizzazione amministrativa dell’ATAM? Possibile che la priorità in questa città con 1000 lavoratori dal futuro incerto sia, invece, per l’ATAM, già fortemente in grandi difficoltà finanziarie ed alla vigilia dell’udienza che potrebbe rappresentare il momento fondamentale per il mantenimento della vita aziendale, quella di implementare la sua governance con un consulente esterno da 25 mila euro? Se fosse confermata, infatti, la pressione del capogruppo del PD al Comune sull’Amministratore Unico per la nomina di un consulente saremmo davanti ad una ingerenza molto lontana da quel progetto politico che noi come gruppo di Forza Italia sosteniamo, ovvero la necessità di una politica incorruttibile. Abbiamo a cuore le sorti dell’ATAM – sostengono gli esponenti azzurri - ma ancor più dei suoi dipendenti, per cui abbiamo cercato di fare tutto quanto fosse necessario per salvare l’azienda con il voto unanime in Consiglio comunale per la modifica dello Statuto e non accettiamo minimamente che atteggiamenti lontani dal nostro modo di agire possano nuocere al bene della città. Riteniamo che l’intervento del sindaco in merito, contrariato dall’azione attribuita al capogruppo del PD, sia stata puntuale, ma chiediamo da subito agli organi preposti una verifica chiara dei fatti in Consiglio comunale per valutare le iniziative e le azioni volte al recupero dello sperpero di denaro pubblico. Se questo è l’inizio della ‘svolta’ – concludono i forzasti -ci sembra che hanno svoltato male”.

 

Reggio, approvato Bilancio 2014. Falcomatà: "Uniti per evitare il default"

Il Consiglio Comunale di Reggio Calabria ha approvato il Bilancio Consuntivo 2014. Sono stati 23 i voti a favore, contro i 6 che hanno detto no al rendiconto presentato in apertura di seduta dall'assessore Armando Neri. Le parole on cui l'esponente della Giunta presiduta dal sindaco Giuseppe Falcomatà ha accompagnato la descrizione dei meri principi contabili lasciano trasparire con chiarezza quanto le maglie siano tuttora ristrette a causa del Piano di riequilibrio decennale concepito durante la gestione commissariale. Il motore della macchina guidata dagli inquilini di Palazzo San Giorgio,del resto, non può non risentire degli effetti direttamente prodotti dalla condizione di handicap ereditata dal recente passato. "Coraggio, trasparenza e legalità" i fari che Neri ha indicato per spiegare l'operato dell'Esecutivo comunale, da contrapporre ad una conduzione "ardita di cui si sono rese responsabili le Amministrazioni precedenti. La seduta odierna, sostanzialmente tranquilla, ha vissuto pochi picchi, uno di questi nel momento in cui sono stati evocati i "grandi assenti": i Revisori dei conti che, con la loro perdurante latitanza, hanno provocato fastidio ed ira in un paio dii consiglieri, sia della maggioranza che dell'opposizione. Circa novanta minuti sono stati necessari all'assessore Neri, delegato al Bilancio, per esporre gli elementi caratterizzanti il documento contabile successivamente licenziato dall'Aula. "Diminuire l'asfissiante ed ingiustificata pressione fiscale sui cittadini figlia gestione dissennata anni passati", è l'obiettivo dichiarato. Un lavoro impegnativo che procede di pari passo con le richieste formulate al Governo perché: "Ridurre il tasso d'interesse sul Piano di riequilibrio dal 3,30% all'1,30% comporta un risparmio di 60 milioni di euro". Una gabbia, quella costruita dalla necessità di rispettare nel dettaglio quanto sancito dallo schema concepito dai Commissari prefettizi, che serve ad impedire, ha ricordato l'assessore "la sanzione del dissesto". "Abbiamo fatto - è stata l'orgogliosa rivendicazione di Neri - una operazione di pulizia del bilancio comunale nella gestione dei residui. Dopo una attenta e dettagliata analisi di queste voci, abbiamo ritenuto di stralciare oltre 51 milioni di residui attivi, in quanto non ci sono documenti idonei e giustificativi. Nonostante ciò, siamo riusciti a mantenere il target del piano di riequilibrio. Nei bilanci passati venivano mantenute come poste attive, mentre noi abbiamo ritenuto di stralciarle, seguendo un solo principio: la verità". Nel provvedimento in oggetto sono contenute le somme, pari a 2,5 milioni di euro, da accantonare ogni anno e per un decennio "in previsione di vertenze nei confronti del Comune di Reggio Calabria". "Ritengo - ha però rimarcato Neri - sia una previsione ottimistica, in quanto ci troviamo, soltanto nel 2014, con oltre 5 milioni e 300 mila di debiti fuori bilancio. L'80% discendono da soccombenze". Le velenose punture di spillo, seguite alla conclusione della relazione di Neri e che hanno scaldato gli animi dei rappresentanti degli opposti schieramenti, sono state originate dall'eterna diatriba tra difensori e contestatori di quel "Modello Reggio" che, come certificato da dati oggettivi, ha lasciato una montagna di macerie incombente sul presente e sul futuro della città. Dura, al riguardo, è stata la posizione assunta da Filippo Burrone che, guardando dritto verso gli scranni su cui siedono i consiglieri dell'opposizione, ha replicato: ”Criticate la gestione commissariale, ma sapete bene che i Commissari avrebbero potuto arrivare a Reggio e dichiarare il dissesto, così veramente si sarebbe evitato che certi personaggi continuassero a fare politica. Oggi dite di voler difendere la città, ma andava difesa quando c’era davvero bisogno, quando c’erano le file umilianti al Cedir, quando si assumevano Vigili urbani senza procedure di evidenza pubblica, quando per la guerra tra bande si è portato in questa città un assessore leghista. Il sindaco Falcomatà si reca spesso a Roma per porre rimedio a questo disastro. Cosa ben diversa da chi invece frequentava i locali milanesi per incontrare qualche impresario e portare a Reggio nani e ballerine. Noi porteremo fuori la città dal pantano nel quale si era cacciata a causa della vostra gestione”. Una polemica che Pasquale Imbalzano, capogruppo del Nuovo Centrodestra, ha provato a smorzare: "Riconosciamo – sono state le sue parole – la non liceità di alcune condotte del passato. Noi, però, vogliamo aprire una nuova fase, una nuova era nel centrodestra". Misurato nei toni e ragionevole nella sostanza l'intervento di Demetrio Marino, capogruppo di Forza Italia che, pur dai banchi della minoranza, con onestà intellettuale ha pubblicamente apprezzato l'operato del sindaco Falcomatà, lodandone "coraggio e responsabilità istituzionale". Parole che ha accompagnato, con intelligenza politica, ad un invito a muovere passi decisi volti a segnare una netta cesura col passato.  L'intervento del Primo Cittadino ha messo fine al dibattito precedente il via libera del Consiglio al Consuntivo 2014: "Quello che è accaduto in questa città - ha rammentato Falcomatà - non è accaduto per caso o per sfortuna, ma perché una classe politica non è stata all'altezza della situazione e ha utilizzato le casse comunali come un bancomat personale. Solo chi è indifferente ai sentimenti e alla morale comune ha potuto produrre questo disastro"."Questa maggioranza - ha sottolineato - si assume la responsabilità di approvare il rendiconto dell’ultimo anno di gestione commissariale, fortemente condizionato dalle precedenti amministrazioni. Non possiamo continuare a mettere la polvere sotto il tappeto. L’abbiamo scoperchiato e ora è il momento di fare pulizia”.  "La nostra classe politica, adesso, si deve unire - è stato l'accorato appello del sindaco - affinché questa città eviti un default. Se c’è un tema attorno al quale la classe dirigente dovrebbe unirsi è proprio la salvezza finanziaria della città oggi sappiamo benissimo che i Commissari hanno prodotto una vera e propria alchimia finanziaria per evitare il dissesto. Ma ci chiediamo: per salvare chi?”.

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