Provincia Vibo, Niglia a ministro Orlando: "Accelerare mobilità dei dipendenti verso il Tribunale"

"La visita istituzionale, a Vibo Valentia, da parte del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e le sue rassicurazioni, riguardo la permanenza e il non ridimensionamento del Tribunale, sono il segno tangibile che lo Stato non intende arretrare, in un territorio difficile qual è il nostro, nella lotta al malaffare e alla criminalità organizzata". Queste le riflessioni del presidente della Provincia, Andrea Niglia, dopo la trasferta, a Vibo Valentia, del titolare del dicastero della Giustizia. Per quanto riguarda i rapporti istituzionali tra l’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia e il Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del personale del Ministero di Giustizia, "Da diverso tempo, ormai, anche attraverso il “Patto Calabria Sicura”, - ricorda il presidente Niglia - personale della nostra dotazione organica è in forza al Tribunale di Vibo Valentia e alla Procura della Repubblica. La sempre maggiore pervasività della criminalità organizzata nel territorio provinciale, infatti, comporta interventi organizzativi e strutturali idonei ad aumentare la capacità di risposta del sistema della giustizia locale, dando seguito con più celerità alle attività giudiziarie. Da qui - evidenzia Niglia - anche la richiesta di procedura di mobilità per i suddetti dipendenti da tempo assegnati al Tribunale e alla Procura di Vibo, che la mia Amministrazione, alla luce della riforma in atto, ha inoltrato al Ministero della Giustizia e che  - siamo sicuri - la sensibilità del Ministro Orlando saprà rendere efficace nel minor tempo possibile".

 

Mancato rispetto del Patto di Stabilità: multata Provincia di Vibo

La Provincia di Vibo Valentia figura nell'elenco degli enti che Giancarlo Verde, responsabile della Direzione centrale della Finanza locale del ministero dell’Interno, Giancarlo Verde, ha sanzionato a causa del mancato rispetto del Patto di Stabilità dello scorso anno. Fra Città Metropolitane e Province Sono complessivamente sedici i destinatari del provvedimento. La somma che dovrà pagare la Provincia vibonese è pari a 92.747 euro, più bassa in rapporto a quanto si prevedeva negli ultimi mesi. Dalla cifra totale è stato dedotto l'ammontare versato per sostenere nel 2014 il peso del denaro speso per gli edifici scolastici. L'eventualità che l'ente presieduto da Andrea Niglia sia commissariato permane perché gravato da un deficit che tocca i cinque milioni di euro. 

Provincia Vibo, arrivano primi stipendi arretrati: dipendenti scendono dal tetto

L'assemblea, tenutasi stamane e servita ai dipendenti della Provincia di Vibo per stilare un bilancio della protesta avviata oltre un mese addietro, si è conclusa con la decisione di scendere dal tetto dell'edificio. Una manifestazione estrema che era stata concepita per rivendicare platealmente il diritto di ricevere gli stipendi arretrati. La situazione si è sbloccata in seguito all'erogazione di due assegni mensili, uno dei quali già arrivato nelle tasche dei lavoratori, mentre il secondo sarà presto disponibile grazie alla Regione. L'ottimismo si è fatto strada al termine del vertice svoltosi giovedì alla presenza di una delegazione della medesima Regione, mentre buone nuove potrebbero arrivare anche dall'ok parlamentare ad alcune modifiche applicate al decreto Enti Locali che sta per ricevere il via libera. Una strada che pare essersi fatta in discesa sebbene gli addetti della Provincia abbiano già annunciato di essere "pronti a riprendere la lotta, con maggiore forza, se il percorso iniziato dovesse interrompersi".

Nesci (M5S): " A Vibo, dominio 'ndranghetistico e cattiva amministrazione"

"Un fondo speciale per le Province in grave difficoltà strutturale, come Vibo Valentia, che ormai non è più in grado di pagare i dipendenti, da mesi senza stipendio". E' quanto propone la parlamentare del Movimento 5 Stelle, Dalila Nesci che, in attesa del decreto correttivo con il quale il Governo  dovrebbe emendare la "riforma delle Province targata Delrio", ha preparato " una proposta per sostenere le Province che non hanno più soldi per la gestione di strade, scuole e altre funzioni fondamentali". Un intervento legislativo reso quanto mai urgente dalle sempre più gravi difficoltà prodotte dalla "riforma del Governo", giudicata dagli esponenti M5S, "dannosa, incompleta e caotica". La riforma, inoltre, avrebbe "creato problemi enormi e bloccato le Province, senza abolirle e senza ottenere risparmi". "La situazione di Vibo Valentia - afferma Nesci - è ancora peggiore, perché ai tagli del governo si aggiungono decenni di cattiva amministrazione, in un contesto generale di dominio ‘ndranghetistico e di colletti bianchi".

 

Provincia di Vibo, Censore: "Ora servono misure straordinarie"

“Dai vari e recenti tavoli tecnici, dai lavori parlamentari e per stessa ammissione dei rappresentanti del Governo, è costantemente emersa la necessità di muoversi lungo due direttrici per tentare di attutire i risvolti della complessa situazione finanziaria della Provincia di Vibo. La prima ha un’incidenza immediata, stante l’impellente necessità di fornire risposte tempestive ai dipendenti della Provincia di Vibo Valentia dinanzi la mancata e reiterata corresponsione degli stipendi. L’altra, invece, rivolta al medio e lungo termine, richiede soluzioni di carattere legislativo e l’adozione di misure straordinarie, così come peraltro ha sottolineato il rappresentante del Governo, rispondendo, nei mesi scorsi, ad una interpellanza urgente presentata dal sottoscritto”. E’ quanto afferma il deputato del Pd Bruno Censore, commentando l’incontro che si è tenuto a Roma, presso il ministero dell’Interno, cui hanno preso parte, oltre allo stesso parlamentare del Partito Democratico, il sottosegretario di Stato Giampiero Bocci e il direttore generale della Direzione centrale della finanza locale Giancarlo Verde. “L’erogazione del finanziamento relativo all’anno 2014 asserita dal Sottosegretario Giampiero Bocci durante l’incontro rappresenta un mero ma rilevante passo in avanti che potrebbe dare un segnale tangibile ai dipendenti della Provincia di Vibo Valentia. Tuttavia, tale trasferimento e l’impegno manifestato dalla Regione di attingere ai sei dodicesimi della legge regionale 34/02 sono aspetti importanti ma che non bastano per fornire garanzie future ai lavoratori. Per attutire i pesanti riverberi della complessa situazione finanziaria dell’Ente, lo ripeto, per stessa ammissione del Governo servono misure a carattere straordinario, alcune delle quali, peraltro, sono state già individuate”. La sospensione, fino a tre anni, delle rate di ammortamento dei mutui, l’esclusione dal contributo alla manovra le Province che risultino aver avviato le procedure di predissesto ai sensi dell’art. 243 bis del TUEL, la proroga al 31 dicembre 2018 dell’applicazione dei requisiti “pre-Fornero” al personale soprannumerario al fine di garantirebbe un alleggerimento delle posizioni lavorative da ricollocare a seguito del riordino delle funzioni previste dalla legge n. 56 del 2014, l’esclusione dell’applicazione delle sanzioni previste in caso di mancato rispetto del Patto di Stabilità sono alcune delle misure proposte da Bruno Censore, di concerto con l’UPI, presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio della Camera. “La grave incertezza occupazionale determinata dallo spettro della messa in mobilità del personale e l'insostenibile disagio per i lavoratori legata alla non puntuale corresponsione degli stipendi acuiscono le note difficoltà di una terra ultima per tutti gli indicatori economici e si traduce in un numero sempre maggiore di famiglie che si vengono a trovare in condizioni di vita insostenibili. Tutto ciò, in un particolare contesto territoriale come quello Vibonese, rischia di assumere contorni funesti sul piano economico, occupazionale e sociale. La strada, per la definitiva risoluzione della problematica, è ancora lunga, c’è l’attenzione del Governo che con il ministro Madia sta lavorando per un bando di mobilità, adesso dobbiamo lavorare tutti assieme lungo il percorso delineato, ossia misure di carattere legislativo e fonti di finanziamento straordinarie, unico strumento utile per garantire i servizi obbligatori, il puntuale pagamento degli stipendi e le spettanze per i creditori che hanno fornito beni e servizi”. 

Crisi Provincia: Soddisfatta la delegazione vibonese per l'esito degli incontri a Roma

Esprime soddisfazione per l’esito degli incontri istituzionali avuti ieri, nella Capitale, la delegazione di amministratori composta dal Presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, dai sindaci di Gerocarne e Spilinga,Vitaliano Papillo e Franco Barbalace, nella duplice veste di consiglieri provinciali, dai primi cittadini di Maierato, Pizzoni e Vazzano, Sergio Rizzo, Tiziana De Nardo e Domenico Villì, nonché dal vicesindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio e dall’assessore al Comune di Soriano, Anna Grillo. Nel corso della missione romana, gli amministratori vibonesi sono stati affiancati dai deputati Ernesto Magorno e Bruno Censore. Da quanto appreso da una nota diramata dal sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo, “I due parlamentari hanno indirizzato gli amministratori vibonesi direttamente verso il sottosegretario al ministero dell’economia e delle finanze, Pierpaolo Baretta, il quale ha preso a cuore la vicenda”. L’incontro con Baretta ha permesso, inoltre, di fissare “un ulteriore incontro al Mef” dove, “alla presenza dei dirigenti, Bilardo e Castaldi, esperti di finanza locale, si è fatto un esame dettagliato delle preoccupanti problematiche oggetto d’esame, cercando di valutare le possibili soluzioni alla luce delle richieste avanzate”. In particolare, la delegazione guidata da Niglia ha chiesto: “ lo sblocco dei trasferimenti per il 2013/2014 (circa due milioni di euro); lo slittamento dei termini per il pagamento delle rate di ammortamento dei mutui; interventi straordinari finalizzati all’ottenimento di anticipazioni di liquidità”. Le richieste avanzate coincidono con la gran parte “ delle misure contenute nel documento sottoscritto a inizio marzo” ed “ utili a garantire il pagamento delle spettanze arretrate e la ripartenza della macchina amministrativa dell’Ente”. In totale, quindi, sono stati “quattro gli appuntamenti romani affrontati dalla rappresentanza vibonese, tutti finalizzati a raccogliere il maggior numero di elementi propedeutici all’ulteriore incontro di mercoledì prossimo (domani Ndr) al Ministero dell’Interno, che è quello competente ad intervenire nel caso in cui gli enti locali siano gravati dallo stato di dissesto economico – finanziario”. In vista dell’incontro di domani “è stato costituito il tavolo tecnico tra Mef, Mininterno e membri della delegazione che, alla presenza di tecnici e politici, tra cui il sottosegretario di stato all’Interno Giampiero Bocci, cercherà di sciogliere definitivamente l’intricata matassa”. “La delegazione – conclude la nota - sta pensando di concedere qualche mese in più al ministero, di modo che venga garantita liquidità almeno fino a giugno. Fermo restando che si è già proiettati nel lavoro per trovare, dopo, soluzioni a lungo termine”.

A Vibo sfila la protesta

Erano volti bui, tirati, a tratti solcati dalla rassegnazione, quelli che componevano il corteo che stamane è sfilato per le vie di Vibo Valentia. Tanti i manifestanti, come tante sono le vertenze irrisolte di un territorio in cui il lavoro rischia, definitivamente, di diventare una chimera. A portare in piazza la loro rabbia, non c’erano solo i dipendenti della Provincia, senza stipendio da mesi, o gli operai della Gam Oil di Rombiolo, finiti in mezzo ad una strada, dopo la sentenza con la quale è stato dichiarato il fallimento dell’azienda per la quale lavoravano. Gli uni accanto agli altri, quasi a volersi idealmente sostenere a vicenda, c’erano gli operatori Infocontact, i lavoratori della Marenostro, quelli della Italcementi ed i pescatori di Nicotera. Un variegato caleidoscopio della disperazione che ha voluto far sentire la propria voce, nel giorno in cui a Roma, il presidente della Provincia Andrea Niglia, incontra i funzionari del ministero degl’Interni per consegnare il rapporto sulla drammatica situazione economica del  vibonese.

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Niglia: Non si consegni Vibo alla criminalità

 "Qualora il Governo Renzi non prenderà provvedimenti, concreti e immediati, a tutela del Vibonese che, è bene ricordarlo, rischia di perdere circa mille posti di lavoro, si consegnerebbe di fatto questa realtà territoriale nelle mani della criminalità organizzata. Questo lo Stato  non può e non deve permetterlo". Non usa mezzi termini il Presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia per descrivere, in una nota, i rischi che incombono sul territorio vibonese. La gravità della situazione è tale da far parlare, ormai, di “Caso Vibo”. Un “caso” che investe tutti i settori, non da ultimo quello relativo ai dipendenti dell’ente di contrada Bitonto, da mesi senza stipendio. Per cercare di trovare una soluzione concreta, lunedì prossimo, accompagnato da una folta delegazione di sindaci, il Presidente Niglia, incontrerà a Roma, i responsabili della segreteria tecnica del Ministro dell'Interno. Durante la trasferta romana, mercoledì 11, la delegazione vibonese avrà un incontro con il sottosegretario all'Interno Gianpiero Bocci, al quale verrà avanzata una serie di dettagliate richieste. In particolare, scrive Niglia "ponendo al centro l'aspetto finanziario dell'Ente Provincia, oramai non più sopportabile. Chiederemo un intervento straordinario ed eccezionale che vada oltre l'attuale normativa. Un provvedimento atto a garantire le risorse necessarie a riprendere l'assolvimento dei servizi pubblici essenziali, a normalizzare l'erogazione del pagamento degli stipendi ai lavoratori e a dare ossigeno alle imprese del territorio».

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