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L'antica legge dei Leonardi boys: "A Platì decido io chi parla e chi no"

Non una gran figura, tutt'altro: un episodio imbarazzante che la sempiterna legge del contrappasso ha permesso che avvenisse a favore di telecamera. Anna Rita Leonardi, balzata agli onori della cronaca negli ultimi giorni grazie allo show (nessun'altra definizione è ammessa per la kermesse renziana) sul palco della Leopolda, è stata colpevolmente ignorata per mesi anche dalle cronache locali. Fatta qualche debita eccezione, compresa questa testata che non aveva lesinato critiche motivate già al momento della candidatura della giovin fanciulla a sindaco di Platì, in pochi si erano accorti di lei prima dello "spettacolo" spacciato per politica inscenato lo scorso weekend in terra toscana. A dire la verità, della sua presenza non avevano avuto contezza nemmeno gli elettori reggini che le riservarono un trattamento poco invidiabile in occasione delle elezioni amministrative dell'ottobre dello scorso anno. Resta comunque il fatto che anche i cronisti calabresi hanno finalmente iniziato ad incuriosirsi per le scorribande dell'ambiziosa ragazzotta e la Testata Giornalistica Regionale della Calabria ha pensato bene di inviare a Platì un suo giornalista con lo scopo dichiarato di conoscerla meglio, lei che, fino al momento, è più nota per i selfie con i big, o presunti tali, del PD regionale, nazionale, europeo, mondiale, intergalattico. Dopo un'introduzione del cronista che presenta la situazione disastrata del paesino della Locride il cui Consiglio Comunale è stato ripetutamente sciolto per le infiltrazioni della 'ndrangheta nelle attività del'ente, l'attenzione si focalizza tutta sulla trentenne reggina che, evidentemente insoddisfatta dall'attività politica sui social network, si è fiondata sulla preda rappresentata dalla visibilità riservata da una discesa in campo mediatica e non ha perso l'occasione di rimanere sul proscenio per un tempo superiore al quarto d'ora di celebrità da riservare a chiunque. La rappresentante democrat ha prima sciorinato il programma elettorale, strepitoso monumento alla banalità, suddiviso in cinque punti: acqua, lotta alla disoccupazione (?!), viabilità, raccolta differenziata, riqualificazione del centro storico. Poi, messa la parola fine al libro dei sogni, il servizio giornalistico si è dovuto concentrare, suo malgrado, sulla figura di Antonio, descritto dallo stesso inviato come un sostenitore della Leonardi che lo ha seguito come un ombra. Un personaggio che, di lì a poco, come documentano le immagini e l'audio, non mancherà di farsi notare. In particolare, l'asfissiante marcatura a uomo nei confronti del giornalista si concretizza in tutta la sua sconcertante inopportunità quando il cronista prova ad abbozzare qualche domanda a Maria Grazia Messineo, dirigente del Partito Democratico di Siderno che, al motto di "Platì ai platiesi", ha manifestato la propria contrarietà alla candidatura della "compagna" forestiera. Antonio, ci fa sapere l'inviato, ha uno zio in carcere, e, a microfoni spenti, informa l'intervistatore che "A Platì decido io chi parla e chi no"  e, quindi, "raccomanda caldamente" al cronista di non rivolgersi alla rivale della beniamina. Un atteggiamento che non poteva non intimidire Maria Grazia Messineo, limitatasi a dire che, sentendosi "pressata" da quella situazione e da quella presenza, non sarebbe stato opportuno proseguire l'incontro utile per meglio spiegare la sua posizione.. Momenti di tensione accompagnati anche da un acceso scambio di battute con l'inviato de "Il Fatto Quotidiano" rimproverato da Antonio: "Non si un pupazzo. Domani - lo ha avvisato - non scriviri cazzati 'ndo giornali". Parole e comportamenti minacciosi che hanno costretto Anna Rita Leonardi ad intervenire mettendo una mano sulla bocca del suo affezionato supporter. Finalmente, sia pur con notevoli sforzi, le due rappresentanti democrat, si sono confrontate esprimendo brevemente le ragioni del loro contrasto. Per una adamantina campionessa della democrazia come Anna Rita Leonardi, così almeno la meschina propaganda da strapazzo ce la propina, il servizio giornalistico del TG3 Calabria andato in onda nell'edizione delle 14:00 del 16 dicembre e visibile dal minuto 4:18 del link consultabile qui, si è rivelato una buccia di banana: accidenti che capitano quando ci si confronta con la realtà abbandonando la bolla virtuale. 

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