La Riserva naturale Valli Cupe partecipa alla prima giornata regionale dei musei 

Domani (24 novembre) la Riserva naturale Valli Cupe parteciperà alla prima giornata regionale dei musei in Calabria, un’iniziativa di promozione del patrimonio culturale calabrese ideata dall'assessorato all'Istruzione e attività culturali della Regione Calabria in seguito a un confronto aperto con istituti museali e associazioni del settore.

L’Associazione "Terra Futura" di Sersale proporrà visite guidate gratuite alla rete museale della Riserva che, promuovendo la conoscenza della natura tramite l’interpretazione e l’uso che ne fanno — e che ne hanno fatto nel passato — le popolazioni locali, si pone l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare il patrimonio culturale ed etno-antropologico.

Essa comprende:
-Il Museo Fauna ed Etnofauna in cui sono ricreati con materiali naturali diversi ecosistemi (fluviali, agrari e forestali). Gli animali (insetti, molluschi, mammiferi, uccelli, anfibi, rettili ecc.) sono rappresentati da sagome in dimensioni reali e raccontati da un punto di vista strettamente etnografico, attraverso rituali, valori, credenze e comportamenti, che sono i mezzi attraverso i quali la cultura si rende intelligibile e diventa mezzo di trasmissione del sapere.
-Il Museo Botanica ed Etnobotanica, fornito di un erbario con circa 2000 campioni, di una xiloteca, di un angolo dei profumi e degli aromi, di un’esposizione di piante di interesse etnobotanico (piante coloranti, alimentari, medicinali, dei riti religiosi, delle superstizioni ecc.) e di una piccola collezione di piante rare essiccate tra cui dei veri e propri fossili viventi, come ad esempio la Felce bulbifera.
-Il Museo Madre Eroica Carmela Borelli narra la storia della madre eroica di Sersale e dei luoghi teatro della sua vicenda.
-Il Museo Monachesimo e Ciclo Carolingio rievoca la Chanson de Geste tramandata oralmente nei luoghi della Riserva e un excursus storico del ciclo letterario.
-Il Museo Storia Economica di Sersale e della Sila Piccola comprende diversi documenti che testimoniano la storia economica dell’area dal ’600 fino ai nostri giorni.
-La Porta del Parco (struttura espositiva situata nel Comune di Sersale) ospita il Musil (Museo dell’industria e del lavoro) e il Museo del tempo e dello spazio, dotato di un planetario digitale da 45 posti, al cui interno sono allestite mostre sulla conquista dello spazio e sulla misura del tempo.

 

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Presentato il volume "Etnofauna in Calabria"

«Nell’area delle Valli Cupe gravitano numerose specie di uccelli, molte delle quali rare e a rischio di estinzione: preservarle e garantirne la conservazione in un luogo ecologicamente perfetto come le Valli Cupe è un compito a cui non bisognerebbe sottrarsi».

È quanto ha sostenuto l’ornitologo Domenico Bevacqua, che nella Riserva ha realizzato diversi reportage fotografici, nella sala consiliare del comune di Sersale durante la presentazione del libro “Etnofauna in Calabria” (Rubbettino, pp.157, euro 15), la seconda pubblicazione - dopo il successo di Etnobotanica in Calabria - curata dalla Riserva naturale Valli Cupe che studia e racconta con taglio divulgativo gli animali calabresi, sia dal punto di vista scientifico che da quello storico-culturale.

Bevacqua ha aggiunto: «Il primo passo da fare è costruire dei carnai, al fine di garantire aiuti alimentari agli uccelli selvatici e, quindi, la loro sopravvivenza. Molti di essi nidificano nella Riserva, altri sono solo di passaggio: è straordinaria la varietà di specie che si possono avvistare in quest’area presilana. Per citarne solo alcuni: il capovaccaio (un piccolo avvoltoio la cui ultima nidificazione risale a 15 anni fa), il biancone (un uccello migratorio rarissimo in Calabria, dalla straordinaria apertura alare, simile nella struttura a un’aquila e amante dei climi temperati e degli ambienti mediterranei ricoperti da arbusti e aree aperte), il falco di palude, l’albanella pallida, il nibbio reale, la poiana, il falco pecchiaiolo, lo sparviere, l’astore, il gheppio, il lodolaio e tantissimi altri ancora».
Uccelli selvatici e non solo: la Riserva che affaccia sullo Ionio è abitata anche da animali domestici, insetti, mammiferi selvatici, pesci, crostacei, molluschi e vermi, rettili e anfibi. Una ricchissima biodiversità animale (e anche vegetale) tale che le Valli Cupe sono una delle sintesi meglio compiute del territorio calabrese. Gli autori del libro, Antonella Lupia (laureata in Scienze fisiopatologiche generali, è specializzata in biochimica clinica), Carmine Lupia (etnobotanico) e Raffaele Lupia (docente di Scienze agrarie, è impegnato in iniziative volte al recupero delle tradizioni del mondo rurale) di questi animali (170 specie) ne hanno approfondito il legame imprescindibile e necessario con l’uomo.

Una simbiosi che viene snocciolata attraverso proverbi, modi di dire e credenze popolari: «Etnofauna in Calabria – ha asserito Carmine Lupia, direttore della Riserva e uno dei tre autori del libro – è un omaggio a saperi e saggezze che hanno accompagnato la vita del popolo calabrese, nonché un tributo a una virtuosa civiltà contadina che rischia ingiustamente di scomparire». «Il mondo moderno sta commettendo un grande errore – ha proseguito il coautore Raffaele Lupia – modifica ciò che esiste per natura e non comprende i rapporti millenari tra i vari componenti dell’ambiente. Questo equilibrio perfetto ha il nome di ecologia e rispettarla è un dovere irrinunciabile».

La ricerca entnofaunistica del saggio non nasce tra gli scaffali delle biblioteche ma sul campo, tra la gente e in mezzo alla natura: «purtroppo le nuove generazioni conoscono sempre meno il territorio in cui viviamo – hanno commentato gli autori – con questa pubblicazione vorremmo far capire loro che nell’ecosistema l’uomo è protagonista tanto quanto le piante e gli animali. Innaturale sarebbe credersi estranei e inefficaci». È un messaggio che i tre studiosi rivolgono anche i bambini: sono tante, infatti, le favole pedagogiche a carattere naturalistico narrate nel libro.
Alla presentazione di “Etnofauna in Calabria” ha partecipato il sindaco della città di Sersale Salvatore Torchia (una delle due prefazioni del libro è sua, l’altra del prof. Giuseppe Bombino) che ha ringraziato il corpo forestale di Calabria Verde per il lavoro di manutenzione e messa in sicurezza che sta svolgendo nella Riserva Naturale Valli Cupe.

Per Raffaele Lupia, che ha tratto le conclusioni dell’incontro: «questo non è un libro di zoologia, né di etnografia o di letteratura. È un libro che non ha alcuna pretesa scientifica, anzi, non ha alcuna pretesa generale. Se, però, cercate un libro che vi parli di memoria e radici, di saperi antichi e del tempo in cui animali e piante erano parte integrante della vita delle famiglie, questa è la lettura giusta. È un riconoscimento a un mondo semplice, la cui maggior virtù è sempre stata l’umiltà, unita a perseveranza e spirito di sacrificio, che si può identificare, in senso lato, come “civiltà contadina”. È a rischio quel sistema di conoscenze che si tramandano da una generazione all’altra in forma di legami spirituali e in una dimensione, spesso, essenzialmente religiosa».


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Rete museale, escursioni notturne, wild trekking e archeotrekking: i nuovi percorsi della Riserva naturale Valli Cupe

A partire da domani (mercoledì 8 agosto), sarà possibile effettuare visite guidate notturne alla rete museale della Riserva naturale Valli Cupe.

Situata nel centro storico di  Sersale, la rete museale comprende:

-Il Museo fauna ed etnofauna, nel quale sono stati ricreati, con materiali naturali, diversi ecosistemi (fluviali, agrari e forestali). Gli animali (insetti,molluschi, mammiferi, uccelli, anfibi, rettili ecc.), rappresentati a grandezza naturale, sono raccontati da un punto di vista strettamente etnografico, attraverso rituali, valori, credenze e comportamenti, che sono i mezzi attraverso i quali la cultura si rende intelligibile e diventa mezzo di trasmissione del sapere.

-Il Museo botanica ed etnobotanica è fornito di un erbario con circa duemila campioni, di una xiloteca, di un angolo dei profumi e degli aromi, di un’esposizione di piante di interesse etnobotanico (piante coloranti, alimentari, medicinali, dei riti religiosi, delle superstizioni ecc.) e di una piccola collezione di piante rare essiccate tra cui dei veri e propri fossili viventi, come ad esempio la felce bulbifera.

-Il Museo madre eroica Carmela Borelli narra la storia della madre eroica di Sersale e dei luoghi teatro della sua vicenda.

-Il Museo monachesimo e ciclo carolingio rievoca la Chanson de Geste tramandata oralmente nei luoghi della Riserva, nonché un excursus storico del ciclo letterario.

-Il Museo storia economica di Sersale e della Sila Piccola comprende diversi documenti che testimoniano la storia economica dell’area dal ’600 fino ai nostri giorni.

-La Porta del Parco (struttura espositiva situata nel Comune di Sersale) ospita il Musil (Museo dell’industria e del lavoro) e il Museo del tempo e dello spazio, dotato di un planetario digitale da 45 posti, al cui interno sono allestite mostre sulla conquista dello spazio e sulla misura del tempo.

Tra le iniziative, realizzate dalla cooperativa Segreti Mediterranei, anche le escursioni notturne lungo i sentieri della Riserva e, per chi ama la storia e l’avventura, i nuovi percorsi di Archeotrekking e Wild trekking.

I percorsi di Archeotrekking, di interesse storico-mitologico e culturale, prevedono la visita alle rovine di antichi borghi, castelli e monasteri che gravitano nel territorio della Riserva, tra cui borgo Marcaglione, il monastero Santi Tre Fanciulli e la leggendaria città di Barbaro. Con i percorsi di Wild trekking è possibile esplorare gli angoli più selvaggi e incontaminati della Riserva. L’escursione guidata si svolge costeggiando il fiume Crocchio: lungo il suo corso si ammirano le tipiche carcare, il mulino Parise, i resti del Ponte del diavolo e il monolite Petra Aggìallu.

 

La Festa dei piccoli comuni nella Riserva naturale Valli Cupe

La “Festa dei piccoli comuni” di Legambiente quest’anno si terrà nello scenario naturalistico della Riserva Naturale Regionale Valli Cupe.

La manifestazione in programma per sabato 16 giugno, con inizio alle ore 11, avrà luogo presso il Centro accoglienza della città di Sersale, dove è previsto un dibattito dal titolo: “Valli Cupe, verso la Green Community”.

Alla discussione (incentrata anche sull’interrogativo di stringente attualità in Calabria e nel Sud: come possono le Aree protette contribuire al rilancio dello sviluppo dell’entroterra?) prenderanno parte: Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria, Salvatore Torchia, sindaco di Sersale, Carmine Lupia, direttore della Riserva Valli Cupe, Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Legambiente per le Aree protette, Mimmo Tallini, vicepresidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale della Calabria e il parlamentare Antonio Viscomi. Coordinerà il giornalista Romano Pitaro.

Nell’occasione ci sarà l’inaugurazione - a cura della Riserva - del Giardino Etnobotanico e della Stazione di ricarica per veicoli elettrici.

L’edizione 2018 di “Voler bene all’Italia” festeggia la storica approvazione della legge 158 del 6 ottobre 2017, meglio nota coma la legge “Salva borghi”, ovvero il provvedimento con il quale il Governo ha stanziato un fondo di 100 milioni di euro fino al 2023, nonché diverse misure per il recupero dei centri storici in stato di abbandono, interventi di manutenzione del territorio, messa in sicurezza di strade e scuole e altre tipologie d’ intervento che interessano i 5.585 piccoli comuni italiani nei quali vivono oltre 10 milioni di cittadini.

I ragazzi del progetto "Erasmus +" visitano la Riserva naturale Valli Cupe

Nella giornata di ieri, presso il Centro di Informazione Turistica dell’Area di accoglienza “Valli Cupe”, la comunità di Sersale ha dato il benvenuto ai ragazzi del progetto europeo Erasmus + “Un ambiente sostenibile per lo sviluppo delle aree rurali”, uno dei quattro progetti di mobilità internazionale giovanile ideati e organizzati da “Terra di Mezzo”, l’associazione di promozione sociale e culturale nata nel 2013 a Vallefiorita. I diciotto ragazzi provenienti da tre paesi europei (Estonia, Bulgaria e Romania), accompagnati dai team leader del progetto Ovidiu Boc, Meriliis Kotkas e Lidiya Arsova, sono stati accolti dal presidente delle Riserva Naturale Valli Cupe Carmine Lupia, dal sindaco di Sersale Salvatore Torchia, dal presidente dell’associazione Terra di Mezzo Gianni Paone, dalla cooperativa Segreti Mediterranei e dall’associazione Terra Futura.

Saranno a Sersale dal 24 maggio al 3 giugno per condividere, con i coetanei del luogo, laboratori di artigianato, incontri con esperti locali, conoscenza del territorio e delle buone pratiche di gestione di una riserva naturale. «Il progetto, concepito nell’ottica degli scambi internazionali – ha commentato il sindaco Torchia –  consentirà ai nostri giovani di confrontarsi con giovani di altre nazioni e segnerà l’avvio di un turismo culturale e scientifico che avrà effetti positivi sulla nostra comunità e sul nostro territorio, che saranno conosciuti anche a livello internazionale».

Concorde il presidente dell'Associazione Terra di Mezzo Gianni Paone, secondo cui «lo sviluppo della regione non può prescindere dal realizzare accordi di cooperazione con altri Stati europei ed extraeuropei per il raggiungimento di obiettivi economici e sociali». Il progetto, promosso in partenariato con il Comune di Sersale, la Direzione della Riserva Valli Cupe e la Cooperativa Segreti Mediterranei, ha ricevuto richieste di partecipazione da circa 50 enti pubblici e privati dell'Unione Europea e degli Stati limitrofi. «Ciò – ha detto la presidente della Cooperativa Segreti Mediterranei Rossella Capellupo – a dimostrazione del grande interesse di associazioni, scuole, municipalità, università e imprese europee ed extraeuropee per la Calabria e per il modello Valli Cupe».

Il programma, della durata di 10 giorni, ha l’obiettivo di far conoscere le bellezze naturali della Riserva (dei suoi canyon, delle sue cascate, dei suoi alberi secolari), ma anche la storia, la cultura e le tradizioni della città di Sersale, attraverso la produzione di colori naturali con le piante del luogo, del sapone, della ciofeca, del gelato con la neve della Sila e del vino con il mirto, la realizzazione dei cesti e dei flauti, la raccolta di piante aromatiche e di erbe spontanee.  

«Si tratta di un’iniziativa – ha spiegato il direttore della Riserva Carmine Lupia – che si vuole estendere a tutto l'anno per creare un flusso di giovani europei che possano scoprire e studiare la Riserva e, allo stesso tempo, creare un indotto culturale e socio-economico. La sfida è esattamente questa: mettere in collegamento stabile, aperto e intelligente la Calabria dalle bellezze straordinarie con l’Europa. Dal confronto con gli altri nasce una conoscenza più profonda di noi stessi e, insieme, delle grandi opportunità che la Calabria ha. Ciò che occorre è abbandonare l’idea che lo sviluppo debba arrivare dall’esterno e magari per magia. Dobbiamo essere intraprendenti e coraggiosi e i risultati verranno».

Il Principe Fulco Ruffo di Calabria in visita alla Riserva Naturale Valli Cupe

Ieri il Principe Fulco Ruffo di Calabria, accompagnato da Massimo Brescia, ha visitato Sersale e l’area delle Valli Cupe.

È stato accolto dal direttore Carmine Lupia che gli ha illustrato le bellezze della Riserva, già conosciute e apprezzate in altre occasioni di visita dallo stesso Fulco, il quale ha ricordato con piacere il canyon e le cascate, soprattutto quella dell’Inferno: «La Riserva Valli Cupe è un vero gioiello della Calabria, ritornarci a distanza di tempo è per me un enorme piacere. Mi congratulo per il lavoro e per i grandi passi in avanti fatti dalla città di Sersale negli ultimi anni». 

La visita, proseguita al museo “Storia Economica di Sersale e della Sila Piccola” e al museo “Madre Eroica Carmela Borelli”, si è conclusa con la consegna di una targa di riconoscimento della città da parte del sindaco Salvatore Torchia: «il Principe Fulco Ruffo è stato uno dei primissimi visitatori delle Valli Cupe – ha sostenuto il primo cittadino – Oggi è motivo di orgoglio per tutta la comunità poter fargli visitare quella che è diventata una Riserva Naturale di grande interesse ambientale. Lo invito a ritornare nella nostra città per completare, con  il museo “Botanica ed Etnobotanica”, il museo “Fauna ed Etnofauna”e il museo “Monachesimo e Ciclo Carolingio”, la visita alla rete museale realizzata dalla Cooperativa Segreti Mediterranei e dal Comune di Sersale».

A fine visita il direttore Carmine Lupia ha regalato al Principe Ruffo la prima pubblicazione della Riserva: “Etnobotanica in Calabria – Viaggio alla scoperta di antichi saperi intorno al mondo delle piante” (Rubbettino editore) di Antonella Lupia, Carmine Lupia e Raffaele Lupia. 

"Etnobotanica in Calabria - Viaggio alla scoperta di antichi saperi intorno al mondo delle piante", presentato a Sersale

«Il libro, al di là degli evidenti meriti scientifici, è importante in quanto prima pubblicazione della Riserva e prima pubblicazione della città di Sersale. Ringrazio gli autori che ci hanno regalato una ricerca interessantissima che contribuirà in maniera ancora maggiore a diffondere la conoscenza della straordinaria biodiversità di questa parte del territorio della provincia di Catanzaro che è balzata agli onori della cronaca regionale, nazionale e internazionale per le sue bellezze naturalistiche».

Così il sindaco di Sersale Salvatore Torchia, rappresentante legale dell’ente gestore della Riserva Naturale Valli Cupe, alla presentazione del libro “Etnobotanica in Calabria - Viaggio alla scoperta di antichi saperi intorno al mondo delle piante” (Rubbettino, pp. 341, euro 25), curato da Antonella, Raffaele e Carmine Lupia.

Raffaele Lupia, esperto di materie agrarie e forestali, ha sottolineato: «l’aspetto che più di ogni altro ci ha spinto e motivato nella realizzazione di quest’opera, che per noi rappresenta una grande soddisfazione, è stato il desiderio di dare un riconoscimento alla saggezza contadina, che l’uomo moderno ha liquidato con troppa superficialità in termini di credenze superstiziose. Invece, a distanza di decenni, ci accorgiamo che il sistema di saperi che proviene dalla civiltà rurale è qualcosa di straordinario. Per quanto riguarda le piante alimentari, per esempio, le donne delle famiglie contadine erano espertissime e avevano delle conoscenze che a giudicarle oggi, anche alla luce delle nuove scoperte scientifiche, sorprendono». 

Carmine Lupia, botanico e direttore della Riserva Valli Cupe, ha parlato di «un lavoro di ricerca durato 25 anni che oggi possiamo finalmente definire un’opera matura di etnobotanica, nonché tra le più complete del settore. Sono studi che si rivelano fondamentali nella prossima istituzione del Conservatorio botanico ed etnobotanico delle Valli Cupe, con annesso un erbario, che permetterà di far conoscere la flora calabrese e il rapporto uomo-piante non solo alle nostre popolazioni ma soprattutto ai ragazzi di università straniere, generando, inoltre, un consistente indotto culturale e socio-economico».

L’opera, attraverso l’analisi di 530 piante, racconta la storia del popolo calabrese: le sue tradizioni, i suoi usi e i suoi costumi, riportando alla luce gli antichi saperi della Calabria.

Uno studio condotto sia sul piano scientifico che sul piano culturale, reso possibile dalla nascita del centro studi di Etnobiologia nell’area Valli Cupe. Studi che si sono poi concretizzati nella realizzazione di una rete museale unica in Calabria e in gran parte del Sud Italia che conta musei di etnobotanica ed etnofauna calabrese.

L’obiettivo del libro è quello di sollecitare una maggiore sensibilità ecologica approfondendo il rapporto uomo-natura che, come le piante, affonda le radici in una tradizione euro-mediterranea millenaria. Il dibattito è stato coordinato dalla giornalista Chiara Fera.

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Sersale ottiene il riconoscimento del titolo di città

Sersale, l’intraprendente borgo di circa 5mila abitanti che s’affaccia sullo Ionio catanzarese fondato il 3 agosto del 1620, oggi epicentro della Riserva Naturale Valli Cupe, acquisisce il titolo di città.  

Il prestigioso riconoscimento è contenuto in un Decreto del Presidente della Repubblica (su proposta del Ministero dell'Interno dopo aver vagliato i requisiti previsti dalla legislazione vigente) che il sindaco Salvatore Torchia ha avuto in consegna questa mattina dal Capo di Gabinetto della Prefettura di Catanzaro, Luciana Iannuzzi.

Questo il commento del primo cittadino della cittadina del catanzarese: «Ringrazio il Presidente della Repubblica, il Ministro degli Interni e il Prefetto per l’attenzione che ci hanno dimostrato. Presto, nel corso di un’apposita cerimonia, avremo l’occasione di far loro pervenire il ringraziamento dell’intera città». Ha aggiunto: «È una notizia che ci rende particolarmente lieti e ci spinge a fare di più e meglio per il bene della nostra città e dei nostri cittadini, in una cornice di assoluto rispetto della trasparenza amministrativa e della legalità. A questo evento - ha sottolineato l’avv. Torchia - annettiamo grande importanza. Non solo perché riconosce le ragioni su cui era fondata la nostra istanza (ricordi, monumenti storici e per l'attuale importanza nello scenario regionale), ma anche perché contribuisce a potenziare i sentimenti di fiducia di chi ha l’onore di amministrare la cosa pubblica e degli stessi cittadini nelle istituzioni democratiche. Lo spirito di comunità che ha sempre contraddistinto i cittadini di Sersale e che ha consentito alla città di ottenere successi rilevanti su più fronti, in particolare nella valorizzazione dei nostri giacimenti naturalistici con l’ottenimento dello status di Riserva Naturale per l’esperienza ormai di fama internazionale delle Valli Cupe, è oggi premiato con questo simbolico ma molto atteso riconoscimento. Abbiamo lavorato bene e continuiamo a operare con responsabilità, per potenziare i punti di forza della nostra città, ritenendo che l’insieme dei Comuni e delle istanze sociali, imprenditoriali e culturali dell’area di cui Sersale è parte organica debba fronteggiare questa difficile congiuntura di crisi economica e di oggettiva difficoltà degli enti locali, unendo gli sforzi per rendere possibile un progetto di sviluppo produttivo e di crescita civile dell’intero territorio».

Infine: «Il decreto che riconosce a Sersale il titolo di città mi induce a pensare a tutti i nostri concittadini che vivono fuori della Calabria per ragioni di lavoro o di scelte professionali. A loro desidero riservare un pensiero particolare e affettuoso, per gli sforzi che fanno e per l’amore che portano per la nostra città e per la Calabria. Se oggi Sersale è una città che suscita interesse e taglia traguardi ragguardevoli lo deve anche a loro».

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