Sfrattata famiglia con minore di 10 anni: interviene il Garante per l'Infanzia della Regione

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha inviato stamane una relazione all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANDFC), a tutela di un minore di 10 anni, che insieme alla mamma occupa a Reggio Calabria un immobile, con regolare contratto di locazione, oggetto di sequestro e confisca non definitiva. Il Garante spiega: “Il 5 settembre scorso, l’ANDFC notifica e motiva lo sfratto asserendo che l’immobile occupato è stato costruito abusivamente, nonostante esista dal 1994 una domanda di sanatoria. Tuttavia, la procedura amministrativa non è conclusa, né in senso positivo di accoglimento, né in senso negativo di rigetto, con contestuale ordine di demolizione o di acquisizione al patrimonio dell’ente comunale. La mamma del piccolino paga regolarmente il canone e il marito è creditore di circa ottomila euro da un datore di lavoro, a sua volta destinatario di provvedimenti giudiziari, che gli amministratori giudiziari non hanno, però, provveduto a corrispondere, tant’è che lo stesso è stato costretto ad emigrare fuori Italia per trovare lavoro”. Marziale continua: “La famiglia dovrebbe lasciare, dunque, la casa entro il 5 ottobre, ma agli esecutori del provvedimento sfugge evidentemente l’articolo 3 della Convenzione Onu sui diritti del Fanciullo, contemplante che “in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente. In questo caso c’è un bimbo di dieci anni i cui diritti vengono palesemente ignorati”. Il Garante conclude: “La considerazione da farsi è del come mai a sfrattare una famiglia con un bambino si è solerti, ma a corrispondere il dovuto al padre si è estremamente lenti. Credo sia importante armonizzare i provvedimenti, in modo tale da far si che diritti e doveri camminino di pari passo”.

 

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Famiglia in difficoltà, sfratto rinviato: “Le leggi devono tendere al bene dei cittadini”

“Non cantiamo vittoria ma, certamente, siamo soddisfatti dell’esito sinora ottenuto dalla nostra mobilitazione al fianco delle quattro famiglie di Contrada Cutura di Fiumefreddo cui si vuole togliere la casa ed ogni possibilità di lavoro”. Questo quanto dichiarano all’unisono il segretario regionale del MSI-Fiamma Tricolore, Francesco De Leo, ed il responsabile locale nonché segretario provinciale dell’organizzazione giovanile del Movimento, Mario Iorio, allorchè il comandante della locale stazione dei Carabinieri ha comunicato ai signori M. – la famiglia, con tre figli di cui una minorenne ed uno portatore di handicap, interessata allo sfratto – il differimento dello sfratto, poi fissato per il 21 aprile, sottolineato dall’applauso spontaneo dei militanti missini presenti (una quindicina, tra cui il segretario provinciale di Cosenza, Marco De Filpo, il responsabile giovanile della Città Bruzia, Vincent Campanella, il segretario regionale giovanile, Alessandro Cilione, ed i componenti della segreteria regionale, Minniti e Giaimo da Catanzaro e Giordano da Reggio Calabria, oltre ai militanti di Fiumefreddo), soprattutto a ribadire che “le leggi e la loro applicazione devono tenere conto primariamente che esse sono rivolte ad uomini e cittadini ed al loro bene devono tendere, non certamente allo sfruttamento selvaggio della natura e dei suoi principi. Ed è proprio per questo – viene sottolineato - che i missini si sono da subito schierati al fianco dei cittadini di Fiumefreddo, sempre tra la gente, con la gente e per la gente”.

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