Sanità. Scura sprezzante contro i Primari dimissionari dello "Jazzolino"

"Se fossimo alla Fiat li avrebbero licenziati tutti". Massimo Scura, Commissario per il Piano di rientro dal debito sanitario, usa parole sprezzanti nei confronti dei sedici primari dell'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia che lo scorso 11 marzo hanno annunciato, con una lettera spedita al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la decisione di rassegnare ledimissioni dai rispettivi incarichi. Una scelta adottata in segno di protesta contro il riordino delle rete ospedaliera approntato dallo stesso Scura e che, fino al momento, ha avuto l'unico merito di essere contestato da tutte le forze politiche e dall'intera opinione pubblica calabrese. In occasione di un'intervista rilasciata durante TGR Buongiorno Regione, il Commissario ha accusato i medici protagonisti della vicenda di aver "solo creato allarme tra cittadini e pazienti". Un gesto, quello dei sanitari dello "Jazzolino" che è stato tacciato di mancanza di autenticità: "Finte dimissioni", la definizione pronunciata in trasmissione. Un assalto alle posizioni dei Primari completato dalla considerazione secondo cui il documento rivolto alla titolare del dicastero della Salute e nel quale si spiegava che la Sanità in provincia di Vibo Valentia ne usciva con le ossa rotte, sarebbe stato dettato da motivazioni politiche 

Situazione ospedali del Vibonese, Oliverio e Mirabello incontrano i primari dimissionari

Il presidente della Regione Mario Oliverio ha promosso e presieduto un incontro con i primari dell’ospedale di Vibo Valentia, accompagnati dal direttore generale dell’Asp Angela Caligiuri. Alla riunione erano anche presenti il presidente della Commissione Sanità Michele Mirabello ed il delegato del presidente per la Sanità Franco Pacenza. Il governatore, nell’introdurre i lavori, ha affermato: “Ritengo che l’iniziativa da voi intrapresa sia meritoria perché ha rappresentato un segnale forte ed immediato, come emblema di una sofferenza non più sopportabile nel panorama della sanità calabrese. Anche questo sarà uno dei problemi principali di cui parlerò, il prossimo 24 marzo, nell’incontro con il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin”. I primari hanno, quindi, con puntualità, evidenziato “le contraddizioni ed i veri e propri strafalcioni presenti nel Decreto di riordino della rete ospedaliera , presentato dal commissario Scura, che trovano, nella provincia di Vibo, il territorio più mortificato e dequalificato dell’intera regione, non solo in materia di posti letto ma in termini di attività soppresse, persino rispetto alle capacità presenti per il costruendo ospedale e per i presidi di Serra San Bruno e Tropea”. Mirabello ha sottolineato che “il senso della protesta è stato bene interpretato dall’opinione pubblica. Le dimissioni dei primari sono stati un gesto rilevante contro le decisioni del Commissario rispetto all’organizzazione ospedaliera della provincia di Vibo”. Mirabello ha parlato inoltre della “necessità di garantire i servizi sanitari ai cittadini, tenendo nella giusta considerazione le specialità delle tre strutture ospedaliere (Tropea, Serra e Vibo) presenti sul territorio, partendo dall’ospedale di Vibo”. Per Pacenza “la programmazione va ancorata ai dettami del Decreto legge n.70/2015 che codifica le funzioni delle diverse strutture ospedaliere. Inoltre, sia pure con gradualità, a tutte le strutture vanno assegnate le attività previste. Il primo obiettivo della programmazione sanitaria calabrese deve essere la lotta all’emigrazione sanitaria passiva ed in questa direzione vanno attivate tutte le iniziative. Il Decreto n. 30/2016 del Commissario non risponde a nessuna di queste domande”.

"Serve una manifestazione di piazza a sostegno dei Primari dimissionari dello 'Jazzolino'"

"Esprimo solidarietà ai Primari dello 'Jazzolino' di Vibo, i quali, dimettendosi, hanno promosso con coraggio una forte azione di contrasto verso il decreto del commissario alla sanità calabrese Scura". A dichiararlo è Franco Bevilacqua. L'esponente di Azione Nazionale ritiene che: "Alla loro sacrosanta protesta debba seguire l'indignazione profonda dei nostri concittadini, magari anche attraverso una pubblica manifestazione che sostanzi e sostenga la battaglia dei Primari. La sanità è un bene di tutti. La situazione di disagio della nostra provincia è, inoltre, ulteriormente aggravata da una struttura ospedaliera ormai al collasso che sopravvive con il sacrificio del personale e dei primari. Seppure la prima pietra del nuovo nosocomio è stata posta nel 2002, non si sa né e quando il nuovo ospedale vedrà la luce. Ad oggi giungono solo chiacchiere in tema di riorganizzazione del settore sanitario. Non possiamo, infatti, negare che la cattiva politica stia determinando un impoverimento dei servizi essenziali.  I buchi nella sanità, che in alcune realtà hanno portato a commissariamenti più o meno discutibili, non sono serviti a garantire qualità nei servizi, bensì sprechi e a volte distrazioni di pubblico danaro. Concludo, pertanto, invitando i soggetti istituzionali presenti sul territorio ad una maggiore attenzione e più concreta attività - sono le parole finali di Bevilacqua - a sostegno di una battaglia che possa restituire serenità e fiducia alla cittadinanza.

 

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