Al Comune di Serrastretta quasi 2 milioni di euro dal bando per le aree degradate

Il sindaco di Serrastretta Felice Maria Molinaro ha firmato, con la sottosegretaria alla Presidenza del consiglio dei ministri Maria Elena Boschi, la convenzione per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. La cerimonia si è svolta a Bologna, nella sala del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio, dove 71 Sindaci da tutta Italia sono arrivati per firmare le rispettive convenzioni per i propri Comuni.

Il Comune di Serrastretta figura,  infatti, tra i beneficiari del Piano, con quasi 2 milioni di euro di finanziamento ottenuti.

Il bando, previsto dalla legge di stabilità del 2015, era rivolto sia ai singoli Comuni che ad aggregazioni temporanee di Comuni confinanti, che avessero nel loro territorio la presenza di aree degradate.

I soggetti beneficiari potevano richiedere un finanziamento, presentando progetti diretti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, alla riqualificazione ambientale e al miglioramento della qualità del decoro urbano, senza però consumare ulteriore suolo.

In risposta al bando, Comuni di tutta Italia hanno inviato 870 progetti di riqualificazione, ma solo 451 sono stati ritenuti validi ed ammessi in graduatoria.

“Tra questi - afferma con soddisfazione il primo cittadino - vi è il Comune di Serrastretta, posizionato tra i primi 100, al 96° posto. Credo che questo sia oggettivamente un grande risultato, soprattutto per un comune medio-piccolo, sotto i 5 mila abitanti, che ha presentato una proposta progettuale redatta interamente all’interno dell’Ente, partecipando ad un bando con un notevole grado di complessità e ottenendo il più grande finanziamento che il Comune ha visto negli ultimi decenni. Risorse ingenti - ha proseguito Molinaro - che si aggiungono alle tante già ottenute. Lo sforzo principale dell’Amministrazione in carica è stato, infatti, quello di  produrre progettualità e cercare di recuperare risorse esterne, attivando tutti i possibili canali e partecipando a tutti i possibili bandi e opportunità di finanziamento. Se si progetta, i soldi ci sono e questa è l’unica strada per portare risultati concreti e vedere frutti, consapevoli che il Comune, in un momento di grande crisi economica e finanziaria, segnato da tagli di risorse senza precedenti, con i propri fondi (trasferimenti dello Stato e gettito da finanza locale) può appena garantire l’ordinario. In questi anni abbiamo lavorato senza sosta, in questa direzione, per il bene del paese, e creato progressivamente un “parco- progetti” a cui attingere al momento opportuno, seguendo come filo conduttore una precisa idea di sviluppo locale e di governance del territorio.”

A differenza di altri bandi simili, il Piano per le aree degradate non prevede il mero intervento su strutture e zone da riqualificare, ma anche l'avvio di progetti sociali per evitare o mitigare fenomeni di devianza. Questi fondi, per dirla in breve, non serviranno solo a finanziare lavori pubblici, ma anche attività sociali.

Il Comune guidato da Molinaro, nel 2015 ha redatto uno specifico progetto finalizzato a partecipare al bando, prevedendo l’unione coordinata di diversi interventi materiali e immateriali.

In particolare, oltre a corposi interventi strutturali (materiali) di riqualificazione e recupero, dal punto di vista degli interventi immateriali, è previsto un progetto sociale che dovrà puntare al recupero della marginalità attraverso quattro azioni: crescita culturale, recupero del senso di appartenenza locale, educazione alla legalità, processo di integrazione.

Mangialavori (Fi): "il ministro Boschi non faccia inopportuta propaganda elettorale in Calabria"

"La prossima presenza del ministro Maria Elena Boschi, in terra di Calabria, non scalderà i cuori della popolazione. Tante le promesse non mantenute. Prima di tutte l’inversione della rotta sull’ormai cronica debolezza dell’intervento statale circa la crisi che investe una delle regioni più povere d’Europa. Sanità, strutture e infrastrutture i deficit principali che questo governo non ha risolto".

Questo l'incipit di una nota vergata dal Consigliere regionale Giuseppe Mangialavori.

L'esponente forzista auspcia, inoltre, " che la programmata presenza del ministro presso le scuole pubbliche non sia occasione di inopportuna propaganda elettorale. Le scuole - aggiunge Mangialavori -sono sedi deputate all’istruzione e alla formazione umana. Non certo tribune politiche. Si è certi che la dirigenza scolastica, forte di un’indiscussa professionalità, saprà vigilare al meglio sul corretto svolgimento dell’incontro".

"Certo - prosegue la nota - la coincidenza con l’ormai prossimo appuntamento referendario è quanto meno sospetta. Anche perché innanzi ai molteplici problemi e alle tantissime difficoltà registrate sul territorio, prima di tutte quella occupazionale, il Governo in carica non ha dimostrato significativa presenza e incidenza positiva in termini di risultati".

"Le criticità registrate nel comprensorio - conclude l'inquilino di Palazzo Campanella - sono ben note. Forse, considerato il primario ruolo dell’ospite nell’azione governativa nazionale, sarebbe opportuno offrire qualche riscontro su come e in che termini superarle".

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Lamezia, referendum: Azione identitaria critica la scelta di concedere il salone vescovile

Riceviamo e pubblichiamo:

"In vista della consultazione referendaria è del tutto normale la scesa in Calabria di vari politici nazionali, tutti impegnati a sostenere e spiegare ai cittadini le proprie ragioni, quello che ho trovato decisamente fuori luogo è l’impegno attivo della Chiesa la quale, attraverso la Diocesi di Lamezia Terme, concede il salone vescovile ad un ministro come la Boschi, la quale nella sua azione politica, insieme ad altri suoi colleghi, non ha osservato il rispetto della Dottrina sociale della Chiesa, che dovrebbe essere quella di stare dalla parte dei poveri per come il Vangelo ci insegna e verso il quale lo stesso Papa non smette mai di ricordare. Che la Chiesa partecipi dando il suo fattivo contributo alle vicende ed ai dibattiti politici la trovo assolutamente una cosa normale, quello che stride fortemente è il distacco che questa assume in certe situazioni rispetto al Magistero tradizionale ed alla sua Dottrina.

 Papa Leone XIII scriveva nella sua enciclica che la società moderna stava andando verso un costante progresso dal punto di vista materiale e pertanto sosteneva che questo non poteva essere sufficiente e non bastava, in quanto lo scopo della società doveva essere quello di aiutare l’uomo a perfezionare se stesso nella prospettiva della sua salvezza eterna.

Leone XIII scriveva parole durissime contro quell’ipercapitalismo che oggi impera, “la cupidigia dei padroni e la sfrenata concorrenza che creano povertà, colpiscono gli indifesi operai e l’usura divoratrice continua grazie ad ingordi”.

Oggi il capitalismo è rappresentato dalle varie banche, istituzioni finanziarie e poteri sovranazionali che ordinano ai nostri politici ricette da prescrivere al popolo, non per guarirlo naturalmente, bensì per allungarne sofferenza ed agonia.

Con la Rerum Novarum Leone XIII aprì la strada ad una terza via, anticapitalista ed antimarxista con la quale sancì la superiorità del lavoro sull’economia, tutti insegnamenti ignorati dai governi, specie di quelli degli ultimi vent’anni, nei quali banchieri ne hanno e ne continuano a fare parte e la stessa ministra Boschi ne rappresenta la più vivida testimonianza pratica.

Governi come quello di Renzi che tollera suicidi di gente senza lavoro ormai disperata, migliaia di aborti, matrimoni omosessuali, come può la Chiesa ospitarne un suo rappresentante senza sentirsi in dovere di chiedere allo stesso sul perché di questa condotta politica che va decisamente contro l’insegnamento di nostro Signore Gesù Cristo?

Oggi quella enciclica e quelle parole scritte da Leone XIII sono ancora più attuali e comprensibili e dovrebbero essere prese in considerazione dalle istituzioni cattoliche e da tutte quelle associazioni che ruotano attorno ad essa . Non si venga a giustificare l’ospitalità alla ministra Boschi con la solita solfa della democrazia, parola nata sette secoli prima della nascita di Cristo in Grecia e l’unica volta in cui viene usata nel Vangelo è applicata per mandare Gesù a morire in croce e liberare Barabba. Oggi la Chiesa più che mai deve porsi come punto di riferimento per i più poveri, cosi come più volte predicato dallo stesso Papa Bergoglio, per dare speranza alla classe lavoratrice, artigianale e soprattutto ai giovani che non vedono un futuro.

Spero vivamente che lo stesso Emerito Vescovo Cantafora, che ha gentilmente messo a disposizione la sala della Diocesi alla ministra Boschi, voglia chiedere conto alla stessa della condotta politica del governo, che certamente è ben lontano dal vero pensiero Cristiano e sociale che deve assurgere a guida per risolvere i drammi dei nostri giorni"

Igor Colombo - Coordinatore regionale  Azione identitaria Calabria

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