Consorzi di Bonifica. Cgil, Cisl e Uil esprimono “preoccupazione”

Le segreterie territoriali di Catanzaro e regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil esprimono “forte preoccupazione in riferimento alla situazione di grave disagio finanziario che colpisce il comparto dei Consorzi di Bonifica. L’Urbi/Anbi Calabria – rilevano i sindacati - già nel luglio 2015 dichiarava un esubero di due unità (equivalente al 50% della forza lavoro), successivamente, al fine di evitare il licenziamento, i dipendenti con spirito di sacrificio e solidarietà pur continuando a garantire il lavoro con impegno e dedizione, hanno sottoscritto un accordo di riduzione dell’orario di lavoro da 38 a 24 ore settimanali, oltre all’aggravio dei costi da sostenere a causa del trasferimento dell’Unione dalla sede di Catanzaro alla sede operativa di Lamezia Terme avvenuto dal gennaio 2016.

Tale situazione legittima e fomenta preoccupazione su quello che sarà il destino imminente del personale e delle loro famiglie, ma anche, in maniera più ampia, il destino dell’Urbi/Anbi Calabria nella possibilità di assicurare l’importante funzione di raccordo e di cerniera indipendente tra il mondo istituzionale regionale ed i Consorzi di Bonifica".

"Pertanto – spiegano - al fine di evitare che vengano attuati a breve provvedimenti di licenziamento previsti nella delibera del luglio 2015, le organizzazioni sindacali di categoria chiedono di sospendere qualsiasi iniziativa nella riunione del direttivo Urbi/Anbi Calabria che si dovrà tenere e di attivare apposito tavolo tra Regione, Urbi/Anbi Calabria e parti sociali, che abbia come obiettivo la soluzione della problematica, anche in ragione delle numerose attività che i dipendenti dell’Urbi/Anbi Calabria stanno già espletando in stretta collaborazione con il settore U.O.À. Forestazione – dipartimento Presidenza e gli altri dipartimenti regionali ed in ragione delle importanti  funzioni di raccordo e coordinamento che le vengono riconosciute dalla L.R. 23 luglio 2003, n. 11.

A tal proposito – è la conclusione - crediamo che i buoni e costruttivi rapporti sindacali su temi tanto importanti siano elemento qualificante ed indispensabile di discussione e di soluzioni atte a dare certezze ai lavoratori e alle loro famiglie e a non aggravare una situazione già difficile e complicata nel nostro territorio”.

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Danneggiata l’auto di un sindacalista della Uil: seconda intimidazione in tre mesi

Vettura danneggiata e oggetti all’interno rubati. È quanto ha constatato il segretario generale della Uilcom della Calabria e presidente nazionale dell'associazione Socialisti&Democratici, Fabio Guerriero, che, dopo quella dello scorso ottobre, ha dovuto subire una nuova intimidazione. Il fatto è stato portato a conoscenza dei carabinieri che ora indagano per individuare i responsabili del gesto.

Cgil: “Il Governo vuole chiudere Caf ed Patronati, a rischio l’assistenza ai cittadini”

“Le scelte antisociali ipotizzate dal Governo, e presenti nel DDL Stabilità 2016, mettono a rischio l’assistenza fiscale per i cittadini sia per l’oggi che per il domani. Il Governo anziché favorire e ampliare l’assistenza universalistica, in una fase così difficile per milioni di famiglie, decide e sceglie di sottrarre importanti risorse all’assistenza che andrà a colpire vaste fasce di cittadini”. È quanto sostiene in una nota la segreteria provinciale della Cgil di Vibo Valentia per la quale si tratta di “un danno che milioni di cittadini Italiani, in Calabria centinaia di migliaia, pagherebbero sulla propria pelle non potendo ricevere l’indispensabile assistenza fiscale. Il lavoro del Caf ha poi consentito l'informatizzazione dei servizi fiscali, processo impossibile senza l’ausilio degli stessi, tanto è che l'Ocse ha assegnato all'Italia il primato mondiale per l'informatizzazione dei servizi fiscali. Oggi i Caf – viene spiegato - sono visti come dei veri e propri ‘sportelli sociali’ capaci di reggere l’urto di milioni di persone, fondamentale è la flessibilità organizzativa e la capacità di dare risposte, difronte alle turbolenze normative, che da qualche anno a questa parte, caratterizzano il fisco italiano. Pensiamo alle tasse sulla casa: Imu, Mini-Imu, Tasi, si è dati assistenza a tutte le richieste anche se con pochi giorni a disposizione. Si patirebbe per l’assistenza alle dichiarazioni dei redditi, per l’Isee, per i Red, per i modelli di responsabilità legati a Inv Civ e Pensionati Sociali. Per la tutela di tanti altri diritti sociali individuali che da solo il cittadino difficilmente riuscirebbe a gestire e ottenere. Tutele individuali – è la precisazione - che, nella pesante fase di crisi che il Paese sta vivendo, soprattutto al Sud, hanno fatto crescere notevolmente la domanda di assistenza diretta ai Caf che stanno sopperendo ai demagogici comportamenti del Governo e ai vistosi limiti che lo Stato continua a scontare nel rapporto con i lavoratori, i pensionati, i cittadini. Per contrastare queste scelte ingiuste, inique, sbagliate e scellerate e per scongiurare gli effetti sulle popolazioni della nostra regione, i Caf Cgil, Cisl, Uil e Acli della Calabria, come nel resto del Paese, stanno organizzando iniziative di denuncia e di sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica, delle Istituzioni locali e della deputazione parlamentare calabrese. I risultati fino ad ora ottenuti, da difendere e migliorare, non potranno vedere l’apporto costante e considerevole garantito dai CaF, se non si scongiura il taglio, tuttavia in netto contrasto con quanto sostenuto dai gruppi parlamentari e dal Governo solo qualche mese fa, in ordine al maggiore ruolo dei Caf, specialmente nella gestione della dichiarazione precompilata. Questo taglio lineare e immotivato sarà causa di chiusura di molti Caf, con il rischio che considerevoli flussi di entrate per l’erario provenienti da lavoratori dipendenti e pensionati, vadano persi. Inoltre per ciò che riguarda i Patronati diciamo che il testo della legge di Stabilità 2016 cosi come approvato al Senato della Repubblica a seguito del voto di fiducia sul Maxiemendamento presentato dal Governo interviene in modo pesante, per il secondo anno consecutivo, sul Fondo Patronati, proponendo un taglio di 28 milioni di euro.  Tale ultimo taglio si aggiunge al taglio di 35 milioni di euro stabilito lo scorso anno. Da oltre 5 anni i governi hanno costantemente intaccato le risorse del fondo patronati intaccati, con le ulteriori riduzioni di 90 milioni di euro dal 2010 al 2013. Si spiana la strada a un mercato dei servizi dove i cittadini più bisognosi di tutela saranno costretti a pagare per prestazioni cui hanno diritto per legge. Il ‘sistema Patronato’ è messo a rischio dal ritardo con il quale il Ministero del Lavoro conclude le attività ispettive: ad oggi non si è ancora chiusa la verifica dell’attività per l’anno 2012 e non si hanno garanzie in ordine al tempestivo pagamento delle integrazioni ai ‘rimborsi’ dovute per gli anni 2013 e 2014, senza i quali i patronati non avranno liquidità sufficiente per garantire non solo il corretto pagamento delle retribuzioni e della relativa contribuzione, ma la funzionalità degli uffici già dal prossimo gennaio 2016”.

L'annuncio dei sindacati: "Marcia indietro del Governo, salva anche la Prefettura di Vibo"

"Grazie alla grande mobilitazione dei lavoratori, il Governo farà marcia indietro su un provvedimento sbagliato che rischiava di cancellare presidi essenziali di sicurezza, legalità e tutela sociale in tanti territori", commentano Fp-Cgil Cisl-Fp e Uil-Pa. I sindacati erano impegnati da mesi a difesa dei cittadini e dei 1.300 lavoratori dei 23 uffici territoriali del Governo che l'Esecutivo minacciava di chiudere: Teramo, Chieti, Vibo Valentia, Benevento, Piacenza, Pordenone, Rieti, Savona, Sondrio, Lecco, Cremona, Lodi, Fermo, Isernia, Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Oristano, Enna, Massa-Carrara, Prato, Rovigo, Asti e Belluno. Nei fatti il Governo si è impegnato a presentare un emendamento alla legge di Stabilità per modificare la norma (contenuta nella legge sulla spending review di Monti) che impone la riduzione delle Prefetture. E il ministero dell'Interno ritirerà lo schema di Dpr con l'elenco delle 23 sedi da sopprimere. "Ora - concludono i sindacati -, verificheremo che il Governo dia attuazione a quanto comunicato ufficialmente. E ci batteremo per una riorganizzazione seria degli uffici territoriali: per garantire più sicurezza e più protezione servono investimenti, innovazione e valorizzazione delle professionalità".

Sindacati contro la Legge di Stabilità: blocchi stradali in Calabria

La protesta conto la Legge di Stabilità inscenata dai sindacati è sfociata in blocchi stradali e lungo l'arteria di accesso agli imbarcaderi che da Villa San Giovanni conducono a Messina. I manifestanti portati mobilitati da Cgil, Cisl e Uil hanno occupato la sede stradale sulla Statale 106 all'altezza di Crotone, analoga operazione è stata compiuta davanti allo svincolo Cosenza Nord sull'A3. La protesta è stata organizzata per reclamare le risorse sottratte al settore forestale, quelle destinate a Lsu-Lpu ed i soldi necessari per rilanciare il porto di Gioia Tauro. 

 

"Il Governo taglia 30 milioni di euro alla forestazione calabrese"

Ammonta a circa trenta milioni di euro il taglio ai fondi destinati al comparto della forestazione  calabrese. Il provvedimento, inserito nella legge di stabilità 2016, e` stato stigmatizzato dai segretari generali della Calabria della Flai-Cgil, Santino Aiello, della Fai-Cisl, Giuseppe Gualtieri e della Uila-Uil, Nino Merlino. "Questo significa - sostengono i sindacalisti - che non solo il comparto non avrà il rilancio auspicato, ma che rischia un ridimensionamento che lo porterà inevitabilmente verso un costante ed inesorabile declino".

Ammortizzatori sociali in deroga, Uil denuncia: "30000 calabresi in condizioni drammatiche"

"L'incontro presso la Prefettura di Catanzaro tra le organizzazioni sindacali e la Regione, tenutosi a seguito delle manifestazioni sugli ammortizzatori sociali in deroga, ha messo in evidenza la drammatica situazione in cui vivono circa 30.000 calabresi che con le loro famiglie, attendono ormai da diversi mesi l'erogazione dello strumento di sostegno al reddito e programmi di politiche attive in grado di favorire il reinserimento occupazionale". E' quanto si legge in un documento reso pubblico  dalla Uil Calabria. "Di fronte alle esigenze primarie di tanti calabresi, che spesso - sottolinea l'organizzazione sindacale - sopravvivono solo grazie agli ammortizzatori sociali, sia il Premier Renzi sia l'allora Sottosegretario Del Rio, anche presso la famosa cabina di regia per la Regione Calabria, avevano assunto impegni, indicandoli come prioritari, circa la copertura finanziaria degli arretrati per poi finalmente poter avviare un robusto Piano per il Lavoro, in una terra che non vuole morire di assistenzialismo. Ad oggi, il Governo di Roma non ha fatto nulla per agevolare quel percorso già concordato che attende soltanto una fattiva declinazione, sfruttando in maniera virtuosa i Fondi della programmazione Comunitaria. Al contrario anche semplici atti autorizzativi di riprogrammazione dei PAC tardano ad arrivare, bloccando l'erogazione di sussidi virtuali". La Regione Calabria, - riferisce la Uil - pur trovandosi in una situazione di oggettiva difficoltà dovuta soprattutto all'assenza del Governo sulle vicende calabresi, da parte sua, deve predisporre un piano per il lavoro capace di svuotare il bacino degli ammortizzatori sociali in deroga, attraverso l'utilizzo di vari strumenti di sostegno all'occupazione e politiche attive. Pertanto Uil e Uiltemp Calabria martedi' 20 ottobre, in concomitanza alla riunione programmata dal Presidente Oliverio nel pomeriggio, alla Cittadella della Regione Calabria a Catanzaro, invitano i lavoratori "a partecipare al presidio organizzato sotto la Regione per chiedere al Governo Renzi il rispetto degli impegni assunti con la Regione e a quest'ultima l'operativita' di un piano regionale del lavoro".

Lavoro, Cgil-Cisl-Uil avvertono Oliverio: “Pronti a dichiarare lo stato d’agitazione”

“La situazione di emergenza sociale e occupazionale in cui versa la Calabria necessita di azioni forti e conseguenti rispetto agli impegni assunti dal presidente della Regione nel corso della riunione della settimana scorsa con Cgil-Cisl-Uil”. Una nota congiunta dei segretari regionali dei tre sindacati (rispettivamente Michele Gravano, Paolo Tramonti e Santo Biondo) suona come un avvertimento per Mario Oliverio. “Il tavolo tecnico per affrontare e dare risposte alle emergenze sociali quali il contrasto alla povertà, lavoro precario e ammortizzatori sociali in deroga – sostengono i rappresentanti della Triplice - deve incrociarsi con la programmazione di un sistema di politiche attive, in linea con le esigenze del mondo produttivo calabrese, per favorire  il reinserimento dei tantissimi disoccupati privi a oggi di un qualsiasi reddito. Cgil-Cisl-Uil ribadiscono al presidente della Regione, così come fatto nella riunione scorsa, l’urgenza di avviare il confronto su temi specifici ad iniziare da politica industriale regionale e lavoro, tenuto conto, della preoccupante condizione in cui vivono i percettori di ammortizzatori sociali in deroga, stretti tra la angoscia per la non percezione del sussidio di sostegno al reddito, pur avendone diritto e, la sfiducia di non riuscire a ricollocarsi  per il mancato avvio da parte dell’assessorato al Lavoro dei programmi di politiche attive. Rispetto alla convocazione del tavolo tecnico propedeutico a dare risposte in merito, Cgil-Cisl-Uil Calabria – è la conclusione - in assenza di confronto, sono pronti a dichiarare lo stato d’agitazione, mobilitando lavoratrici e lavoratori alla lotta per la riconquista dei loro diritti”.

 

 

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