Operazione antibracconaggio, denunciate 7 persone

Sette persone denunciate, fucili, munizioni e richiami acustici elettromagnetici sequestrati.

Questo il bilancio di un’ operazione antibracconaggio, condotta dalla polizia provinciale di Cosenza.

In particolare, nel corso di  quattro distinte operazioni condotte in località Marina di Sibari, Lattughelle e Sibari del Comune di Cassano allo Ionio, gli agenti hanno sorpreso in flagranza di reato 6 persone.

Durante le operazioni sono stati sequestrati: 9 fucili da caccia e le relative munizioni; sette richiami acustici elettromagnetici; un telefono cellulare utilizzato come richiamo acustico; un accumulatore 12 volt; ventuno esemplari di avifauna abbattuta della specie Pispola, un codirosso, sette esemplari di fringuello, due verdoni, due fanelli e delle allodole.

Tutte le persone fermate sono state denunciate, a piede libero, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, mentre il materiale sequestrato è stato posto a disposizione della stessa Autorità giudiziaria. Elevate anche sanzioni amministrative, per mancata annotazione sul tesserino regionale della selvaggina abbattuta o per la mancata esibizione della ricevuta di versamento della tassa di concessione governativa.

Il Reparto operativo del distaccamento di San Giovanni in Fiore, invece, nella zona di Protezione speciale denominata “Sila Grande”, in agro di Celico, ha contestato ad un cacciatore l’abbattimento di una pispola, appartenente a specie particolarmente protetta. Il responsabile è stato denunciato a piede libero alla Procura di Cosenza. Dopo aver elevato una sanzione amministrativa per la mancata annotazione sul tesserino venatorio della selvaggina cacciabile abbattuta (5 allodole), gli agenti hanno sottoposto a sequestrato un fucile da caccia, munizioni e il capo abbattuto.

Serpente in pieno centro: catturato dalla Polizia provinciale e liberato in campagna

Stava strisciando in pieno centro quando, dopo la segnalazione di alcuni cittadini, è stato catturato dalla Polizia provinciale di Cosenza. Un serpente non velenoso appartenente alla specie Biacco (Colubur viridiflavus) ha generato qualche timore nei passanti prima dell’intervento degli agenti che, poi, lo,hanno liberato in aperta campagna.

“Lo smembramento della Polizia provinciale può essere evitato”

“Non disperdere le competenze e le professionalità acquisite dai Corpi di Polizia provinciale”. È l’obiettivo del consigliere regionale Giuseppe Graziano, ad avviso del quale “per la Calabria, regione che conta su un patrimonio agricolo, boschivo e faunistico di inestimabile valore, il mantenimento di un’entità così specializzata non può che essere una risorsa in più per garantire la tutela e la salvaguardia dei territori. Oggi più che mai, soprattutto per gli effetti della cervellotica riforma del Governo Renzi sulle forze dell’ordine che ha cancellato il Corpo forestale, serve un’azione incisiva che possa assicurare un presidio di controllo costante sull’ambiente. Umbria e Toscana – osserva l’esponente della Cdl - si sono già determinate per assicurare alle loro province uno stanziamento ulteriore di risorse per ampliare lo spettro d’azione della polizia territoriale e rendere la sua azione più incisiva. Il Governo Oliverio si adoperi per avviare questo stesso percorso così da evitare il proliferare dei reati all’ecosistema, soprattutto nell’ambito dei settori caccia e pesca”. Graziano, sulla questione della Polizia provinciale della Calabria e sulla vigilanza nelle materie non fondamentali, oggetto di riordino da parte del Governo Renzi, ha anche presentato un’interrogazione per chiedere al Governo regionale quali azioni intenda intraprendere al fine di tutelare questa essenziale forza di prevenzione e tutela ambientale. “In Calabria – afferma il segretario questore del Consiglio regionale - abbiamo una risorsa importante di professionalità e competenze nell'ambito della tutela del territorio, nella lotta ai crimini ambientali, al fenomeno del maltrattamento degli animali, del bracconaggio ed in genere contro lo sfruttamento criminale dell'ambiente e degli animali, rappresentata dai Corpi di Polizia provinciale. Il loro ridimensionamento, previsto dalla riforma Delrio al seguito dell’annullamento delle Province, rappresenta una mannaia per le politiche a difesa dell’ambiente e dell’ecosistema che, seppur con grandi difficoltà, sono state avviate sul territorio regionale. Si pensi all’assist che si darebbe all’azione dei bracconieri o dei trafficanti di rifiuti o, ancora, alle ecomafie senza la presenza di un organo di repressione. Appare ovvio – aggiunge Graziano - che ci troviamo di fronte all’ennesima decisione bizzarra del Governo centrale che da un lato taglia, ingiustamente, fondi e competenze ma dall’altro, ovviamente, esige massimo controllo dei territori attraverso un’azione di polizia pervasiva. E si capiscono le difficoltà delle Regioni, così come quelle dei Comuni, nel dover far fronte ai servizi avendo poche risorse disponibili. Ecco perché è d’obbligo, soprattutto in questa contingenza, essere lungimiranti e scaltri. Magari trovando le giuste interpretazioni alla legge. A proposito, l’accordo Stato-Regioni – precisa Graziano – dello scorso 5 novembre fornisce una cornice interpretativa condivisa per la migliore applicazione della normativa introdotta dal decreto legge 78/15 in materia di Polizia Provinciale. Alle regioni, viene data la possibilità di riallocare il personale per le funzioni di vigilanza collegate alle funzioni non fondamentali oggetto di riordino da parte della Regione, con copertura delle relative spese. Diverse regioni, come l’Umbria e la Toscana, hanno già annunciato l'accordo con le Province, che consentirà, di mantenere l'unitarietà dei corpi di polizia provinciale, evitando inutili quanto dannose dispersioni in altri ambiti, di personale specializzato in materie importanti. In tali convenzioni, si stabilisce che la Polizia Provinciale, oltre ad occuparsi della vigilanza sulle materie fondamentali oggi in capo agli Enti di area vasta, si occuperà, per conto delle regioni, anche di controlli sulla caccia, sulla pesca, e su diverse materie, di competenza amministrativa regionale. Potrebbe fare lo stesso anche la Regione Calabria, che in tal modo – è la proposta di Graziano - potrebbe evitare sia la parziale, scompaginata e incongrua mobilità di personale di polizia provinciale verso altre destinazioni e sia la drastica riduzione o annullamento delle attività di presidio del territorio in aree rurali ed extraurbane”.

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Agente di Polizia trovata morta nella sua auto

Una donna è stata trovata senza vita a bordo dell'autovettura di sua proprietà. La vittima era in forza alla Polizia Provinciale. Il dramma si è consumato a Cetraro. Sulla base delle primissime informazioni, l'agente, 37 anni, sarebbe morta a causa di un colpo di pistola. L'ipotesi è che si sia suicidata. Persone che lavoravano con lei avrebbero, infatti, dichiarato che la poliziotta aveva manifestato l'intenzione di compiere il gesto estremo. Scattato l'allarme, sono state subito avviate le operazioni di ricerca. Il cadavere, che si trovava all'interno del veicolo, una Mercedes Classe A, da oltre tre ore, è stato rinvenuto a metà pomeriggio. Decisivo per l'individuazione dell'automezzo è stato il GPS di cui era dotato. Sul posto sono immediatamente intervenuti, oltre alle forze dell'ordine, il medico legale, il pubblico ministero di turno ed i Vigili del Fuoco. Sono in corso in questi minuti gli accertamenti utili a comprendere nel dettaglio cosa sia accaduto. E' stato ordinato da parte dell'autorità giudiziaria il trasferimento presso la camera mortuaria.   

Salvato un vitello intrappolato in una buca

Agenti della Polizia Provinciale, supportati dall'intervento dei Vigili del Fuoco, hanno tratto in salvo un vitello che era finito in una fossa. I soccorritori sono stati allertati da una giovane rivoltasi ai componenti di una pattuglia della Polizia Provinciale di Cosenza che stava effettuando un controllo di routine lungo la Strada Provinciale 35, a breve distanza dal valico della Crocetta. L'animale era rimasto intrappolato in una fossa all'interno di un vecchio edificio di campagna e disabitato.  

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