Serra, commissioni invalidi civili verso l'INPS di Vibo. Ennesimo scippo per il territorio

Una nuova scure, un servizio in meno, un disagio in più. È quello che il finire dell'estate porterà ai cittadini del Comprensorio delle Serre. Infatti dal primo di settembre, secondo quanto voluto dalla Regione Calabria presieduta da Mario Oliverio, le commissioni invalidi civili passeranno dalle Asp all'INPS. La conseguenza è che Serra San Bruno in nome di un presunto risparmio verrà spogliata di uno dei servizi più importanti erogati dal Distretto Sanitario.

I cittadini per visite o informazioni dovranno recarsi presso la sede INPS di Vibo Valentia con tutto quello che comporta. Un presunto risparmio dicevamo perché mentre le commissioni invalidi civili presso l'Asp non hanno costi aggiuntivi l'INPS per adeguarsi a questa decisione dov'era aumentate il proprio organico con la conseguenza di maggiori spese per contratti o assunzioni di medici. Ma il dato più importante rimane uno, dopo Giudice di Pace, servizi ospedalieri, servizi Inps un'altro scippo è stato perpetrato ai danni dell'entroterra del Comprensorio delle Serre.

Truffa ai danni dell'Inps, sequestrati beni per oltre 300 mila euro

Pur vivendo in America Latina, risultavano anagraficamente residenti in Italia.

Un espediente che avrebbe permesso a 12 persone di ottenere l’assegno sociale dall’Inps, al raggiungimento del sessantacinquesimo anno d’età.

La presunta truffa è stata smascherata dagli uomini della guardia di finanza di Locri che, dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie, hanno segnalato le indebite percezioni alla Procura.

Una volta accertata l’assenza di uno dei requisiti necessari per l’accesso al beneficio, ovvero la stabile residenza sul territorio nazionale, il gip ha riconosciuto la sussistenza del fumus della truffa aggravata ai danni dell’Istituto nazionale di previdenza sociale ed è ha disposto, a carico di 12 indagati, il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di beni per oltre 300 mila euro.

Truffa ai danni dell'Inps, sequestrati beni per oltre 300 mila euro

Pur vivendo in America Latina, risultavano anagraficamente residenti in Italia.

Un espediente che avrebbe permesso a 12 persone di ottenere l’assegno sociale dall’Inps, al raggiungimento del sessantacinquesimo anno d’età.

La presunta truffa è stata smascherata dagli uomini della guardia di finanza di Locri che, dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie, hanno segnalato le indebite percezioni alla Procura.

Una volta accertata l’assenza di uno dei requisiti necessari per l’accesso al beneficio, ovvero la stabile residenza sul territorio nazionale, il gip ha riconosciuto la sussistenza del fumus della truffa aggravata ai danni dell’Istituto nazionale di previdenza sociale ed è ha disposto, a carico di 12 indagati, il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di beni per oltre 300 mila euro.

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Falsi braccianti, scoperta truffa all'Inps

La guardia di finanza di Crotone ha scoperto l’ennesima truffa ai danni dell’Inps perpetrata da un’azienda agricola crotonese, mediante la fittizia assunzione di lavoratori inesistenti. Le minuziose indagini svolte dalle fiamme gialle pitagoriche hanno consentito di accertare che l’azienda non disponeva effettivamente di strutture e terreni, indicati fittiziamente sulle domande di assunzione al solo scopo di giustificare il fabbisogno di manodopera.

Tale meccanismo fraudolento ha consentito ai falsi lavoratori di beneficiare indebitamente di indennità varie erogate dall’Inps (disoccupazione, malattia, maternità) per oltre 130 mila euro, nonché della falsa costituzione di contributi utili ai fini pensionistici.

A conclusione dell’attività operativa sono stati puntualmente disconosciuti sia i rapporti di lavoro, sia le connesse prestazioni previdenziali di cui hanno beneficiato i falsi lavoratori. Deferiti all’Autorità giudiziaria il titolare dell’impresa, il consulente del lavoro dell’azienda in quanto responsabile dell’inoltro per via telematica delle false domande di assunzione, nonché 32 “falsi” lavoratori. Per tutti l’accusa è di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di indebite erogazioni previdenziali ed assistenziali.

Sede INPS Serra, la petizione popolare viaggia verso Roma

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Cisal

La sfida è alla metà dell’opera. Sindaci, amministratori comunali, associazioni, cittadini senza colore di partito dei 18 comuni dell’hinterland serrese hanno risposto più che positivamente alla petizione popolare promossa ed organizzata dal patronato Encal Cisal contro il provvedimento emanato dal Presidente dell’Inps, Tito Boero, che ha registrato, a partire dal 2 gennaio scorso, la trasformazione in Punto Inps dell’Agenzia di Serra San Bruno.  

Oltre due mila le firme raccolte nel cuore del territorio serrese con i giovani in testa alla protesta e fermamente intenzionati ad andare oltre, e con iniziative più consistenti, se il Presidente dell’Inps non revocherà il provvedimento.

Particolarmente animato e condotto con civile e straordinaria passione sociale l’impegno sociale dei giovani di Serra San Bruno che interpretando intelligentemente l’effetto penalizzante su quella popolazione della decisione dell’Inps di Roma si sono prodigati fino all’inverosimile per tutelare i legittimi interessi di tutti i cittadini e soprattutto degli anziani, da gennaio costretti ad un vero tour de force per raggiungere le sedi Inps di Vibo Valentia e di Tropea per  assolvere alle tante pratiche personali in materia di assistenza e previdenza sociale.

Confezionata nella garanzia della procedura, la petizione verrà inoltrata, ufficialmente oltre che al Presidente Nazionale dell’Inps Tito Boero, al responsabile regionale e al responsabile provinciale.

C’è in tutti noi legittima attesa per un positivo ripensamento da parte di Tito Boero che nei prossimi giorni avrà sul suo tavolo le giuste motivazioni di 2000 cittadini che rivendicano una sicura tutela dei propri legittimi interessi sociali.

Come si ricorderà per superare la probabile inefficienza logistica e la spesa di fitto il Commissario di Serra San Bruno con apposito provvedimento aveva concesso l’utilizzo di adeguati locali proprio per scongiurare il trasferimento della sede ed il suo conseguente declassamento.

Iniziativa che non ha trovato l’immediato riscontro dell’Istituto, vuoi, soprattutto, per la ferma volontà del dirigente Calabria dell’Inps Giuseppe Greco e della  dirigente d’area di Vibo Valentia Maria Rosaria Scopelliti che si sono sempre opposti ad un qualsivoglia confronto permettendo al provvedimento del Presidente Tito Boero di essere messo in pratica in maniera indisturbata senza capire gli straordinari ed avvilenti danni che esso ha inevitabilmente e conseguentemente provocato.

Oggi la Scopelliti è stata sostituita con la neo incaricata dott.ssa Raffaella Contartese cui rivolgiamo il più fervido augurio di buon lavoro.

In ogni caso nella più complessiva valutazione del problema, evidentemente, non è stata presa in considerazione la attenta riflessione e l’energica risposta dei cittadini interessati che hanno inteso reagire nella forma democratica più concreta, ricorrendo alla petizione popolare.

Attendiamo, pertanto, giustizia dal Presidente Tito Boero ed una più attenta organizzazione della macchina burocratica dell’Inps che non può non tenere conto nella sua missione quotidiana che esistono realtà, come quella serrese, che ha tutto il diritto di contare su un servizio d’istituto più aderente alle necessità anche fisiche della popolazione, in particolare dei pensionati e dei lavoratori a volte portatori di disagio.

 

Crediamo, infine, che anche questo tipo di democratica e giusta riposta alle angherie della politica possa contribuire a far riflettere quanti si dichiarano in piazza portatori delle legittime dei lavoratori mentre in realtà avallano scelte che condannano i cittadini a sacrifici talvolta avvilenti e immeritati.

Risiede in Argentina ma percepisce assegni sociali in Italia, denunciato pensionato vibonese

Risiede in argentina, ma percepiva indebitamente la pensione in Italia.

E’ quanto è emerso nel corso delle indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Vibo Valentia.

In particolare, le investigazioni hanno permesso di accertare che una persona, stabilmente residente in Argentina dall’anno 2003, nel 2005 ha fittiziamente trasferito la propria residenza in provincia col fine di richiedere, e successivamente ottenere, l’erogazione della misura assistenziale per la quale è necessario risiedere in Italia, in maniera stabile e continuativa per almeno dieci anni. Dalle indagini sarebbe emerso che il beneficiario della prestazione Inps, stabilitosi in Argentina, avrebbe fatto ritorno in Italia sporadicamente, permanendo sul territorio nazionale per brevi periodi.

Ciononostante,negli anni dal 2007 al 2016, in assenza dei prescritti requisiti di legge, avrebbe indebitamente percepito la somma di circa 50 mila euro erogata dall’Inps a titolo di assegno sociale.

Le fiamme gialle hanno, quindi, deferito l’autore della frode alla Procura della Repubblica per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche,richiedendo l’applicazione del la misura cautelare reale del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle somme indebitamente percepite.

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Il movimento civico Liberamente scende in piazza per l'INPS

Domani, dalle ore 9,30, il Movimento Civico Serrese LiberaMente, sarà presente con una postazione presso Piazza Mercato per promuovere la raccolta firma a tutela della sede Inps promossa dall'Encal-Cisal e alla quale hanno aderito diverse associazioni e amministratori del circondario.

In seguito al ridimensionamento dell'agenzia in semplice punto informativo, nessuno dei rappresentanti territoriali che avevano garantito il mantenimento dei servizi si è schierato in modo netto per proseguire la battaglia al fine di evitare l'ennesimo scippo a Serra San Bruno e l'intera zona delle serre.

Le firme che verranno raccolte saranno inoltrate con una missiva direttamente a Roma all'attenzione del dirigente nazionale Boeri al quale spiegheremo l'importanza del mantenimento del servizio.

Invitiamo tutte le cittadine e tutti i cittadini a sostenere l'iniziativa: una raccolta firme senza colore politico il cui unico obiettivo è la tutela del nostro territorio.

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Truffa all'Inps, scoperto danno erariale per oltre 140 mila euro

Una meticolosa attività info-investigativa dei Finanzieri reggini a tutela della spesa pubblica ha portato alla luce una truffa ai danni dell'Inps che ha permesso di denunciare alla competente Procura della Repubblica quattro persone responsabili dell'indebita percezione di assegni sociali ai danni dell’Istituto di previdenza per oltre centoquarantamila euro.

I soggetti segnalati, all’Anagrafe tutti residenti in Italia, ma di fatto emigrati nei Paesi dell'America Latina, dove hanno la fissa dimora, rientravano in Italia al compimento del 65 anno di età per il tempo strettamente necessario ad adempiere alle previste formalità per l’ottenimento del beneficio pensionistico. Nel periodo di permanenza nello Stato italiano, i soggetti indagati hanno acceso un conto corrente o libretto bancario/postale ove far confluire le somme indebitamente spettanti gestiti da persone compiacenti appositamente delegate ad operare.

Per comprovare l'effettiva assenza dall'Italia, sono stati effettuati appositi riscontri agli indirizzi di residenza con acquisizioni di informazioni dal vicinato.

All’esito dell’attività dei Finanzieri, la sede territoriale competente dell’Inps ha sospeso tali indebiti pagamenti ed avviato la procedura per il recupero degli importi indebitamente percepiti.

Prosegue il dispositivo di controllo disposto dal Comando provinciale di Reggio Calabria a tutela della spesa pubblica nazionale, in linea con le direttive impartite a livello centrale, ove si persegue l'obiettivo di salvaguardare il corretto impiego di fondi pubblici e l'efficacia delle politiche di sviluppo sociale e di sostegno in una ottica di equità sociale.

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