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È Massimo Scura il nuovo commissario per la Sanità

Finalmente è arrivata l’attesa fumata bianca. Massimo Scura è il nuovo commissario ad acta per la Sanità. Il disco verde è arrivato nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi, alla presenza del presidente della Regione Mario Oliverio. Andrea Urbani mantiene la postazione di sub-commissario. Pensionato, 72 anni, di Gallarate, in possesso della laurea in Ingegneria chimica, Scura ha svolto il ruolo di direttore generale dell’Asl di Livorno e Siena. Queste designazioni sembrano mantenere anche gli equilibri politici nazionali e forse regionali: Scura è uomo del Pd, Urbani di Ncd.

 

Sanità, Nicolò: "La misura è colma"

“La discussione sulla stato della sanità calabrese non può essere materia legata essenzialmente alle interpretazioni normative ed alle dispute  leguleie”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo di Forza Italia a palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. “Le richieste che salgono ormai quotidianamente dal territorio, le continue e pressanti segnalazioni di disservizio nei vari ospedali, l’impoverimento dell’offerta delle prestazioni nei poliambulatori sul territorio, bastano ed avanzano – sottolinea Nicolò - per far decidere in tutta fretta il Governo per restituire normalità ad un settore la cui funzionalità è strettamente connessa con la salute dei cittadini. Ma dico di più, l’entità annuale del livello di spesa per la sanità calabrese supera il 40% delle risorse di bilancio, una cifra prossima ai 3 miliardi di euro, che se riportata sotto la lente di un’efficace azione programmatoria – afferma Nicolò -  non solo darebbe più risposte agli ammalati ed alle loro famiglie, ma contribuirebbe ad una più diffusa redistribuzione del reddito complessivo nel sistema calabrese, aumentando lo stesso prodotto interno lordo regionale. Il braccio  di ferro all’interno della maggioranza di centrosinistra, però – prosegue Nicolò – sta incrementando in maniera preoccupante i ritardi vecchi e nuovi, che riverberano effetti disastrosi soprattutto sulla rete ospedaliera. Un bollettino di guerra, da Cosenza a Reggio Calabria, che va ribaltato al più presto con la nomina del commissario, una figura che non può oltre avere caratteristiche tecniche, ma che abbia il profilo politico giusto per arginare la smottatura cronica denunciata quotidianamente nei servizi e rilanciare efficacemente la rete ospedaliera che è rimasta l’unica struttura di riferimento per migliaia di nostri concittadini, soprattutto delle fasce sociali più deboli e a rischio della Calabria. Lo stato delle cose è giunto alla prossimità del non ritorno – afferma l’esponente azzurro – ed a poco, o a nulla, servono polemiche e diatribe su chi ha fatto meglio, poiché il quadro è talmente deficitario ed allarmante che sarebbe improponibile qualsiasi classifica dei meriti. La questione è squisitamente tutta politica e non si può continuare in questa sorta di rincorsa al colore della casacca che dovrà indossare il nuovo Commissario ad acta, o ancora peggio,  se dovrà avere il profilo correntizio pro Renzi... Senza fare demagogia o voler porre infruttuose polemiche, la misura è ormai colma e l’irritazione dei calabresi alta”.  

Scopelliti: "Guerra tra 'cosche' sulla sanità"

"La guerra che ormai si scatena tra bande, per non dire tra “cosche”, che vogliono impossessarsi della sanità certamente non per fini nobili, è il segnale del degrado e della poca considerazione che il Governo nazionale ha per la nostra Calabria.
Registriamo con stupore ed incredulità come gran parte dei nostri parlamentari sia decisamente incapace a difendere gli interessi di quel territorio che li ha beneficiati del ruolo che ricoprono". Questo uno dei passaggi più significativi di un lungo post pubblicato nel pomeriggio di oggi sul profilo facebook dall'ex governatore Giuseppe Scopelliti. "Il tema della Sanità calabrese - prosegue il post - da diverse settimane, è al centro del dibattito regionale e nazionale. Dopo circa 100 giorni ancora non è stato nominato il nuovo Commissario. Il rischio che si corre è che vengano vanificati gli sforzi compiuti durante i 4 anni in cui abbiamo amministrato. All’atto del nostro insediamento l’Amministrazione regionale precedente era conosciuta in tutta Italia per i suoi bilanci orali. Noi - continua Scopelliti - abbiamo affrontato senza indugi ’insostenibile peso di quella Sanità, dei suoi sprechi e delle sue debolezze, fornendo immediate soluzioni. In soli quattro anni del nostro mandato, infatti, abbiamo coperto un “buco” che era accertato ad 1 miliardo e 441 milioni. La spesa della Sanità per i Calabresi era diventata insostenibile. Così, con fermezza e grande coraggio, abbiamo riorganizzato l’intero sistema sanitario regionale, chiuso 14 strutture ospedaliere e ridotto il disavanzo annuale da 264 milioni a 30 milioni certificati al 31.12.2013. Ma nessuno ne parla, forse per l’imbarazzo di dover certificare la validità del nostro impegno. Oltre agli interventi effettuati per risanare il famoso “buco” della sanità calabrese, molte delle azioni da noi programmate e avviate attendono, oggi, di essere solo ratificate. Si tratterebbe ora di raccogliere i frutti di quanto già era stato fatto per convertire il comparto da settore degli sprechi a opportunità per fare sani investimenti, partendo dai 3 nuovi ospedali di prossima realizzazione e dallo sblocco del turn over. Tutto questo mentre i burocrati romani avrebbero voluto mettere mano a procedure e processi e guidare dai loro ministeri i meccanismi della nostra sanità.
Ma la forza delle idee ed il coraggio delle azioni non appartengono a tutti. 
E la vicenda della Fondazione Campanella ne è una ulteriore e chiara testimonianza. Sin dal nostro insediamento, sia il Consiglio regionale, sia il “Tavolo Massicci” avevano dato un chiaro indirizzo verso la chiusura. Basterebbe guardare i verbali degli ultimi “Tavoli Massicci” per rendersi conto come le mie grandi battaglie contro la chiusura avevano superato il muro romano. La Campanella - conclude l'ex Governatore -andava salvata perché in Calabria era l’unico grande presidio per curare il “male del secolo” che rappresenta, ancora oggi, la prima voce di spesa dell’emigrazione sanitaria.
Noi non avremmo mai consentito la chiusura della Campanella".

Salerno: “Urgono provvedimenti per la Pediatria di Lamezia”

“Costituisce un fatto grave il blocco dei ricoveri nel reparto di Pediatria di Lamezia e lo spostamento dei piccoli pazienti altrove. Circostanze che si traducono nella chiusura, per mancanza di personale, del reparto e nella cessazione di un servizio divenuto fondamentale per l’ambito lametino e per l’intero territorio regionale”. Lo dichiara il consigliere regionale Nazzareno Salerno che spiega le conseguenze della vicenda. “Le ripercussioni – afferma l’esponente di Forza Italia - si riverseranno su tutto il nosocomio costringendo i medici a decisioni non facili quando si troveranno di fronte ad una nuova nascita. È chiaro infatti il legame esistente fra la Ginecologia e la Pediatria e reciderlo può costituire un colpo mortale per la Sanità lametina. Vanno dunque adottati provvedimenti urgenti atti alla risoluzione di una problematica che genera disagi impensabili per la popolazione. L’effettivo sblocco del turnover -  conclude l’ex presidente della III Commissione ed ex assessore regionale alle Politiche sociali - deve avvenire in tempi rapidissimi, perché mentre i ragionamenti e gli equilibri politici fanno il loro corso la gente si vede privata di servizi essenziali e deve compiere sacrifici indicibili. È pertanto indifferibile la nomina del nuovo commissario ad acta perché la Sanità non può e non deve subire le conseguenze delle indecisioni della politica”.

Regione, autorizzato l'avvio delle procedure per i concorsi nella Sanità

Riunione in seduta straordinaria per la giunta regionale convocata “in considerazione della grave situazione in cui versa il settore della sanità. “Anche in assenza della nomina del Commissario - ha spiegato il governatore Oliverio – riteniamo urgente e non più procrastinabile l'assunzione di misure e decisioni per far fronte alle emergenze determinatesi in alcuni servizi ospedalieri ed in particolare nei servizi di emergenza-urgenza. In tal senso, riteniamo necessario un esame di merito delle situazioni segnalate dai direttore generali delle aziende ospedaliere, a partire dalle strutture Hub, al fine di affrontare le situazioni di criticità, attraverso l'espletamento dei concorsi per la copertura dei posti vacanti di personale medico e paramedico necessario a garantire i servizi. Riteniamo che bisognerà decidere un primo sblocco di assunzioni, attraverso l'indizione di concorsi e, nelle more, attivando anche procedure urgenti, consentite dalla legge, per le strutture ospedaliere Hub a cui devono seguire, in breve tempo, altrettante decisioni per garantire i servizi di emergenza-urgenza anche negli ospedali Spoke”. I sub-commissari Pezzi ed Urbani, dal canto loro, hanno espresso condivisione sulle preoccupazioni espresse dal presidente Oliverio e si sono dichiarati disponibili ad assumere i provvedimenti amministrativi e ad attivare le procedure necessarie all'espletamento dei concorsi, limitatamente al quadro delle esigenze prospettate dai direttori generali delle Aziende ospedaliere e condivise con l’esecutivo calabrese. A conclusione della riunione, si è deciso di procedere all'indizione di concorsi per oltre 100 unità, riguardanti personale medico, tecnici di laboratorio e personale infermieristico da utilizzare per garantire i servizi delle emergenze-urgenze, pronto soccorso e radiologia.

Sanità, Oliverio: "Rischi derivanti da carenza di medici"

"Nelle strutture ospedaliere, in particolare per alcuni servizi come l’emergenza-urgenza, il pronto soccorso e l’anestesia, la grave carenza di medici e personale sanitario ha determinato situazioni di criticità non più sopportabili perché le condizioni di rischio hanno superato il limite di tollerabilità”. Lo dichiara il governatore Mario Oliverio. “Rispetto a tali situazioni – sostiene il presidente della giunta regionale - si impone una assunzione di responsabilità al fine di assumere atti concreti urgenti e non più rinviabili per creare le condizioni minime nella erogazione delle prestazioni sanitarie nei presidi ospedalieri. La mancata formalizzazione della nomina del commissario ad acta da parte del governo, pur costituendo una seria difficoltà, di fronte alla gravita della situazione, ripeto, impone una assunzione di responsabilità. La salute dei cittadini deve essere garantita e le situazioni di rischio rimosse. I servizi essenziali di assistenza sono un diritto garantito dalla Costituzione. Per questo – conclude Oliverio - ho già convocato, per lunedì 2 marzo, una riunione straordinaria della giunta alla quale ho invitato i subcommissari Pezzi ed Urbani ed il  responsabile del dipartimento Tutela della Salute Bruno Zito, per esaminare la situazione e valutare i provvedimenti urgenti da assumere”.

 

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